Impugnazioni

Sulla qualificazione giuridica della domanda nel giudizio d’impugnazione

Nota a Cass., 6 giugno 2016, n. 11805, Pres. Vivaldi, Rel. Graziosi Impugnazioni civili – Qualificazione giuridica – Acquiescenza parziale – Giudicato implicito – Esclusione (C.p.c., artt. 113, 329, comma 2°) La qualificazione giuridica dei fatti costitutivi della domanda svolta nella sentenza impugnata non vincola il giudice dell’impugnazione, in quanto, anche in assenza di specifica censura, si esclude la formazione del giudicato interno sulla qualificazione in iure se il giudizio di impugnazione ha ad oggetto le conseguenze giuridiche dei fatti stessi. (1) CASO [1] Il Tribunale accoglieva una domanda di risarcimento del danno qualificandola ex art. 2043 c.c.; proposto appello, il giudice del gravame riformava la sentenza, affermando, tra l’altro, che in assenza di specifica impugnazione doveva ritenersi preclusa la…

Continua a leggere...

Riforma della sentenza e spese di giudizio

Cass. civ., sez. lav., sent. 1° giugno 2016, n. 11423 Impugnazioni civili – Appello – Nuovo regolamento d’ufficio sulle spese processuali – Riforma della sentenza impugnata – operatività (Cod. proc. civ., artt. 91 c.p.c. e 336, co. 1) Impugnazioni civili – Appello – Nuovo regolamento d’ufficio sulle spese processuali – Conferma della sentenza impugnata – Mancanza di specifica impugnazione – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 91 c.p.c. e  336, co. 1) [1] In caso di conferma in appello della sentenza impugnata, la decisione di primo grado sulle spese può essere dal giudice del gravame modificata soltanto se il relativo capo della sentenza abbia costituito oggetto di specifico motivo d’impugnazione. CASO [1] Una domanda proposta dall’Enpam contro una Società per il…

Continua a leggere...

La sentenza pubblicata due volte: di nuovo le Sezioni Unite

Cass., sez. un., 22 settembre 2016, n. 18569 Impugnazioni in materia civile – Doppia annotazione in calce alla sentenza – Termine per impugnare ex art. 327, 1º comma, c.p.c. – Decorrenza dall’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico (Cod. proc. civ., artt. 133, 327) Impugnazioni in materia civile – Doppia annotazione in calce alla sentenza – Termine per impugnare ex art. 327, 1º comma, c.p.c. – Decorrenza dall’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico – Prova – Onere incombente sull’appellante – Sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 133, 327; Cod. civ., art. 2697) [1] Il deposito e la pubblicazione della sentenza coincidono e si realizzano nel momento in cui il deposito ufficiale in cancelleria determina l’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico con attribuzione del relativo numero…

Continua a leggere...

Sul contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo nel rito del lavoro

Cass., Sez. VI, 15 settembre 2016, n. 18134 Impugnazioni civili – condizioni dell’impugnazione – interesse ad impugnare – soccombenza sulla sola base del dispositivo in materia di lavoro – sussistenza (C.p.c.: art. 100; 429; 430) Impugnazioni civili – ricorso per cassazione – contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo – errore materiale sentenza – esclusione – nullità della sentenza ex art. 360 n. 4 c.p.c. – sussistenza (C.p.c.: art. 156, 161, 287, 360) [1] Il soggetto interessato ad impugnare la decisione è esclusivamente colui che, sulla base del dispositivo, risulta formalmente soccombente (fattispecie in cui si lamentava un contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo). [2] Il contrasto fra motivazione e dispositivo, quando è tale da non rendere identificabile la reale portata…

Continua a leggere...

La costituzione in giudizio dell’appellante mediante deposito della c.d. velina: conseguenze ed effetti secondo la giurisprudenza di legittimità

Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione (Cass., sez. un., 5 agosto 2016, 16598), in seguito all’ordinanza di remissione delle sezioni semplici (Cass., ord. 18 dicembre 2015, n. 25529), prendendo in esame i profili problematici relativi alla costituzione in giudizio dell’appellante con la cd. velina, hanno sanato il contrasto giurisprudenziale esistente in proposito. Il presente commento intende prendere in esame i limiti delle conseguenze delle irregolarità e/o nullità della costituzione dell’appellante, alla luce degli orientamenti giurisprudenziali formatisi sul punto ed, in particolare, del decisum della Suprema Corte di Cassazione. La costituzione in giudizio dell’appellante: inquadramento normativo e la prassi della costituzione con la cd. velina Come è noto, la costituzione in giudizio dell’appellante (art. 347 c.p.c.) deve avvenire nelle…

Continua a leggere...

Appello generico e successivo ricorso per cassazione: i poteri della Suprema Corte sul c.d. fatto processuale

Cass., Sez. V, 27 maggio 2016, n. 11001 Impugnazioni civili – Appello in materia tributaria – Rigetto ex art. 53, d. lgs. 546/1992, per genericità dei motivi – Ricorso per cassazione – Censurabilità della questione ex art. 360 n. 4 c.p.c. – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 342, 360; D.lgs. 546/1992, art. 53, co. 1) [1] La questione relativa alla specificità dei motivi di appello ex art. 53, d.lgs. 546/1992, ai fini della sua ammissibilità, costituisce apprezzamento di fatto censurabile dinanzi alla Corte di cassazione solo per vizio di motivazione (al caso di specie era applicabile l’art. 360, n. 5, c.p.c., ante riforma l. 134/2012). CASO [1] Contro un provvedimento di diniego di condono fiscale il contribuente adiva la Commissione…

Continua a leggere...

Comunicazione via pec della sentenza integrale e decorrenza del termine breve a impugnare

Cass., sez. I, 20 maggio 2016, n. 10525 (sent.) Pres. Nappi – Rel. Di Virgilio Impugnazioni civili – Notificazioni e processi giudiziari telematici – Provvedimenti in materia fallimentare – Reclamo avverso sentenza di fallimento – Notificazione a cura della cancelleria e a mezzo PEC – Testo integrale della sentenza – Decorrenza termine breve per l’impugnazione in cassazione. (Cod. proc. civ., artt. 133, comma 2, 325, 326; disp. att. c.p.c., art. 45, comma 2; l. fall., art. 18, commi 14 e 15). [1] La notifica del testo integrale della sentenza reiettiva del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata dal cancelliere ai sensi dell’art. 18, comma 13, l.fall., mediante posta elettronica certificata (PEC), ex art. 16, comma 4, del d.l….

Continua a leggere...

Inammissibilità del ricorso per Cassazione ex art. 360 bis n. 1 c.p.c.: questione nuovamente rimessa alle Sezioni Unite

Cass., Sez. VI, 26 luglio 2016, n. 15513 Impugnazioni civili – Ricorso per Cassazione – Inammissibilità del ricorso – Manifesta infondatezza del ricorso – Dichiarazione di inammissibilità o rigetto nel merito – Rimessione alle Sezioni Unite (Cod. proc. civ., art. 360 bis) [1] Sono rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite al fine di riesaminare il principio di diritto secondo cui il ricorso scrutinato ai sensi dell’art. 360 bis n. 1 c.p.c. deve essere rigettato per manifesta infondatezza e non dichiarato inammissibile. CASO [1] Tizio, promissario acquirente di un fondo agricolo, conveniva in giudizio i promissari venditori al fine di sentir dichiarare l’acquisto  della proprietà del fondo per usucapione speciale, avendo egli posseduto il fondo…

Continua a leggere...

Eccezioni nuove ammissibili in appello

Cass., sez. II, 16 maggio 2016, n. 9965 Impugnazioni civili – Appello – Eccezione di pagamento – Novità – Rilevabilità d’ufficio – Ammissibilità (C.p.c., artt. 112, 345) L’eccezione di pagamento è rilevabile d’ufficio e può essere sollevata per la prima volta in appello ex art. 345 c.p.c., in quanto il giudice può accertare l’estinzione del debito, se provata, anche in assenza di espressa istanza del debitore. CASO In sede di opposizione a decreto ingiuntivo, il debitore eccepiva il pagamento del credito. Il Tribunale rigettava l’opposizione e l’opponente ricorreva in appello, specificando che il creditore opposto non aveva provato l’infondatezza dell’eccezione di pagamento. Il giudice di secondo grado accertava l’avvenuta estinzione del debito ed accoglieva il ricorso. Il creditore soccombente ricorreva…

Continua a leggere...

Le regole per una corretta proposizione del giudizio d’appello

Nel presente approfondimento si intende dare sistematicamente conto delle principali norme, legislativamente previste nonché ulteriormente ricavate in via interpretativa, per introdurre in maniera corretta il giudizio di secondo grado sotto il profilo dell’ammissibilità e della procedibilità. Nel corso della trattazione, inoltre, verranno indicati i più importanti orientamenti di legittimità intervenuti sul tema. Rilievi introduttivi sul piano generale. Come noto, nel nostro sistema processuale è prevista la possibilità di appellare la decisione di primo grado, al fine di ottenerne l’invalidazione nonché la riforma (sul tema, tutt’ora valevoli le considerazioni di Calamandrei P., Sopravvivenza della querela di nullità nel processo civile vigente, in Riv. Dir. Proc., 1951, p. 112 ss.). Tuttavia, la parte, al fine di raggiungere tale risultato, è onerata di…

Continua a leggere...