PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Il diritto di usufrutto non può essere costituito mediante proposta di contratto con obbligazione a carico del solo proponente

Cass. civ., Sez. II, Sent., 18 giugno 2018, n. 15997 – Pres. Matera – rel. Cons. Tedesco Sottoscrizione del contratto ex art. 1333 c.c. per l’acquisto del diritto di usufrutto su di un garage- il diritto di usufrutto non può emergere da un contratto con obbligazioni del solo proponente ( cod. civ., art. 978 c.c.  art. 1333 c.c). ‘’L’usufrutto non può essere costituito mediante proposta di contratto con obbligazione a carico del solo proponente”. CASO Gli acquirenti di una porzione immobiliare, nel momento dell’acquisto, sottoscrivono un documento (scrittura privata), con il quale riconoscono in capo ad altri soggetti il diritto di usufrutto, in quanto avevano contribuito notevolmente al prezzo per l’acquisto. Dopo la compromissione dei rapporti personali tra le parti…

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Sulla nullità degli atti di vendita non in regola con le norme urbanistiche: le Sezioni Semplici rimettono la questione al plenum

La materia del trasferimento del diritto reale di proprietà nell’ambito delle alienazioni immobiliari è sempre foriera di “insidie” – nonostante il chiaro dettato normativo, offerto dall’’art. 19 comma 4 della legge 30 Luglio 2010 n. 122[1], ed i successivi interventi delle leggi regionali, da ultimo con la previsione della “relazione tecnica integrata”, da allegare al rogito (in vigore dal 1 settembre 2017) che ha l‘ obiettivo  di assicurare una verifica preventiva degli aspetti tecnici fondamentali relativi gli immobili, assicurando la corretta circolazione del bene nel mercato – ancora oggi non tutte le problematiche risultano essere state risolte. L’irregolarità urbanistica determina sempre la sanzione della nullità dell’atto di vendita in ragione del “fine pubblico” tutelato dalla legge? Il focus sul quale…

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Sul termine “ragionevolmente contenuto” entro il quale dovrebbe essere ripresa la procedura notificatoria

Cass. sez. V, 20 luglio 2018, n. 19359, Relatore Cons. Maria Giulia Putaturo Donati Viscido di Nocera Ricorso per Cassazione – Tardività della notifica – Notificazione entro un termine perentorio – Non conclusione positiva per circostanze non imputabili al richiedente – Ripresa del procedimento notificatorio – Termine ragionevole – Rimessione in termini -–Inammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 153, 325, 327)  In caso di mancato esito positivo del primo tentativo di notifica non dipeso da causa imputabile al richiedente è necessario dimostrare di avere riattivato la procedura notificatoria entro il trentesimo giorno dalla conoscenza dell’esito negativo del primo tentativo considerato termine ragionevole. In mancanza di prova di circostanze eccezionali, il ricorso rinotificato oltre il termine di 30 giorni dalla conoscenza dell’esito…

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Domanda di adempimento contrattuale proposta con ricorso monitorio e divieto di proporre domanda riconvenzionale di arricchimento senza causa in sede di opposizione

Cassazione civile, Sez. II, ord. 7 luglio 2018, n. 17482, Pres. Orilia, Est. Casadonte Domanda di adempimento azionata con il procedimento monitorio – Domanda di arricchimento introdotta dall’opposto in comparsa di risposta – Ammissibilità – Limiti – Fondamento – Fattispecie. CASO Un ingegnere aveva azionato un procedimento monitorio chiedendo all’Amministrazione provinciale il pagamento del corrispettivo dovutogli in ragione dell’incarico di direzione di due lotti di lavori. L’Amministrazione, tuttavia, si era opposta e il Tribunale di Vercelli revocava il decreto ingiuntivo per difetto di un contratto scritto, essendo la forma scritta richiesta ad substantiam, in forza di quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali (d.gs. 267/2000, TUEL). Inoltre, il Tribunale di Vercelli dichiarava inammissibile la domanda di arricchimento senza causa,…

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L’opposizione a precetto: giudice competente, regime della relativa questione, qualificazione dell’opposizione e individuazione del mezzo d’impugnazione

L’opposizione a precetto ex art. 615, comma 1, c.p.c. e/o ex art. 617, comma 1, c.p.c. pone frequenti problemi di competenza e di qualificazione dell’opposizione, anche ai fini del regime impugnatorio. Qualificazione dell’opposizione e criterio distintivo Con l’opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c. si contesta il diritto a procedere ad esecuzione forzata, il “se” della pretesa; diversamente, l’opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. ha ad oggetto il modo in cui l’azione esecutiva viene esercitata e si contesta il “come” dell’esecuzione, la regolarità formale degli atti esecutivi (Cass. 3.08.2005, n. 16262; Cass. 6.04.2006, n. 8112; Cass., 13.11.2009, n. 24047). Non è sempre agevole la distinzione tra le due opposizioni, accadendo, non di rado, che durante lo svolgimento del giudizio…

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La Cassazione sul danno in re ipsa dopo la pronuncia delle Sezioni Unite sui “danni punitivi”

Cass. civ., Sez. III, 25 maggio 2018, n. 13071 – Pres. M.M. Chiarini – Rel. C. Graziosi Occupazione sine titulo di immobile; danno in re ipsa: esclusione; presunzione di danno; polifunzionalità della responsabilità civile. In ipotesi di inadempimento dell’obbligo di restituzione nascente da un contratto di comodato, configurante una occupazione sine titulo di immobile, il danno derivante dal mancato godimento di tale bene non può ritenersi in re ipsa, ma deve essere allegato e dimostrato dal soggetto leso. La tesi contraria finisce, infatti, per esonerare il danneggiato anche dagli oneri di allegazione, con conseguente lesione del diritto di difesa di controparte, costruendo una presunzione di natura sostanzialmente punitiva, in contrasto con i principi affermati dalle Sezioni Unite della Corte di…

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Il disagio nella fruizione del bene primario dell’abitazione dilata i limiti all’esercizio delle servitù

Cass. civ., Sez. II, ord., 6 giugno 2018, n. 14500 – Pres. Pettiti – Rel. Cons. Scarpa Installazione di ascensore esterno realizzato su fondo servente –  servitù di passaggio pedonale e carrabile sulla strada di proprietà del Condominio (cod. civ., art.  1067; art. 1121; l n.13, 9 gennaio 1989; l n. 220/2012 ) CASO I titolari di servitù di passaggio pedonale e carrabile sulla proprietà di un Condominio, ricorrono per impedire la costruzione di un ascensore esterno al fabbricato, che riduce il passaggio utilizzato dagli stessi titolari della servitù. La questione con differenti esiti tra i primi due gradi di merito giunge fino in Cassazione, sulla questione della violazione o meno dell’art. 1067 c.c. La norma impone il divieto di…

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L’appello incidentale tardivo perde ogni efficacia laddove quello principale sia dichiarato inammissibile

Cass., ord., 12 luglio 2018, n. 18415 Pres. Di Iasi – Rel. De Masi  Impugnazioni civili – Appello – Appello incidentale tardivo – Presupposti – Accertamento (C.p.c., artt. 331, 334; D.Lgs. 31.12.1992, n. 546, artt. 49, 54)  [1] Ai sensi dell’articolo 334 c.p.c., comma 2, applicabile anche al processo tributario, l’efficacia dell’impugnazione incidentale presentata tardivamente “dipende” dal destino dell’impugnazione principale. Se quest’ultima viene dichiarata inammissibile, quella incidentale tardiva decade. Pertanto, ove la parte intenda ottenere, incondizionatamente, una decisione sulla propria impugnazione, sarà onerata dal proporla tempestivamente. Se, al contrario, non esercita tale prerogativa nei termini, implicitamente manifesta la volontà di accettare il rischio del passaggio in giudicato della sentenza emessa in primo grado. CASO [1] Con avviso di accertamento, l’Agenzia…

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Non c’è litispendenza tra opposizione all’esecuzione e giudizio di merito promosso a tutela del medesimo diritto di proprietà

Cassazione civile, Sez. II, 3 maggio 2018, n. 10511, Pres. Lombardo, Est. Criscuolo Competenza civile – Litispendenza – Continenza – Opposizione all’esecuzione – Procedimento di Cassazione – Identità domande – Fondamento – Limiti (Cod. proc. civ., artt. 39, 474 e 615) In caso di contemporanea pendenza di due giudizi, uno di opposizione all’esecuzione minacciata o promossa per la realizzazione di un determinato diritto e l’altro relativo all’accertamento del medesimo diritto fra le stesse parti, deve escludersi una situazione di litispendenza (o eventualmente di continenza) allorché l’opposizione all’esecuzione riguardi il profilo strettamente processuale della promovibilità dell’esecuzione forzata, essendo in tal caso diverse le rispettive causae petendi dei due giudizi, ravvisabili l’una nel rapporto giuridico da cui sorge il diritto di credito per…

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Nuovi orientamenti giurisprudenziali sull’onere probatorio del nesso eziologico e sul rischio della “causa ignota” nella responsabilità medica

La ripartizione dell’onere della prova del nesso causale, non di rado questione decisiva nei giudizi di responsabilità medica, è stata recentemente oggetto di una serie di innovative pronunce della Corte di Cassazione di fronte alle quali, anche alla luce delle previsioni in tema di responsabilità sanitaria introdotte dalla Legge Gelli-Bianco nel 2017, è necessario un ripensamento di carattere generale degli orientamenti che si sono sedimentati in materia nel corso degli anni. La ripartizione dell’onere della prova del nesso causale riveste un’importanza non di rado cruciale nei giudizi di responsabilità medica, in quanto diviene decisiva per la risoluzione della controversia tutte le volte in cui le consulenze peritali non siano in grado di stabilire se la causa del danno subito dal…

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