Diritto Bancario

Una nuova cultura del lavoro nello studio legale: dallo stakanovismo al work-life balance

Prendiamo le ultime generazioni per capire come sta cambiando la percezione del lavoro, con un focus specifico sulle dinamiche del lavoro negli studi legali. QUESTIONE DI GENERAZIONI Partiamo dalla generazione che si è meritata la denominazione di “Boomers” in quanto corrispondente al periodo storico del dopoguerra in cui le nascite (c.d. baby boom) sono state esponenziali. Sono gli anni di coloro che sono nati dal 1945 al 1964, la cui cultura è il lavoro senza troppe parole e scuse: si lavora per produrre benessere, punto e stop. Fare l’avvocato è una missione, uno stile di vita. Si passa poi alla generazione successiva, la Generazione X (nati tra il 1965 e il 1981) dove lo stakanovismo diventa un must: si lavora…

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La liberazione del fideiussore omnibus ex art. 1956 c.c.

La fideiussione omnibus è una garanzia personale diffusamente utilizzata nell’operatività bancaria. L’art. 1956 c.c. stabilisce che «il fideiussore per un’obbligazione futura è liberato se il creditore, senza speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito. Non è valida la preventiva rinuncia del fideiussore ad avvalersi della liberazione». L’onere del creditore di richiedere l’autorizzazione del fideiussore prima di far credito al terzo, le cui condizioni patrimoniali siano peggiorate dopo la stipulazione del contratto di garanzia, assolve alla evidente finalità di consentire al fideiussore di sottrarsi, negando l’autorizzazione, all’adempimento di un’obbligazione divenuta, senza sua colpa, più gravosa (Cass. n. 7444/2017; Cass….

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La Commissione di istruttoria veloce (c.d. CIV)

Il secondo comma dell’art. 117 bis TUB (Remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti) stabilisce che «A fronte di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e di apertura di credito possono prevedere, quali unici oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria veloce determinata in misura fissa, espressa in valore assoluto, commisurata ai costi e un tasso di interesse debitore sull’ammontare dello sconfinamento». La circostanza che la commissione di istruttoria veloce (c.d. CIV) sia determinata in misura fissa ed espressa in valore assoluto consente ai clienti di conoscere con chiarezza in via preventiva l’esatto ammontare degli oneri applicabili in caso di sconfinamento e di confrontare agevolmente le offerte dei diversi…

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Apertura di credito: il recesso per ‘giusta causa’

Il primo comma dell’art. 1845 c.c. (Recesso dal contratto) stabilisce che «Salvo patto contrario, la banca non può recedere dal contratto prima della scadenza del termine, se non per giusta causa». Si considerano «giusta causa» di recesso quegli eventi che determinano una concreta modificazione delle basi essenziali del contratto, soprattutto in termini di significativa menomazione del rapporto di fiducia normalmente posto a fondamento del contratto di apertura di credito (Molle). Rilevano, al riguardo, il deterioramento delle condizioni patrimoniali del sovvenzionato (inadempimento; indici di insolvenza); l’aver fornito alla banca informazioni inesatte sulla propria situazione finanziaria; il rifiuto a sostituire/reintegrare le garanzie prestate (art. 1844 c.c.); la destinazione delle somme accreditate diversa da quella concordata (ex multis Cass. n. 4538/1997: è il grado di solvibilità del cliente ad…

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L’anticipazione bancaria: tipologie

L’anticipazione bancaria (artt. 1846-1851 c.c.) è il contratto con cui una banca concede al sovvenuto per un determinato periodo di tempo una somma di denaro contro la costituzione di un pegno in merci, titoli o documenti rappresentativi, nel rispetto dei limiti dell’originaria proporzione fra somma anticipata e valore dei beni costituiti in pegno. L’anticipazione bancaria può assumere diverse forme, in funzione a) della tipologia di pegno che l’assiste e b) delle caratteristiche delle procedure di utilizzo del prestito. Secondo che il cliente conservi o no la proprietà dei beni consegnati in garanzia alla banca si distinguono due tipologie di anticipazione: a) l’anticipazione propria e b) quella impropria (cui è riconducibile l’anticipazione garantita da pegno irregolare: le due fattispecie sostanzialmente coincidono,…

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La clausola floor non è uno strumento finanziario: focus giurisprudenziale

La clausola floor, talora apposta ai contratti di mutuo (o leasing) a tasso variabile, è un meccanismo di redditività minima del finanziamento scollegato dalla variabilità dell’interesse corrispettivo; configura un limite percentuale al di sotto del quale gli interessi dovuti dal mutuatario non possono scendere, anche in presenza di una sensibile riduzione dei tassi di interesse di periodo. È ampiamente diffuso il convincimento giurisprudenziale che la presenza di una clausola floor non faccia assumere automaticamente al contratto cui accede la natura di strumento finanziario (con conseguente applicabilità della disciplina del TUF, e in particolare degli obblighi informativi in esso previsti a carico dell’intermediario finanziario). Non può fondatamente ritenersi che, a fronte dell’inserimento di tale clausola, la pattuizione di interessi “minimi” da…

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Qualifica soggettiva del fideiussore e dell’obbligato principale

Se una persona fisica presta fideiussione a garanzia di un debito di un soggetto che non è un consumatore (‘professionista’), deve considerarsi a sua volta “non consumatore” (c.d. professionista ‘di riflesso’ o ‘di rimbalzo’)? In altri termini, è all’obbligazione garantita che deve riferirsi il requisito soggettivo della qualità di consumatore del fideiussore, ai fini dell’applicabilità della specifica normativa in materia di tutela del consumatore (ad es. competenza territoriale)? La Corte di Giustizia UE ha stabilito «nel caso di una persona fisica che abbia garantito l’adempimento delle obbligazioni di una società commerciale, spetta … al giudice nazionale determinare se tale persona abbia agito nell’ambito della sua attività professionale o sulla base dei collegamenti funzionali che la legano a tale società, quali…

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Cartolarizzazione dei crediti e dichiarazione della società cedente

È discusso se una dichiarazione scritta e dettagliata firmata dalla società cedente, nella quale si dia atto della cartolarizzazione di una specifica posizione debitoria, possa essere idonea a fornire la prova dell’avvenuta cessione (e dei contenuti della stessa). Parte della giurisprudenza di merito esclude tale possibilità, sul presupposto che la dichiarazione del cedente non è una confessione (non provenendo da una parte processuale) e nemmeno un documento (essendo predisposta appositamente per la causa): cfr. Trib. Avezzano 17.2.2022: dichiarazione unilaterale successiva alla pubblicazione in G.U. della cessione nonché dell’atto introduttivo del giudizio, sottoscritta da soggetto di cui non sono noti i poteri rappresentativi verso l’esterno, non avente natura confessoria; Trib. Treviso 16.9.2021: documento irrilevante, formato unilateralmente appositamente per il presente giudizio; Trib….

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L’approvazione dell’estratto conto da parte del correntista

L’art. 119 TUB, rubricato “Comunicazioni periodiche alla clientela”, stabilisce che nei contratti di durata gli intermediari creditizi devono fornire al cliente, in forma scritta o mediante altro supporto durevole preventivamente accettato dal cliente stesso, alla scadenza del contratto e comunque almeno una volta all’anno, una comunicazione chiara in merito allo svolgimento del rapporto (comma 1). Per i rapporti regolati in conto corrente l’estratto conto è inviato al cliente con periodicità annuale o, a scelta del cliente, con periodicità semestrale, trimestrale o mensile (comma 2). In mancanza di opposizione scritta da parte del cliente, gli estratti conto e le altre comunicazioni periodiche alla clientela si intendono approvati trascorsi sessanta giorni dal ricevimento (comma 3). La contestazione degli estratti conto deve essere…

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Incompleta produzione della documentazione bancaria da parte del correntista attore

Una recentissima ordinanza della Cassazione (Cass. n. 5369/2024) ha operato un didascalico inquadramento delle conseguenze, nell’ambito di una controversia bancaria, della mancata produzione ad opera del correntista attore della intera serie degli estratti conto. I giudici hanno riaffermato la ‘regola’ che, a fronte della produzione non integrale degli estratti conto, è possibile, per il giudice del merito, ricostruire i saldi attraverso altri elementi di prova (Cass. n. 11543/2019; Cass. n. 9526/2019); in particolare il giudice, per far fronte alla necessità di elaborazione di dati incompleti, può avvalersi di un consulente tecnico d’ufficio, essendo consentito svolgere un accertamento tecnico contabile al fine di rideterminare il saldo del conto in base a quanto comunque emergente dai documenti prodotti in giudizio (Cass. n….

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