SOCIETÀ E FALLIMENTO

Ammissibilità delle domande tardive nella procedura sovraindebitamentaria di liquidazione del patrimonio del debitore

Trib. Ancona 14 novembre 2019, Est. Mantovani Parole chiave: legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento – procedura di liquidazione del patrimonio – termine per la proposizione delle domande di partecipazione al concorso – ammissibilità di domande tardive Massima: Nella procedura di liquidazione del patrimonio del debitore ex lege n. 3/2012 devono ritenersi inammissibili le domande d’insinuazione tardiva, avendo il Legislatore compiutamente disciplinato la materia della formazione del passivo, senza  farne menzione e dovendosi da ciò ritenere che la legge abbia voluto riservare alla scelta discrezionale del liquidatore, cui è riservata l’indicazione del termine ultimo entro cui presentare le domande di partecipazione al concorso, la fissazione del limite cronologico per l’insinuazione al…

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Nullità dell’opzione put in violazione del divieto del patto leonino

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 4628 del 23 luglio 2020 Parole chiave: contratto di opzione – opzione put – opzione call – nullità – bilanciamento tra l’opzione put e l’opzione call – patto leonino – rischio di impresa – Massima: È nulla, per violazione del divieto del patto leonino ai sensi dell’art. 2265 c.c., l’opzione di vendita che preveda un corrispettivo predeterminato, comprensivo anche degli esborsi medio tempore eseguiti dal socio avente diritto di opzione, laddove tale pattuizione determini nella concretezza l’esclusione del socio dalla partecipazione al rischio di impresa. Disposizioni applicate: articoli 2265 c.c., 2482-bis c.c., 2482-ter c.c. La controversia in esame riguarda la validità del contratto di opzione stipulato dalle società Alfa…

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Spunti sull’applicabilità degli artt. 135 – 184 L.F. agli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182bis L.F.

Cass. Civ., sez. VI – 5, Ord., 2 ottobre 2020, n. 21181 – Pres. Mocci – Rel. Delli Priscoli Parole chiave: Concordato fallimentare, concordato preventivo, effetto esdebitatorio, coobbligati, fideiussori, obbligati in via di regresso, accordi di ristrutturazione dei debiti. Massima: Gli artt. 135 – 184 L.F., i quali prevedono che, a seguito dell’omologa del concordato fallimentare o preventivo, i creditori conservano i loro diritti nei confronti dei coobbligati, dei fideiussori del debitore e degli obbligati in via di regresso, rappresentano una deroga sia sostanziale che processuale alla disciplina comune prevista dagli artt. 1239 e 1301 c.c., deroga che si giustifica in virtù della natura pubblicistica del concordato e del relativo favor legislativo. Per effetto di tale deroga, da ritenersi a…

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Il mutamento dei quorum deliberativi di una S.p.A. non sempre legittima il recesso del socio

Cass. civ. Sez. I, sentenza del 1° giugno 2017, n. 13875. Parole chiave: Società – Recesso del socio – quorum Massima: “In tema di recesso dalle società di capitali, la delibera assembleare che muti il ‘quorum’ per le assemblee straordinarie, riconducendolo a previsione legale, non giustifica il diritto del socio al recesso ex art. 2437, lett. g), c.c., perché l’interesse della società alla conservazione del capitale sociale prevale sull’eventuale pregiudizio di fatto subito dal socio, che non vede inciso, né direttamente né indirettamente, il suo diritto di partecipazione agli utili ed il suo diritto di voto a causa del mutamento del ‘quorum’.” Disposizioni applicate: artt. 2368, 2369, 2437 c.c. La vicenda in esame vede coinvolti una S.p.A. e tre soci…

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Revocatoria ex art. 67 L.F. del pagamento ottenuto dalla escussione di pegno

Tribunale di Venezia – Sent.1172/2020 pubbl.24.07.2020 Rep.2453/2020, giudice: Dott.ssa Maria Carla Quota Parole chiave: Pegno; Revocatoria Fallimentare; Atto dispositivo Massima: Connotato essenziale del pegno irregolare è l’attribuzione al creditore garantito della facoltà di disposizione del bene oggetto di pegno – o, nel caso si tratti di titolo di credito o documento di legittimazione, del relativo diritto – per soddisfare i propri crediti. In caso di pegno regolare postulandosi l’altruità delle cose date in pegno, il creditore garantito dovrà soddisfarsi secondo il meccanismo previsto dagli art.2796 e 2798 .c.c: ne consegue che l’incameramento della somma conseguente all’escussione del pegno rientra nell’ambito di applicazione dell’art. 67 L.F. ed è assoggettabile a revocatoria. Riferimenti normativi: art. 67, co. 2 L.F., art. 67, co….

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Il diritto di accesso del socio della controllante si estende alla documentazione della controllata

Tribunale di Venezia, Sez. Impresa., ordinanza del 19 settembre 2020 Parole chiave: Società – Società di capitali – Rapporto tra controllante e controllata – Direzione e coordinamento – Diritto del socio della controllante di consultare la documentazione della controllata – Estensione Massima: Nessuna disposizione prevede che il socio di una società che ne controlli un’altra, o che eserciti su questa l’attività di direzione e coordinamento, possa, solo per effetto della sussistenza di un tale rapporto di controllo o di direzione e coordinamento tra le due società, accedere anche alla documentazione della controllata o diretta/coordinata. L’accesso alla documentazione di una s.r.l. ha carattere tipico e attiene esclusivamente alla documentazione amministrativa e sociale. Tuttavia poiché il diritto di accesso ex art. 2476,…

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Revocabilità dell’accordo di pegno su quote di S.r.l.: tra principio di consecuzione ex art. 69 bis L.F. ed effetto novativo

Cass. Civ., sez. I, Ord. 28.02.2020 n. 5619 – Pres. Di Virgilio – Rel. Dolmetta Parole chiave: Fallimento, revocatoria fallimentare, decadenza dall’azione revocatoria, consecuzione, concordato preventivo, domanda di concordato, concordato in bianco, domanda prenotativa, novazione, pegno su quote, privilegio pignoratizio, partecipazioni, società a responsabilità limitata.  Massime: Nel caso di deposito da parte di una società di una domanda di concordato in bianco ex art. 161 sesto comma L.F. a cui è succeduta, omisso medio, la dichiarazione di fallimento, in applicazione al principio della consecuzione ex art. 69 bis L.F., il dies a quo per il calcolo dei termini di decadenza dell’azione revocatoria va retrodatato alla data di iscrizione nel registro delle imprese della domanda di concordato prenotativa. L’eventuale sussistenza di…

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L’approdo della giurisprudenza in merito al recesso ad nutum nelle società di capitali aventi un termine di durata eccessivamente lungo

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 4186 del 14 luglio 2020. Parole chiave: recesso – recesso ad nutum – durata della società – società di capitali – exit del socio di minoranza. Massima: la previsione dell’art. 2437 comma 3 c.c. in merito al diritto di recesso del socio è norma di stretta interpretazione applicabile solo alle società per azioni a tempo indeterminato e, pertanto, è escluso il diritto di recesso “ad nutum” del socio di una società per azioni nel caso in cui lo statuto preveda una prolungata durata della società, anche qualora il termine sia estremamente lungo e lontano nel tempo. Disposizioni applicate: articoli 2437 c.c., 2473 c.c., 2519 c.c., 2285 c.c. Con il…

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La “data valuta” degli estratti conto dei contratti di leasing non è da sola idonea a rendere il rapporto opponibile al fallimento

Corte di Cassazione Civile, Sez. VI, Ordinanza n. 4953/2020 del 25/02/2020 (Ud. 20/11/2019), Pres. Scaldaferri, Rel. Caiazzo. Parole chiave: Fallimento – domanda di ammissione al passivo – istanza di rivendicazione – locazione finanziaria – estratti conto – data valuta – data certa – esclusione. Massima: “In tema di insinuazione allo stato passivo, le “date valuta” risultanti dagli estratti conto bancari relativi al contratto di leasing, non sono idonee a provare il tempo in cui le relative operazioni sono state realmente effettuate, né a conferire data certa alle stesse, essendo nella prassi bancaria utilizzate dette date in maniera convenzionale per postergare il tempo di effettuazione dei versamenti ed antergare invece quello dei prelievi” (massima ufficiale). Disposizioni applicate: art. 95 l. fall.;…

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Revoca dell’amministratore di società di capitali: la giusta causa deve essere chiaramente esplicitata nella delibera assembleare

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza n.  21495 del 6 ottobre 2020 Parole chiave: revoca dell’amministratore – giusta causa – pactum fiduciae – rapporto fiduciario – ragioni della revoca – delibera assembleare – cambio di maggioranza politica – affidamento nell’amministratore – Massima: Le ragioni che integrano la giusta causa di revoca dell’amministratore di società di capitali devono essere specificamente enunciate nella delibera assembleare, senza che sia possibile una successiva deduzione in sede giudiziaria di ragioni ulteriori. La giusta causa di revoca consiste nella compromissione del rapporto fiduciario, che si verifica in caso di sopravvenienza di circostanze che pregiudichino l’affidamento nell’amministratore ai fini del migliore espletamento dei compiti della carica. Disposizioni applicate: articoli 2383 c.c., 2697 c.c. Nell’ambito della controversia in commento,…

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