PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Le controversie sulla legittimità degli avvisi di addebito per contributi previdenziali I.V.S. appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario
Cass., Sez. Un., Ord., ud. 22 maggio 2018, 23 luglio 2018, n. 19523, Primo Pres. f.f. Di Cerbo – Pres. Rel. Manna [1] Giurisdizione – Contributi previdenziali I.V.S. – Controversie previdenziali – Avviso di addebito I.N.P.S. – Giudice ordinario (cod. proc. civ., art. 41; art. 24, d.lgs. n. 46/1999; artt. 2 e 19, d.lgs. n. 546/1992; art. 30, D.L. n. 78/2010) Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, e non a quella del giudice tributario, le controversie in cui si discuta della legittimità o meno d’un avviso di addebito emesso dall’I.N.P.S. per contributi previdenziali I.V.S. (cfr. art. 30, D.L. n. 78 /2010, convertito con modificazioni in l n. 122/2010), in quanto si tratta di controversia…
Continua a leggere...La notifica della domanda giudiziale, anche monitoria, non comporta impignorabilità del credito successivamente pignorato
Cassazione civile, Sez. III, 23 agosto 2018, n. 20993, Pres. Vivaldi, Est. Saija Esecuzione forzata presso terzi – Notifica della domanda giudiziale al creditore – Inidoneità di questa notifica a costituire un vincolo di indisponibilità del credito – Pignorabilità (Cod. Proc. Civ., artt. 543, 643; Cod. Civ., art. 2917) [I] Non esiste alcuna norma giuridica che determini di per sé il vincolo di indisponibilità del credito (litigioso) per effetto della domanda giudiziale, quand’anche formulata ai sensi dell’art. 633 c.p.c. (massima redazionale) [II] E’ invece la notificazione del pignoramento (oltre alla misura cautelare idonea ad anticiparne gli effetti, ossia il sequestro conservativo, ex art. 671 c.p.c.) a determinare, ai sensi degli artt. 543 c.p.c. e 2917 c.c., il vincolo di indisponibilità…
Continua a leggere...La fenomenologia del danno non patrimoniale e la questione dell’autonoma risarcibilità del danno morale
Cass. Civ., Sez. III, 17 gennaio 2018, n. 901 – Rel. Pres. G. Travaglino Danno non patrimoniale; danno morale: autonoma risarcibilità; criteri risarcimento danno; funzione responsabilità civile. In tema di risarcimento del danno non patrimoniale conseguente alla lesione di interessi costituzionalmente protetti, il giudice di merito, dopo aver identificato la situazione soggettiva protetta a livello costituzionale, deve rigorosamente valutare, sul piano della prova, tanto l’aspetto interiore del danno (c.d. danno morale), quanto il suo impatto modificativo “in pejus” con la vita quotidiana (il danno c.d. esistenziale, o danno alla vita di relazione, da intendersi quale danno dinamico-relazionale), atteso che oggetto dell’accertamento e della quantificazione del danno risarcibile – alla luce dell’insegnamento della Corte costituzionale (sent. n. 235 del 2014) e…
Continua a leggere...Il diritto di usufrutto non può essere costituito mediante proposta di contratto con obbligazione a carico del solo proponente
Cass. civ., Sez. II, Sent., 18 giugno 2018, n. 15997 – Pres. Matera – rel. Cons. Tedesco Sottoscrizione del contratto ex art. 1333 c.c. per l’acquisto del diritto di usufrutto su di un garage- il diritto di usufrutto non può emergere da un contratto con obbligazioni del solo proponente ( cod. civ., art. 978 c.c. art. 1333 c.c). ‘’L’usufrutto non può essere costituito mediante proposta di contratto con obbligazione a carico del solo proponente”. CASO Gli acquirenti di una porzione immobiliare, nel momento dell’acquisto, sottoscrivono un documento (scrittura privata), con il quale riconoscono in capo ad altri soggetti il diritto di usufrutto, in quanto avevano contribuito notevolmente al prezzo per l’acquisto. Dopo la compromissione dei rapporti personali tra le parti…
Continua a leggere...Sulla nullità degli atti di vendita non in regola con le norme urbanistiche: le Sezioni Semplici rimettono la questione al plenum
La materia del trasferimento del diritto reale di proprietà nell’ambito delle alienazioni immobiliari è sempre foriera di “insidie” – nonostante il chiaro dettato normativo, offerto dall’’art. 19 comma 4 della legge 30 Luglio 2010 n. 122[1], ed i successivi interventi delle leggi regionali, da ultimo con la previsione della “relazione tecnica integrata”, da allegare al rogito (in vigore dal 1 settembre 2017) che ha l‘ obiettivo di assicurare una verifica preventiva degli aspetti tecnici fondamentali relativi gli immobili, assicurando la corretta circolazione del bene nel mercato – ancora oggi non tutte le problematiche risultano essere state risolte. L’irregolarità urbanistica determina sempre la sanzione della nullità dell’atto di vendita in ragione del “fine pubblico” tutelato dalla legge? Il focus sul quale…
Continua a leggere...Sul termine “ragionevolmente contenuto” entro il quale dovrebbe essere ripresa la procedura notificatoria
Cass. sez. V, 20 luglio 2018, n. 19359, Relatore Cons. Maria Giulia Putaturo Donati Viscido di Nocera Ricorso per Cassazione – Tardività della notifica – Notificazione entro un termine perentorio – Non conclusione positiva per circostanze non imputabili al richiedente – Ripresa del procedimento notificatorio – Termine ragionevole – Rimessione in termini -–Inammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 153, 325, 327) In caso di mancato esito positivo del primo tentativo di notifica non dipeso da causa imputabile al richiedente è necessario dimostrare di avere riattivato la procedura notificatoria entro il trentesimo giorno dalla conoscenza dell’esito negativo del primo tentativo considerato termine ragionevole. In mancanza di prova di circostanze eccezionali, il ricorso rinotificato oltre il termine di 30 giorni dalla conoscenza dell’esito…
Continua a leggere...Domanda di adempimento contrattuale proposta con ricorso monitorio e divieto di proporre domanda riconvenzionale di arricchimento senza causa in sede di opposizione
Cassazione civile, Sez. II, ord. 7 luglio 2018, n. 17482, Pres. Orilia, Est. Casadonte Domanda di adempimento azionata con il procedimento monitorio – Domanda di arricchimento introdotta dall’opposto in comparsa di risposta – Ammissibilità – Limiti – Fondamento – Fattispecie. CASO Un ingegnere aveva azionato un procedimento monitorio chiedendo all’Amministrazione provinciale il pagamento del corrispettivo dovutogli in ragione dell’incarico di direzione di due lotti di lavori. L’Amministrazione, tuttavia, si era opposta e il Tribunale di Vercelli revocava il decreto ingiuntivo per difetto di un contratto scritto, essendo la forma scritta richiesta ad substantiam, in forza di quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali (d.gs. 267/2000, TUEL). Inoltre, il Tribunale di Vercelli dichiarava inammissibile la domanda di arricchimento senza causa,…
Continua a leggere...L’opposizione a precetto: giudice competente, regime della relativa questione, qualificazione dell’opposizione e individuazione del mezzo d’impugnazione
L’opposizione a precetto ex art. 615, comma 1, c.p.c. e/o ex art. 617, comma 1, c.p.c. pone frequenti problemi di competenza e di qualificazione dell’opposizione, anche ai fini del regime impugnatorio. Qualificazione dell’opposizione e criterio distintivo Con l’opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c. si contesta il diritto a procedere ad esecuzione forzata, il “se” della pretesa; diversamente, l’opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. ha ad oggetto il modo in cui l’azione esecutiva viene esercitata e si contesta il “come” dell’esecuzione, la regolarità formale degli atti esecutivi (Cass. 3.08.2005, n. 16262; Cass. 6.04.2006, n. 8112; Cass., 13.11.2009, n. 24047). Non è sempre agevole la distinzione tra le due opposizioni, accadendo, non di rado, che durante lo svolgimento del giudizio…
Continua a leggere...La Cassazione sul danno in re ipsa dopo la pronuncia delle Sezioni Unite sui “danni punitivi”
Cass. civ., Sez. III, 25 maggio 2018, n. 13071 – Pres. M.M. Chiarini – Rel. C. Graziosi Occupazione sine titulo di immobile; danno in re ipsa: esclusione; presunzione di danno; polifunzionalità della responsabilità civile. In ipotesi di inadempimento dell’obbligo di restituzione nascente da un contratto di comodato, configurante una occupazione sine titulo di immobile, il danno derivante dal mancato godimento di tale bene non può ritenersi in re ipsa, ma deve essere allegato e dimostrato dal soggetto leso. La tesi contraria finisce, infatti, per esonerare il danneggiato anche dagli oneri di allegazione, con conseguente lesione del diritto di difesa di controparte, costruendo una presunzione di natura sostanzialmente punitiva, in contrasto con i principi affermati dalle Sezioni Unite della Corte di…
Continua a leggere...Il disagio nella fruizione del bene primario dell’abitazione dilata i limiti all’esercizio delle servitù
Cass. civ., Sez. II, ord., 6 giugno 2018, n. 14500 – Pres. Pettiti – Rel. Cons. Scarpa Installazione di ascensore esterno realizzato su fondo servente – servitù di passaggio pedonale e carrabile sulla strada di proprietà del Condominio (cod. civ., art. 1067; art. 1121; l n.13, 9 gennaio 1989; l n. 220/2012 ) CASO I titolari di servitù di passaggio pedonale e carrabile sulla proprietà di un Condominio, ricorrono per impedire la costruzione di un ascensore esterno al fabbricato, che riduce il passaggio utilizzato dagli stessi titolari della servitù. La questione con differenti esiti tra i primi due gradi di merito giunge fino in Cassazione, sulla questione della violazione o meno dell’art. 1067 c.c. La norma impone il divieto di…
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