PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La tutela delle luci e vedute e il rispetto delle distanze tra fabbricati

Corte di Cassazione – Seconda sez. civile – Ordinanza n.04834/2019 Condominio – rapporti di vicinato – luci e vedute – pareti finestrate – balconi – distanza tra edifici – art.9 d.m. n.1444/1968 – art. 873 c.c. “…la giurisprudenza di questa Corte ha costantemente ribadito che, poiché nella disciplina legale dei “rapporti di vicinato” l’obbligo di osservare nelle costruzioni determinate distanze sussiste solo in relazione alle vedute, e non anche alle luci, la dizione “pareti finestrate” contenuta in un regolamento edilizio che si ispiri all’art. 9 del d.m. n.1444 del 1968 – il quale prescrive nelle sopraelevazioni la distanza minima di dieci metri tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti – non potrebbe che riferirsi esclusivamente alle pareti munite di…

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Le spese per la conservazione della cosa comune. La valutazione dell’indifferibilità-urgenza ex art. 1134 c.c. e la sua applicazione anche nel condominio c.d. “minimo”

Corte di Cassazione – Seconda sez. civile – Sentenza n.17393/2017 Condominio – comunione – condominio minimo – delibera assembleare – indifferibilità-urgenza – art. 1134 c.c. – spese condominiali in assenza di delibera assembleare. “La Corte territoriale ha evidenziato che il fabbricato necessitava di opere di conservazione e miglioramento … secondo un’interpretazione condivisibile della nozione di indifferibilità-urgenza connessa anche alla oggettiva convenienza economica di effettuare tutti i lavori necessari nell’unico contesto temporale, nella prospettiva dell’analisi economica del diritto.” “… l’art. 1134 cod. civ. trova applicazione anche nel cosiddetto condominio minimo, e che pertanto il rimborso delle spese sostenute dal partecipante per la conservazione della cosa comune, in assenza di autorizzazione assembleare, presuppone l’urgenza …” Inquadramento generale Nella nota in commento, la…

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Conflitto reale negativo di giurisdizione, parziale diversità di parti e di petitum formale

Cass., sez. un, 24 gennaio 2019, n. 2083 Pres. Mammone – Rel. Doronzo Giurisdizione civile – Giurisdizione ordinaria e amministrativa – Conflitto reale negativo di giurisdizione – Autorità giudiziaria amministrativa (C.p.c., artt. 362, co. 2, n. 1) [1] La denuncia del conflitto reale, positivo o negativo, di giurisdizione, a norma dell’art. 362 c.p.c. è ammissibile anche nel caso in cui fra i giudizi, svolti dinanzi a due diversi ordini giurisdizionali, vi sia una parziale diversità di parti e di “petitum” formale, allorché la prima non incida sulla sostanziale identità soggettiva e la seconda sia comunque posta in relazione alla medesima “causa petendi”. [2] Ove la tutela giurisdizionale sia chiesta per fasi progressive, la decisione di merito emessa nel giudizio primario…

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La competenza per valore nell’opposizione di merito endoesecutiva e l’incidenza dei pagamenti parziali successivi al precetto

Cassazione civile sez. III, 15/02/2019, ord. n. 4530; Pres. Armano; Rel. D’Arrigo Esecuzione forzata – Opposizione all’esecuzione successiva al pignoramento – Competenza per valore – Credito per il quale è stato intimato il precetto – Pagamenti parziali riconosciuti dal creditore – Riduzione del credito – Incidenza sulla competenza per valore in relazione al giudizio di merito sull’opposizione all’esecuzione endoesecutiva (artt. 17, 615, 616 cod. proc. civ.)  MASSIMA In materia di opposizione ad esecuzione forzata, quando l’esecuzione sia già iniziata, l’individuazione del giudice competente per valore per il giudizio di merito deve essere effettuata, in applicazione dell’art. 17 c.p.c., sulla base del credito per cui si procede, che corrisponde a quello che risulta dal titolo esecutivo e per il quale è…

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Clausole vessatorie e approvazione per iscritto: attenzione al richiamo cumulativo

Cass. Civ., Sez. VI, Ord., 9.7.2018, n. 17939 – Rel. Dott.ssa A. Scrima Clausole vessatorie, approvazione per iscritto, richiamo cumulativo delle clausole, richiamo numerico, indicazione sommaria del contenuto MASSIMA Nel caso di condizioni generali di contratto, l’obbligo della specifica approvazione per iscritto a norma dell’art. 1341 c.c. della clausola vessatoria è rispettato anche nel caso di richiamo numerico a clausole, onerose e non, purché non cumulativo, salvo che, in quest’ultima ipotesi, non sia accompagnato da un’indicazione, benché sommaria, del loro contenuto, ovvero che non sia prevista dalla legge una forma scritta per la valida stipula del contratto.(Nella fattispecie, la sottoscrizione della clausola di determinazione del foro esclusivo apposta a contratti di vendita, leasing e fideiussione, collegati tra loro, è risultata debitamente apposta…

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La notifica del precetto intimato ad un condominio di edifici, eseguita nei confronti di una persona diversa da quella che rivesta la carica di amministratore

Cass. Civ. II^ Sez., Ord. n. 5151 del 21 Febbraio 2019 –  Pres. Antonio Oricchio – Rel. Cons. Antonio Scarpa Art. 1130 c.c. – Art. 1131 c.c. Art. 145 c.p.c. – Art.  479 c.p.c. – Art. 480 c.p.c. – Art. 615 c.p.c. – Art. 617 c.p.c. “La notifica del precetto intimato ad un condominio di edifici, eseguita nei confronti di persona diversa da quella che rivesta la carica di amministratore del condominio stesso, non può ritenersi idonea a far assumere al destinatario della notificazione stessa la qualità di soggetto contro cui l’esecuzione forzata è minacciata in proprio (essendo l’amministratore non il soggetto passivo del rapporto di responsabilità, quanto il rappresentante degli obbligati), con conseguente difetto di legittimazione dello stesso a proporre…

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Domanda riconvenzionale (inammissibile) e reconventio reconventionis (ammissibile) del creditore opposto nell’opposizione a decreto ingiuntivo

Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo solo l’opponente, sostanzialmente convenuto, può proporre domande riconvenzionali, mentre l’opposto, sostanzialmente attore, non può proporre domande diverse da quelle fatte valere con l’ingiunzione, in quanto nell’ordinario procedimento che si instaura a seguito della citazione in opposizione, dal momento che le parti processuali sono invertite e l’opposto è l’attore sostanziale cui è certamente permesso di precisare e modificare la domanda, purché ciò non comporti un’inammissibile mutatio. Ammettere una riconvenzionale da parte dell’opposto, anche se dipendente dal titolo dedotto in giudizio, significherebbe eludere il divieto di mutatio libelli. Un consolidato orientamento di legittimità esclude la possibilità per l’opposto di proporre domande riconvenzionali. Tale assunto si basa sulla considerazione per cui nel giudizio di opposizione a…

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I confini tra la violazione degli artt. 2697 c.c. e 115 c.p.c. e l’attività interpretativa svolta dal giudice di merito: alcuni chiarimenti

Cass., sez. II, 7 gennaio 2019, n. 129, Pres. Correnti – Est. Federico [1] Prova in materia civile – Onere della prova – Principio dispositivo formale – Violazione. (Cod. civ., art. 2697; Cod. proc. civ., art. 115). In materia processuale la violazione dell’art. 2697 c.c. si configura se il giudice di merito applica la regola di giudizio fondata sull’onere della prova in modo erroneo, cioè attribuendo l’onus probandi a una parte diversa da quella che ne era onerata, secondo le regole di ripartizione basate sulla differenza tra fatti costitutivi ed eccezioni, mentre, per dedurre la violazione del paradigma dell’art. 115 c.p.c. è necessario denunciare che il giudice non abbia posto a fondamento della decisione le prove ritualmente dedotte dalle parti,…

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Esecuzione forzata per rilascio di immobile e opposizione ordinaria di terzo ex art. 404, comma 1, c.p.c., che vanti un diritto incompatibile con quello azionato dal creditore in executivis

Cassazione civile, Sez. III, Sentenza 20 novembre 2018, n. 29850. Pres. Vivaldi, Estensore Porreca Esecuzione forzata – Esecuzione per consegna o rilascio – Terzo titolare di un diritto incompatibile con quello del procedente – Mezzo di tutela azionabile – Opposizione di terzo all’esecuzione ex art. 619 c.p.c. – Inammissibilità – Opposizione ordinaria di terzo ex art. 404, comma 1, c.p.c. – Ammissibilità MASSIMA L’ordine contenuto in una pronuncia di condanna al rilascio d’immobile spiega efficacia nei confronti, non solo del destinatario della relativa statuizione, ma anche di chiunque si trovi a disporre del bene nel momento in cui la pronuncia stessa venga coattivamente eseguita, mentre il terzo che, come il proprietario possessore del bene, deduca un’incompatibilità fattuale giuridicamente rilevante con…

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Le spese condominiali spettano al legittimato passivo e non a chi appare come tale

Tribunale dell’Aquila, Sez. Civ., Sent. del 5 aprile 2018 n. 282 Art. 63 Disp. Att. – Art. 1137 c.c. “In caso di azione giudiziale dell’ amministratore del condominio per il recupero della quota di spese di competenza di una unità immobiliare di proprietà esclusiva, è passivamente legittimato il vero proprietario di detta unità e non anche chi possa apparire tale – come il venditore il quale, pur dopo il trasferimento della proprietà ( non comunicato all’amministratore), abbia continuato a comportarsi da proprietario – difettando, nei rapporti fra condominio, che è un ente di gestione, ed i singoli partecipanti ad esso, le condizioni per l’operatività del principio dell’apparenza del diritto, strumentale essenzialmente ad esigente di tutela dell’affidamento del terzo in buona fede,…

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