Diritto Bancario

I privilegi processuali del creditore fondiario

L’art. 41 t.u.b. disciplina l’esecuzione immobiliare per credito fondiario e i suoi rapporti con la procedura fallimentare. La norma contempla taluni privilegi procedurali in deroga alla disciplina ordinaria dell’espropriazione immobiliare prevista dal codice di procedura civile, finalizzati a rendere massimamente rapide ed efficaci, per la banca finanziatrice, le azioni esecutive e le operazioni di attribuzione del ricavato delle stesse (la Cassazione ha reiteratamente identificato la natura del privilegio sancito dall’art. 41 t.u.b. come privilegio più che altro di riscossione: Cass. 17.12.2004, n. 23572; Cass. 8.9.2011, n. 18436). Le peculiarità dell’espropriazione di credito fondiario – non classificabile come un’esecuzione speciale – rispetto a quella ordinaria riguardano a) la fase iniziale del processo esecutivo; b) il diritto al soddisfacimento anticipato della banca…

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La commissione di istruttoria veloce (CIV)

Il secondo comma dell’art. 117-bis T.U.B. stabilisce che << a fronte di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e  di  apertura  di credito possono prevedere, quali unici oneri a  carico  del  cliente, una commissione di istruttoria veloce determinata  in  misura  fissa, espressa in valore assoluto, commisurata  ai  costi  e  un  tasso  di interesse debitore sull’ammontare dello sconfinamento >>. Secondo l’Arbitro Bancario Finanziario, la clausola contrattuale, che prevede l’applicazione della commissione di istruttoria veloce (CIV) al «verificarsi di ogni operazione di addebito sul conto corrente che … generi una situazione di mancanza di disponibilità di fondi del conto stesso», fa sì che la CIV si configuri – contro lo spirito e…

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La domanda giudiziale di interessi anatocistici

Il divieto di pattuizione degli interessi sugli interessi, previsto dall’art. 1283 c.c., consente la capitalizzazione solo a determinate condizioni, ovvero dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla scadenza degli interessi e sempre che questi siano scaduti da almeno sei mesi. Riguardo alla domanda giudiziale, i principi stabiliti dalla Cassazione sono sintetizzabili come segue (Cass. 24160/2014; Cass. 21340/2013; Cass. 5218/2011; Cass. 4935/2006; Cass. 10500/2006; Cass. 9474/2004; Cass. 12043/2004; Cass. 8377/2000; Cass. 7507/2001; Cass. Sez. Un., 10156/1998; Cass., Sez. Un., 670/1975): – la corresponsione degli interessi anatocistici presuppone che si tratti di interessi accumulatisi per almeno sei mesi alla data di proposizione della domanda; – la parte deve farne richiesta in giudizio con una domanda specificamente rivolta…

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Sconfinamenti e Centrale dei rischi

È diffuso il convincimento che gli sconfinamenti non siano indice, in assenza di segnali di mancati pagamenti dei creditori, di incapacità non transitoria di adempiere alle obbligazioni assunte – requisito, quest’ultimo, necessario ai fini della segnalazione a sofferenza – essendo, al contrario, lo strumento di regola utilizzato per adempiere alle proprie obbligazioni pecuniarie (Trib. Milano 29.8.2014). La sistematica tolleranza da parte della banca di significativi  sconfinamenti del cliente, cui per anni è consentito un utilizzo largamente superiore al fido formalmente concesso, legittima un ragionevole affidamento del cliente nella prosecuzione di tale tolleranza da parte della banca, sul rilievo che essa presupponga quantomeno la valutazione della banca stessa circa la sufficiente affidabilità creditizia del cliente (cui altrimenti non sarebbe consentito a…

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Conservazione della documentazione bancaria

Secondo parte della giurisprudenza di merito (Trib. Ravenna 6.6.2012; Trib. Taranto 17.9.2015) la banca è obbligata alla conservazione del contratto soltanto per dieci anni (ex art. 119 tub) e successivamente non è consentito al giudice pronunciare l’inesistenza del contratto. Più persuasivo appare altro orientamento (App. Milano, sez. I civ., n. 1796/2012), in ragione del quale la banca è obbligata alla conservazione del contratto senza alcun limite temporale, non essendo applicabile al contratto quanto disposto dall’art. 119 tub per la mera documentazione contabile bancaria: << il contratto di c/c bancario … costituisce prova scritta richiesta ad substantiam ed a pena di nullità … costituisce la fonte della disciplina dei rapporti obbligatori tra le parti e, come tale, non può essere distrutto…

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L’eccezione di prescrizione in materia di apertura di credito

La domanda di ripetizione delle somme illegittimamente percepite dalla banca non è soggetta al termine di prescrizione previsto dal n. 4 dell’art. 2948 c.c., bensì – trattandosi di azione mirata a conseguire la restituzione di interessi indebitamente corrisposti ex art. 2033 c.c. (e non di azione diretta ad ottenere il pagamento di interessi non accreditati) – al termine ordinario decennale di prescrizione ex art. 2946 c.c. La parte, ove eccepisca la prescrizione, ha l’onere di allegare e provare il fatto che, permettendo l’esercizio del diritto, determina l’inizio della decorrenza del termine ai sensi dell’art. 2935 c.c. “restando escluso che il giudice possa accogliere l’eccezione sulla base di un fatto diverso, conosciuto attraverso un documento prodotto ad altri fini da diversa…

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Circolari e istruzioni della Banca d’Italia in materia di usura

Dibattuta in giurisprudenza è la vincolatività delle circolari/istruzioni della Banca d’Italia in materia di usura. Secondo un consistente filone giurisprudenziale (cfr., per tutti, Cass. 46669/2011): – le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d’Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato [di usura] sotto il profilo dell’elemento oggettivo; – le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell’ambiente del commercio che non presenta in…

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Fideiussione e interessi moratori

Si segnala Cass. 12.6.2015, n. 12263, in tema di fideiussione, avente ad oggetto gli interessi di mora imputabili in proprio ai fideiussori (come noto, la fideiussione si estende, ai sensi dell’art. 1942 c.c. agli accessori del debito principale, i quali vincolano il fideiussore entro il massimo garantito). La Suprema Corte ha ribadito che, in ipotesi di recesso del fideiussore, “egli resta tenuto al soddisfacimento del debito quale esistente alla suddetta data e in tale misura cristallizzato (al quale va raffrontato il limite massimo della garanzia), e resta tenuto inoltre, nel caso di mancato tempestivo adempimento, agli ulteriori interessi che a titolo moratorio abbiano a maturare su tale importo fino alla data del pagamento, da chiunque effettuato: e l’incremento che per…

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Usura: no al cumulo degli interessi corrispettivi e moratori

Si moltiplicano le decisioni dei  Tribunali di merito e dell’Arbitro Bancario Finanziario che, nello sconfessare la sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori ai fini della determinazione del TEG applicato al finanziamento, hanno evidenziato:  – l’irrazionalità di ravvisare il superamento del tasso-soglia ex lege 108/1996, raffrontando il risultato dei tassi corrispettivi e moratori cumulati (“tasso creativo”) con il diverso (e ovviamente minore) tasso fissato nei decreti ministeriali che quel cumulo invece escludono – la diversità ontologica e funzionale (fisiologia/patologia) delle due categorie di interessi, applicabili in ipotesi distinte e alternative: gli interessi corrispettivi remunerano il capitale erogato laddove gli interessi moratori, eventuali ed aventi funzione sanzionatoria/risarcitoria, sono calcolati sulla somma non pagata; il ‘tasso creativo’ riveniente dalla sommatoria dei tassi di…

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Invalidità della commissione di massimo scoperto

Di seguito una rassegna di orientamenti giurisprudenziali sulle cause di invalidità della commissione di massimo scoperto (CMS). La clausola di determinazione della commissione di massimo scoperto, poiché di regola variamente interpretata (corrispettivo autonomo rispetto agli interessi o remunerazione assimilabile agli interessi passivi), è necessario sia esplicitata in contratto, è cioè indichi: 1. la percentuale da applicare, 2. su quale somma, 3. la periodicità del calcolo; in difetto di tali essenziali informazioni, la CSM è nulla per indeterminatezza dell’oggetto ex art. 1346 cc (Trib. Cassino 10.6.2008; Trib. Teramo 18.1.2010; Trib. Piacenza 12.4.2011; Trib. Padova 10.6.2011; Trib. Prato 5.11.2013; Trib. Reggio Emilia 23.4.2014; Trib. Bari 24.4.2014; Trib. Nola 20.2.2015; Trib. Alessandria 21.2.2015; Trib. Potenza 25.2.2015; Trib. Verona 27.3.2015; Trib. Pavia  4.5.2015; Trib. Torino…

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