SOCIETÀ E FALLIMENTO

Il giudizio di cognizione del creditore e la protezione del patrimonio del debitore

Sentenza del 03 ottobre 2022, Tribunale di Venezia, Sezione Specializzata in materia di Impresa; Giudice dott.ssa Liliana Guzzo Parole chiave: azione sociale di responsabilità, improcedibilità, sovraindebitamento, azioni esecutive, azioni cautelari, misure protettive, misure cautelari, composizione negoziata Massima: “I giudizi di cognizione, quale sia la natura della domanda, dichiarativa, costitutiva o anche di condanna, devono ritenersi ammissibili e non impediti dall’avvenuto deposito della proposta di accordo o di piano del consumatore di cui alla disciplina introdotta dagli art. 9 e 10 della Legge 3/2012”. Riferimenti normativi: art. 2392 cc; art. 2394 cc; art. 43-52 L.F.; art. 146 L.F.; art. 9 L. 3/2012; art. 10 L. 3/2012 art. 14 ter L. 3/2012; art. 2 lett. q) CCI; art. 8 CCI; art. 17…

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Decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo in pendenza di concordato preventivo e sua opponibilità al fallimento consecutivo

Cass. civ., sez. I, 28 febbraio 2024, n. 5279, ord. – Pres. Ferro – Rel. Vella Parole chiave Fallimento – Accertamento del passivo – Decreto ingiuntivo – Opponibilità – Decreto di esecutorietà – Consecuzione di procedure – Concordato preventivo – Anteriorità al fallimento – Sufficienza – Anteriorità al concordato preventivo – Necessità – Esclusione Massima: “Qualora la domanda di concordato preventivo ‘con riserva’ ex art. 161, comma 6, LF sia stata dichiarata inammissibile ex art. 162 LF e ne sia conseguita la dichiarazione di fallimento, ai fini dell’opponibilità a quest’ultimo del decreto ingiuntivo, il visto di esecutorietà di cui all’art. 647 CPC è sufficiente sia stato apposto anteriormente alla declaratoria fallimentare, non occorrendo preceda, pur a fronte della consecutio, la domanda…

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Successione degli ex soci nel processo alla società estinta

Cassazione civile, Sez. I, 2 aprile 2024, n. 8633 Parole chiave: Società – Società cedente – Diritto controverso – Trasferimento a titolo particolare in corso di causa – Estinzione – Scioglimento – Ex soci – Litisconsorzio – Legittimazione processuale Massima: “Nel caso di trasferimento a titolo particolare per atto inter vivos del diritto controverso in corso di causa, gli ex soci della società cedente estinta sono successori a titolo universale ai sensi dell’art. 110 cod. proc. civ. nella posizione meramente processuale della società estinta, parte originaria legittimata ex art. 111 cod. proc. civ. a proseguire il giudizio, e perciò essi pure legittimati, indipendentemente dalla circostanza che essi abbiano goduto, o no, di un qualche riparto in base al bilancio finale…

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Ricorso per cassazione: la deduzione della violazione dell’art. 115 c.p.c.

Cass., sez. I, 27 marzo 2024, n. 8289, Pres. Ferro, Est. Amatore [1] Ricorso per cassazione – Violazione dell’art. 115 c.p.c. – Decisione sulla base di prove non introdotte dalle parti. In tema di ricorso per cassazione, per dedurre la violazione dell’art. 115 c.p.c., occorre denunciare che il giudice, in contraddizione espressa o implicita con la prescrizione della norma, abbia posto a fondamento della decisione prove non introdotte dalle parti, ma disposte di sua iniziativa fuori dei poteri officiosi riconosciutigli (salvo il dovere di considerare i fatti non contestati e la possibilità di ricorrere al notorio), mentre è inammissibile la diversa doglianza che egli, nel valutare le prove proposte dalle parti, abbia attribuito maggior forza di convincimento ad alcune piuttosto…

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L’usufruttario di quote sociali ha diritto alle somme ricavate dalla liquidazione volontaria della società

Cassazione civile, Sezione V, Sentenza n. 11170 del 26 aprile 2024.   Parole chiave: contribuente – usufrutto – usufruttario – socio nudo – liquidazione – estinzione – cancellazione – utili – dividendi – residuo attivo – società a responsabilità limitata – capitale – massa patrimoniale – Massima: “Nel caso in cui la quota sociale di una società a responsabilità limitata sia costituita in usufrutto, le somme ricavate dalla liquidazione volontaria della società, costituenti un utile per la parte che eccede il prezzo pagato per l’acquisto o la sottoscrizione delle quote, spettano all’usufruttuario, con la conseguenza che il rapporto d’imposta avente ad oggetto tale utile sorge, ad ogni effetto, tra l’amministrazione e l’usufruttuario”. Disposizioni applicate: artt. 1014 c.c. e 47 Tuir…

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Preliminare di vendita ed effetti sul successivo fallimento

Cass. Sez Unite, Sentenza 19 marzo 2024, n. 17944, Pres. G. Travaglino – Rel. F. Terrusi Parole chiave: Preliminare di Assegnazione di immobile – successivo fallimento della venditrice – natura della vendita dell’0immobile appreso alla massa fallimentare. Riferimenti normativi: Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: artt. 173 –  Legge Fallimentare: art. 72, art. 105 e ss., art. 108, art. 108-ter; Codice Civile: art. 1483, art.2645-bis, art. 2745, art.2808, art. 2878, art. 2882, art. 2932. CASO La questione sulla quale verte la decisione di legittimità si fonda[2], sostanzialmente quanto agli effetti dell’originario Provvedimento (Decreto del Tribunale di Monza), sulla disposizione di cancellazione[3] dei gravami insistenti sul bene rientrante nel patrimonio di una soc. coop. Edilizia, prevista dal decreto col quale il…

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Il decorso della prescrizione dell’azione di responsabilità contro gli amministratori di S.r.l.

Corte di cassazione, Sez. I, 29 marzo 2024, n. 8553, Pres. Ferro, Rel. Amatore Parole chiave Amministratori – Responsabilità – Prescrizione – Termine – Decorrenza Massima: “L’azione di responsabilità dei creditori sociali nei confronti degli amministratori di società, pur quando promossa dal curatore, è soggetta a prescrizione quinquennale che decorre dal momento dell’oggettiva percepibilità, da parte dei creditori, dell’insufficienza dell’attivo a soddisfare i debiti (e non anche dall’effettiva conoscenza di tale situazione)”. Disposizioni applicate Art. 2949 c.c. (prescrizione in materia di società), art. 5 l.fall. (stato d’insolvenza) CASO Una S.r.l. viene dichiarata fallita. Il curatore del fallimento esercita un’azione di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci della società. Il Tribunale di Roma condanna sia gli amministratori che i sindaci…

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La circostanza che la condotta illecita degli amministratori preceda la nomina dei sindaci non esclude il loro inadempimento qualora questi avrebbero potuto limitarne gli effetti dannosi

Corte di Cassazione, Sez. I, ordinanza n. 3922 del 13 febbraio 2024. Parole chiave: Società; Mala gestio; Amministratori; Sindaci; Nomina; Vigilanza; Inadempimento; Durata; Protrazione degli effetti; Perduranza degli obblighi. Massima: “Gli obblighi di vigilanza dei sindaci permangono anche successivamente alla condotta illecita degli amministratori, qualora gli effetti di tale condotta perdurano nel tempo. Pertanto, anche i sindaci di nuova nomina devono compiere gli atti idonei a limitare gli effetti dannosi degli atti degli amministratori, essendo la loro condotta omissiva valutabile come inadempimento”. Disposizioni applicate: 1460 c.c.; 2403 c.c. Il caso in esame sorge in relazione ad un procedimento in materia fallimentare in cui il Tribunale di Como ha ammesso il credito professionale dei Sindaci nei confronti della società fallita. Infatti,…

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L’estensione del fallimento della supersocietà di fatto alle società partecipanti

Cass. civ., sez. I, 22 febbraio 2023, n. 5458 – Pres. Nazzicone – Rel. Dongiacomo Parole chiave: Fallimento – Dichiarazione di fallimento – Società di fatto – Società di persone cui partecipi una società di capitali – Estensione del fallimento al socio illimitatamente responsabile – Ammissibilità [1] Massima: “Ai sensi dell’art. 147 l.fall., la sentenza che dichiara il fallimento di una società in nome collettivo, di una società in accomandita semplice o di una società in accomandita per azioni produce il fallimento dei soci, pur se non persone fisiche, illimitatamente responsabili, con la conseguenza che se una società di fatto abbia tra i propri soci illimitatamente responsabili altre società, anche di capitali (cosiddetta supersocietà di fatto), è possibile dichiarare il…

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Presupposti del sequestro preventivo ex art. 53 D. Lgs. n. 231/2001

Cassazione penale, Sezione VI, Sentenza, 14 febbraio 2024, n. 4034 Parole chiave: Società – Misure cautelari personali – Sequestro di beni mobili e immobili in materia penale Massima: “Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 53, D. Lgs. n. 231 del 2001 nei confronti dell’ente richiede la ricorrenza del duplice requisito del fumus e del periculum in mora e, pertanto, il decreto di sequestro deve contenere la sia pur sintetica motivazione in ordine alle esigenze cautelari che il sequestro mira a tutelare, da valutarsi con riguardo al rischio di dispersione della garanzia patrimoniale in merito all’eseguibilità della confisca.” Disposizioni applicate: artt. 19, 24 e 53 D. Lgs. 231/2001, art. 316 c.p.p. e art. 321, comma 2, c.p.p. Nel caso in…

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