PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Sussiste identità di causa petendi in caso di domanda riconvenzionale relativa al controcredito, discendente da illegittima escussione di pegno, eccepito in compensazione del credito dell’attore

Cass. civ., sez. III, 15 gennaio 2020, n. 533, Pres. Uliana – Est. Campese Domanda riconvenzionale – Eccezione già introdotta in giudizio – Simultaneus processus – Ammissibilità – Motivazione (Cod. proc. civ. artt. 36 e 167, secondo comma). Il requisito della dipendenza di cui all’art. 36 c.p.c., richiesto ai fini dell’ammissibilità in giudizio della domanda riconvenzionale, può dirsi pienamente integrato nel caso di riconvenzionale relativa al controcredito eccepito in compensazione del credito dell’attore, sussistendo, in tale ipotesi, identità di causa petendi tra domanda ed eccezione. CASO Il giudice di primo grado rigettava con sentenza l’opposizione a decreto ingiuntivo – ottenuto da un istituto di credito – proposta da parte debitrice, dichiarando nel contempo inammissibile, per difetto dei presupposti di cui…

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La caducazione del titolo esecutivo nel corso del giudizio di opposizione e le sue conseguenze

Cass. civ. Sez. III, Ord., (ud. 26-02-2020) 06-03-2020, n. 6422 Pres.de Stefano – Rel. Rubino In tema di opposizione alla esecuzione si ritiene opportuno trasmettere gli atti al primo Presidente, al fine di valutare la possibile assegnazione alle Sezioni Unite, affinché venga risolto il contrasto giurisprudenziale sorto in merito al venir meno del titolo esecutivo in corso di causa, con significative ricadute sul tema della liquidazione delle spese di lite. CASO La vicenda giudiziaria ha origine dall’avvio del procedimento di sfratto per morosità convalidato per mancata opposizione del conduttore intimato. L’intimato V. proponeva opposizione tardiva alla convalida la quale veniva rigettata nel merito dal Tribunale di Lucca; V. appellava la sentenza. Nelle more del giudizio di secondo grado, i proprietari…

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Inadempiente il promittente venditore che non sia proprietario del bene alla scadenza del termine per la stipula del contratto definitivo

Cass. civ., sez. II, 16 gennaio 2020, n. 787 – Pres. Manna – Rel. Tedesco  Parole chiave: Contratto preliminare di compravendita – Cosa non di proprietà del promittente venditore – Acquisto della proprietà successivamente alla scadenza del termine per la stipula del contratto definitivo – Clausola risolutiva espressa – Facoltà per il promittente venditore di avvalersene – Insussistenza [1] Massima: Il promittente venditore che non sia proprietario del bene promesso in vendita né al momento della conclusione del preliminare, né alla scadenza del termine fissato per la stipula del contratto definitivo, non può avvalersi della clausola che preveda la risoluzione di diritto del contratto in caso di mancato rispetto del termine fissato per la stipula del definitivo.   Disposizioni applicate:…

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Comunione pro indiviso e obbligazione risarcitoria del terzo proprietario confinante

Corte di Cassazione, Sez. III, Sent. 14 novembre 2019 n. 29506 Proprietà e comunione pro indiviso – azione di risarcimento danni del terzo – legittimazione sostitutiva del singolo comproprietario – litisconsorzio necessario – esclusione – negotiorum gestio processuale – sussiste – vincolo di solidarietà attiva tra comproprietari rispetto all’obbligazione risarcitoria del terzo – sussiste. Riferimenti normativi: art. 81 c.p.c. – art. 1100 e ss. c.c. – art. 2028 e ss. c.c. – art. 1292 e ss. c.c. – art. 2058 c.c.  “… se il bene appartiene a più proprietari, ciascuno è da ritenersi legittimato attivamente (oltre che passivamente) rispetto a tutte le azioni a tutela della proprietà comune … Tale legittimazione è stata riconosciuta … in virtù del principio della…

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Il trust interno – I Parte

Il trust è un istituto di derivazione anglosassone, disciplinato dalla Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985, per mezzo del quale un soggetto disponente (settlor) trasferisce uno o più beni ad un soggetto fiduciario (trustee) che si obbliga a gestirli nell’interesse di un terzo (beneficiary) o per il conseguimento di uno scopo determinato e ulteriore specificatamente espresso. Il trust si configura come una fattispecie negoziale complessa e unitaria all’interno della quale possono isolarsi due negozi: il primo attributivo/traslativo con cui il settlor (disponente) trasferisce i beni oggetto del trust al trustee oppure, trattenendo la titolarità dei beni, li vincola ad una destinazione specifica; il secondo istitutivo con il quale si designa il trustee quale amministratore e gestore del patrimonio a lui…

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Il termine breve a seguito di notifica della sentenza via pec in formato illeggibile

Cass., sez. lav., 21 febbraio 2020, n. 4624 Pres. Nobile, Rel. Raimondo Procedimento civile – Sentenza – Notifica a mezzo posta elettronica certificata – Termine di impugnazione c.d. breve (C.c. art. 1335; C.p.c. artt. 153, 285, 326, 360, 372; Legge 21 gennaio 1994, n. 53, art. 3 bis; D.P.R. 11 febbraio 2005, n. 68) In tema di notifica della sentenza via posta elettronica certificata e di decorso del termine c.d. breve di impugnazione, nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione della p.e.c. e di consegna della stessa nella casella del destinatario si determina una presunzione di conoscenza della comunicazione da parte del destinatario: conseguentemente, spetta al destinatario, in un’ottica collaborativa, rendere edotto il mittente incolpevole delle…

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L’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo è ammissibile quando è giustificata dall’impossibilità di prendere visione dei documenti contenuti nel fascicolo monitorio

Cass. civ. sez. II, 20 febbraio 2020, n.4448, Pres. Manna, Rel. Carrato Decreto ingiuntivo – Opposizione a decreto ingiuntivo – 650 c.p.c. – Caso fortuito – Opposizione tardiva a decreto ingiuntivo MASSIMA Deve ritenersi ammissibile l’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo di cui all’art. 650 c.p.c., allorquando – per causa riconducibile ad un evento oggettivo e non prevedibile, successivo all’emissione del decreto monitorio, integrante un caso fortuito (nella fattispecie l’invio, per un mero disguido della cancelleria, del fascicolo monitorio ad un altro ufficio prima della scadenza del termine previsto dall’art. 641 c.p.c., comma 1, con la sua successiva restituzione oltre detto termine), secondo la portata assunta dalla citata norma a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 1976 –…

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Revocabilità dell’atto costitutivo del vincolo di destinazione ex art. 2645 ter c.c.: natura unilaterale e gratuita dell’atto di destinazione

Cass. civ. Sez. Terza Sent., 13/02/2020, n. 3697, Pres. Vivaldi, Est. Tatangelo Atto di destinazione di un bene ex art. 2645 ter c.c. – Natura, di regola, unilaterale e gratuita – Presupposti – Contestuale destinazione di propri beni per le esigenze altrui – Revocatoria -Pregiudizio per i creditori [1] L’atto di semplice destinazione di un bene (senza il trasferimento della proprietà dello stesso) alla soddisfazione di determinate esigenze, ai sensi dell’art. 2645 ter c.c., costituisce, di regola, un negozio unilaterale – non perfezionandosi con l’incontro delle volontà di due o più soggetti, ma essendo sufficiente la sola dichiarazione di volontà del disponente – e a titolo gratuito, in quanto di per sé determina un sacrificio patrimoniale da parte del disponente,…

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Il diritto all’uso dell’ascensore è annoverabile tra i diritti individuali inviolabili

Corte di Cassazione – Seconda sez. civile – n. 219009-19, (relatore Dott. Correnti) “Sono nulle le delibere dell’assemblea condominiale prive degli elementi essenziali, con oggetto impossibile o illecito, con oggetto non ricompreso nelle competenze dell’assemblea, incidenti su diritti individuali o sulla proprietà esclusiva di un condomino mentre sono annullabili quelle affette da vizi relativi alla regolare costituzione dell’assemblea, adottate con maggioranze inferiori a quelle prescritte, affette da vizi formali in ordine al procedimento di convocazione e/o informazione dell’assemblea, affette genericamente da irregolarità nel procedimento di convocazione”. “Le delibere incidono sul diritto del singolo (proprietario dell’ultimo piano) rispetto all’utilizzo di un bene comune (ascensore) perché gli impediscono un uso pieno e incidono anche sul valore della proprietà esclusiva.” CASO La controversia…

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L’inammissibilità del ricorso per cassazione proposto dal liquidatore di una società ormai estinta

Cass. sez. IV, 22 Gennaio 2020, n. 1392 Pres. Bronzini – Rel. Raimondi Società cancellata dal registro delle imprese – Ricorso per cassazione proposto dall’ex legale rappresentante – Inammissibilità – Conseguenze – Soggetto che ha conferito il mandato – Condanna alle spese – Condizioni – Ragioni (art. 2495 c.c.; artt. 110 e 299 ss c.p.c.) Il ricorso per cassazione proposto dall’ex (legale) rappresentante di società estinta è inammissibile, perché, per la sua proposizione, occorre la procura speciale. Non può valere l’ultrattività di procure in precedenza rilasciate e nemmeno può esserne rilasciata una nuova, stante la necessità che il relativo conferimento provenga da un soggetto esistente e capace di stare in giudizio. Ne consegue la condanna alle spese in proprio del…

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