SOCIETÀ E FALLIMENTO

Liquidazione controllata e requisiti di accesso: la disponibilità del debitore è satisfattiva?

Tribunale di Chieti 10 giugno 2025 Parole chiave: Sovraindebitamento – Procedure – Liquidazione controllata – Rispetto dei requisiti di accesso – Attivo liquidabile Massima: “L’adesione del debitore alla domanda proposta dal creditore non vincola in alcun modo il giudice, né preclude il controllo rigoroso sulla sussistenza dei presupposti sostanziali previsti dalla legge. La natura pubblicistica della procedura impone infatti che l’apertura della liquidazione controllata avvenga solo in presenza di condizioni che giustifichino l’attivazione del meccanismo concorsuale e fra tali condizioni vi è – imprescindibilmente – l’offerta di una qualche utilità da parte del debitore, quale manifestazione minima ma necessaria della sua meritevolezza. L’accesso alla procedura non può quindi essere consentito sulla sola base di dichiarazioni di intenti prive di concretezza…

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Atto compiuto dall’amministratore eccedendo i propri poteri di rappresentanza: una ipotesi di inopponibilità di tali limitazioni nei confronti dei terzi, ex art. 2384, co. 2, c.c.

Cass. civ., Sez. III, Ord., 03/03/2025, n. 5647 Parole chiave: società per azioni – rappresentanza della società – amministratori – atti eccedenti i poteri conferiti – nullità degli atti compiuti – oggetto sociale. Massima: “Il contratto stipulato dall’amministratore di una società eccedendo dai poteri di rappresentanza fissati dall’atto costitutivo e dallo statuto non è affetto da nullità, poiché l’art. 2384, comma 2, c.c., nel testo ratione temporis applicabile, prevede solo l’inopponibilità delle limitazioni di tali poteri ai terzi, salvo che questi abbiano agito intenzionalmente a danno della società, così escludendo implicitamente che la violazione della disposizione possa essere invocata dal terzo contraente.”. Disposizioni applicate: art. 2384 c.c. Il presente giudizio di Cassazione muove dalla controversia insorta tra la Nephrocare S.p.A. e…

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Composizione negoziata e misure cautelari: l’inibizione dell’escussione della garanzia MCC

È ormai noto che le ristrutturazioni aziendali, quale che sia la procedura scelta, abbiano oggi un comune denominatore costituito dalla presenza di finanziamenti bancari assistiti dalla garanzia statale (MCC/ SACE/ISMEA ecc..). È altrettanto noto come tale circostanza di per sé costituisca una complicazione alla redazione di Piani e/o Progetti di risanamento e, nell’ambito delle procedure stragiudiziali, alla conduzione delle trattative, non potendosi ignorare, da un lato, la presenza dalla garanzia e, d’altro lato, il fatto che l’eventuale credito di regresso del garante statale è un credito di natura privilegiata (il privilegio ex art. 9 d.lgs. 31 marzo 1998, n. 123). E, infatti, nella impostazione dei processi ristrutturativi e delle relative strategie è ormai circostanza comune doversi scontrare con il dato…

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Concordato preventivo e aumento di capitale sociale con esclusione diritto opzione dei soci

Tribunale di Palermo, 5/2/2025 Parole chiave: Concordato preventivo, aumento capitale sociale, modifica statuto, esclusione del diritto di opzione di alcuni soci, art. 2441 Codice Civile, classi, bilanciamento diritti del socio e risanamento aziendale, piani concordatari ultra-quinquennali, obbligo informativa ai soci, diritti dei soci di acquisire informazioni. Riferimenti normativi: artt. 90, 92, 120 bis e 120 ter CCII Massima: “E’ legittima la modifica dello statuto e l’aumento di capitale funzionale alla ristrutturazione aziendale che esclude il diritto di opzione di alcuni soci. È rispettato il bilanciamento tra diritti dei soci e risanamento aziendale se: è stata formata una classe votante che comprende i soci, in presenza di modifiche dello statuto societario che incidano direttamente sul diritto di partecipazione dei soci stessi;…

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Opposizione allo stato passivo: esclusione dei compensi del professionista per l’accesso alla procedura di concordato

Trib. Ferrara, sez. civile, 13 febbraio 2025 – Est. Cocca – Pres. Martinelli Parole chiave Liquidazione giudiziale – concordato preventivo – opposizione stato passivo – credito professionista – eccezione d’inadempimento. Massima: “Nel valutare l’ammissibilità allo stato passivo dei compensi del professionista richiesti per la predisposizione e la presentazione della domanda concordataria, bisogna verificare se la prestazione, espletata anteriormente e posteriormente alla domanda concordataria, sia stata coerente con le finalità proprie della procedura, contribuendo alla conservazione o all’incremento dei valori aziendali dell’impresa. L’ammissione del concordato non prova ipso iure l’adempimento, che va parametrato alla prova, da parte del professionista, di aver contribuito alla redazione di una proposta avente caratteristiche tali da assolvere al suo scopo istituzionale, ossia permettere ai creditori di…

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Quando si configura l’abuso di una società da parte di soggetti che ne hanno il controllo?

Cassazione civile, sez. I, Ordinanza, 17 marzo 2025, n. 7105 Parole chiave: Società – Società con soci a responsabilità illimitata – Società di fatto – Supersocietà – In genere – Abuso da parte di chi ne ha il controllo – Assetto distributivo non egualitario o ripartizione non paritaria della partecipazione – Compatibilità – Sussistenza – Fattispecie Massima: “In tema di supersocietà di fatto, l’abuso di una società da parte di una o più persone fisiche o giuridiche che ne hanno il controllo, anche in via di fatto, non esclude la sussistenza di un rapporto societario non formalizzato. Tale abuso è compatibile con un accordo, iniziale o successivo, che prevede la ripartizione dei debiti e vantaggi patrimoniali in modo disparitario tra…

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Accordi di ristrutturazione inadempiuti e apertura del fallimento: quale credito va ammesso al passivo?

Cassazione Civile, Sez. I, 15 dicembre 2024, n. 33445 – Pres. M. Cristiano, Rel. C. Crolla Cassazione Civile, Sez. I, 15 dicembre 2024, n. 33446 – Pres. M. Cristiano, Rel. C. Crolla Cassazione Civile, Sez. I, 17 dicembre 2024, n. 32996 – Pres. M. Cristiano, Rel. A. Pozzi Parole chiave: Accordi di ristrutturazione dei debiti – Omologazione – Inesecuzione degli accordi – Successivo fallimento – Risoluzione per impossibilità sopravvenuta dei singoli accordi – Riespansione dell’originaria obbligazione Massima: “La dichiarazione di fallimento successiva all’omologazione degli accordi di ristrutturazione fa sì che l’attuazione del piano sia resa impossibile per l’intervento di un evento che, sovrapponendosi alla procedura minore, inevitabilmente lo rende irrealizzabile; ne discende il venir meno della causa di risanamento posta…

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Principio di competitività nella selezione dell’acquirente nel trasferimento d’azienda nella composizione negoziata

Trib. Milano, 6 aprile 2025, Est. Pipicelli Parole chiave Crisi d’impresa – Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa – Trasferimento d’azienda – Autorizzazione – Principio di competitività nella selezione dell’acquirente Massima: “Non può del tutto derogarsi al rispetto del principio di competitività nella selezione dell’acquirente, che non significa necessità a tutti i costi del ricorso a una gara seppur informale, ma che va correttamente interpretato come oggettiva e necessaria scelta del miglior offerente, che può essere demandata allo stesso debitore sotto il controllo dell’esperto, purché si documenti oggettivamente la trasparenza del percorso di individuazione dell’offerente. Il Tribunale non risulta avere un potere conformativo o di imposizione della gara o di forme anche minime di competizione, laddove la stessa società…

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Criteri di liquidazione del compenso spettante al consulente tecnico di parte nominato dal curatore fallimentare

Cassazione civile sez. I – 02/07/2024, n. 18116. Massima: “Ai fini della liquidazione del compenso spettante al consulente tecnico di parte incaricato dal curatore fallimentare di assistere la procedura nel corso di un procedimento, non vanno applicati i criteri previsti per l’attività prestata dal consulente tecnico d’ufficio, ma le tariffe professionali applicabili nel caso concreto, in quanto l’attività del consulente di parte, essendo volta alla realizzazione di finalità diverse rispetto a quelle istituzionali della procedura, è da qualificarsi come prestazione d’opera professionale, non potendo lo stesso essere considerato un coadiutore del curatore”. Riferimenti normativi: art. 32 co. 2 L. Fall., art. 2 D.M. 30/05/2002. Parole chiave: crisi d’impresa – consulente tecnico di parte nominato dal curatore – liquidazione del compenso…

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Identificazione, nella disciplina della crisi di impresa, dell’interesse sociale con l’interesse al risanamento dell’impresa ai fini della valutazione della gravità delle conseguenze in relazione alla richiesta di sospensione di delibera societaria ex art. 2378 comma 4 cc.

Ordinanza 03 aprile 2025, Tribunale di Milano, Sez. XV Civ. Sezione Specializzata in materia di Impresa;   Parole chiave: Annullamento delibera; Cautelare; Sospensione; Perdita del capitale sociale; Interesse sociale; Interesse al risanamento; Massima: “In stato di crisi, nella valutazione comparativa richiesta dall’art. 2378 co 4 cc, a fronte di un pregiudizio della socia ricorrente, o comunque eventualmente riparabile in termini risarcitori, va considerata preminente il pregiudizio per la società di per sé irreparabile in quanto attinente alle stesse condizioni di sopravvivenza operativa dell’impresa unitaria del gruppo.” Riferimenti normativi: Art. 2086 cc, art. 2378 cc; art. 44 CCII; art. 120 bis e ss CCII; art. 284 CCII; CASO  Con ricorso ex art. 2378 co 4 cc., la ricorrente aveva richiesto la…

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