PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La caducazione del titolo esecutivo per obblighi di fare travolge anche il decreto ingiuntivo emesso per le spese dell’esecuzione in forma specifica, ai sensi dell’art. 614 c.p.c.

Cass. civ., sez. III, 12 gennaio 2021, n. 269 – Pres. Vivaldi – Rel. Porreca Esecuzione forzata di obblighi di fare e di non fare – Rimborso delle spese – Decreto ingiuntivo ai sensi dell’art. 614 c.p.c. – Opposizione – Caducazione del titolo esecutivo – Rilevabilità d’ufficio – Sussistenza – Effetti In tema di liquidazione delle spese sostenute per l’attuazione coattiva di obblighi di fare e di non fare, il decreto ingiuntivo ex art. 614 c.p.c. può essere ottenuto, durante o dopo l’esecuzione, anche per i compensi del difensore del creditore procedente e del consulente tecnico d’ufficio. Nell’ipotesi di opposizione avverso il menzionato decreto ingiuntivo, il giudice è tenuto a rilevare d’ufficio l’intervenuta caducazione del titolo presupposto azionato e, quindi,…

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La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sul contratto di assicurazione con clausola claims mad

Cass. civ. Sez. III, 25 febbraio 2021, n. 5259 – Pres. Armano – Rel. Olivieri [1] Contratto di assicurazione – Clausole claims made – Responsabilità civile – Nullità – Loss occurence (Cod. civ., artt. 1322, 1366, 1375, 1917, 1932)  [1] “Il modello di assicurazione della responsabilità civile con clausole “on claims made basis”, quale deroga convenzionale all’art. 1917, comma 1, c.c., consentita dall’art. 1932 c.c., è riconducibile al tipo dell’assicurazione contro i danni e, pertanto, non è soggetto al controllo di meritevolezza di cui all’art. 1322, comma 2, c.c., ma alla verifica, ai sensi dell’art. 1322, comma 1, c.c., della rispondenza della conformazione del tipo, operata attraverso l’adozione delle suddette clausole, ai limiti imposti dalla legge, da intendersi come l’ordinamento…

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Frazionamento di lotti di terreno a scopo edificatorio e limitazioni a carico dei successivi aventi causa

Corte di Cassazione, Sezione 2, Civile, Sentenza 14 gennaio 2021 n. 524 (Presidente Dott.ssa M. R. Di Virgilio, Relatore L. Varrone)  Proprietà – Abitazione – Villa – Illegittimo uso – Attività Imprenditoriale – Banchetti e ricevimenti – Organizzazione di beni e servizi ex art. 2082 c.c. – Attività vietata dalle clausole contrattuali – Risarcimento danni – Servitù – Vendite a lotti aree fabbricabili – Pattuizione nei contratti di limitazioni a carico degli acquirenti circa la destinazione del bene. “Allorché il proprietario di un terreno decida di frazionarlo e venderlo a scopo edificatorio, le limitazioni a carico degli acquirenti circa la destinazione del bene contenute in una pattuizione dei contratti di compravendita, ove regolarmente trascritte, costituiscono una servitù prediale reciproca tra i…

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Morosità del conduttore: domanda di risoluzione del contratto e valutazione della gravità dell’inadempimento

Corte di Cassazione, Sezione 3, Civile, Ordinanza 7 dicembre 2020 n. 27955 (presidente Dott.ssa C. Graziosi, relatore Dott.ssa M. Gorgoni) “In tema di contratto di locazione, ai fini dell’emissione della richiesta pronunzia costitutiva di risoluzione del contratto per morosità del conduttore il giudice deve valutare la gravità dell’inadempimento di quest’ultimo anche alla stregua del suo comportamento successivo alla proposizione della domanda, giacché in tal caso, come in tutti quelli di contratto di durata in cui la parte che abbia domandato la risoluzione non è posto in condizione di sospendere a sua volta l’adempimento della propria obbligazione, non è neppure ipotizzabile, diversamente dalle ipotesi ricadenti nell’ambito di applicazione della regola generale posta dall’art. 1453 cod. civ. (secondo cui la proposizione della domanda…

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Prelazione agraria: la dimostrazione della sussistenza di una condizione dell’azione e l’inapplicabilità del principio di vicinanza della prova

Cass. sez. III, 1 marzo 2020, n. 7023 Pres. Travaglino – Rel. Iannello Contratti agrari – Diritto di prelazione e di riscatto – Prelazione e retratto agrario – Condizione impeditiva – Insediamento sul fondo di coltivatore diretto – Onere probatorio a carico del retraente – Principio di vicinanza della prova – Esclusione – Ragioni (art. 360,  comma 1, nn. 3, 4 e 5 c.p.c.; artt. 8 e 31, L. 26 maggio 1965, n. 590; art. 7, L. 14 agosto 1971, n. 817;  art 2697 c.c.) [1] In tema di prelazione agraria, l’onere di dimostrare che sul fondo oggetto di riscatto non sussista la condizione impeditiva dello stabile insediamento di un coltivatore diretto grava sul retraente, senza che possa trovare applicazione…

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Il tardivo od omesso pagamento del fondo spese al delegato alla vendita (non) determina la chiusura anticipata dell’esecuzione

Tribunale di Trento, ord. 2 novembre 2020, G.E. dott. Sieff Massima L’ingiustificata inerzia del creditore procedente nel pagamento del fondo spese al delegato entro il termine perentorio assegnato dal G.E. nel disporre la vendita costituisce causa di estinzione atipica del processo esecutivo, prevista dalla legge (art. 187 bis disp. att. c.p.c., che affianca alla figura dell’estinzione quella della “chiusura anticipata del processo esecutivo”), comunque discendente dalla violazione del principio di durata ragionevole del processo esecutivo, ai sensi dell’art. 111, comma 2, Cost. (massima non ufficiale). CASO Il Giudice dell’esecuzione del Tribunale di Trento, in accoglimento dell’opposizione proposta dal creditore procedente, ha revocato l’ordinanza con la quale aveva disposto la chiusura anticipata del procedimento esecutivo immobiliare, adducendo che, stante il mancato…

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Responsabilità precontrattuale, liquidazione del danno e perdita di chance

Cass. civ., sez. III, 16 novembre 2020, n. 25874 – Pres. Vivaldi – Rel. Olivieri Parole chiave: Responsabilità precontrattuale – Danno – Liquidazione – Interesse positivo – Insussistenza – Interesse negativo – Danno emergente e lucro cessante – Sussistenza [1] Massima: Nel caso in cui venga affermata la sussistenza di una responsabilità precontrattuale, il risarcimento del danno va parametrato non già all’utile che il contraente avrebbe potuto ritrarre dall’esecuzione del rapporto, ma al cosiddetto interesse contrattuale negativo, che copre sia il danno emergente (ossia le spese inutilmente sostenute per dare corso alle trattative), sia il lucro cessante (da intendersi come mancato guadagno rispetto a eventuali altre occasioni di contratto che la parte alleghi di avere perduto). Disposizioni applicate: cod. civ.,…

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Interruzione del giudizio: prosecuzione del rapporto processuale in esito al mutamento della persona dell’amministratore di condominio in corso di causa

Corte di Cassazione, Sezione 2^, Civile, Ordinanza 30 novembre 2020 n. 27302 (Presidente Dott.ssa R. M. Di Virgilio, Relatore A. Scarpa) Condominio – Azioni giudiziarie – Rappresentanza giudiziale del condominio – Mutamento della persona dell’amministratore in corso di causa – Immediata incidenza sul rapporto processuale – Esclusione – Morte o cessazione del potere di rappresentanza dell’amministratore – Interruzione del giudizio – Condizioni. “Nel giudizio in cui sia costituito un condominio, il mutamento della persona dell’amministratore in corso di causa non ha immediata incidenza sul rapporto processuale che, in ogni caso, sia dal lato attivo che da quello passivo, resta riferito al condominio, operando quest’ultimo, nell’interesse comune dei partecipanti, attraverso il proprio organo rappresentativo unitario, senza bisogno del conferimento dei poteri…

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La responsabilità da reato dell’ente, in caso di omicidio o lesioni colpose

Con l’art. 9, co. 1 Legge 3 agosto 2007, n. 123, il Legislatore ha introdotto nel D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, l’art. 25septies, rubricato “Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro”, poi sostituito dall’art. 300 D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. La riforma ha investito il catalogo dei reati presupposto della responsabilità amministrativa da reato dell’ente, estendendone l’applicabilità anche ai delitti di cui agli artt. 589 e 590, co. 3 c.p. che, rispettivamente, disciplinano le ipotesi di omicidio colposo e lesioni personali colpose gravi e gravissime. La novella, che ha introdotto il nuovo art. 25septies nel D. Lgs. n. 231/2001, ha…

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Il requisito della specificazione dei fatti nella deduzione della prova testimoniale

Cass., sez. III, 29 gennaio 2021, n. 2149, Pres. Sestini – Est. Moscarini [1] Prova – Testimoniale – Modo di deduzione – Capitoli di prova – Specificazione – Indagine relativa del giudice del merito – Criteri (art. 244 c.p.c.) In tema di prova testimoniale, l’apprezzamento circa la specificità dei capitoli di prova dedotti dalla parte istante deve essere compiuto dal giudice del merito, con adeguata motivazione, non solo alla stregua della loro formulazione letterale, ma ponendo il loro contenuto in relazione agli altri atti di causa e alle deduzioni delle altre parti. (massima ufficiale).  CASO [1] A seguito di una caduta avvenuta a causa della pavimentazione sconnessa di una strada, un soggetto conveniva in giudizio il Comune di Milano al…

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