PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
L’efficacia dell’accertamento dell’obbligo del terzo prima e dopo la modifica dell’art. 549 c.p.c.
Cassazione civile, sez. III, 29/09/2019, n. 23644 – Pres. Vivaldi, Cons. Rel. Rossetti Pignoramento presso terzi – dichiarazione del terzo pignorato – contestazioni sulla dichiarazione del terzo pignorato – accertamento dell’obbligo del terzo pignorato In tema di giudizio di cognizione instaurato ex artt. 548 e 549 c.p.c., nel testo anteriore alle modifiche introdotte dalla l. n. 228 del 2012, per l’accertamento dell’obbligo del terzo sottoposto a pignoramento, sussiste l’interesse del debitore esecutato, che è parte del detto giudizio, ad eccepire la non persistenza del credito nel suo patrimonio per la avvenuta cessione dello stesso e la prevalenza di tale cessione sul pignoramento, ai sensi dell’art. 2914, n. 2, c.c. Dopo la riforma dell’art. 549 c.p.c. l’accertamento dell’obbligo del terzo è…
Continua a leggere...Pegno su titoli: la banca è obbligata a vendere se il titolo azionario precipita
Cass. civ., Sez. I, 14 maggio 2019, n. 12863, sent. – Pres. Didone – Rel. Dolmetta (art. 1375 c.c.; art. 1176, co. 2°, c.c.; art. 2790 c.c.; art. 2795 c.c.) Pegno – Pegno di titoli quotati – Custodia effettuata da soggetti qualificati da particolari qualità soggettive – Banche e intermediari finanziari – Dovere di conservazione del valore della cosa data in pegno – Diligenza professionale di cui all’art. 1176 c.c. [1] La vendita anticipata di cosa data in pegno, di cui all’art. 2795 c.c., è strumento conservativo del valore economico del bene in garanzia che sottende, per sua natura, la cooperazione tra datore del bene e creditore garantito, sicché viola l’obbligo di buona fede oggettiva nell’esecuzione del contratto e di…
Continua a leggere...Annullabilita’ della delibera assembelare per omessa convocazione di uno dei comproprietari
Corte d’Appello di Catania – Seconda Sezione Civile – Sentenza 23 aprile 2019. Comunione e condominio – annullabilità della deliberazione assembleare per omessa convocazione di uno dei comproprietari – legittimazione attiva all’impugnazione, non rilevabilità d’ufficio del vizio e nullità della sentenza in parte qua – irrilevanza della regolare convocazione nei confronti del coniuge convivente e comproprietario del bene in comunione – irrilevanza della partecipazione all’assemblea del coniuge convivente e comproprietario del bene in comunione – unico effetto “sanante”: intervento a mezzo di rappresentante munito di delega. Riferimenti normativi: art. 1441 c.c. – art. 1137 c.c. – art. 112 c.p.c. – art. 1136 c.c. – art. 1106 c.c. – artt. 66-67 disp. att. c.c. “… coerentemente sia con l’ormai consolidato orientamento…
Continua a leggere...La responsabilità precontrattuale
Durante la fase delle trattative – o, comunque, nella fase che precede la conclusione del contratto – il comportamento doloso o colposo di una delle parti in danno dell’altra, violativo del precetto di buona fede e quindi lesivo dell’altrui libertà negoziale, determina l’insorgere della responsabilità precontrattuale. La ratio di tale responsabilità è quella di tutelare la libertà di autodeterminazione negoziale. Attraverso la previsione della responsabilità precontrattuale, infatti, l’ordinamento non tutela l’interesse del soggetto alla conclusione del contratto – in quanto fino al momento dell’effettiva conclusione le parti sono libere di non stipulare – ma, piuttosto, l’interesse a che la controparte, con cui si sta trattando, si comporti correttamente in modo da garantire la libera esplicazione dell’autonomia negoziale. La giurisprudenza, affinché…
Continua a leggere...Patrocinio a spese dello Stato e liquidazione dei compensi in favore dell’avvocato: ammissibilità dell’istanza successivamente alla conclusione del giudizio
Cass., Sez. Seconda, Sent., ud. 04 aprile 2019, 09.09.2019, n. 22448-19. Patrocinio a spese dello Stato – istanza di liquidazione – termini (d.P.R. n. 115/2002, art. 83) [1] Il D.P.R. n. 115 del 2002, art. 83, comma 3 bis, che ha previsto che il decreto di pagamento debba essere emesso dal giudice contestualmente alla pronuncia del provvedimento che chiude la fase cui si riferisce la relativa richiesta, relativamente ai compensi richiesti dal difensore della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato, non prevede alcuna decadenza a carico del professionista che abbia depositato la relativa istanza dopo la pronuncia del detto provvedimento, né impedisce al giudice di potersi pronunciare sulla richiesta dopo che si sia pronunciato definitivamente sul merito, avendo…
Continua a leggere...Opposizione agli atti esecutivi: la tardiva iscrizione a ruolo non rende improcedibile l’opposizione
Cass. civ. Sez. III, Sent., (ud. 25-06-2019) 30-09-2019, n. 24224 Nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi il termine per la costituzione in giudizio della parte che introduca la fase di merito non subisce alcuna riduzione – essendo, pertanto, di dieci giorni dalla prima notificazione dell’atto di citazione. Tuttavia, la tardiva iscrizione a ruolo della causa non determina l’improcedibilità del giudizio, ma soltanto l’applicazione delle regole generali di cui agli artt. 171 e 307 c.p.c., assolvendo l’iscrizione a ruolo, mero adempimento amministrativo, la funzione di rimarcare l’autonomia della fase a cognizione piena rispetto a quella sommaria dell’opposizione. CASO La società B. s.n.c. promuoveva pignoramento presso terzi nei confronti della società assicurativa G.I. s.p.a quale debitor debitoris, nei cui confronti la…
Continua a leggere...Invalida per derivazione la clausola contrattuale che risulta legata funzionalmente ad altra nulla
Cass. civ., sez. III, 25 giugno 2019, n. 16907 – Pres. Travaglino – Rel. Cricenti Parole chiave: Contratto di leasing – Clausola di adeguamento del canone – Rinvio a elementi esterni al contratto – Incertezza nell’individuazione del criterio di calcolo – Indeterminatezza dell’oggetto della clausola – Sussistenza – Nullità della clausola [1] Massima: La clausola del contratto di leasing avente per oggetto l’adeguamento del canone mediante rinvio a dati o criteri di calcolo esterni al contratto che non siano facilmente individuabili o che non conducano a un risultato univoco è nulla per indeterminatezza ovvero indeterminabilità dell’oggetto. Disposizioni applicate: cod. civ., art. 1346. Parole chiave: Contratto – Clausola nulla per indeterminatezza dell’oggetto – Richiamo della clausola nulla da parte di altra…
Continua a leggere...I limiti dell’accesso al fondo altrui per l’esecuzione di lavori condominiali
Corte Civile di Appello di Reggio Calabria, rep. 632/18 del 13.5.2019 (inedita)– Rel. Est. Dott. Laudadio Art. 843 c.c. “Il requisito della necessità dell’accesso o del passaggio, in quanto non caratterizzato da un ulteriore qualificazione di assolutezza, deve essere inteso nel senso che tali accesso e passaggio debbano essere consentiti osservandosi un equo contemperamento degli opposti interessi. Quindi adottando, tra più soluzioni possibili, quella che consenta di raggiungere lo scopo perseguito dalla norma (con l’imposizione di siffatta obbligatio propter rem) anche con il minor sacrificio di colui che chiede il passaggio o l’accesso”. FATTO Nella fattispecie sottoposta all’attenzione della Corte d’appello, tra le varie questioni, costituisce oggetto del commento quella sulla legittimità o meno, dell’occupazione di un terrazzo di proprietà…
Continua a leggere...L’art. 185 bis c.p.c., strumento di conciliazione giudiziale
Il legislatore, allo scopo di favorire la cultura della conciliazione e della definizione più celere del contenzioso, ha inteso – già con la novella n. 69/2009, ma ancor più con l’introduzione e la successiva riproposizione della mediazione civile e commerciale – dare un forte impulso a tutti i mezzi di soluzione delle controversie alternativi al giudizio. In questa categoria di interventi si inserisce, a pieno titolo, anche l’istituto della proposta di conciliazione del giudice, di cui all’art. 185 bis c.p.c., quale strumento di “avvicinamento forzato delle parti”. 1. La proposta formulata dal giudice L’art. 77, co. 1, lett. a) del D.L. 21 giugno 2013, n. 69 – convertito, con modificazioni, dalla L. 9 agosto 2013, n. 98 – ha introdotto…
Continua a leggere...Sui profili processuali della nozione di “lucido intervallo” nel quale è stato redatto il testamento
Cass., sez. II., 22 ottobre 2019, n. 26873 Pres. San Giorgio, Rel. Tedesco Procedimento civile – Onere della prova – Testamento olografo – Capacità di intendere e di volere – Eccezione (C.c. artt. 428, 591, 2697, 2729; C.p.c. art. 116) Il giudice del merito può trarre la prova dell’incapacità di intendere e di volere del testatore al momento della redazione del testamento dalle sue condizioni mentali, anteriori o posteriori, sulla base di una presunzione, potendo l’incapacità stessa essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova, mentre l’onere di provare che la redazione è avvenuta in un lucido intervallo spetta alla parte che sostenga l’autenticità del testamento. CASO L’attore, preteso erede universale in virtù di un primo testamento olografo confermato con scrittura…
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