SOCIETÀ E FALLIMENTO

Presupposti del sequestro preventivo ex art. 53 D. Lgs. n. 231/2001

Cassazione penale, Sezione VI, Sentenza, 14 febbraio 2024, n. 4034 Parole chiave: Società – Misure cautelari personali – Sequestro di beni mobili e immobili in materia penale Massima: “Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 53, D. Lgs. n. 231 del 2001 nei confronti dell’ente richiede la ricorrenza del duplice requisito del fumus e del periculum in mora e, pertanto, il decreto di sequestro deve contenere la sia pur sintetica motivazione in ordine alle esigenze cautelari che il sequestro mira a tutelare, da valutarsi con riguardo al rischio di dispersione della garanzia patrimoniale in merito all’eseguibilità della confisca.” Disposizioni applicate: artt. 19, 24 e 53 D. Lgs. 231/2001, art. 316 c.p.p. e art. 321, comma 2, c.p.p. Nel caso in…

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Accordo di ristrutturazione dei debiti del consumatore

Tribunale di Bari 15 Febbraio 2024 Parole chiave: Sovraindebitamento – Procedure – Concordato minore – Imprenditore collettivo – Imprenditore individuale – Esdebitazione – Accessibilità Massima: “La cancellazione dal registro delle imprese si applica anche alle imprese individuali, secondo le condizioni indicate dall’art. 2 del D.P.R. n. 247/04 e con procedimento che può essere attivato anche d’ufficio in caso di decesso dell’imprenditore o irreperibilità dell’imprenditore o di mancato compimento di atti per tre anni consecutivi, concludendo per la natura non innovativa della disposizione, in linea di continuità con la giurisprudenza di legittimità formatasi nel vigore della legge fallimentare, avendo il correttivo inteso estendere espressamente tale principio anche al concordato minore. Recepita e condivisa la tesi dell’ampia portata precettiva del quarto comma…

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La Corte di Cassazione si pronuncia sulla disciplina procedurale delle operazioni a parti correlate

Corte di Cassazione, II sezione, sentenza del 28 marzo 2024, n. 8440 Parole chiave: Società – Soci – Operazioni societarie – Operazioni a parti correlate – Approvazione – Consiglio d’Amministrazione – Parte correlata Massima: “Nelle operazioni societarie a parti correlate, le disposizioni in materia di trasparenza e correttezza procedurale delle operazioni vanno applicate sin dalla fase istruttoria, in quanto prodromica alla approvazione dell’operazione da parte del C.d.A.” Disposizioni applicate: art. 2931 bis c.c.; Reg. Consob n. 17221/2010. Il caso in esame ha origine in un provvedimento sanzionatorio comminato dalla Consob alla società A.A. per aver violato gli obblighi di informativa al pubblico, e ai componenti del suo collegio sindacale per la violazione dovere di vigilanza nell’ambito di un’operazione a parti…

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La liquidazione controllata familiare: condizioni di ammissibilità

Tribunale di Verona, 13 settembre 2023, Pres. Attanasio; Est. Pagliuca. Liquidazione controllata – Procedura familiare – Competenza- Apertura – Provvedimenti conseguenti. Parole chiave: Sovraindebitamento – Liquidazione controllata- Procedura familiare. Massima:  “Può essere aperta la procedura di liquidazione controllata  unitaria a carico dei sovraindebitati componenti il medesimo nucleo familiare, aventi il medesimo COMI, ferma la separatezza delle rispettive masse attive e passive, detratti i beni strumentali al sostentamento delle persone”. Riferimenti normativi:  art. 66 c.c.i. CASO Cinque persone fisiche sovraindebitate domandano l’apertura di un unitario procedimento di liquidazione controllata del patrimonio, ricorrendo la condizione  della origine comune del debito. SOLUZIONE Il tTibunale, ritenuta la propria competenza territoriale, apre la procedura di liquidazione controllata come richiesta, ritenendo che l’art. 66 c.c.i. invocato…

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Obbligo di vigilanza dei sindaci: non è sufficiente un controllo meramente “formale” dell’attività gestoria

Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n. 2350 del 24 gennaio 2024. Parole chiave: responsabilità dei sindaci – controllo – diligenza – vigilanza – attività gestoria – sindaci – amministratori – società – operazioni gestorie – razionalità economica – patrimonio sociale Massima: “I sindaci non esauriscono l’adempimento dei propri compiti con il mero e burocratico espletamento delle attività specificamente indicate dalla legge, avendo, piuttosto, l’obbligo di adottare ogni altro atto che, in relazione alle circostanze del caso (e, in particolare, degli atti o delle omissioni degli amministratori che, in ipotesi, non siano stati rispettosi della legge, dello statuto o dei principi di corretta amministrazione), fosse utile e necessario ai fini di un’effettiva ed efficace (e non meramente formale) vigilanza sull’amministrazione della…

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La Corte Costituzionale risolve il problema della durata minima della procedura di liquidazione controllata

Corte Costituzionale, sentenza n.6 del 19 gennaio 2024 Parole chiave: Liquidazione controllata – questione di legittimità costituzionale – durata dell’apprensione alla massa dei beni sopravvenuti – ragionevole durata – esdebitazione Massima: “La procedura di liquidazione controllata può apprendere i beni sopravvenuti  che pervengono al sovraindebitato nei tre anni successivi all’apertura della procedura, in coerenza  con il limite temporale desumibile dall’istituto dell’esdebitazione, e fermo restando il rispetto della ragionevole durata della procedura”. Disposizioni applicate art.14 ter L 3/2012, art. 142 comma 2 CCII, art. art.282 c.1 CCII, art.272 comma 3 CCII, art.111 Cost., art.2 comma 2-bis Legge 89/2001 CASO E SOLUZIONE La Corte Costituzionale, con sentenza n.6 depositata in data 19/01/2024, ha definito la questione di legittimità costituzionale, sollevata dal Tribunale…

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Esdebitazione: profili di diritto intertemporale. L’ipotesi dell’istanza di esdebitazione presentata dopo l’entrata in vigore del CCII ma in relazione ad un fallimento chiuso prima dell’entrata in vigore del CCII

Trib. Ferrara, 20 febbraio 2024 – Est. Ghedini Parole chiave Esdebitazione – istanza – fallimento – diritto transitorio. Massima: “All’istanza di esdebitazione presentata dopo l’entrata in vigore del nuovo CCII, in relazione ad un fallimento disciplinato dalla L.F., deve essere applicata la normativa vigente al momento in cui il Giudice verifica l’esistenza dei presupposti perché possa svilupparsi l’effetto esdebitatorio invocato. Quale conseguenza, l’esdebitazione può essere richiesta anche senza che la procedura liquidatoria abbia consentito la soddisfazione di alcun credito concorsuale”. Riferimenti normativi Art. 142 L.F. – art. 143. L.F. – art. 278 CCII – art. 279 CCII – art. 280 CCII – art. 281 CCII. CASO E QUESTIONI RILEVANTI Il decreto in commento si inserisce in un interessante filone di…

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Requisiti per la configurabilità di un unico centro di imputazione dei rapporti di lavoro

Tribunale Benevento, Sentenza, 27 Febbraio 2024 Parole chiave: Società – Gruppo societario – Collegamento fra imprese dello stesso gruppo – Subordinazione – Elementi essenziali ed elementi sussidiari Massima: “Deve ritenersi che l’esistenza di titoli giuridici formalmente legittimanti l’utilizzazione da parte di una società dei dipendenti di altra società oppure lo spostamento dei lavoratori da uno all’altro datore di lavoro, non costituisca elemento di per sé ostativo alla configurazione di un’impresa unitaria ove ricorrano indici significativi della unicità della struttura organizzativa e produttiva, dell’integrazione tra le attività esercitate dalle varie imprese del gruppo in vista di un interesse comune, dell’esistenza di unico centro decisionale che coinvolga anche la gestione del personale o di parti di esso, oppure di una condizione di…

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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa: presupposti di ammissibilità

Tribunale di Genova, 13 ottobre 2023 – Pres. R. Braccialini – Est. A. Balba Parole chiave: Accordi di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa – condizioni di ammissibilità – controlli del tribunale Massima: “Gli accordi di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa in tanto possono omologarsi in quanto: i) tutti i creditori siano stati informati dell’avvio delle trattative e posti in condizione di parteciparvi in buona fede: ii) la procedura non abbia carattere liquidatorio; iii) in tutte le categorie, la percentuale degli aderenti sia pari ad almeno il 75%; iv) i creditori cui gli effetti sono estesi siano soddisfatti in misura non inferiore rispetto alla liquidazione giudiziale”. Riferimenti normativi: Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza art. 61 CASO E SOLUZIONE…

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La valutazione sulla natura dei versamenti di un socio è prerogativa del giudice di merito

Tribunale Catanzaro, Sezione Specializzata in materia di imprese, sentenza del 28 Febbraio 2024 Parole chiave: Società – Soci – Versamenti – Finanziamenti – Capitale – Restituzione conferimenti – Versamenti in conto capitale o a fondo perduto – Versamenti in conto futuro aumento di capitale. Massima: “Lo stabilire se un determinato versamento tragga origine da un mutuo o se invece sia stato effettuato quale apporto del socio al patrimonio della società è questione di interpretazione, riservata al giudice del merito, il cui apprezzamento non è censurabile in cassazione, se non per violazione delle regole giuridiche da applicare nell’interpretazione della volontà delle parti o per eventuali carenze o vizi logici della motivazione che quell’accertamento sorregge. L’indagine sull’effettiva natura dei versamenti deve andare…

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