Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

L’insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura non è soggetta al termine di decadenza previsto per le domande tardive dall’art.101 legge fallimentare

Cass. Civ., 31 luglio 2015, n.16218 Scarica la sentenza Procedure concorsuali – crediti sorti dopo la dichiarazione di fallimento – ammissione al passivo – termine annuale decadenza ex art. 101 l.fall. – esclusione(r.d. 16 marzo 1942 n.267, disciplina del fallimento, art. 101).  [1] Il termine di decadenza di dodici mesi previsto dall’art. 101, primo comma, del r.d. 16 marzo 1942 n.267, per l’insinuazione al passivo fallimentare, non trova applicazione per i crediti concorsuali sorti successivamente alla dichiarazione di fallimento.   [1] CASOIl Curatore dichiara di non volere subentrare in un contratto preliminare stipulato dalla Società fallita; il contratto pertanto si scioglie. Il promittente acquirente propone domanda di ammissione al passivo del credito al rimborso dell’acconto sul prezzo versato al momento…

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È causa di revoca del concordato preventivo la esposizione nella proposta di debiti personali del socio accomandatario

Trib. Como, decr. 3 marzo 2015. Scarica la sentenza Concordato preventivo – Revoca – Debiti personali del socio accomandatario – Sussistenza(r.d. 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, artt. 147, 173, 184) [1] Costituisce causa di revoca del concordato preventivo l’inserimento nella proposta di debiti facenti capo al socio accomandatario e da costui maturati in proprio ovvero in qualità di socio illimitatamente responsabile di altra compagine societaria al fine di avvantaggiarsi dell’effetto esdebitatorio della procedura, posto che il concordato preventivo di una società non può estendersi ai soci illimitatamente responsabili salvo che per quanto riguarda le obbligazioni sociali. Concordato preventivo – Fattibilità giuridica – Riesame – Singole fasi della procedura – Sussistenza(r.d. 16 marzo  1942, n. 267, legge fallimentare, art. 173)…

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Impossibilità di estendere il fallimento della società di capitali a quella di persone partecipata “di fatto”

Trib. Como, decreto 7 maggio 2015 Scarica l’ordinanza Fallimento – Estensione del fallimento – Società di fatto – Società di capitali – Società di persone – Esclusione(r.d. 16 marzo  1942, n. 267, legge fallimentare, art. 147; cod. civ. art. 2361, 2384) [1] Il fallimento già dichiarato nei confronti di una società a responsabilità limitata non può essere esteso ad una società in accomandita semplice sulla scorta di un’asserita società di fatto costituita tra le due compagini societarie, posto che la partecipazione di una società di capitali in una di fatto comportante responsabilità illimitata può essere ammessa solo nel caso in cui vengano rispettate le condizioni di cui all’art. 2361 cod. civ. e non anche qualora avvenga per facta concludentia. CASO[1 ] Il…

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Concordato in bianco: le attività urgenti di liquidazione dell’attivo vanno effettuate attraverso procedure competitive

Trib. Padova, ord. 6 marzo 2015 Scarica l’ordinanza Concordato preventivo ed accordi di ristrutturazione dei crediti – Concordato  in bianco – Autorizzazione al compimento di atti urgenti di straordinaria amministrazione –  Tutela dei creditori. (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) Concordato in bianco – Atti urgenti di liquidazione – Procedura competitiva – Necessità(r.d.16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) [1] Il Tribunale, nell’autorizzare ai sensi dell’art. 161 comma 7°, l. fall. il compimento di atti di straordinaria amministrazione durante la fase preliminare del concordato c.d. in bianco, deve ispirarsi al principio della migliore tutela del ceto creditorio in sostituzione del quale  è chiamato ad esprimersi. [2] Nell’ipotesi di autorizzazione alla vendita di cespiti aziendali…

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Fallimento della parte: interruzione del processo e decorrenza del termine per la riassunzione

L’ultimo comma dell’art. 43 l. fall. – disponendo che «l’apertura del fallimento determina l’interruzione del processo» – ha introdotto una peculiare ipotesi di interruzione automatica del giudizio in cui è parte il soggetto dichiarato insolvente. Sorge così il rischio che, ignorando l’evento, la parte interessata alla prosecuzione incorra in una decadenza incolpevole. Di qui la ricerca di soluzioni interpretative garantiste, sia per la controparte del fallito sia per il curatore, in un quadro giurisprudenziale ancora assai variegato e incerto.   Con la riforma della legge fallimentare del 2006-2007 è mutata anche la disciplina dei processi pendenti alla data di dichiarazione di fallimento.In particolare, a differenza di quanto accadeva in precedenza, ai sensi dell’attuale art. 43, ult. co., l. fall. l’effetto…

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