PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Le clausole di hardship e di mediazione civile e commerciale per fronteggiare gli effetti dei nuovi dazi sui contratti commerciali internazionali

La recente imposizione e successiva temporanea sospensione dei dazi contribuisce alla crescente instabilità degli scambi commerciali internazionali. I dazi sono tasse imposte dai governi sulle importazioni e, in alcuni casi, sulle esportazioni. Possono influenzare significativamente i costi delle transazioni commerciali e la competitività dei prodotti sul mercato. I dazi possono essere introdotti per varie ragioni, tra cui la protezione dell’industria locale, la regolazione del commercio o come risposta a politiche commerciali di altri Stati. L’attuale scenario è certamente caratterizzato da una forte incertezza negli scambi commerciali e quando si redigono contratti commerciali internazionali è, pertanto, importante considerare l’inserimento di clausole specifiche per affrontare l’impatto sui contratti di eventi imprevisti ed imprevedibili quali, ad esempio, i dazi. Le clausole più frequenti…

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Un caso particolare di carenza dell’interesse ad impugnare pur a fronte di soccombenza formale della parte

Cass., Sez. III, 6 marzo 2025, n. 5987 (ord.) Pres. Rubino – Rel. Rossetti Impugnazioni civili – Contratto di assicurazione sulla vita – Accertamento giudiziale del rapporto di solidarietà intercorrente tra i creditori della prestazione indennitaria – Soccombenza formale dell’assicuratore che aveva dedotto la natura parziaria dell’obbligo corrispondente – Interesse ad impugnare – Insussistenza (C.c. artt. 1173, 1292, 1306, 1310, 1314, 1919; c.p.c. artt. 37, 100, 323) [1] L’assicuratore sulla vita (per il caso di morte) che sia stato condannato a pagare l’intero indennizzo in solido ai tre beneficiari risultanti dal contratto, invece che a ciascuno di essi la frazione di indennizzo a lui spettante, non ha giuridico interesse ex art. 100 c.p.c. ad impugnare tale statuizione se non sia…

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I beni mobili rinvenuti in luoghi appartenenti al debitore sono sempre pignorabili dall’ufficiale giudiziario

Cass. civ., sez. III, 10 marzo 2025, n. 6392 – Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo Espropriazione mobiliare presso il debitore – Modalità di esecuzione del pignoramento – Accesso presso luoghi riferibili al debitore – Nozione – Beni rinvenuti – Presunzione di appartenenza al debitore – Sussistenza – Conseguenze Massima: “Il pignoramento avvenuto in luogo appartenente al debitore – per tale dovendosi intendere quello rispetto al quale il debitore medesimo ha un rapporto di godimento stabile e duraturo, quand’anche non ne sia proprietario o non vanti su di esso un altro diritto reale o personale – è di per sé legittimo in relazione a tutti i beni mobili ivi reperiti dall’ufficiale giudiziario, senza che possano assumere rilievo questioni attinenti alla…

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L’onere della prova nella responsabilità per danno cagionato da animali selvatici

 Cass. civ., Sez. III, Ord., 6.04.2025, n. 9043 – Dott. A. Moscarini Circolazione stradale – Responsabilità civile – Responsabilità per danno cagionato da animali selvatici (art. 2052 c.c.) – Onere della prova (art. 2697 c.c.) Massima: “Nell’ipotesi di danni causati dalla fauna selvatica, a norma dell’art. 2052 c.c., grava sul danneggiato l’onere di dimostrare il nesso causale tra il comportamento dell’animale e l’evento lesivo. Spetta, invece, al soggetto responsabile della custodia della fauna, dimostrare la prova liberatoria del fortuito, evidenziando che la condotta dell’animale si è posta del tutto al di fuori della propria sfera di controllo come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile o comunque non evitabile neanche con l’adozione delle più adeguate e diligenti misure”. CASO Tizio citava in giudizio…

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Costituzione di un fondo cassa da parte dell’assemblea condominiale e rendiconto

Corte di Cassazione, Ordinanza del 02.09.2022 n. 25900, Seconda Sezione Civile, Presidente Dott. F. Manna, Estensore Dott. G. Fortunato. Massima: “La costituzione di un fondo cassa da parte dell’assemblea condominiale, ancorché non venga disposto in merito all’impiego dei residui attivi di gestione nell’esercizio di riferimento, non viola la necessaria dimensione annuale della gestione condominiale, essendo sufficiente che questi possano, anche solo implicitamente, desumersi dal rendiconto, ai fini della loro rilevabilità nei conti individuali dei singoli condòmini e della conseguente riduzione, per compensazione, delle quote di anticipazione dovute dagli stessi condòmini per l’anno successivo.” CASO Tizia conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Cagliari il Condominio Beta, proponendo opposizione avverso la Delibera Assembleare del 3 ottobre 2000, vertente sull’approvazione della condizione…

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Il compenso del CTU è posto a carico solidale delle parti anche in caso di ammissione al patrocinio a spese dello Stato

Trib. Verona, 28 gennaio 2025, Est. Vaccari [1] Liquidazione dell’onorario del CTU nei processi con parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato – Carattere solidale dell’obbligo di corrispondere l’onorario al CTU– Sussistenza. Massima: “Nei processi in cui una delle parti sia stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato l’onere del pagamento dell’onorario del CTU ben può essere posto a carico solidale delle parti”. CASO [1] Nell’ambito di una controversia civile, e all’esito della relativa fase istruttoria, il Tribunale di Verona era chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di liquidazione del proprio compenso formulata dal nominato consulente tecnico d’ufficio, ai sensi dell’art. 83 del d.p.r. 30 maggio 2002, n. 115. In tale giudizio, una delle parti era stata ammessa al…

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La decisione delle Sezioni Unite sull’abusivo frazionamento del credito

Cass. civ., sez. unite, sent. 19 marzo 2025, n. 7299, Pres. D’Ascola, Est. Rubino Massima [1]: “ In tema di abusivo frazionamento del credito, i diritti di credito che, oltre a fare capo ad un medesimo rapporto di durata tra le stesse parti, sono anche in proiezione iscrivibili nel medesimo ambito oggettivo di un possibile giudicato oppure fondati sul medesimo o su analoghi fatti costitutivi il cui accertamento separato si traduca in un inutile e ingiustificato dispendio dell’attività processuale, non possono essere azionati in separati giudizi, a meno che non si accerti la titolarità, in capo al creditore, di un apprezzabile interesse alla tutela processuale frazionata, in mancanza del quale la domanda abusivamente frazionata deve essere dichiarata improponibile, impregiudicato il…

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Responsabilità dell’appaltatore totale ed assoluta, opera inadatta: risarcimento del danno e penale

Corte di Cassazione, Ordinanza del 16.05.2022 n. 15578, Sez. II, Presidente Dott.ssa R. M. Di Virgilio, Estensore Dott. M. Bertuzzi Massima: “La clausola penale convenuta per il solo ritardo nell’adempimento non può coprire anche il periodo successivo alla manifestazione della volontà della parte non inadempiente di risolvere il contratto, avvalendosi delle ipotesi di risoluzione di diritto ovvero mediante domanda giudiziale, dal momento che tale iniziativa segna il limite temporale della possibilità per l’altra parte di adempiere, ai sensi dell’art. 1453, comma 3, c.c.”. CASO Con atto di citazione del 2009 Tizio e la Società Gamma S.r.l. unipersonale, convenivano in giudizio innanzi al Tribunale di Perugia, Caia, affinchè la stessa fosse condannata al pagamento della somma di € 69.856,66, oltre iva,…

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La sorte del giudizio di impugnazione nel caso di mancato deposito della sentenza impugnata

L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con due pronunce coeve (nn. 4 e 5 del 27 marzo 2025), ha stabilito che il mancato deposito della sentenza impugnata non comporta l’inammissibilità o l’improcedibilità dell’impugnazione. La quaestio iuris   Le sezioni II e V – rispettivamente con le ordinanze del 18 novembre 2024, n. 9225 e del 13 novembre 2024, n. 9116 – avevano rimesso all’Adunanza plenaria la questione relativa all’individuazione delle conseguenze del mancato adempimento, da parte dell’appellante, dell’onere di depositare la sentenza oggetto di impugnazione entro il termine di legge. In particolare, la specifica questione sottoposta al vaglio della Plenaria è la seguente: “se il deposito della sentenza di primo grado costituisca un onere previsto dal codice a pena di…

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Perizia stragiudiziale di parte non contestata: non si applica il principio di cui all’art. 115, 1°co., c.p.c.

Cass., sez. III, 28 febbraio 2025, n. 5362, Pres. Scarano, Est. Graziosi [1] Conclusioni di una perizia stragiudiziale di parte – Principio di non contestazione – Applicabilità – Esclusione – Fondamento – Fattispecie. Massima: “In tema di prove civili, le conclusioni raggiunte in una perizia stragiudiziale, ritualmente depositata dalla parte nel processo, non possono formare oggetto di applicazione del principio di non contestazione ai sensi dell’art. 115 c.p.c., poiché esse non assurgono a fatto giuridico suscettibile di prova, ma costituiscono un mero elemento indiziario soggetto a doverosa valutazione da parte del giudice. (Nella specie, la S.C. ha cassato l’impugnata sentenza che aveva disatteso la richiesta di una delle parti, avanzata fin dal primo grado, di disporre una c.t.u. sul valore…

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