FAMIGLIA E SUCCESSIONE

Autosufficienza del figlio maggiorenne e revoca dell’assegnazione della casa familiare

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 17/09/2025, n.25535 Mantenimento figlio maggiorenne – revoca assegnazione casa familiare (Art. 337 sexies e septies c.c.) Massima: “Il figlio venticinquenne che ha terminato i suoi studi e che ha iniziato una sua attività di impresa è considerato autosufficiente economicamente e ciò comporta la revoca dell’assegnazione della casa familiare anche se continua la convivenza con il genitore”. CASO Nell’ambito di procedimenti iniziati per la modifica delle condizioni di divorzio, il tribunale stabilisce la revoca dell’assegnazione della casa familiare al padre, per la raggiunta autosufficienza del figlio, con lui convivente. Il padre e il figlio in via autonoma propongono reclamo in Corte d’appello contro la decisione. La casa familiare, una villa di prestigio con parco, era…

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Precisazioni della Cassazione in tema di acquisto dell’eredità e di diritti del coniuge superstite

Cass. civ., Sez. II, Sentenza, 14/08/2025, n. 23309 Massima: “L’acquisito ex lege dell’eredità ai sensi dell’art. 485 c.c. presuppone, in chi ne faccia valere la validità, la dimostrazione, nel chiamato in possesso di beni ereditari, della capacità naturale di agire del medesimo, ossia della capacità di intendere e di volere e, dunque, della consapevolezza di possedere beni facenti parte di un’eredità a lui devoluta”[1]. (Articoli di riferimento: 485 c.c.) CASO Tizio, in proprio e quale tutore del figlio Tizietto, conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Prato Caio e Sempronio, domandando lo scioglimento della comunione relativa a un immobile che era appartenuto originariamente a Mevio e Tizia. Quest’ultima, in seguito, è deceduta lasciando eredi legittimi il marito Tizio e il…

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Solidarietà attiva nei libretti postali cointestati: legittimazione del cointestatario superstite e limiti dell’opposizione degli eredi

Cass. civ., Sez. I, ord., 02.11.2025, n. 28935 – Pres. Di Marzio – Rel. Dal Moro Libretto postale cointestato – Clausola di pari facoltà di rimborso – Decesso di un cointestatario – Opposizione degli eredi – Limiti – Legittimazione del superstite – Rapporti interni e liberazione dell’intermediario [1] La legittimazione alla riscossione di una somma depositata su un libretto postale cointestato con clausola di “pari facoltà di rimborso” spetta a ciascun cointestatario, indipendentemente dalla morte di uno degli intestatari. Il decesso di uno dei cointestatari non incide sulla possibilità del cointestatario superstite di richiedere il rimborso della quota parte della somma depositata, giacché, nei rapporti interni tra concreditori, l’obbligazione solidale si divide fra gli eredi in proporzione delle rispettive quote….

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Il contributo al mantenimento dei figli aumenta in ragione della loro crescita

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 18/09/2025 n.25624 Mantenimento dei figli – prova delle accresciute esigenze (Art. 337 ter c.c.) Massima: “La differenza tra i redditi dei genitori e le accresciute esigenze dei figli in relazione alla loro età, giustificano una rimodulazione del contributo di mantenimento. La prova delle diverse e ulteriori necessità è insita nella crescita dei figli e non deve essere dimostrata dal genitore richiedente il mantenimento”. CASO Nel giudizio di divorzio il tribunale dispone l’affidamento condiviso dei figli minori con collocamento presso la madre e l’obbligo per il padre di versare un mantenimento mensile di 500 euro. La sentenza è appellata dalla madre la quale chiede l’aumento del contributo paterno, che la Corte d’appello ridetermina in euro…

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Accettazione presunta dell’eredità e incapacità naturale

Cassazione Civile, Sez. 2, Sentenza n. 23309 del 14/08/2025 Successioni “mortis causa” – Accettazione dell’eredità (pura e semplice) – Beneficio di inventario – Chiamato possessore di beni ereditari – Acquisto ex lege dell’eredità – Art. 485 cod. civ. – Operatività – Presupposti – Onere della prova – Fattispecie Massima: “L’acquisito ex lege dell’eredità ai sensi dell’art. 485 cod. civ. presuppone, in chi ne faccia valere la validità, la dimostrazione, nel chiamato in possesso di beni ereditari, della capacità naturale di agire del medesimo, ossia della capacità di intendere e di volere e, dunque, della consapevolezza di possedere beni facenti parte di un’eredità a lui devoluta”. Disposizioni applicate Articolo 485 cod. civ. [1] Tizio, in proprio e nella qualità di tutore del figlio…

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Provvedimento restrittivo della frequentazione con il padre: non può avvenire senza ascolto del minore

Cassazione civile sez. I, ordinanza 18/09/2025 n.25555 Ascolto del minore infradodicenne – audizione del giudice -(art. 473 bis cod. proc. civ.) Massima: “In caso di riduzione della frequentazione del genitore con uno dei figli, non si può automaticamente estendere tale decisione di rilevante incidenza personale all’altro figlio senza aver provveduto anche alla sua audizione”. CASO In sede di divorzio è disposto un affidamento condiviso dei figli minori in forma paritaria e alternata tra i genitori. Successivamente la madre ha chiesto la modifica del provvedimento sostenendo che si erano verificate alcuni fatti tali da causare un grave pregiudizio ai minori, oggetto di denuncia alle autorità. Inoltre, il padre non rispettava la frequentazione disposta e figli trascorrevano la maggior parte del tempo…

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L’amministrazione di sostegno non è uno strumento per risolvere conflitti familiari sulla gestione del patrimonio

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 22/09/2025 n.25890 Amministrazione di sostegno – strumenti a tutela delle persone (Legge n. 6/2024- artt. 404 e ss c.c.) Massima: “Se il soggetto destinatario della misura di sostegno è lucido e si oppone alla misura protettiva, deve essere rispettata la sua autodeterminazione. In presenza di capacità accertata di svolgere autonomamente attività lavorativa e di curare gli aspetti di vita ordinaria, la risoluzione dei conflitti endofamiliari sulla gestione del patrimonio indiviso può essere affidata a un curatore ad hoc”. CASO La vicenda giudiziaria per la quale la Cassazione è intervenuta ben due volte riguarda il caso di due sorelle con un cospicuo patrimonio ereditario indiviso. Una delle due donne, ritenendo l’altra incapace di gestire la…

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La conferma di testamento nullo ex art. 590 codice civile

Cassazione Civile, Sez. 2 – , Sentenza n. 9935 del 16/04/2025 Successione testamentaria – Testamento olografo – Sottoscrizione – Conferma di testamento nullo ex art. 590 cod. civ. – Presupposti per la conferma – Disposizione testamentaria riconducibile alla volontà del de cuius – Necessità – Conseguenze Massima: “In tema di conferma o esecuzione di una disposizione testamentaria nulla da parte degli eredi, l’art. 590 cod. civ., per la sua operatività, presuppone l’oggettiva esistenza di una disposizione testamentaria che sia comunque frutto della volontà, anche viziata, del de cuius e non trova applicazione solo in ipotesi di accertata sottoscrizione apocrifa del testamento, che esclude in radice la riconducibilità di esso al testatore”. Disposizioni applicate Articoli 590, 602 e 606 cod. civ.; articolo…

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Mantenimento del figlio: escluso il criterio automatico della differenza dei redditi dei genitori

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 16/09/2025 n.25421 Mantenimento del figlio minore – criterio di proporzionalità (Art. 147 c.c. art. 316 bis c.c.) Massima: “La quantificazione dell’assegno periodico di mantenimento per i figli, in applicazione del principio di proporzionalità, non si esaurisce nella valutazione comparata dei redditi di entrambi i genitori. Il contributo abitativo, nella specie il canone di locazione, che rientra nel mantenimento ordinario del figlio, non può essere attribuito per intero al padre ma deve essere computato, in proporzione, anche in capo al genitore che convive con il minore”. CASO Nell’ambito di un giudizio di divorzio il Tribunale di Milano delinea i criteri di affidamento e tempi di permanenza presso i genitori di un bambino di quattro anni,…

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La disparità tra i trattamenti pensionistici degli ex coniugi giustifica l’assegno divorzile in funzione compensativa-perequativa

Cassazione civile sez. I ordinanza dell’08/09/2025 n. 24759 Assegno divorzile – Funzione perequativa (art. 5 comma 6, L. n. 898/1970) Massima: “L’esistenza di uno squilibrio economico tra gli ex coniugi – da accertarsi al momento del divorzio e non in riferimento alle attribuzioni patrimoniali già attuate in sede separativa – giustifica il riconoscimento dell’assegno divorzile in funzione compensativa-perequativa se lo squilibrio è direttamente collegato al contributo fornito dal coniuge più debole alla vita familiare con compiti di cura personali e patrimoniali”. CASO L’ex coniuge agisce in giudizio contro il riconoscimento dell’assegno divorzile all’ex moglie. Anche la Corte d’appello conferma l’assegno di divorzio ma con diversa motivazione. Secondo i giudici del secondo grado il contributo del marito non sarebbe riconducibile ad…

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