Diritto di controllo del socio non amministratore di s.r.l. privo di limiti
di Valerio Sangiovanni, Avvocato-
Utilizzabilità probatoria degli screenshot di messaggi WhatsApp: conferme e limiti nella giurisprudenza della Cassazione
di Francesco Tedioli, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Cass. sez. II, 18 gennaio 2025, n. 1254 - Pres. Bertuzzi e Rel. Trapuzzanio Procedimento per ingiunzione – Opposizione – Prove (art. 2712 c.c.) Massima: "I messaggi "whatsapp" e gli "sms" conservati nella memoria di un telefono cellulare sono utilizzabili quale prova documentale e, dunque, possono essere legittimamente acquisiti mediante la mera riproduzione fotografica, con la conseguente piena utilizzabilità dei messaggi estrapolati da una "chat" di "whatsapp" mediante copia dei relativi "screenshot", tenuto conto del riscontro della provenienza e attendibilità degli stessi". CASO La vicenda giudiziaria trae origine da un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Pavia con il quale veniva ingiunto ad A.A. il pagamento della somma di Euro 28.050,00 alla società F.lli B.B. di C.C. e D.D. Snc,…
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L’approvazione del progetto di distribuzione è atto conclusivo dell’espropriazione immobiliare impugnabile con l’opposizione ex art. 617, comma 2, c.p.c.
di Paolo Cagliari, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Cass. civ., sez. III, 28 agosto 2024, n. 23240 – Pres. De Stefano – Rel. Rossi Espropriazione immobiliare – Progetto di distribuzione – Approvazione – Dichiarazione di esecutività – Impugnazione – Opposizione agli atti esecutivi – Dichiarazione di estinzione del processo esecutivo contestuale all’approvazione del progetto di distribuzione – Irrilevanza Massima: “Il provvedimento di approvazione del progetto finale di distribuzione è impugnabile con l’opposizione agli atti esecutivi, essendo irrilevante che il giudice abbia contestualmente dichiarato l’estinzione del processo esecutivo, in quanto tale dichiarazione è solo una presa d’atto della chiusura fisiologica del processo di espropriazione, non idonea a precludere l’impugnazione dell’approvazione del progetto finale di distribuzione, che è l’ultimo atto di quel processo”. CASO Al termine di un’espropriazione immobiliare, il…
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La responsabilità del Comune per le strade in custodia
di Daniele Calcaterra, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Cass. civ., Sez. III, Ordinanza, 18/12/2024, n. 33136, Rel. Dott. P. Gianniti Responsabilità da cose in custodia (art. 2051 c.c.) Massima: “In materia di responsabilità per la custodia di strade, occorre distinguere fra i casi in cui il danno sia conseguenza di un vizio intrinseco alla struttura della cosa, oppure sia da ascrivere all'intervento di agenti esterni, normalmente imputabili alla natura, al traffico, al pubblico degli utenti o ad un singolo soggetto terzo (un masso, un animale, una macchia d'olio, ecc.); in tale seconda evenienza, la responsabilità non è imputabile oggettivamente all'ente pubblico, per il solo fatto della presenza dell'ostacolo, ma occorre che risulti che l'intrusione è stata agevolata dalla peculiare conformazione del bene; oppure dal difetto di manutenzione o…
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Gestione dei rifiuti condominiali: nessuna solidarietà in capo all’amministratore
di Saverio Luppino, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Corte di Cassazione, Ordinanza del 14.02.2023 n. 4561, Sez. III, Presidente Dott. Manna, Estensore Dott. Bertuzzi Massima: “In tema di sanzioni amministrative, l'amministratore condominiale non è responsabile, in via solidale con i singoli condomini, della violazione del regolamento comunale concernente l'irregolare conferimento dei rifiuti all'interno dei contenitori destinati alla raccolta differenziata collocati all'interno di luoghi di proprietà condominiale, potendo egli essere chiamato a rispondere verso terzi esclusivamente per gli atti propri, omissivi e commissivi, non potendosi fondare tale responsabilità neanche sul disposto di cui all'art. 6, della l. n. 689 del 1981, avendo egli la mera gestione dei beni comuni, ma non anche la relativa disponibilità in senso materiale”. CASO Il Condominio Gamma n. 34 e la Società Beta (amministratore…
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Esperibilità dell’azione di riduzione in via surrogatoria: la questione rimessa alle Sezioni Unite
di Matteo Ramponi, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Cassazione Civile, Sez. 2, Sentenza n. 23 del 02/01/2025 Successioni Mortis Causa - Successione Necessaria - Reintegrazione Della Quota Di Riserva Dei Legittimari - Azione Di Riduzione – Legittimazione – Eredi e Aventi causa – Creditori personali del legittimario totalmente pretermesso Occorre rimettere la causa alla Prima Presidente, affinché ne valuti l'opportunità della rimessione alle Sezioni Unite, perché si pronunci sulla questione relativa all'esperibilità, in via surrogatoria, dell'azione di riduzione per lesione di legittima, da parte del creditore del legittimario totalmente pretermesso, il quale abbia trascurato di esercitarla. Disposizioni applicate Articoli 457, 524, 557 e 2900 cod. civ. [1] Sotto il profilo che qui ci occupa, la sentenza in commento riguarda un’ipotesi di intervento volontario di un terzo creditore (Filano)…
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Impossibilità, per la transazione intervenuta successivamente e senza specifica pattuizione sul punto, di porre nel nulla il precedente accordo intervenuto tra soci e contenente il riconoscimento di un beneficio economico a favore di uno degli stessi
di Ilaria Tironi, Dottoressa in legge - 11 Febbraio 2025
Sent., Trib. Milano, sez. quindicesima – Tribunale delle imprese - specializzata Impresa “B” Civile, 30 maggio 2024, n. 6361. Parole chiave: Cessione del capitale sociale – accordi tra soci – beneficio a favore dell’ex socio – interpretazione del contratto – criterio letterale – volontà delle parti – principio di buona fede. Massime: “L’accordo che prevede il riconoscimento di un beneficio economico a favore di un ex socio, con la finalità di remunerare l’ex socio per il contributo da lui apportato alla crescita del valore aziendale, deve essere interpretato alla luce del principio di buona fede e dei criteri improntati al rispetto del senso letterale del testo e alla corretta ricostruzione della volontà delle parti, con il risultato che, la transazione…
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L’esdebitazione del fallito può essere accordata quando vi sia stato un seppure minimo pagamento dei creditori
di Paolo Cagliari, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Cass. civ., sez. I, 24 ottobre 2024, n. 27562 – Pres. Cristiano – Rel. Vella Parole chiave: Fallimento – Chiusura della procedura concorsuale – Effetti – Esdebitazione – Mancato soddisfacimento di alcuni creditori concorsuali – Irrilevanza – Pagamento di parte dei debiti in sede di ripartizione dell’attivo – Sufficienza – Condizioni [1] Massima: Il requisito oggettivo cui è condizionato il beneficio dell’esdebitazione – e, dunque, l’inesigibilità dei crediti residui verso il fallito – richiede, ai sensi dell’art. 142, comma 2, l.fall., che i creditori concorsuali siano stati soddisfatti almeno in parte e tale condizione deve intendersi realizzata, secondo un’interpretazione costituzionalmente orientata, anche quando taluni di essi non siano stati pagati affatto, risultando sufficiente che una parte dei debiti, oggettivamente intesa,…
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Cessione di crediti in blocco ex art. 58 TUB: recenti orientamenti giurisprudenziali
di Fabio Fiorucci, Avvocato - 11 Febbraio 2025
Il Tribunale di Ferrara, con sentenza del 2 gennaio 2025, pronunciata in un giudizio di opposizione all’esecuzione relativo alla riscossione di un credito bancario oggetto di cessione, si è espresso su questioni attinenti alla cessione di crediti in blocco ex art. 58 TUB e al loro recupero, aderendo ai principi sanciti dalla Corte di Cassazione in materia. Richiamando la sentenza n. 17944 del 2023 della Suprema Corte, il Tribunale ha ribadito che, in tema di cessione di crediti in blocco ai sensi dell’art. 58 T.U.B., «ove il debitore ceduto contesti l’esistenza dei contratti, ai fini della relativa prova non è sufficiente quella della notificazione della detta cessione, neppure se avvenuta mediante avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dovendo il giudice procedere…
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Efficacia probatoria degli screenshot nel processo civile: analisi e precedenti giurisprudenziali
di Giuseppe Vitrani, Avvocato - 11 Febbraio 2025
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1254 del 18 gennaio 2025, Sezione II Civile, ha affrontato nuovamente il tema dell’efficacia probatoria, nel processo civile, dei messaggi WhatsApp e degli Sms prodotti come semplice screenshot e non accompagnati da una perizia forense in grado di confermarne l’autenticità o la provenienza. Si è dunque affermato che i “messaggi whatsapp e gli "sms" conservati nella memoria di un telefono cellulare sono utilizzabili quale prova documentale e, dunque, possono essere legittimamente acquisiti mediante la mera riproduzione fotografica, con la conseguente piena utilizzabilità dei messaggi estrapolati da una "chat" di whatsapp mediante copia dei relativi "screenshot", tenuto conto del riscontro della provenienza e attendibilità degli stessi. Ne consegue che il messaggio di posta…
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Sostenibilità d’impresa: il ruolo del professionista
Aggiornamento per professionisti promotori della transizione delle imprese verso modelli di impresa rigenerativi
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Whistleblowing: approccio operativo agli obblighi normativi
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