PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Riflessi processuali della cancellazione della società dal registro delle imprese

Le vicende riguardanti il rapporti tra processo e cancellazione della società dal registro delle imprese rappresentano un tema che, negli ultimi anni, ha focalizzato l’attenzione di dottrina e giurisprudenza. Questa rassegna si pone l’obiettivo di analizzare, seppur brevemente, alcuni tra i provvedimenti giurisdizionali più significativi sulla questione. L’efficacia estintiva della cancellazione L’articolo 4 del D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6, a decorrere dal 1 gennaio 2004, ha operato un profondo riordino della disciplina delle società di capitali. In tale contesto, si colloca la nuova formulazione della disposizione di cui all’articolo art. 2495 c.c. L’iscrizione della cancellazione della società al registro delle imprese, eventualmente disposta d’ufficio ex art. 2490 c.c., ha efficacia costitutiva e comporta l’estinzione della società, restando irrilevante l’eventuale…

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L’opposizione all’esecuzione può essere devoluta alla cognizione degli arbitri

Cassazione civile, Sez. III, ord. 30 marzo 2018, n. 7891, Pres. Vivaldi, Est. D’Arrigo Esecuzione esattoriale – Clausola compromissoria – Opposizioni esecutive – Opposizione all’esecuzione – Controversia arbitrabile – Fondamento – Limiti (Cod. proc. civ., artt. 615, 617 e 806) La clausola compromissoria riferita genericamente a qualsiasi controversia nascente da un determinato rapporto giuridico cui essa inerisce può essere interpretata – con giudizio riservato al giudice di merito – nel senso che rientrano nella competenza arbitrale anche le opposizioni all’esecuzione forzata, salvo che si controverta di diritti indisponibili; viceversa, non sono compromettibili in arbitri le opposizioni agli atti esecutivi, in quanto la verifica dell’osservanza di regole processuali d’ordine pubblico riguarda diritti di cui le parti non possono mai liberamente disporre….

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Responsabilità della Banca per il pagamento di assegno “non trasferibile” a soggetto non legittimato: la teoria del contatto sociale qualificato

Cass. civ., Sezioni Unite, 21 maggio 2018, n. 12478 – Pres. Canzio – Rel. Cristiano Titolo di credito – Assegno bancario – Assegno non trasferibile – Pagamento a soggetto diverso dal prenditore – Responsabilità della banca – Prova liberatoria (art. 43, co. 2°, R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736; art. 1176, co. 2°, c.c.) [1] Ai sensi dell’art. 43, comma 2, legge assegni (R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736), la banca negoziatrice, chiamata a rispondere del danno derivato – per errore nell’identificazione del legittimo portatore del titolo – dal pagamento di assegno bancario, di traenza o circolare, munito di clausola di non trasferibilità a persona diversa dall’effettivo beneficiario, è ammessa a provare che l’inadempimento non le è imputabile, per avere…

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La revoca giudiziale dell’amministratore di condominio: “gravi irregolarità” tipiche ed atipiche

Tribunale di Milano – Sezione Volontaria Giurisdizione – Sentenza 28 marzo 2018 n.955 Condominio – amministratore di condominio – artt. 1129, 1130, 1131 c.c. – art. 5 d.lgs. 28/2010 – art. 71 quater disp. att. c.c. – revoca giudiziale amministratore di condominio – nomina giudiziale amministratore di condominio. “Il riferimento alle controversie e quindi a procedimenti di natura contenziosa nonché alla violazione o errata applicazione della normativa condominiale avvalora il convincimento che la revoca dell’amministratore sia esclusa dalla previsione in questione, trattandosi di procedimento di volontaria giurisdizione e che non ha ad oggetto la violazione o la errata applicazione, in senso stretto della normativa condominiale”. “…La regolare tenuta dei menzionati registri (anagrafe condominiale, verbali delle assemblee, nomina e revoca amministratori,…

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Le controversie sulla legittimità degli avvisi di addebito per contributi previdenziali I.V.S. appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario

Cass., Sez. Un., Ord., ud. 22 maggio 2018, 23 luglio 2018, n. 19523, Primo Pres. f.f. Di Cerbo – Pres. Rel. Manna [1] Giurisdizione – Contributi previdenziali I.V.S. – Controversie previdenziali – Avviso di addebito I.N.P.S. – Giudice ordinario (cod. proc. civ., art. 41; art. 24, d.lgs. n. 46/1999; artt. 2 e 19, d.lgs. n. 546/1992; art. 30, D.L. n. 78/2010) Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, e non a quella del giudice tributario, le controversie in cui si discuta della legittimità o meno d’un avviso di addebito emesso dall’I.N.P.S. per contributi previdenziali I.V.S. (cfr. art. 30, D.L. n. 78 /2010, convertito con modificazioni in l n. 122/2010), in quanto si tratta di controversia…

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La notifica della domanda giudiziale, anche monitoria, non comporta impignorabilità del credito successivamente pignorato

Cassazione civile, Sez. III, 23 agosto 2018, n. 20993, Pres. Vivaldi, Est. Saija Esecuzione forzata presso terzi – Notifica della domanda giudiziale al  creditore – Inidoneità di questa notifica a costituire un vincolo di indisponibilità del credito – Pignorabilità (Cod. Proc. Civ., artt. 543, 643; Cod. Civ., art. 2917) [I] Non esiste alcuna norma giuridica che determini di per sé il vincolo di indisponibilità del credito (litigioso) per effetto della domanda giudiziale, quand’anche formulata ai sensi dell’art. 633 c.p.c. (massima redazionale) [II] E’ invece la notificazione del pignoramento (oltre alla misura cautelare idonea ad anticiparne gli effetti, ossia il sequestro conservativo, ex art. 671 c.p.c.) a determinare, ai sensi degli artt. 543 c.p.c. e 2917 c.c., il vincolo di indisponibilità…

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La fenomenologia del danno non patrimoniale e la questione dell’autonoma risarcibilità del danno morale

Cass. Civ., Sez. III, 17 gennaio 2018, n. 901 – Rel. Pres. G. Travaglino Danno non patrimoniale; danno morale: autonoma risarcibilità; criteri risarcimento danno; funzione responsabilità civile. In tema di risarcimento del danno non patrimoniale conseguente alla lesione di interessi costituzionalmente protetti, il giudice di merito, dopo aver identificato la situazione soggettiva protetta a livello costituzionale, deve rigorosamente valutare, sul piano della prova, tanto l’aspetto interiore del danno (c.d. danno morale), quanto il suo impatto modificativo “in pejus” con la vita quotidiana (il danno c.d. esistenziale, o danno alla vita di relazione, da intendersi quale danno dinamico-relazionale), atteso che oggetto dell’accertamento e della quantificazione del danno risarcibile – alla luce dell’insegnamento della Corte costituzionale (sent. n. 235 del 2014) e…

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Il diritto di usufrutto non può essere costituito mediante proposta di contratto con obbligazione a carico del solo proponente

Cass. civ., Sez. II, Sent., 18 giugno 2018, n. 15997 – Pres. Matera – rel. Cons. Tedesco Sottoscrizione del contratto ex art. 1333 c.c. per l’acquisto del diritto di usufrutto su di un garage- il diritto di usufrutto non può emergere da un contratto con obbligazioni del solo proponente ( cod. civ., art. 978 c.c.  art. 1333 c.c). ‘’L’usufrutto non può essere costituito mediante proposta di contratto con obbligazione a carico del solo proponente”. CASO Gli acquirenti di una porzione immobiliare, nel momento dell’acquisto, sottoscrivono un documento (scrittura privata), con il quale riconoscono in capo ad altri soggetti il diritto di usufrutto, in quanto avevano contribuito notevolmente al prezzo per l’acquisto. Dopo la compromissione dei rapporti personali tra le parti…

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Sulla nullità degli atti di vendita non in regola con le norme urbanistiche: le Sezioni Semplici rimettono la questione al plenum

La materia del trasferimento del diritto reale di proprietà nell’ambito delle alienazioni immobiliari è sempre foriera di “insidie” – nonostante il chiaro dettato normativo, offerto dall’’art. 19 comma 4 della legge 30 Luglio 2010 n. 122[1], ed i successivi interventi delle leggi regionali, da ultimo con la previsione della “relazione tecnica integrata”, da allegare al rogito (in vigore dal 1 settembre 2017) che ha l‘ obiettivo  di assicurare una verifica preventiva degli aspetti tecnici fondamentali relativi gli immobili, assicurando la corretta circolazione del bene nel mercato – ancora oggi non tutte le problematiche risultano essere state risolte. L’irregolarità urbanistica determina sempre la sanzione della nullità dell’atto di vendita in ragione del “fine pubblico” tutelato dalla legge? Il focus sul quale…

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Sul termine “ragionevolmente contenuto” entro il quale dovrebbe essere ripresa la procedura notificatoria

Cass. sez. V, 20 luglio 2018, n. 19359, Relatore Cons. Maria Giulia Putaturo Donati Viscido di Nocera Ricorso per Cassazione – Tardività della notifica – Notificazione entro un termine perentorio – Non conclusione positiva per circostanze non imputabili al richiedente – Ripresa del procedimento notificatorio – Termine ragionevole – Rimessione in termini -–Inammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 153, 325, 327)  In caso di mancato esito positivo del primo tentativo di notifica non dipeso da causa imputabile al richiedente è necessario dimostrare di avere riattivato la procedura notificatoria entro il trentesimo giorno dalla conoscenza dell’esito negativo del primo tentativo considerato termine ragionevole. In mancanza di prova di circostanze eccezionali, il ricorso rinotificato oltre il termine di 30 giorni dalla conoscenza dell’esito…

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