PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Comodato atipico: alcuni chiarimenti della Corte

Cass. civ., sez. III, 9 aprile 2019, n. 9676 – Pres. Armano – Rel. Dell’Utri [1] Obbligazioni e contratti – Comodato – Termine – Giudizio di meritevolezza – Comodato atipico – Comodato senza determinazione di durata – Godimento del bene – Qualificazione – Recesso ad nutum (Cod. civ. artt. 1322, 1803, 1809, 1810; C.p.c. art. 360 n. 3). [1] “In tema di comodato, nel caso in cui le parti abbiano vincolato l’efficacia del rapporto al venir meno dell’utilizzazione del bene concesso in godimento secondo gli accordi convenuti (ovvero al venir meno degli scopi statutari dell’ente comodatario), la circostanza che i termini dell’accordo non consentano di individuarne un’ipotesi di comodato con determinazione di durata, ai sensi dell’art. 1809 c.c., non comporta automaticamente…

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Innovazione o modifica da giardino a parcheggio condominiale: non basta la maggioranza semplice dei condomini

Cass. Civ., VI-2 Sez. Civ., Ordinanza n. 10077 del 10 Aprile 2019- Pres. Pasquale D’Ascola – Rel. Cons. Stefano Oliva Art. 1120 c.c. – Art. 1136 c.c. Riforma 11 dicembre 2012 n.220 “In tema di condominio negli edifici, la distinzione tra modifica ed innovazione si ricollega all’entità e qualità dell’incidenza della nuova opera sulla consistenza e sulla destinazione della cosa comune, nel senso che per innovazione in senso tecnico-giuridico deve intendersi non qualsiasi mutamento o modificazione della cosa comune, ma solamente quella modificazione materiale che ne alteri l’entità sostanziale o ne muti la destinazione originaria, mentre le modificazioni che mirano a potenziare o a rendere più comodo il godimento della cosa comune e ne lasciano immutate la consistenza e la…

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La cessione del contratto ex art. 36 L. 392/78, la responsabilità del cedente e del cessionario nei confronti del locatore nelle cessioni “intermedie”

Art. 36 Sublocazione e cessione del contratto di locazione “Il conduttore può sublocare l’immobile o cedere il contratto di locazione anche senza il consenso del locatore, purché venga insieme ceduta o locata l’azienda, dandone comunicazione al locatore mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Il locatore può opporsi, per gravi motivi, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. Nel caso di cessione, il locatore, se non ha liberato il cedente, può agire contro il medesimo qualora il cessionario non adempia le obbligazioni assunte. Le indennità per la perdita dell’avviamento commerciale sono liquidate a favore di colui che risulta conduttore al momento della cessazione effettiva della locazione.” Inquadramento generale L’esegesi dell’articolo 36 pone subito nel lettore la specifica attenzione che il legislatore del ’78, riservava alle locazioni ad uso diverso da…

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L’istanza di attribuzione ex art. 720 c.c. non costituisce un’autonoma domanda ma una mera modalità attuativa della divisione

Cass., sez. II, 6 febbraio 2019, n. 3497, Pres. Matera – Est. Falaschi [1] Divisione ereditaria – Formazione dello stato attivo dell’eredità – Non comoda divisibilità – Attribuzione del bene ex art. 720 c.c. – Domanda – Modalità attuativa della divisione – Effetti – Fattispecie. (Cod. civ., art. 720; Cod. proc. civ., artt. 329, 336). Nel giudizio di divisione, l’istanza di attribuzione di un bene immobile indivisibile ex art. 720 c.c. costituisce una modalità attuativa della divisione, risolventesi nella mera specificazione della domanda di scioglimento della comunione, sicché, non essendo domanda ma eccezione, può essere formulata o essere oggetto di rinuncia anche in grado d’appello. (Nella specie, il giudice d’appello aveva invece ritenuto inammissibile la domanda di vendita proposta in…

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Regime impugnatorio della condanna alla rifusione delle spese processuali nell’ordinanza di rigetto dell’istanza cautelare

Cassazione civile sez. VI, 01/03/2019, n. 6180; Pres. D’Ascola; rel. Criscuolo L’ordinanza di rigetto del reclamo cautelare non è ricorribile per cassazione, neppure in ordine alle sole spese, perché è un provvedimento inidoneo a divenire cosa giudicata, formale e sostanziale, conservando i caratteri della provvisorietà e non decisorietà. Pertanto, dopo la novella dell’art. 669 septies c.p.c. da parte della l. n. 69 del 2009, la contestazione delle spese – ove il soccombente abbia agito “ante causam” e non intenda iniziare il giudizio di merito – va effettuata in sede di opposizione al precetto ovvero all’esecuzione, se iniziata, trattandosi di giudizio a cognizione piena in cui la condanna alle spese può essere ridiscussa senza limiti, come se l’ordinanza sul reclamo fosse,…

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Il pericolo di evizione del bene promesso in vendita deve essere concreto e attuale

Cass. civ., sez. II, 27 marzo 2019, n. 8571 – Pres. Orilia – Rel. Oliva [1] Contratto di compravendita – Pericolo di evizione – Contratto preliminare – Risoluzione del contratto – Pericolo concreto e attuale – Donazione (Cod. civ. artt. 563, 1385, 1455, 1481; C.p.c. art. 360 n. 3 e 5) [1] “Il diritto previsto dall’art. 1481 c.c., per cui il compratore può sospendere il pagamento del prezzo o pretendere idonea garanzia quando abbia ragione di temere che la cosa possa esser rivendicata da terzi, presuppone che il pericolo di evizione sia effettivo e cioè non meramente presuntivo o putativo, onde esso non può risolversi in un mero timore soggettivo che l’evizione possa verificarsi, ma, anche quando si abbia conoscenza…

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La nullità della delibera per eccesso di potere in ordine ai criteri di ripartizione delle spese condominiali del lastrico solare in capo ai soli utilizzatori

Corte d’Appello di Milano, III Sez. Civ., Sentenza  n. 5759 del 24 dicembre 2018 Art. 1123 c.c. – Art. 1135 c.c. –  Art. 1137 c.c. “L’assemblea non ha il potere di imputare al singolo condomino una particolare spesa anche se lo ritiene responsabile del verificarsi di un danno sulle parti comuni oppure in un’unità immobiliare di proprietà esclusiva. Esula infatti delle attribuzioni dell’assemblea quello di porre in essere una sorta di «autotutela privilegiata» rispetto alla posizione di qualsiasi altro creditore” “ Il condomino risponde dei danni da lui causati alle parti comuni solo se vi sia stato riconoscimento di responsabilità o all’esito di un accertamento giudiziale, non potendo l’assemblea, in mancanza di tali condizioni, porre a suo carico l’obbligo di…

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L’adempimento indiretto dell’obbligazione naturale

Abstract Con la locuzione adempimento indiretto dell’obbligazione naturale si intende quel meccanismo che consente l’assunzione di un’obbligazione giuridica su fondamento di una naturale tale per cui, adempiendo direttamente l’obbligazione giuridica, indirettamente si adempierà l’obbligazione naturale. Sebbene la questione sia ancora dibattuta, attualmente l’orientamento maggioritario della giurisprudenza e della dottrina non ammette l’adempimento indiretto dell’obbligazione naturale basandosi sulla lettera dell’art 2034 c.c. che esclude espressamente che dalle obbligazioni naturali possano scaturire altri effetti se non quello della soluti retentio. *** Gli obblighi morali e sociali assumono rilevanza per il diritto solo quando siano giuridicizzati, ossia quando, a prescindere dalla loro natura, vengano ad essere considerati veri e propri obblighi giuridici. Tuttavia, in alcuni casi e in via eccezionale, il dovere morale…

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Overruling in senso estensivo dei poteri processuali di parte e inammissibilità della rimessione in termini

Cass., Sez. Un., sent., 12 febbraio 2019, n. 4135 Pres. Mammone – Rel. Lamorgese Procedimento civile – Interpretazione giurisprudenziale delle norme processuali – Sopravvenuto mutamento (c.d. overruling) in senso estensivo dei poteri di parte – Rimessione in termini – Inammissibilità (C.p.c. artt. 153, 829; d. lgs. 2 febbraio 2016, n. 40, art. 27) [1] La rimessione in termini per causa non imputabile, in entrambe le formulazioni che si sono succedute nel tempo (artt. 184-bis e 153 c.p.c.9), non è invocabile in caso di errori di diritto nell’interpretazione della legge processuale, pur se determinati da difficoltà interpretative di norme nuove o di complessa decifrazione, in quanto imputabili a scelte difensive rivelatesi sbagliate, come quella di non impugnare il lodo per errori…

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Inopponibilità al fallimento del decreto ingiuntivo opposto, quando manca una declaratoria di estinzione definitiva del giudizio di opposizione prima dell’apertura del fallimento

Cassazione civile, Sez. I, Sentenza 26 febbraio 2019, n. 5657. Pres. Didone, Estensore Vella Fallimento ed altre procedure concorsuali – Formazione dello stato passivo – Opposizione allo stato passivo – Credito fondato su decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo opposto – Cancellazione dal ruolo della causa di opposizione per inattività delle parti – Mancata riassunzione – Estinzione – Definitività del decreto ingiuntivo – Non sussiste – Mancata dichiarazione dell’estinzione dell’opposizione prima del fallimento – Inopponibilità al fallimento. CASO Il ricorrente, già dipendente di Alfa s.r.l., otteneva dal Tribunale del Lavoro di Oristano decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo ex art. 642 c.p.c. per il pagamento delle competenze vantate nei confronti della società. Il decreto ingiuntivo era stato opposto dalla società, ma la causa di…

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