Impugnazioni

Consulenza tecnica e discrezionalità del giudice d’appello: escluso l’obbligo di rinnovazione anche in presenza di critiche tecniche

Cass. civ., sez. III, Ord., 29 maggio 2025, N. 14286  Processo civile – Consulenza tecnica d’ufficio – CTU – Valutazione del giudice – Motivazione apparente – Motivazione implicita – Rinnovazione della CTU – Appello – Potere discrezionale del giudice – Nullità della sentenza (artt. 112; 132, comma 2, n. 4; 345; 360 n. 5, c.p.c.) Massima: “Nel giudizio di appello, il rigetto – anche implicito – dell’istanza di rinnovazione della consulenza tecnica d’ufficio non determina vizio di omessa pronuncia né nullità della sentenza per difetto di motivazione, qualora il provvedimento impugnato rechi una motivazione complessivamente idonea a rendere intellegibile il percorso logico-giuridico seguito dal giudice e dia comunque conto, anche indirettamente, delle censure tecniche svolte dall’appellante; il relativo diniego rientra…

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Deduzione in cassazione del vizio di omessa pronuncia richiede un’esposizione chiara e puntuale della domanda o eccezione non decisa

Cass., sez. II, 13 maggio 2025, n. 12695, Pres.  ed Est. Mocci Massima: “La deduzione del vizio di omessa pronuncia, ai sensi dell’art. 112 c.p.c., postula, per un verso, che il giudice di merito sia stato investito di una domanda o eccezione autonomamente apprezzabili e ritualmente e inequivocabilmente formulate e, per altro verso, che tali istanze siano state puntualmente riportate nel ricorso per cassazione nei loro esatti termini e non genericamente o per riassunto del relativo contenuto, con l’indicazione specifica, altresì, dell’atto difensivo e/o del verbale di udienza nei quali l’una o l’altra erano state proposte, onde consentire la verifica, innanzitutto, della ritualità e della tempestività e, in secondo luogo, della decisività delle questioni prospettatevi. Pertanto, non essendo detto vizio…

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Omessa pronuncia all’esito del giudizio d’appello

Cass., sez. I, 18 aprile 2025, n. 10291, Pres. Abete, Est. Fidanzia [1] Questione implicita o assorbita in altre statuizioni della sentenza – Assenza di specifica argomentazione – Vizio di omessa pronuncia – Configurabilità – Esclusione. Massima: “Il giudice non è tenuto ad occuparsi espressamente e singolarmente di ogni allegazione, prospettazione ed argomentazione delle parti, risultando necessario e sufficiente, in base all’art. 132, n. 4, c.p.c., che esponga, in maniera concisa, gli elementi in fatto e in diritto posti a fondamento della sua decisione, e dovendo ritenersi per implicito disattesi tutti gli argomenti, le tesi e i rilievi che, seppure non espressamente esaminati, siano incompatibili con la soluzione adottata e con l’iter argomentativo seguito”. CASO [1] La curatela del fallimento…

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Un caso particolare di carenza dell’interesse ad impugnare pur a fronte di soccombenza formale della parte

Cass., Sez. III, 6 marzo 2025, n. 5987 (ord.) Pres. Rubino – Rel. Rossetti Impugnazioni civili – Contratto di assicurazione sulla vita – Accertamento giudiziale del rapporto di solidarietà intercorrente tra i creditori della prestazione indennitaria – Soccombenza formale dell’assicuratore che aveva dedotto la natura parziaria dell’obbligo corrispondente – Interesse ad impugnare – Insussistenza (C.c. artt. 1173, 1292, 1306, 1310, 1314, 1919; c.p.c. artt. 37, 100, 323) [1] L’assicuratore sulla vita (per il caso di morte) che sia stato condannato a pagare l’intero indennizzo in solido ai tre beneficiari risultanti dal contratto, invece che a ciascuno di essi la frazione di indennizzo a lui spettante, non ha giuridico interesse ex art. 100 c.p.c. ad impugnare tale statuizione se non sia…

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Censura in cassazione dell’art. 2729 c.c.

Cass., sez. III, 9 gennaio 2025, n. 476, Pres. Travaglino, Est. Tatangelo [1] Tutela dei diritti – Presunzioni – Presunzioni semplici. Massima: “La valutazione delle presunzioni, nell’ambito del processo civile, è soggetta a criteri che il giudice di merito deve osservare con scrupolosità. L’art. 2729 c.c. stabilisce che le presunzioni, per essere utilizzate come mezzo di prova, devono essere gravi, precise e concordanti. Questi requisiti sono indispensabili affinché gli elementi presuntivi possano essere considerati idonei a dimostrare i fatti ignoti, seguendo il criterio dell’id quod plerumque accidit. La valutazione del rispetto di tali requisiti e dell’adeguatezza delle presunzioni è un’attività discrezionale che compete esclusivamente al giudice di merito e non può essere oggetto di riesame in sede di legittimità, se…

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Onere di impugnazione incidentale (e insufficienza della riproposizione ex art. 346 c.p.c.) in materia di cumulo alternativo sul piano soggettivo

Cass., sez. un., 4 dicembre 2024, n. 31136 Pres. D’Ascola, Rel. Scarpa Cumulo di domande – Domande alternative sul piano soggettivo – Titolarità del lato passivo del rapporto – Sentenza – Appello – Cause inscindibili – Onere di riproposizione – Impugnazione incidentale (C.p.c. artt. 33, 331, 342, 343, 346) Massima: “Nel caso di domande avvinte da un nesso di cumulo alternativo soggettivo sostanziale per incompatibilità, proposte dall’attore nei confronti di due diversi convenuti, la sentenza di primo grado che condanna colui che sia individuato come effettivo obbligato contiene una statuizione di fondatezza della rispettiva pretesa e una statuizione di rigetto nel merito della pretesa alternativa incompatibile. Il nesso di dipendenza implicato dal cumulo alternativo comporta in sede di impugnazione l’applicazione…

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Sul discrimine tra violazione di norme di norme di diritto ed errata valutazione della quaestio facti

Cass., sez. lav., 11 dicembre 2024, n. 31910, Pres. Di Paolantonio, Est. Casciaro [1] Impugnazioni – Ricorso per cassazione – motivi di ricorso – violazione di norme di diritto. Il vizio di violazione di norme di diritto si verifica quando il provvedimento impugnato consiste in un’erronea ricognizione interpretativa della norma astratta, mentre l’errata valutazione della situazione concreta è una questione di valutazione del giudice di merito censurabile, in sede di legittimità, per vizio di motivazione. La differenza tra le due ipotesi è che solo la seconda è influenzata dalla contestata valutazione delle risultanze di causa. CASO [1] Un medico chirurgo proponeva avverso l’ASL di Frosinone domanda di cessazione delle condotte illecite e vessatorie da lui subite, con correlato demansionamento e…

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Errore di fatto ex art. 395, n. 4), c.p.c.

Cass., sez. II, 28 novembre 2024, n. 30626, Pres. Mocci, Est. Oliva [1] Impugnazioni – Revocazione – Errore di fatto. L’errore revocatorio si verifica solo nell’ipotesi di falsa percezione della realtà che porta ad affermare o supporre l’esistenza o inesistenza di un fatto decisivo che è invece escluso o accertato in modo indiscutibile dagli atti e documenti di causa. Tale errore è limitato alla sfera percettiva e non coinvolge l’attività valutativa del giudice relativa a situazioni processuali oggettive ed esattamente percepite. Inoltre, non è configurabile l’errore revocatorio per pretesi vizi della sentenza che riguardino direttamente la formulazione del giudizio sul piano logico-giuridico. CASO [1] Il provvedimento della Suprema Corte origina dall’impugnazione per revocazione proposta nei confronti di una sentenza di…

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Omesso deposito della relata di notifica e improcedibilità del ricorso per cassazione ex art. 369, II comma, c.p.c.

Cass., sez. II, 26 settembre 2024, n. 25754, Pres. Di Virgilio, Est. Varrone [1] Ricorso per cassazione – Deposito del ricorso – Omesso deposito della relazione di notificazione – Improcedibilità. La previsione – di cui all’art. 369, 2°co., n. 2), c.p.c., – dell’onere di deposito a pena di improcedibilità, entro il termine di cui al 1°co. della stessa norma, della copia della decisione impugnata con la relazione di notificazione, ove questa sia avvenuta, è funzionale al riscontro, da parte della Corte di cassazione – a tutela dell’esigenza pubblicistica (e, quindi, non disponibile dalle parti) del rispetto del vincolo della cosa giudicata formale – della tempestività dell’esercizio del diritto di impugnazione, il quale, una volta avvenuta la notificazione della sentenza, è…

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Presunzione di rinuncia ed estensione dell’effetto devolutivo in appello alle questioni rimaste assorbite nel processo tributario

Cass., Sez. V, Ord., ud. 13 settembre 2024, 19 settembre 2024, n. 25239, Pres. Fuochi Tinarelli – Est. D’Aquino. [1] Tributario – Delega sottoscrizione avviso di accertamento – Delega di firma – Sussistenza – Delega di funzioni – Insussistenza. (d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, art. 42; D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 17 comma 1-bis) La delega alla sottoscrizione dell’avviso di accertamento a un funzionario diverso da quello istituzionalmente competente ex art. 42 D.P.R. n. 600/1973 ha natura di delega di firma e non di funzioni. [2] Tributario – Appello – Effetto devolutivo – Indicazione questioni alle quali la parte mantiene interesse alla trattazione in appello – Presunzione di rinuncia. (D.Lgs. 31/12/1992 n° 546, art. 56; cod. proc….

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