Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Principio di competitività nella selezione dell’acquirente nel trasferimento d’azienda nella composizione negoziata

Trib. Milano, 6 aprile 2025, Est. Pipicelli Parole chiave Crisi d’impresa – Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa – Trasferimento d’azienda – Autorizzazione – Principio di competitività nella selezione dell’acquirente Massima: “Non può del tutto derogarsi al rispetto del principio di competitività nella selezione dell’acquirente, che non significa necessità a tutti i costi del ricorso a una gara seppur informale, ma che va correttamente interpretato come oggettiva e necessaria scelta del miglior offerente, che può essere demandata allo stesso debitore sotto il controllo dell’esperto, purché si documenti oggettivamente la trasparenza del percorso di individuazione dell’offerente. Il Tribunale non risulta avere un potere conformativo o di imposizione della gara o di forme anche minime di competizione, laddove la stessa società…

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Identificazione, nella disciplina della crisi di impresa, dell’interesse sociale con l’interesse al risanamento dell’impresa ai fini della valutazione della gravità delle conseguenze in relazione alla richiesta di sospensione di delibera societaria ex art. 2378 comma 4 cc.

Ordinanza 03 aprile 2025, Tribunale di Milano, Sez. XV Civ. Sezione Specializzata in materia di Impresa;   Parole chiave: Annullamento delibera; Cautelare; Sospensione; Perdita del capitale sociale; Interesse sociale; Interesse al risanamento; Massima: “In stato di crisi, nella valutazione comparativa richiesta dall’art. 2378 co 4 cc, a fronte di un pregiudizio della socia ricorrente, o comunque eventualmente riparabile in termini risarcitori, va considerata preminente il pregiudizio per la società di per sé irreparabile in quanto attinente alle stesse condizioni di sopravvivenza operativa dell’impresa unitaria del gruppo.” Riferimenti normativi: Art. 2086 cc, art. 2378 cc; art. 44 CCII; art. 120 bis e ss CCII; art. 284 CCII; CASO  Con ricorso ex art. 2378 co 4 cc., la ricorrente aveva richiesto la…

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Inammissibile il PRO (piano di ristrutturazione soggetto a omologazione) di natura meramente liquidatoria

Trib. Roma, sez. 14^ civile, 25 marzo 2025, decr. – Pres. Jachia – Rel. Cottone Parole chiave Piano di ristrutturazione soggetto a omologazione – ammissione – scrutinio – ritualità – vizi di legittimità – continuità aziendale – assenza – liquidazione – cessazione dell’impresa – inammissibilità – integrazioni al piano – nuovi documenti – esclusione Massime: [1] A fronte della domanda di omologazione di un piano di ristrutturazione ex art. 64 bis CCII, il tribunale in sede di ammissione non si limita a un controllo meramente formale del rispetto delle norme procedimentali, ma è tenuto a rilevare eventuali vizi di legittimità tali da rendere sin dall’inizio evidente che il piano proposto non è omologabile. [2] Il piano di ristrutturazione soggetto ad…

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Opponibile al fallimento il lodo arbitrale sottoscritto dagli arbitri

Cass., sez. I, 5 febbraio 2025, n. 2840, Pres. Terrusi – Est. Fidanzia [1] Fallimento – Ammissione al passivo – Arbitrato – Lodo. Massima: “Il lodo arbitrale rituale, in quanto pienamente assimilabile ad una sentenza giurisdizionale sin dall’ultima sottoscrizione, a norma dell’art. 824-bis c.p.c., è come tale opponibile alla procedura fallimentare dalla suddetta data, nella quale il provvedimento viene a esistenza e comincia a produrre i suoi effetti.” CASO [1] Una s.r.l. presentava domanda di insinuazione allo stato passivo di un’altra s.r.l. allegando, quale titolo del proprio credito, un lodo arbitrale rituale precedentemente ottenuto, e consacrante l’esistenza di un diritto di credito nei confronti della debitrice fallita. Il giudice delegato, rilevato come il lodo arbitrale non fosse stato reso esecutivo…

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Mutuo solutorio: la soluzione delle Sezioni Unite

Sezioni Unite – n. 5841 del 18 febbraio 2025[1] Parole chiave: Contratti bancari – mutuo solutorio  – titolo esecutivo Riferimenti normativi Cod. Civ..: art. 832, art. 1214art. 1231, art. 1813, art. 1814, art. 1852; L.F. artt. 182-bis e 182-quater, art. 1852; C.P.C.: art. 474. CASO La questione sulla quale verte il provvedimento di legittimità trova fondamento in un provvedimento del Tribunale di Ferrara, emesso nel settembre 2016, avente ad oggetto l’utilizzo delle somme erogate a fronte di un Finanziamento Ipotecario e gli effetti che ne derivano in ragione della lamentata natura dell’utilizzo della somma erogata a pagamento solutorio (di obbligazioni pregresse), ed oggetto di impugnazione avanti la Corte d’Appello di Bologna che lo rigettava con sentenza resa pubblica il 4…

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La dichiarazione di fallimento determina la risoluzione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti per impossibilità sopravvenuta

Cass. civ., sez. I, 17 dicembre 2024, n. 32996 – Pres. Cristiano – Rel. Pazzi Parole chiave: Accordo di ristrutturazione dei debiti – Omologazione – Successiva dichiarazione di fallimento – Impossibilità di attuazione del piano di risanamento – Sussistenza – Risoluzione per impossibilità giuridica sopravvenuta – Conseguenze [1] Massima: “In tema di accordi di ristrutturazione ex art. 182-bis l.fall., la dichiarazione di fallimento successiva all’omologazione dell’accordo fa sì che l’attuazione del piano sia resa impossibile per l’intervento di un evento che, sovrapponendosi alla procedura minore, inevitabilmente lo rende irrealizzabile; ne discende il venire meno della causa di risanamento posta a base di ciascuno dei singoli accordi di ristrutturazione dei debiti, cui consegue la loro risoluzione per impossibilità giuridica sopravvenuta della…

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Misure protettive e cautelari: fumus boni iuris e periculum in mora?

Tribunale di Trapani 11 marzo 2025 Parole chiave: Composizione negoziata della crisi – Misure protettive e cautelari – Requisiti – Esecuzione del piano di risanamento – Concessione Massima: “Ai fini della concessione di misure cautelari atipiche ex art. 19 CCII è sufficiente che ricorrano, anche in via presuntiva, il fumus boni iuris – nella forma della probabile crisi suscettibile di superamento – e il periculum in mora, identificabile nel rischio che l’assenza di protezione incida negativamente sul buon esito delle trattative e sulla continuità dell’impresa. Le misure protettive e cautelari, pur comprimendo i diritti dei creditori, devono ritenersi legittime se funzionali al perseguimento del risanamento e proporzionate rispetto al pregiudizio potenzialmente arrecato ai creditori. È compito dell’esperto o dei creditori…

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Composizione negoziata della crisi e misure cautelari nei confronti delle banche

Trib. Padova, 13 gennaio 2025, Est. G. Amenduni Parole chiave: Composizione negoziata della crisi- Misure cautelari – Sospensione obbligo di rimborso finanziamenti – Inibitoria escussione garanzia MCC SACE- Inibitoria iscrizioni Centrale Rischi. Massima: “Nell’ambito della composizione negoziata della crisi, oltre alle misure protettive tipiche aventi i contenuti dell’art. 18 CCII, è possibile ottenere, per il buon esito delle trattative, anche misure cautelari, ex art. 19 CCII, consistenti: i) nella sospensione per il debitore dell’obbligo di rimborso dei finanziamenti bancari in essere, senza decadere dal beneficio del termine e con contestuale divieto per le banche di estinguere la propria posizione creditoria; ii) nell’inibitoria per gli istituti di credito di segnalare la società debitrice alla Centrale Rischi e alla Crif in conseguenza…

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Concordato minore: proposta migliorativa e soddisfazione parziale di tutti i creditori

Tribunale di Avellino, 28 febbraio 2025, Giudice Russolillo Parole chiave Concordato minore – Concordato liquidatorio – Finanza esterna – Proposta del debitore – Necessità di soddisfazione di tutti i creditori – Proposta migliorativa Massima: “Nell’ambito della procedura di concordato minore è necessario che tutti i creditori ricevano una soddisfazione, seppure anche solo parziale, ed è consentito al debitore anche dopo il voto dei creditori modificare in via migliorativa la propria offerta, al fine di garantire che tutti i creditori ricevano una almeno parziale soddisfazione dei loro crediti”. Disposizioni applicate Art. 74 CCII (proposta di concordato minore) CASO Una persona è socia accomandataria di una s.a.s. Si trova priva di qualsiasi patrimonio e reddito e chiede di essere ammessa a una…

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Ammissibile il concordato minore liquidatorio che prevede l’apporto di sola finanza esterna

Tribunale di Avellino, Sentenza del 28 febbraio 2025 Parole chiave: Proposta ex art.74 comma 2 C.C.I.I. – Concordato minore liquidatorio – Apporto di sola finanza esterna – Ammissibilità Massima: “È ammissibile un concordato minore liquidatorio con finanza esterna esclusiva, in quanto tale apporto è idoneo ad incrementare l’attivo disponibile e consente al debitore di accedere, pur quando incapiente, ad uno strumento di regolazione alternativo alla liquidazione controllata.” Disposizioni applicate: art. 74 CCII, art. 78 CCII, art. 79 CCII, art.80 CCII Il Tribunale di Avellino, con sentenza in data 28 febbraio 2025, si è occupato della proposta di concordato minore liquidatorio, ex art. art.74 comma 2 C.C.I.I., presentato da un soggetto in stato di sovraindebitamento, in quanto impossibilitato, per assoluta incapienza…

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