SOCIETÀ E FALLIMENTO

Concordato in bianco: le attività urgenti di liquidazione dell’attivo vanno effettuate attraverso procedure competitive

Trib. Padova, ord. 6 marzo 2015 Scarica l’ordinanza Concordato preventivo ed accordi di ristrutturazione dei crediti – Concordato  in bianco – Autorizzazione al compimento di atti urgenti di straordinaria amministrazione –  Tutela dei creditori. (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) Concordato in bianco – Atti urgenti di liquidazione – Procedura competitiva – Necessità(r.d.16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) [1] Il Tribunale, nell’autorizzare ai sensi dell’art. 161 comma 7°, l. fall. il compimento di atti di straordinaria amministrazione durante la fase preliminare del concordato c.d. in bianco, deve ispirarsi al principio della migliore tutela del ceto creditorio in sostituzione del quale  è chiamato ad esprimersi. [2] Nell’ipotesi di autorizzazione alla vendita di cespiti aziendali…

Continua a leggere...

Fallimento della parte: interruzione del processo e decorrenza del termine per la riassunzione

L’ultimo comma dell’art. 43 l. fall. – disponendo che «l’apertura del fallimento determina l’interruzione del processo» – ha introdotto una peculiare ipotesi di interruzione automatica del giudizio in cui è parte il soggetto dichiarato insolvente. Sorge così il rischio che, ignorando l’evento, la parte interessata alla prosecuzione incorra in una decadenza incolpevole. Di qui la ricerca di soluzioni interpretative garantiste, sia per la controparte del fallito sia per il curatore, in un quadro giurisprudenziale ancora assai variegato e incerto.   Con la riforma della legge fallimentare del 2006-2007 è mutata anche la disciplina dei processi pendenti alla data di dichiarazione di fallimento.In particolare, a differenza di quanto accadeva in precedenza, ai sensi dell’attuale art. 43, ult. co., l. fall. l’effetto…

Continua a leggere...

Cinque consigli per il primo negoziato con la Cina

Nell’era di internet e del commercio globale molti imprenditori italiani, e con loro i consulenti che li assistono, si trovano coinvolti, per la prima volta, in una trattativa con una controparte cinese. Come procedere?   1. Conoscere l’interlocutore Essere certi che l’interlocutore sia chi afferma di essere è certamente un buon punto di partenza: le società cinesi si presentano infatti con una denominazione sociale in caratteri latini, che comprende la città in cui ha sede, un riferimento all’attività svolta e alla forma societaria (es: Beijing Great Wall Wines & Spirits co. LTD). La denominazione societaria in questione, però, ha solo valenza commerciale e non è ufficiale: l’unica denominazione valida è quella in caratteri cinesi (di solito scritta su uno dei…

Continua a leggere...

Giudice italiano o cinese? La “midnight clause”

  A Luglio, nelle città di Firenze, Padova e Milano è in programma il Seminario “Cina: i contratti di distribuzione commerciale“. Durante la giornata l’Avv. Roberto Luzi Crivellini (esperto di contrattualistica internazionale, con particolare riferimento alla Cina e al centro-sud America) approfondirà tutte le principali questioni contrattuali che un professionista deve affrontare a favore della propria azienda-cliente, offrendo soluzioni contrattuali anche alla luce della best practice internazionale. Di seguito alcune brevi considerazioni su uno dei tanti problemi che verranno affrontati in maniera approfondita e con taglio pratico-operativo durante il Seminario. Giudice italiano o cinese ? La “midnight clause”. La clausola del contratto che disciplina la modalità di risoluzione delle controversie e la legge applicabile al rapporto è spesso chiamata la “midnight…

Continua a leggere...