Responsabilità civile

Danno biologico terminale, danno morale terminale o catastrofale e danno tanatologico

Cass. civ., ord., 28.02.2020, n. 5448 – Pres. Frasca – Rel. Cigna Risarcimento del danno biologico terminale – Presupposti – Risarcimento del danno morale terminale – Lucida agonia – Danno tanatologico – Esclusione [1] La perdita della vita, di per sé non risarcibile quale danno subìto in proprio dalla persona deceduta, in caso di decesso immediato o avvenuto dopo pochissimo tempo dalle lesioni, va risarcita, invece, nell’ipotesi di decesso avvenuto dopo un apprezzabile lasso di tempo dalle lesioni, sotto il duplice profilo di danno biologico c.d. terminale e danno morale terminale. Nell’unitarietà del “genus” del danno non patrimoniale, può talora aggiungersi a siffatto danno biologico terminale anche un peculiare danno morale, ovvero il danno consistente nella sofferenza provocata dalla consapevolezza…

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Nozione di agente, procacciatori di affari e obbligo di pagare i contributi all’Enasarco

Corte di cassazione, Sezione Lavoro, n. 16565 del 31 luglio 2020 Parole chiave Contratto di agenzia – Contratto di procacciamento d’affari – Carattere di stabilità del rapporto – Obbligo di pagare i contributi all’Enasarco Massima In tema di obbligo di pagamento dei contributi all’Enasarco, la figura del procacciatore d’affari non può essere assimilata a quella dell’agente, poiché il rapporto di procacciamento d’affari non è caratterizzato da quella stabilità che è invece tipica della nozione di contratto di agenzia, con la conseguenza che il procacciatore d’affari non è tenuto al pagamento dei contributi all’Enasarco. Disposizioni applicate Art. 1742 c.c. (nozione di contratto di agenzia) CASO La Fondazione Enasarco ingiunge a una società di capitali di pagare € 206.598,21 per contributi, somme…

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Responsabilità medica e accertamento del nesso di causalità

Cass. civ. sez. III, 6 luglio 2020, n. 13872 – Pres. Armano – Rel. Guizzi [1] Responsabilità medica – Nesso di causalità – Probabilità logica – Criterio del più probabile che non – Prevalenza relativa della probabilità (Cod. civ. art. 2043) [1] “Il procedimento logico-giuridico da seguire ai fini della ricostruzione del nesso causale implica che l’ipotesi formulata vada verificata riconducendone il grado di fondatezza all’ambito degli elementi di conferma (e nel contempo di esclusione di altri possibili alternativi) disponibili in relazione al caso concreto (c.d. probabilità logica o baconiana), nel senso, cioè, che in tale schema generale della probabilità come relazione logica va determinata l’attendibilità dell’ipotesi sulla base dei relativi elementi di conferma.” CASO [1] Una donna veniva ricoverata…

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Prelievi bancomat abusivi, responsabilità della banca e onere della prova

Cass. civ., ord., 26 maggio 2020, n. 9721 – Pres. Amendola – Rel. Cricenti  Responsabilità della banca – Prova liberatoria – Diligenza qualificata  (art. 1176, co. 2°, c.c.) [1] In tema di responsabilità della banca in caso di operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, anche al fine di garantire la fiducia degli utenti nella sicurezza del sistema (il che rappresenta interesse degli stessi operatori), è del tutto ragionevole ricondurre nell’area del rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento, prevedibile ed evitabile con appropriate misure destinate a verificare la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente, la possibilità di una utilizzazione dei codici di accesso al sistema da parte di terzi, non attribuibile al dolo del titolare o a…

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Responsabilità medica e consenso informato

Cass. civ., sez. III, 26 maggio 2020, n. 9887 – Pres. Armano – Rel. Olivieri [1] Responsabilità medica – Consenso informato – Risarcimento del danno – Danno alla salute – Danno alla lesione del diritto all’autodeterminazione – Onere della prova (Cod. civ. art. 2043) [1] “La violazione, da parte del medico, del dovere di informare il paziente, può causare due diversi tipi di danni: un danno alla salute, sussistente quando sia ragionevole ritenere che il paziente, su cui grava il relativo onere probatorio, se correttamente informato, avrebbe evitato di sottoporsi all’intervento e di subirne le conseguenze invalidanti; nonché un danno da lesione del diritto all’autodeterminazione, rinvenibile quando, a causa del deficit informativo, il paziente abbia subito un pregiudizio, patrimoniale oppure…

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Responsabilità per danno ambientale

La responsabilità per danno ambientale è stata introdotta per la prima volta nell’ordinamento italiano con la Legge 8 luglio 1986, n. 349, istitutiva del Ministero dell’ambiente. L’illecito ambientale veniva definito all’art. 18, co. 1, come «qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l’ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte». La disciplina del 1986, predisposta con funzione deterrente e sanzionatoria in quanto imputava la responsabilità in base ad un criterio soggettivo, si mostrò, tuttavia, insufficiente a tutelare il bene ambiente. I numerosi interventi a livello internazionale ed europeo, tra cui il Libro Verde sul risarcimento dei danni all’ambiente del 1993,…

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Danno da fumo attivo: nessun risarcimento al fumatore incallito

Cass. civ., sez. III, sent. 21 gennaio 2020, n. 1165– Pres. Travaglino – Rel. Guizzi Responsabilità civile – Nesso di causalità – Concorso del fatto colposo del danneggiato. (art. 1227 c.c.; 2043 c.c.; 2050 c.c.) [1] In tema di responsabilità civile, in relazione alla fattispecie dei c.d. “danni da fumo attivo”, nella valutazione della sussistenza del nesso causale, necessario ai fini della esistenza della responsabilità risarcitoria tanto ex art. 2043 c.c., quanto ex art. 2050 c.c., a carico del produttore di sigarette, in applicazione del principio della “causa prossima di rilievo”, costituito in tali casi da un atto di volizione libero, consapevole ed autonomo di soggetto dotato di capacità di agire, quale, appunto, la scelta di fumare nonostante la notoria…

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Risarcimento danni cagionati da animali selvatici: la Cassazione muta orientamento

Cass. civ., sez. III, 20 aprile 2020, n. 7969 – Pres. Amendo – Rel. Tatangelo [1] Responsabilità civile – Danno cagionato da animali – Fauna selvatica – Patrimonio indisponibile dello Stato – Responsabilità oggettiva – Risarcimento del danno – Soggetto pubblico responsabile – Regione – Onere della prova – Caso fortuito – Azione di rivalsa (Cod. civ. art. 2043; 2052; L. 11 febbraio 1992, n. 157 artt. 1 e 9) [1] “Ai fini del risarcimento dei danni cagionati dagli animali selvatici appartenenti alle specie protette e che rientrano, ai sensi della L. n. 157 del 1992, nel patrimonio indisponibile dello Stato, va applicato il criterio di imputazione della responsabilità di cui all’art. 2052 c.c. e il soggetto pubblico responsabile va…

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La responsabilità del direttore dei lavori per i vizi dell’opera appaltata

Cass. civ., sez. II, 17 febbraio 2020, n. 3855 – Pres. Lombardo – Rel. Scarpa  Parole chiave: Appalto – Direttore dei lavori – Alta sorveglianza delle opere – Omessa vigilanza – Vizi e difetti dell’opera – Responsabilità – Sussistenza [1] Massima: Il direttore dei lavori per conto del committente, essendo chiamato a svolgere la sua attività in situazioni involgenti l’impiego di peculiari competenze tecniche, deve utilizzare le proprie risorse intellettive e operative per assicurare, relativamente all’opera in corso di realizzazione, il risultato che il committente si propone di conseguire, sicché l’inadempimento degli obblighi connessi al suo incarico che abbia concorso in modo efficiente a produrre il danno risentito dal committente genera a suo carico l’identica obbligazione risarcitoria dell’appaltatore, avente per…

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Danno da cose in custodia: il caso fortuito è ravvisabile anche nella condotta del danneggiato

Cass. civ., sez. III, 5 maggio 2020, n. 8478 – Pres. Travaglino – Rel. Valle [1] Responsabilità civile – Danni da cose in custodia – Concorso colposo – Dovere di cautela – Nesso eziologico – Criterio probabilistico di regolarità causale – Evento dannoso – Comportamento imprudente – Caso fortuito – Condotta del danneggiato – Dovere generale di ragionevole cautela (Cod. civ. art. 1227; 2051) [1] “In tema di responsabilità civile per danni da cose in custodia, la condotta del danneggiato, che entri in interazione con la cosa, si atteggia diversamente a seconda del grado di incidenza causale sull’evento dannoso, in applicazione – anche ufficiosa – dell’art. 1227, comma 1, c.c., richiedendo una valutazione che tenga conto del dovere generale di…

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