Procedimenti di cognizione e ADR

Intervento volontario del litisconsorte necessario pretermesso e accettazione del giudizio nello stato in cui si trova

Cass., ord., 22 ottobre 2018, n. 26631 Pres. Giusti – Rel. Criscuolo Litisconsorzio necessario – Sentenza emessa a contraddittorio non integro – Appello – Intervento in causa del litisconsorte pretermesso – Rimessione della causa in primo grado –  Esclusione (C.p.c. artt. 102, 344, 354; C.c. art. 2932) [1] Nell’ipotesi in cui il litisconsorte necessario pretermesso intervenga volontariamente in appello, accettando la causa nello stato in cui si trova, il giudice di appello non può rilevare d’ufficio il difetto di contraddittorio, né è tenuto a rimettere la causa al giudice di primo grado, ai sensi dell’art. 354 c.p.c., ma deve trattenerla e decidere sul gravame. CASO [1] Nel giudizio promosso, ai sensi dell’art. 2932 c.c., per l’esecuzione in forma specifica di…

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Le ammissioni contenute negli scritti difensivi sottoscritti unicamente dal procuratore costituiscono elementi indiziari liberamente valutabili dal giudice

Cass., sez. II, 28 settembre 2018, n. 23634, Pres. Matera – Est. Federico [1] Confessione – Ammissioni del procuratore contenute negli atti difensivi – Valore indiziario – Valore confessorio – Condizioni – Fattispecie (Cod. proc. civ., artt. 228, 229) Le ammissioni contenute negli scritti difensivi, sottoscritti unicamente dal procuratore “ad litem”, costituiscono elementi indiziari liberamente valutabili dal giudice per la formazione del suo convincimento. Esse, tuttavia, possono assumere anche il carattere proprio della confessione giudiziale spontanea, alla stregua di quanto previsto dagli artt. 228 e 229 c.p.c., qualora l’atto sia stato sottoscritto dalla parte personalmente, con modalità tali che rivelino inequivocabilmente la consapevolezza delle specifiche dichiarazioni dei fatti sfavorevoli in esso contenute. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza…

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I rapporti tra la negoziazione assistita obbligatoria e le altre condizioni di procedibilità della domanda giudiziale

Abstract: L’introduzione dell’istituto della negoziazione assistita obbligatoria ha comportato l’avvento, nel nostro ordinamento processuale, di una nuova condizione di procedibilità della domanda giudiziale, fatalmente destinata ad affiancarsi – e, in alcuni casi a sovrapporsi – alle fattispecie già esistenti: il presente contributo è dedicato ad una sintesi delle soluzioni destinate ad operare nelle ipotesi in cui abbia a presentarsi all’operatore un siffatto cumulo. 1.Come noto, l’art. 3 del d.l. 12 settembre 2014, n. 132, convertito in l. 10 novembre 2014, n. 162, con evidente scopo deflattivo, ha codificato alcune ipotesi in cui il previo esperimento del procedimento di negoziazione assistita assurge a condizione di procedibilità della domanda giudiziale che la parte intende presentare innanzi all’autorità giudiziaria. Il primo comma della…

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Il Giudice di Pace non può (facilmente) declinare la propria competenza in tema di danni da circolazione stradale

Cass., Sez. VI, Ord., ud. 12 giugno 2018, 8 ottobre 2018, n. 24772, Pres. Amendola – Rel. Scrima [1] Competenza – Competenza per materia – Competenza per materia con limite di valore – Regolamento di competenza – Conflitto di competenza – Danni da circolazione stradale – Connessione – Giudice di Pace – Tribunale (cod. proc. civ., artt. 7, 31, 32, 34, 35, 36 e 40) In tema di danni da circolazione stradale, ove due soggetti, rimasti danneggiati nello stesso sinistro, introducano distinte domande risarcitorie, l’una davanti al Giudice di Pace (in quanto rientrante nella sua competenza per materia con limite di valore, ai sensi dell’art. 7 c.p.c., comma 2), e l’altra davanti al Tribunale (giacché riconducibile alla sua competenza per…

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Improcedibilità del ricorso per Cassazione e condanna per lite temeraria a carico del ricorrente che ometta di produrre la relata di notifica della sentenza impugnata

Cass., sez. III, 11 ottobre 2018, n. 25176, Pres. Spirito – Est. Di Florio [1] Impugnazioni – Ricorso per cassazione – Improcedibilià. (Cod. proc. civ., art. 369) La previsione – di cui all’art 369, 2°co., n. 2), c.p.c. – dell’onere di deposito a pena di improcedibilità, entro il termine di cui al primo comma della stessa norma, della copia della decisione impugnata con la relazione di notificazione, ove questa sia avvenuta, è funzionale al riscontro, da parte della Corte di cassazione – a tutela dell’esigenza pubblicistica (e, quindi, non disponibile dalle parti) del rispetto del vincolo della cosa giudicata formale – della tempestività dell’esercizio del diritto di impugnazione, il quale, una volta avvenuta la notificazione della sentenza, è esercitabile soltanto…

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Sul potere dell’avvocato quale adiectus solutionis causa anche a prescindere da un rapporto di rappresentanza

Cass. sez. III, 25 settembre 2018, n. 22544, Relatore Cons. Stefano Giaime Guizzi [1] Avvocato – Procura generali alle liti – Difetto del potere di incassare e rilasciare quietanze – Falsus procurator – Indicatario di pagamento – Interpretazione del contratto alla stregua del principio della conservazione dello stesso – Intenzione dei contraenti e canoni ermeneutici – (Cod. civ., artt. 1362 e ss. e 1188, Cod. proc. civ. art. 84) Pur in difetto di una specifica autorizzazione ad operare come rappresentante del creditore, rinvenibile nella procura ad lites, la legittimazione dell’avvocato a riscuotere i crediti del cliente può trovare titolo nel conferimento di un autonomo potere, ex art. 1188 c.c., comma 1, di ricevere la prestazione, quale mero indicatario di pagamento….

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L’usucapione speciale per la piccola proprietà rurale

Cass. sez. II, 30 Luglio 2018, n. 20068- Pres. Petitti – Rel. Cavallari Contratti agrari – Piccola proprietà contadina – Regolarizzazione del titolo di proprietà – Usucapione speciale per la piccola proprietà rurale – Decreto di riconoscimento della proprietà – Natura di sentenza – Esclusione – Opposizione – Estinzione del giudizio – Effetti – Passaggio in giudicato del decreto – Configurabilità – Esclusione. Procedimento civile – Estinzione del processo – Per inattività delle parti e per mancata prosecuzione o riassunzione – Riassunzione a seguito di sentenza di incompetenza – Qualificazione come atto di riassunzione o introduttivo di un nuovo giudizio – Criteri – Idoneità e tempestività – Verifica – Eventuale dichiarazione di estinzione del processo – Attribuzione esclusiva del giudice…

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Sui rapporti tra responsabilità aggravata ex art. 96, comma 3 c.p.c. e regolamento di competenza

Cass., sez. VI, 10 settembre 2018, n. 21943. Pres. Amendola, Est. Cigna Procedimento civile – Soccombenza – Spese di lite – Responsabilità c.d. da lite temeraria (C.p.c., artt. 88, 91, 96) La condanna ex art. 96,comma 3, c.p.c., applicabile d’ufficio in tutti i casi di soccombenza, configura una sanzione di carattere pubblicistico, autonoma ed indipendente rispetto alle ipotesi di responsabilità aggravata ex art. 96, commi 1 e 2, c.p.c. e con queste cumulabile, volta al contenimento dell’abuso dello strumento processuale; la sua applicazione, pertanto, non richiede, quale elemento costitutivo della fattispecie, il riscontro dell’elemento soggettivo del dolo o della colpa grave, bensì di una condotta oggettivamente valutabile alla stregua di “abuso del processo”, quale l’aver agito o resistito pretestuosamente e…

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I limiti soggettivi della prova testimoniale

Abstract: il presente lavoro verte sulla giurisprudenza formatasi in questi ultimi anni in merito alla regola di incapacità testimoniale posta dall’art. 246 c.p.c., nell’intento di denunciare come nulla si stia muovendo su un terreno dove pure s’avverte la necessità di un qualche segnale di evoluzione 1. Le ragioni di sospetto che possono essere indotte, nei riguardi del soggetto chiamato a deporre come teste, dai particolari legami che lo stesso presenti nei confronti delle parti o dell’oggetto della controversia, sono state affrontate e risolte, dal legislatore italiano, sul terreno dell’ammissibilità della prova – anziché su quello, che, come attestato dall’analisi storica e dall’esperienza comparatistica, ben avrebbe potuto essere battuto, della relativa valutazione (cfr. Dittrich, I limiti soggettivi della prova testimoniale, Milano,…

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Sulla censurabilità, in Cassazione, dell’utilizzo del fatto notorio ad opera del giudice di merito

Cass., sez. II, 22 agosto 2018, n. 20896, Pres. Armano – Est. Positano [1] Prova civile – Poteri (o obblighi) del giudice – Fatti notori – Assunzione di una nozione di notorietà inesatta – Censurabilità in sede di legittimità per violazione di legge – Sussistenza – Discrezionalità del giudice di merito nel ricorrere alla massima di esperienza – Sindacabilità in sede di legittimità – Limiti. (Cod. proc. civ., artt. 115, 360) In tema di prova civile, in sede di legittimità è censurabile per violazione di legge l’assunzione da parte del giudice di merito di una inesatta nozione di fatto notorio – da intendere come fatto conosciuto da uomo di media cultura, in un dato tempo e luogo – e non…

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