Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Le azioni di cui agli articoli 2394 e 2395 cc

Tribunale di Venezia Sezione Specializzata in materia di impresa, sentenza n. 154/2022 del 22.12.2021 (pubbl. 07.02.2022) – Parole chiave: responsabilità- amministratori- prova. Massima: “La responsabilità degli amministratori di società di capitali ex art. 2395 cc (in caso di amministratore di spa) o ex art. 2476 co. 7 cc (in caso di amministratore di srl) verso i soci o i terzi che abbiano stipulato un contratto con la società, per consolidata giurisprudenza, non discende automaticamente ex se da detta loro qualità, né ex se dall’inadempimento ad obblighi discendenti dal contratto stipulato dalla società essendo necessaria, trattandosi di responsabilità extracontrattuale, la allegazione e prova della condotta dolosa o colposa degli amministratori medesimi, la allegazione di un danno “direttamente” incidente sul socio o…

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Responsabilità degli amministratori per mancata corretta tenuta delle scritture aziendali e liquidazione del danno

Cass. Civ. Sez. I, Ord. (data ud. 27.04.2022) 12.05.2022, n. 15245 Parole chiave: responsabilità degli amministratori, mancanza delle scritture contabili, sommarietà di redazione delle scritture contabili, non intellegibilità delle scritture contabili, nesso di causalità, onere della prova, quantificazione del danno, prova del danno, liquidazione equitativa, fallimento. Massima: “Nell’ambito delle azioni di responsabilità grava sempre su chi agisce in giudizio l’onere di fornire la prova del danno e del nesso di causalità materiale tra questo e le condotte che si assumono tenute in violazione di doveri inerenti alle funzioni gestorie svolte dagli amministratori. La mancanza di scritture contabili, ovvero la sommarietà di redazione di esse o la loro non intelleggibilità non è in sé sufficiente a giustificare la condanna dell’amministratore in…

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Le conseguenze della mancata partecipazione del P.M. all’udienza per l’apertura della liquidazione giudiziale

Trib. Bergamo, 13 settembre 2022, Pres. De Simone [1] Liquidazione giudiziale – Istanza del pubblico ministero – Mancata presenza all’udienza – Conseguenze. La mancata presenza del pubblico ministero all’udienza per l’apertura della liquidazione giudiziale fissata in seguito a ricorso da lui presentato non comporta rinuncia o desistenza dalla domanda. CASO [1] In data 4 agosto 2022 (e, dunque, a una ventina di giorni dall’entrata in vigore del CCI), il pubblico ministero presentava al Tribunale di Bergamo (non già domanda di accesso alla liquidazione giudiziale a norma dell’art. 37 CCI, bensì) istanza per la dichiarazione di fallimento ai sensi del previgente art. 6 l.fall. Giunti all’udienza per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale, il Tribunale lombardo non solo scopriva di…

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Fallibilità della società start-up e termini per l’accertamento

Cass. Civ. Sez. 1, Ordinanza 18 maggio 2022[1], n. 14316, Pres. Cristiano M. – Rel. Vella P. Parole chiave: Start-up innovativa – natura dell’iscrizione nel Registro delle Imprese – non preclusa la successiva verifica giudiziale prefallimentare Riferimenti normativi: D.l. n. 179 del 18 ottobre 2012[2]: artt. 25 e 31, Legge Fallimentare art. 6, Cod,civ.: art. 2193, L. n. 2248 del 20 marzo 1865: all. E artt. 4 e 5. CASO La questione sottoposta a mezzo ricorso alla Suprema Corte ha per oggetto l’efficacia, con riferimento ad una Procedura fallimentare richiesta in capo ad una società iscritta, nella sezione speciale del competente Ufficio del Registro delle Imprese, quale start-up innovativa, nella sezione speciale del Registro delle imprese. Le ragioni del gravame…

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Concordato fallimentare ed esdebitazione dai debiti tributari

Cass. civ., sez. I, 2 settembre 2022, n. 25924 – Pres. Scaldaferri – Rel. Vella Parole chiave: Fallimento – Concordato fallimentare – Proposta del terzo – Liberazione immediata del fallito – Debiti tributari – Divieto di accollo liberatorio – Applicabilità – Esclusione [1] Massima: In tema di concordato fallimentare, alla proposta concordataria formulata dal terzo con liberazione immediata del fallito ai sensi dell’art. 137, comma 7, l.fall., non si applica il divieto di accollo liberatorio del debito di imposta previsto dall’art. 8, comma 2, l. 212/2000. Disposizioni applicate: r.d. 267/1942, art. 137; l. 212/2000, art. 8 CASO Nell’ambito di una procedura concorsuale, una società terza presentava una proposta di concordato fallimentare che prevedeva, tra l’altro, il pagamento dei crediti erariali…

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Le misure protettive e cautelari quale bilanciamento tra gli interessi del ceto creditorio e la redditualità dell’impresa in crisi

Tribunale di Roma, 21 novembre 2022 Parole chiave: Misure protettive e cautelari – Requisiti – Funzionalità – Composizione negoziale della crisi – Prospettiva di risanamento Massima: “Le misure di protezione di cui all’art. 18 hanno la funzione di evitare che l’iniziativa di un singolo creditore possa pregiudicare lo svolgimento delle trattative e provocare la dispersione delle potenzialità economiche dell’impresa anche per il tramite e con l’apporto di finanza esterna. Il Tribunale nel confermare le misure protettive previste dall’art. 18 del C.C.I. deve bilanciare gli interessi del ceto creditorio e di quelli ordinamentali alla conservazione del valore e delle potenzialità reddituali dell’impresa in crisi e che il sistema disegnato dal nuovo codice della crisi d’impresa, peraltro, consente non solo di valutare…

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Esenzione da revocatoria per pagamenti eseguiti in conformità di un piano attestato dal soggetto poi fallito

Tribunale di Bologna, 21 ottobre 2022  Massima: “In ordine all’ampiezza dell’esenzione da revocatoria degli atti esecutivi del piano attestato, l’affidamento dei terzi contraenti non pare possa essere tutelato oltre i limiti dell’evidenza, seppure sopravvenuta, dell’inidoneità del piano stesso al risanamento prospettato. Seppure possa ammettersi che nella valutazione ex ante il piano si presentasse come veritiero e fattibile e sia stato ragionevolmente attestato come tale, l’esenzione non può “coprire” gli atti esecutivi compiuti in un momento in cui si sia già evidenziata l’inidoneità al superamento della crisi”. Disposizioni applicate: art. 67, co. 3, lett. d), l.fall. – art. 67, co. 2, l.fall. Parole chiave: revocatoria – pagamenti – piano attestato – attestazione CASO Il Tribunale di Bologna è stato chiamato a…

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La Corte di Cassazione può revocare direttamente la dichiarazione di fallimento e provvedere sull’imputabilità dell’apertura della procedura ai fini dell’addebito delle relative spese

Cass. ord., Sez. I, 4 novembre 2022, n. 32533 – Pres. Ferro, Rel. Fidanzia Parole chiave Fallimento – revoca – spese – effetti – opposizione. Massima: “La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso avverso la sentenza della Corte di Appello che rigetti il reclamo proposto contro la sentenza dichiarativa di fallimento, può revocare direttamente la dichiarazione di fallimento e provvedere ex art. 147 T.U. Spese di Giustizia sull’imputabilità dell’apertura della procedura ai fini dell’addebito delle spese qualora non siano necessari ulteriori accertamenti di fatto”. Riferimenti normativi Art. 366 CCII – Art. 389 CCII – Art. 147 T.U. Spese di Giustizia – Art. 6 L.F. – Art. 15 L.F. CASO La Corte di Appello di Roma ha rigettato il reclamo ex…

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Inammissibile il ricorso per la ristrutturazione dei debiti del consumatore presentato senza un OCC

Tribunale di Cosenza, Sez. Fallimentare, 31 ottobre 2022, Giudice Savaglio Parole chiave Codice della crisi – Sovraindebitamento – Ristrutturazione dei debiti del consumatore – Domanda Massima: “La domanda di ristrutturazione dei debiti del consumatore deve necessariamente essere presentata al tribunale da un OCC, con la conseguenza che – laddove il ricorso venga presentato al tribunale da un avvocato, senza l’assistenza di un OCC – la domanda deve essere dichiarata inammissibile”. Disposizioni applicate Articolo 68 codice crisi (presentazione della domanda e attività dell’OCC) CASO Un consumatore avanza una domanda concernente una proposta di ristrutturazione dei debiti al Tribunale di Cosenza. Il ricorso viene presentato il 30 settembre 2022, dopo l’entrata in vigore del codice della crisi (15 luglio 2022). La domanda…

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Adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili in funzione della tempestiva rilevazione della crisi d’impresa

Tribunale di Cagliari, Sez. impr., 19 gennaio 2022,  Pres. Tamponi – Greco – Rel. Caschili Parole chiave Crisi d’impresa – Inadeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili – Denunzia al tribunale ex art. 2409 c.c. Massima: “Gli adeguati assetti sono funzionali ad evitare che l’impresa scivoli inconsapevolmente verso una situazione di crisi o di perdita della continuità, consentendo all’organo amministrativo di percepire tempestivamente i segnali che preannunciano la crisi e di assumere le iniziative opportune per evitarla. Una volta manifestatasi la crisi, sfuma la gravità dell’adozione di adeguati assetti e viene in massimo rilievo, invece, la mancata adozione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per fronteggiarla. La violazione dell’obbligazione di predisporre adeguati assetti è più grave quando la società non…

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