PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Violazione degli obblighi informativi a carico dell’intermediario finanziario: risoluzione per inadempimento dell’ordine di investimento

App. Venezia Sent., 18/06/2019, n. 2550, Pres. Bazzo, Est. Valle Obblighi informativi intermediari finanziari – Adeguatezza e appropriatezza dell’operazione –  Onere della prova – Risoluzione per inadempimento – Risarcimento del danno [1] La violazione degli obblighi informativi ex art. 21 d. lgs. 58/1998 (T.U.F.), nonché artt. 27 e 31 del Regolamento Consob n. 11522/2007 da parte dell’intermediario finanziario comporta la risoluzione per inadempimento del relativo ordine di acquisto, non essendo essenziale stabilire se gli investitori, ove adeguatamente informati circa la reale rischiosità del titolo, avrebbero ugualmente dato corso all’acquisto o meno, poiché la condotta dell’intermediario integra ex se la lesione dell’interesse tutelato. Disposizioni applicate Art. 21 d. lgs. 58/1998 (T.U.F.), artt. 27 e 31 Reg. Consob n. 11522/2007, art. 1338 c.c. CASO Un…

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La divisione giudiziale del condominio e l’autonomia strutturale

Corte di Cassazione – Seconda Sez. Civile – Sentenza n. 22041/2019 Condominio – divisione – tabelle millesimali – edificio autonomo – autonomia strutturale – autonomia di gestione amministrativa – artt. 61 e 62 disp. att. c.c. – art. 69 disp. att. c.c. – art. 1117 c.c. – art. 1136 c.c. – parti comuni. “…Più che ad un concetto, il termine ‘edificio’ va riferito ad una costruzione, la quale, per dare luogo alla costituzione di più condomini, deve essere suscettibile di divisione in parti distinte, aventi ciascuna una propria autonomia strutturale, indipendentemente dalle semplici esigenze di carattere amministrativo”. “L’autorità giudiziaria può disporre lo scioglimento di un condominio solo quando il complesso immobiliare sia suscettibile di divisione, senza che si debba attuare…

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I limiti oggettivi dell’ordinanza anticipatoria di condanna ex art. 186 quater c.p.c. quale titolo esecutivo

La L. 353/1990 e successivamente la L. 534/1995 hanno provveduto ad inserire nel codice di rito (artt. 186 bis, ter e quater c.p.c.) tre tipologie di provvedimenti, rientranti nella categoria delle condanne speciali, aventi la finalità di decongestionare la trattazione dei procedimenti civili di condanna e di formare immediatamente un titolo esecutivo. Pur trattandosi di provvedimenti differenti, possono individuarsi alcuni tratti comuni tra cui la natura di condanna immediatamente esecutiva e il contenuto anticipatorio (sul punto, Mandrioli, Le nuove ordinanze di “pagamento” e “ingiunzionale”, in Riv. Proc. Civ., 1991, 644 ss.). In particolare, notevoli differenze presenta l’ordinanza successiva alla chiusura dell’istruzione ai sensi dell’art. 186 quater c.p.c. rispetto alle tipologie previste dagli artt. 186 bis e ter c.p.c. L’art. 186…

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La produzione di documenti nel giudizio di Cassazione: il punto sulla situazione

Cass., sez. VI, 9 ottobre 2019, n. 25393, Pres. D’Ascola – Est. Fortunato [1] Cassazione – Ricorso – Produzione di nuovi documenti – Ammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 366, 369, 372). Nel giudizio innanzi alla Corte di cassazione, secondo quanto disposto dall’art. 372 c.p.c., se da un lato non è ammesso il deposito di atti e documenti non prodotti nei precedenti gradi del processo, salvo che non riguardino l’ammissibilità del ricorso e del controricorso o la nullità della sentenza impugnata, per altro verso, è sempre necessario che la parte ricorrente che alleghi atti e documenti a sostegno dell’impugnazione, specifichi in quale sede processuale il documento risulti prodotto. CASO [1] All’esito di due distinti giudizi e di un procedimento di sequestro,…

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L’efficacia dell’accertamento dell’obbligo del terzo prima e dopo la modifica dell’art. 549 c.p.c.

Cassazione civile, sez. III, 29/09/2019, n. 23644 – Pres. Vivaldi, Cons. Rel. Rossetti Pignoramento presso terzi – dichiarazione del terzo pignorato – contestazioni sulla dichiarazione del terzo pignorato – accertamento dell’obbligo del terzo pignorato In tema di giudizio di cognizione instaurato ex artt. 548 e 549 c.p.c., nel testo anteriore alle modifiche introdotte dalla l. n. 228 del 2012, per l’accertamento dell’obbligo del terzo sottoposto a pignoramento, sussiste l’interesse del debitore esecutato, che è parte del detto giudizio, ad eccepire la non persistenza del credito nel suo patrimonio per la avvenuta cessione dello stesso e la prevalenza di tale cessione sul pignoramento, ai sensi dell’art. 2914, n. 2, c.c.  Dopo la riforma dell’art. 549 c.p.c. l’accertamento dell’obbligo del terzo è…

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Pegno su titoli: la banca è obbligata a vendere se il titolo azionario precipita

Cass. civ., Sez. I, 14 maggio 2019, n. 12863, sent. – Pres. Didone – Rel. Dolmetta (art. 1375 c.c.; art. 1176, co. 2°, c.c.; art. 2790 c.c.; art. 2795 c.c.) Pegno – Pegno di titoli quotati – Custodia effettuata da soggetti qualificati da particolari qualità soggettive – Banche e intermediari finanziari – Dovere di conservazione del valore della cosa data in pegno – Diligenza professionale di cui all’art. 1176 c.c. [1] La vendita anticipata di cosa data in pegno, di cui all’art. 2795 c.c., è strumento conservativo del valore economico del bene in garanzia che sottende, per sua natura, la cooperazione tra datore del bene e creditore garantito, sicché viola l’obbligo di buona fede oggettiva nell’esecuzione del contratto e di…

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Annullabilita’ della delibera assembelare per omessa convocazione di uno dei comproprietari

Corte d’Appello di Catania – Seconda Sezione Civile – Sentenza 23 aprile 2019. Comunione e condominio – annullabilità della deliberazione assembleare per omessa convocazione di uno dei comproprietari – legittimazione attiva all’impugnazione, non rilevabilità d’ufficio del vizio e nullità della sentenza in parte qua – irrilevanza della regolare convocazione nei confronti del coniuge convivente e comproprietario del bene in comunione – irrilevanza della partecipazione all’assemblea del coniuge convivente e comproprietario del bene in comunione – unico effetto “sanante”: intervento a mezzo di rappresentante munito di delega. Riferimenti normativi: art. 1441 c.c. – art. 1137 c.c. – art. 112 c.p.c. – art. 1136 c.c. – art. 1106 c.c. – artt. 66-67 disp. att. c.c. “… coerentemente sia con l’ormai consolidato orientamento…

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La responsabilità precontrattuale

Durante la fase delle trattative – o, comunque, nella fase che precede la conclusione del contratto – il comportamento doloso o colposo di una delle parti in danno dell’altra, violativo del precetto di buona fede e quindi lesivo dell’altrui libertà negoziale, determina l’insorgere della responsabilità precontrattuale. La ratio di tale responsabilità è quella di tutelare la libertà di autodeterminazione negoziale. Attraverso la previsione della responsabilità precontrattuale, infatti, l’ordinamento non tutela l’interesse del soggetto alla conclusione del contratto – in quanto fino al momento dell’effettiva conclusione le parti sono libere di non stipulare – ma, piuttosto, l’interesse a che la controparte, con cui si sta trattando, si comporti correttamente in modo da garantire la libera esplicazione dell’autonomia negoziale. La giurisprudenza, affinché…

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Patrocinio a spese dello Stato e liquidazione dei compensi in favore dell’avvocato: ammissibilità dell’istanza successivamente alla conclusione del giudizio

Cass., Sez. Seconda, Sent., ud. 04 aprile 2019, 09.09.2019, n. 22448-19. Patrocinio a spese dello Stato  – istanza di liquidazione –  termini  (d.P.R. n. 115/2002, art. 83) [1] Il D.P.R. n. 115 del 2002, art. 83, comma 3 bis, che ha previsto che il decreto di pagamento debba essere emesso dal giudice contestualmente alla pronuncia del provvedimento che chiude la fase cui si riferisce la relativa richiesta, relativamente ai compensi richiesti dal difensore della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato, non prevede alcuna decadenza a carico del professionista che abbia depositato la relativa istanza dopo la pronuncia del detto provvedimento, né impedisce al giudice di potersi pronunciare sulla richiesta dopo che si sia pronunciato definitivamente sul merito, avendo…

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Opposizione agli atti esecutivi: la tardiva iscrizione a ruolo non rende improcedibile l’opposizione

Cass. civ. Sez. III, Sent., (ud. 25-06-2019) 30-09-2019, n. 24224 Nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi il termine per la costituzione in giudizio della parte che introduca la fase di merito non subisce alcuna riduzione – essendo, pertanto, di dieci giorni dalla prima notificazione dell’atto di citazione. Tuttavia, la tardiva iscrizione a ruolo della causa non determina l’improcedibilità del giudizio, ma soltanto l’applicazione delle regole generali di cui agli artt. 171 e 307 c.p.c., assolvendo l’iscrizione a ruolo, mero adempimento amministrativo, la funzione di rimarcare l’autonomia della fase a cognizione piena rispetto a quella sommaria dell’opposizione.  CASO La società B. s.n.c. promuoveva pignoramento presso terzi nei confronti della società assicurativa G.I. s.p.a quale debitor debitoris, nei cui confronti la…

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