Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Sulla nullità della notificazione ex  art. 15 della legge fallimentare

Cass., Sez. I, 2/11/2015 n. 22352 Pres. Forte – Est. Ferro  Scarica la sentenza  Fallimento – procedimento per la dichiarazione di fallimento – notificazione di ricorso e decreto di fissazione udienza a mezzo PEC – erronea attestazione del cancelliere di non certezza della notifica – necessità di notifica a mezzo ufficiale giudiziario – esclusione (r.d. 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, art. 15; d.p.r. 11 febbraio 2015, n. 68, art. 6; d. lgs. 7 marzo 2005, n. 82 art. 45; d.p.c.m. 2 novembre 2005, art. 6)  [1] In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento, ai fini del perfezionamento della notifica telematica del ricorso, prevista dall’art. 15, comma 3, l. fall. – nel testo successivo alle modifiche apportate…

Continua a leggere...

Nullità del precetto per mancato avvertimento sulle procedure da sovraindebitamento

Trib. Frosinone, ord. 28 gennaio 2016 Scarica l’ordinanza Precetto – mancato avviso sulle procedure di sovraindebitamento – nullità -opposizione all’esecuzione – istanza di sospensione – rigetto – mera irregolarità (artt. 480, comma 2, 615 c.p.c.; l. n. 3 del 2012). Il mancato inserimento nel precetto dell’avvertimento sulla possibilità di porre rimedio alla situazione di sovraindebitamento nei modi stabiliti dal novellato art. 480, secondo comma, c.p.c. non determina la nullità del precetto. Trib. Milano, ord. 23 dicembre 2015 Scarica l’ordinanza Precetto – mancato avviso sulle procedure di sovraindebitamento – nullità – opposizione agli atti esecutivi – istanza di sospensione – accoglimento (artt. 480, comma 2, 617 c.p.c.; l. n. 3 del 2012). È nullo il precetto privo dell’avvertimento al debitore che,…

Continua a leggere...

Concordato preventivo e fallimento: ordine di trattazione dei due procedimenti

Corte di Cassazione, Sezioni Unite, sentenza 15 maggio 2015, n. 9935; Pres. Rovelli, Est. Di Amato scarica la sentenza  [1] Concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti – Concordato e fallimento – Prevenzione (Cod. proc. civ., art. 39, 273, 295; r.d. 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, art. 15, 161, 162, 173, 179, 180)  [2] Concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti – Concordato e fallimento – Sospensione (Cod. proc. civ., art. 295; r.d. 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, art. 15, 161, 162, 173, 179, 180)  [3] Concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti – Concordato e fallimento – Continenza (Cod. proc. civ., art. 39, 273; r.d. 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare,…

Continua a leggere...

Il curatore non può sciogliersi dal contratto preliminare se è stata trascritta la domanda di esecuzione in forma specifica

Corte di Cassazione SS.UU. 16 settembre 2015 n. 18131  Scarica la sentenza Contratto preliminare – Fallimento – Esecuzione specifica dell’obbligo di concludere il contratto – Trascrizione della  domanda giudiziaria – Recesso del curatore – Effetti (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 72; cod. civ., art. 2932, 2652 n.2)  [1] La dichiarazione del curatore di sciogliersi dal contratto preliminare di compravendita immobiliare ai sensi dell’art. 72 l. fall. non è opponibile al promittente compratore che prima della dichiarazione di fallimento, abbia trascritto la domanda ex art. 2932 c.c., diretta ad ottenere l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di concludere il contratto.  CASO[1] La società promittente compratrice di un immobile industriale proponeva innanzi al Tribunale di Venezia domanda giudiziale, regolarmente…

Continua a leggere...

La Cassazione si pronuncia sulla (in)ammissibilità del concordato di gruppo

Cass., sez. I, 13 ottobre 2015, n. 20559 (sent.)Pres. Ceccherini – Rel. Nazzicone Scarica la sentenza Concordato preventivo – Gruppi societari – Concordato di gruppo – Inammissibilità (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) Concordato preventivo – Competenza territoriale – Inderogabilità (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, artt. 9, 161) [1] Il decreto che omologa un c.d. concordato preventivo di gruppo va cassato senza rinvio perché l’ordinamento giuridico italiano non contempla il concordato preventivo di gruppo. [2] É principio generale in tema di procedure concorsuali l’inderogabilità della competenza territoriale.  IL CASOUna società in nome collettivo avente sede in La Spezia, costituita mediante conferimento dell’intero patrimonio di quattro società di capitali, proponeva ricorso per l’ammissione al…

Continua a leggere...

Le offerte concorrenti nel concordato preventivo introdotte dalla legge 6 agosto 2015, n. 132

Il d.l. 27 giugno 2015, n. 83, recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”, convertito con modifiche in legge 6 agosto 2015, n. 132, ha introdotto rilevanti novità in materia di concordato preventivo prevedendo, tra l’altro, l’applicazione di procedure competitive ad ambiti che finora ne erano rimasti esclusi. Si tratta di strumenti che permettono una maggiore apertura della procedura concorsuale alla concorrenza con tendenziale maggiore soddisfacimento del ceto creditorio ma che, certamente, portano con sé il limite del dilatamento dei tempi della procedura Offerte concorrenti La novità più rilevante apportata dalla l. 132/2015 in tema di liquidazioni competitive nel concordato preventivo è senza dubbio rappresentata dall’aggiunta, nella legge fallimentare, dell’art….

Continua a leggere...

Anche il giudice dell’esecuzione può segnalare al P.M. lo stato di insolvenza dell’imprenditore al fine della presentazione dell’istanza di fallimento

Cass., Sez. 6-I ord., 17 settembre 2015, n. 12877 Scarica l’ordinanza Esecuzione Forzata – Segnalazione insolvenza da parte del G.E. al P.M. – Ammissibilità – Fondamento (art. 7 l.f.)   [1] La lata formulazione dell’art. 7 n. 2 l.f., in base al quale il giudice civile nel corso di un procedimento può segnalare al P.M. lo stato di insolvenza dell’imprenditore, consente di annoverare anche il giudice dell’esecuzione tra gli organi giurisdizionali cui tale potere compete.  CASO[1] Presentata istanza di fallimento da parte del P.M. in seguito alla segnalazione dello stato di decozione pervenuta dal giudice dell’esecuzione nell’ambito di una procedura per espropriazione immobiliare, la società dichiarata fallita propone ricorso per cassazione avverso la sentenza della corte di appello che aveva…

Continua a leggere...

Le proposte concorrenti nel nuovo concordato preventivo

Il d.l. n. 83 del 27 giugno 2015, convertito con modifiche dalla l. 6 agosto 2015, n. 132, ha riscritto la disciplina del concordato preventivo: con l’introduzione delle proposte concorrenti viene, difatti attribuita ai creditori concordatari “una possibilità ulteriore rispetto a quella di accettare o rifiutare in blocco la proposta del debitore”, come si legge nella Relazione. La legittimazione alle proposte concorrenti. La disciplina delle proposte concorrenti nel concordato preventivo è analoga all’art. 124 l. fall. laddove dispone che la proposta di concordato, oltre che dal fallito (o da società cui esso partecipi o sottoposta a comune controllo) può essere presentata da uno o più creditori. Tuttavia a differenza del concordato fallimentare, qui l’iniziativa è (e rimane) esclusiva del debitore,…

Continua a leggere...

La disciplina transitoria delle nuove disposizioni sul concordato in bianco: prevale la legge applicabile alla data del deposito della domanda

Tribunale di Trento, decreto 15 ottobre 2015 Scarica il decreto Concordato preventivo ed accordi di ristrutturazione dei crediti – Concordato in bianco – Domanda proposta prima dell’entrata in vigore del  d.l. 27 giugno 2015, n. 83, conv. in l. 6 agosto 2015, n. 132 – Disciplina transitoria – Applicazione della disciplina successiva – Esclusione. [1] Il procedimento di concordato in bianco o con riserva si apre con la proposizione della domanda ex art. 161 comma 6 l. fall., mentre  il successivo deposito della proposta, del piano e della relativa documentazione rappresenta una semplice integrazione o evoluzione del procedimento già pendente; conseguentemente, alle domande di concordato in bianco o con riserva proposte prima dell’entrata in vigore del d.l. 27 giugno 2015,…

Continua a leggere...

L’insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura non è soggetta al termine di decadenza previsto per le domande tardive dall’art.101 legge fallimentare

Cass. Civ., 31 luglio 2015, n.16218 Scarica la sentenza Procedure concorsuali – crediti sorti dopo la dichiarazione di fallimento – ammissione al passivo – termine annuale decadenza ex art. 101 l.fall. – esclusione(r.d. 16 marzo 1942 n.267, disciplina del fallimento, art. 101).  [1] Il termine di decadenza di dodici mesi previsto dall’art. 101, primo comma, del r.d. 16 marzo 1942 n.267, per l’insinuazione al passivo fallimentare, non trova applicazione per i crediti concorsuali sorti successivamente alla dichiarazione di fallimento.   [1] CASOIl Curatore dichiara di non volere subentrare in un contratto preliminare stipulato dalla Società fallita; il contratto pertanto si scioglie. Il promittente acquirente propone domanda di ammissione al passivo del credito al rimborso dell’acconto sul prezzo versato al momento…

Continua a leggere...