PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

I frontalini dei balconi sono parti comuni, (se ed) in quanto aventi valore ornamentale della facciata dell’edificio

Corte di Cassazione – seconda sezione civile – ordinanza n. 27413 del 29 ottobre 2018 Condominio – facciata, balconi e frontalini – parti comuni dell’edificio – mancata prova di titolo contrario –regolamento condominiale (assembleare) e inderogabilità della legge Riferimenti normativi: art. 1117 c.c. – art. 1118 c.c. – art. 1138 c.c. “… Deve, quindi, trovare conferma in questa sede il principio secondo cui gli elementi decorativi del balcone di un edificio in condominio – come i cementi decorativi relativi ai frontali (ed ai parapetti) – svolgendo una funzione di tipo estetico rispetto all’intero edificio inserendosi nel suo prospetto, costituiscono, come tali, parti comuni ai sensi dell’art. 1117, n. 3, c.c., con la conseguenza che la spesa per la relativa riparazione…

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La data della scrittura privata nei confronti dei terzi

Abstract: Il presente Focus è dedicato all’illustrazione della disciplina racchiusa nell’art. 2704 c.c., e in particolare alla questione, di grande rilievo sul terreno pratico, dell’identificazione dei casi in cui la data riportata su una scrittura privata può essere efficacemente opposta al terzo, ossia al soggetto che non abbia preso parte alla redazione del documento o non sia comunque titolare del negozio giuridico in esso dedotto. La data della scrittura privata consiste nell’indicazione, apposta sul corpo del documento, di giorno, mese e anno in cui il medesimo è stato redatto, generalmente accompagnata dall’indicazione del luogo in cui sono state apposte le sottoscrizioni delle parti. La data non costituisce un requisito essenziali della scrittura privata: ciò non significa, tuttavia, che la stessa…

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Sui poteri del giudice susseguenti al disconoscimento di un messaggio “sms”

Cass., sez. I, 17 luglio 2019, n. 19155. Pres. Giancola, Rel. Iofrida Procedimento civile – Prova documentale – Disconoscimento – Valore probatorio (C.c. art. 2712; c.p.c. artt. 115, 116, 214, 215, 216) Lo “short message service” (c.d. sms) contiene la rappresentazione di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti ed è riconducibile all’ambito dell’art. 2712 c.c.: esso forma dunque piena prova dei fatti e delle cose rappresentate se colui contro il quale viene prodotto non ne contesti la conformità ai fatti o alle cose medesime. Tuttavia, l’eventuale disconoscimento di tale conformità non ha gli stessi effetti di quello della scrittura privata previsto dall’art. 215 c.p.c., comma 2, poiché mentre nel secondo caso, in mancanza di richiesta di verificazione e di esito…

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L’efficacia del decreto ingiuntivo non opposto dalla società di persone in danno dei soci illimitatamente responsabili

Cass. Civ., Sez. III, Ord., 13 giugno 2019, n.15877 – Pres. Vivaldi, Est. Rossetti Procedimento per ingiunzione – Opposizione a decreto ingiuntivo – Decreto ingiuntivo pronunciato a carico di una società di persone – Efficacia anche nei riguardi dei soci illimitatamente responsabili – Onere di proporre opposizione al decreto ingiuntivo anche da parte dei soci   Il decreto ingiuntivo pronunciato a carico di una società di persone ed a favore di creditore sociale estende i suoi effetti anche nei confronti dei soci illimitatamente responsabili, ricorrendo una situazione non diversa da quella che, ai sensi dell’art. 477 c.p.c., consente di porre in esecuzione il titolo nei confronti di soggetti diversi dal soggetto contro cui è stato formato e risolvendosi, altresì, l’imperfetta…

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Grava sul compratore l’onere di provare l’esistenza di vizi nella cosa venduta

Cass. civ., sez. un., 3 maggio 2019, n. 11748 – Pres. Curzio – Rel. Cosentino Parole chiave: Compravendita – Garanzia per i vizi della cosa venduta – Risoluzione del contratto o riduzione del prezzo – Prova dell’esistenza del vizio – Onere del compratore [1] Massima: In materia di garanzia per i vizi della cosa venduta di cui all’art. 1490 c.c., il compratore che esercita le azioni di risoluzione del contratto o di riduzione del prezzo di cui all’art. 1492 c.c. è gravato dell’onere di offrire la prova dell’esistenza dei vizi. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1490, 1492, 2697 CASO L’acquirente di oggettistica in vetro si opponeva al decreto ingiuntivo con cui era stato condannato a pagare il prezzo dei beni…

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Impugnativa delibera assembleare, distacco dal riscaldamento condominiale – intervento di terzo

Tribunale civile di Milano, Sez. 3^, 10 gennaio 2017 n.187. Art.1136 c.c. – art. 1120 c.c. – 105 c.p.c. “Tanto rilevato in fatto e diritto ed in mancanza di diversa allegazione e prova, osserva questo giudice che seppure l’odierno attore, in linea di principio, ha diritto d rinunziare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento ed a distaccarsi dallo stesso, non ostandovi alcuna norma regolamentare contrattuale; invece, per quanto emerso in fatto, il distacco in questione comporterebbe per i restanti condomini e per l’impianto condominiale quegli squilibri dell’impianto ed aggravi di spese di gestione e manutenzione dello stesso, che sono ostativi al legittimo distacco” FATTO La fattispecie riguardava l’impugnazione di una delibera condominiale da parte di un condomino, cui era stata negata…

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Norma di interpretazione autentica in materia di rinnovo dei contratti di locazione a canone agevolato

DL. 34/19 CONVERTITO IN LEGGE 58/19, art. 19 bis: Il quarto periodo del comma 5 dell’articolo  2  della  legge  9 dicembre 1998, n. 431, si interpreta nel senso che, in mancanza della comunicazione ivi prevista, il contratto è rinnovato tacitamente, a ciascuna scadenza, per un ulteriore biennio. La durata dei contratti di locazione. E’ noto che la materia delle locazioni immobiliari ad uso abitativo ha attraversato “epocali” trasformazioni, che hanno interessato principalmente le vicende legate alla durata del contratto. L’originario “blocco contrattuale” rappresentato dal regime vincolistico della legge 392/78 (c.d. legge dell’equo canone), ha visto il graduale superamento, dapprima ad opera della disciplina della L.359/92 c.d. “dei patti in deroga” e da ultimo ha trovato compimento nella L.431/98, che oramai da circa venti anni,…

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Querela di falso proposta nei confronti di scrittura privata: è esclusa la possibilità di censurare i riempimenti contra pacta o la veridicità delle dichiarazioni in essa contenute

Cass., sez. III, 14 maggio 2019, n. 12707, Pres. Vivaldi – Est. Giaime Guizzi [1] Querela di falso – Falsità ideologica – Inammissibilità della querela – Fattispecie. (Cod. proc. civ., art. 221). La querela di falso proposta avverso una scrittura privata è limitata a contestare la provenienza materiale dell’atto dal soggetto che ne abbia effettuato la sottoscrizione e non pure ad impugnare la veridicità di quanto dichiarato. (Nella fattispecie la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva dichiarato inammissibile la querela di falso, proposta soltanto in appello, volta a far accertare l’inesistenza dell’operazione risultante da una fattura o a dimostrarne la sua realizzazione ad un prezzo diverso da quello ivi indicato). (massima ufficiale) CASO [1] Un soggetto proponeva…

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Opposizione a decreto ingiuntivo: alle Sezioni Unite il compito di individuare il soggetto onerato dell’avvio della mediazione obbligatoria

Cassazione civile sez. III, 12 luglio 2019, n. 18741; Pres. Vivaldi; Rel. Scoditti La Corte di Cassazione, terza sezione civile, con l’ordinanza n. 18741 del 12 luglio 2019, ha rimesso gli atti al Primo Presidente, per consentirgli di valutare l’opportunità che il ricorso sia sottoposto all’esame delle Sezioni Unite per la soluzione della seguente questione: individuare quale soggetto è onerato dell’esperimento del tentativo di mediazione in caso di opposizione a decreto ingiuntivo. CASO In data 8 aprile 2015 un istituto di credito notificava a due correntisti un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Treviso per l’importo di € 88.751,46, a titolo di saldo debitore di conto corrente oltre interessi. I debitori ingiunti proponevano opposizione contenente domanda riconvenzionale di risarcimento del…

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Le manifestazioni di volontà stragiudiziali quali idonei atti interruttivi della prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi della compravendita: si pronunciano le Sezioni Unite

Cass. civ. Sez. Un. Sent., 11/07/2019, n. 18672, Pres. Mammone, Est. Carrato Compravendita – Garanzia per i vizi – Natura giuridica – Decadenza – Prescrizione – Atti interruttivi – Manifestazioni extragiudiziali di volontà del compratore [1] Le Sezioni Unite, su questione di massima di particolare importanza, hanno affermato il seguente principio di diritto: “Nel contratto di compravendita costituiscono – ai sensi dell’art. 2943, comma 4, c.c. – idonei atti interruttivi della prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi, prevista dall’art. 1495, comma 3 c.c., le manifestazioni extragiudiziali di volontà del compratore compiute nelle forme di cui all’art. 1219, comma 1, c.c., con la produzione dell’effetto generale contemplato dall’art. 2945, comma 1, c.c.”. Disposizioni applicate Art. 1490 c.c., art. 1495 c.c., art. 2943…

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