SOCIETÀ E FALLIMENTO

S.r.l. fallita: l’azione di responsabilità proposta dal socio deve essere proseguita dal curatore, pena la sua improcedibilità

Cass. Civ., Sez. I, ordinanza, 22 giugno 2022, n. 20180 Parole chiave: Azione di responsabilità dei soci –– Legittimazione – Sopravvenuto fallimento della società – Sopravvenuto difetto di legittimazione attiva del socio – Unico soggetto legittimato alla prosecuzione – Prosecuzione dell’azione da parte del curatore – Conseguenze Massima: “In caso di fallimento di S.r.l., è il curatore, ai sensi dell’art. 146, comma 2, lett. a), L. fall., l’unico soggetto legittimato a proseguire l’azione di responsabilità sociale già promossa dal socio, nella qualità di sostituto processuale della società, ai sensi dell’art. 2476, comma 3, c.c.. Ne consegue, che ove il curatore manifesti l’intento di non proseguire l’azione originariamente promossa, la domanda va dichiarata improcedibile per il sopravvenuto difetto di legittimazione attiva dei…

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Alcune riflessioni sul giuramento decisorio deferito al curatore fallimentare

Cass., sez. I, 27 giugno 2022, n. 20602, Pres. Cristiano – Est. Di Marzio [1] Prescrizione presuntiva – Eccezione del curatore – Giuramento – Mancata conoscenza – Effetti. Massima: “A fronte dell’insinuazione al passivo fallimentare di un credito maturato in forza di un rapporto riconducibile alla previsione dell’articolo 2956, n. 2, c.c., eccepita dal curatore fallimentare la prescrizione presuntiva e deferitogli dal preteso creditore il giuramento decisorio, la dichiarazione del curatore di non essere a conoscenza se il pagamento sia avvenuto o meno, costituisce mancato giuramento”. CASO [1] Il provvedimento in commento ha deciso un ricorso per cassazione proposto nei confronti di un decreto del Tribunale di Lucca, di rigetto dell’opposizione allo stato passivo proposta avverso il diniego all’ammissione allo…

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La mancata tenuta delle scritture contabili non esonera il curatore fallimentare dall’onere di dimostrare il nesso di causalità tra il dissesto e la condotta degli amministratori

Corte di Cassazione, Sez. I civ., 12 maggio 2022, n. 15245 – Pres. Francesco A. Genovese Parole chiave: Società di capitali – scritture contabili – azione di responsabilità – mala gestio – onere della prova. Massima: “nell’azione di responsabilità promossa dal curatore fallimentare a norma dell’art. 146 c. 2° L. Fall., la mancata o irregolare tenuta delle scritture contabili, pur se addebitabile all’amministratore convenuto, non giustifica che il danno risarcibile sia determinato e liquidato nella misura corrispondente alla differenza tra il passivo accertato e l’attivo liquidato in sede fallimentare, potendo tale criterio essere utilizzato solo quale parametro per una liquidazione equitativa, ove però ne sussistano le condizioni, e sempreché il ricorso a tale criterio sia, in ragione delle circostanze del…

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Fallimento del debitore inadempiente ammesso al concordato preventivo omologato

Cass. Civ. Sez. Un., Sentenza 7 dicembre 2021[1], n. 4696, Pres. Manna A. – Rel. Stalla G.M. Concordato Preventivo – fallibilità del debitore ammesso al Concordato – non necessaria risoluzione ex art. 186 l.f. Parole chiave: Fallimento post ammissione a C.P. – insolvenza nel pagamento dei debiti concordatari – risoluzione del concordato ex art.186 l.f. – la preclusione del fallimento in assenza di risoluzione – continuità tra Legge Fallimentare e CCI Riferimenti normativi: Legge Fallimentare artt. 5, 185, 186 – CCI artt. 119. CASO La questione sottoposta a mezzo ricorso alle Sezioni Unite della Suprema Corte trova fondamento in una sentenza della Corte d’Appello di Campobasso[2], dichiarando, su istanza del Pubblico Ministero, il fallimento della debitrice “già ammessa a procedura…

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Il socio di una S.p.A. può impugnare le delibere del C.d.A. solo se direttamente lesive dei diritti del socio stesso

Tribunale di Catanzaro, Sezione Specializzata in materia di Impresa, ordinanza del 27 aprile 2022 Parole chiave: impugnazione – delibera del consiglio di amministrazione – diritto del socio – interesse patrimoniale – lesione del diritto del socio – lesione diretta e immediata – Massima: “In tema di società per azioni, il socio non può tout court impugnare una decisione del consiglio di amministrazione ritenuta illegittima per la violazione da parte degli amministratori di norme legali o statutarie, dovendo il socio sempre dimostrare la lesione diretta ed immediata della delibera consiliare nella propria sfera giuridico-patrimoniale ai sensi dell’art. 2388 c. 4 c.c.”. Disposizioni applicate: articoli 2378, 2377 e 2388 c.c. Con ricorso proposto ai sensi degli artt. 2378, 2377 e 2388 c.c.,…

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È privilegiato il credito della Regione per mancato versamento della tassa automobilistica

Cass. civ., sez. VI, 7 settembre 2021, n. 24071 – Pres. Ferro – Rel. Dolmetta Parole chiave: Fallimento – Accertamento del passivo – Credito regionale per mancato versamento della tassa automobilistica – Privilegio ex art. 2752 c.c. – Sussistenza [1] Massima: “In sede di ammissione al passivo fallimentare, deve riconoscersi il privilegio al credito tributario vantato dalla regione per la tassa automobilistica; il riconoscimento di tale privilegio si giustifica con lo scopo di assicurare all’ente territoriale la provvista dei mezzi economici necessari per l’adempimento dei compiti istituzionali, con ciò saldandosi al concetto di “legge per la finanza locale” contenuto nell’art. 2752, ultimo comma, c.c., così da legittimare un’interpretazione estensiva e non analogica della norma con riferimento alla regione, in forza…

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La riserva non distribuibile ex art. 2426 n. 4 c.c. non può essere utilizzata a copertura delle perdite se dal bilancio risultano iscritte altre riserve che possono far fronte a tali perdite

Cass. civ., Sez. I, sentenza del 5 maggio 2022, n. 14210. Parole chiave: Bilancio – riserva non distribuibile – valore partecipazioni in imprese controllate o collegate. Massima: “La riserva non distribuibile ex art. 2426 n. 4 c.c. è una riserva che deve essere intaccata solo dopo che altre riserve prive del vincolo di non distribuibilità siano state già erose dalle perdite. Laddove, dunque, bilancio recasse iscritte nel netto numerose altre riserve, tali riserve devono essere prioritariamente utilizzate a copertura delle perdite.” Disposizioni applicate: 2426, 2446, 2447 c.c. I soci di Alfa costruttori S.p.A., con delibera di approvazione del bilancio dell’anno X, hanno destinato l’utile netto conseguito in tale esercizio a riserva non distribuibile ai sensi dell’art. 2426, comma 1, n….

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La misura della meritevolezza

Tribunale di Avellino, 16 aprile 2022  Parole chiave: Gestione della crisi da sovraindebitamento – Liquidazione del debitore incapiente ex art. 14quaterdecies L 3/12 – Requisiti economici – Meritevolezza – Atti in frode Massima: “La prova della meritevolezza deve essere fornita dal debitore incapiente, sicché è suo onere fornire una chiara rappresentazione cronologica delle proprie scelte negoziali, attraverso un completo corredo documentale, onde consentire prima all’OCC di esprimere  un giudizio logicamente argomentato sulle “cause dell’indebitamento e dell’insolvenza”, “diligenza impiegata dal debitore nell’assumere le obbligazioni”, “ragioni dell’incapacità del debitore di adempiere le obbligazioni assunte”, e quindi al tribunale di vagliare la congruità e ragionevolezza delle conclusioni rassegnate dall’organismo“. Disposizioni applicate: art. 14quaterdecies L 3/12 – D.L. 137/2020 – L 176/2020 Si trova,…

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Può la riserva da plusvalenza essere utilizzata per la copertura delle perdite?

Cassazione civile, sez. I, 12 Maggio 2022, n. 15087 Parole chiave: Società di capitali – Società per azioni – Bilancio – Contenuto – Criteri di valutazione – Riserve non distribuibili ex art. 2426, comma 1, n. 4, c.c. – Utilizzabilità a riduzione delle perdite – Presupposti – Limiti Massima: “In tema di società di capitali, la riserva costituita, ai sensi dell’art. 2426, comma 1, n. 4, c.c., dalle plusvalenze, derivanti dalla valutazione delle partecipazioni in imprese controllate secondo il criterio del patrimonio netto, ha natura di riserva non distribuibile, basandosi su un valore solo stimato e non ancora realizzato, e può essere utilizzata per la copertura delle perdite solo dopo l’assorbimento di ogni altra riserva distribuibile iscritta in bilancio. (Nella…

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La prova del credito della banca in sede di opposizione allo stato passivo

Tribunale di Siracusa, 12 maggio 2022 Massima: “La mancanza di data certa della documentazione contrattuale prodotta dalla banca, infatti, comporta unicamente l’inopponibilità al fallimento delle clausole contrattuali che sui documenti medesimi si assume siano rappresentate, con la conseguenza che le predette clausole non possono essere considerate nei termini dell’effettiva regolamentazione del relativo rapporto. Non esclude, però, l’esistenza stessa del rapporto contrattuale (la cui prova è questione affatto distinta da quella riguardante l’opponibilità delle clausole) talché, ove risulti provata la corresponsione di una o più somme da parte della banca, deve essere riconosciuto a quest’ultima un corrispondente credito restitutorio per la linea capitale; credito che rinviene la sua fonte nel medesimo titolo contrattuale, sì da potersi considerare ricompreso nella originaria domanda,…

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