Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza: oneri a carico degli amministratori e illeciti penali connessi alla mancata adozione degli adeguati assetti organizzativi
di Davide Giuseppe Giugno, Avvocato-
Interpretazione di norma processuale: condizioni per un mutamento
di Valentina Baroncini, Avvocato e Ricercatore di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona - 16 Luglio 2024
Cass., sez. III, 7 giugno 2024, n. 16006, Pres. De Stefano, Est. Fanticini [1] Interpretazione di norme processuali - Mutamento - Giustificazione - Condizioni - Fondamento - Conseguenze - Fattispecie. L’interpretazione di una norma processuale consolidata può essere abbandonata solo in presenza di forti ed apprezzabili ragioni giustificative, indotte dal mutare di fenomeni sociali o del contesto normativo, oppure quando l’interpretazione consolidata risulti manifestamente arbitraria e pretestuosa o dia luogo a risultati disfunzionali, irrazionali o “ingiusti”, atteso che l’affidabilità, prevedibilità e uniformità dell’interpretazione delle norme processuali costituisce imprescindibile presupposto di uguaglianza tra i cittadini e di “giustizia” del processo; ne consegue che, ove siano compatibili con la lettera della legge due diverse interpretazioni, è doveroso preferire quella sulla cui base…
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L’ufficiale giudiziario non può sindacare il titolo esecutivo e risponde dei danni in caso di rifiuto a dare corso all’esecuzione
di Paolo Cagliari, Avvocato - 16 Luglio 2024
Cass. civ., sez. III, 23 maggio 2024, n. 14478 – Pres. Travaglino – Rel. Fanticini Esecuzione forzata – Titolo esecutivo – Provvedimento giurisdizionale spedito in forma esecutiva – Sindacabilità della natura di titolo esecutivo da parte dell’ufficiale giudiziario – Inammissibilità Massima: "L’ufficiale giudiziario cui viene esibito un provvedimento giurisdizionale munito di formula esecutiva apposta dal cancelliere ai sensi dell’art. 153 disp. att. c.p.c. (nella versione precedente alle modifiche apportate dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149) non può sindacarne ovvero escluderne la natura di titolo esecutivo, sicché è illegittimo il rifiuto opposto all’esecuzione del pignoramento per asserita carenza di un valido titolo esecutivo". CASO L’ufficiale giudiziario, cui era stata presentata un’ordinanza emessa dal giudice dell’esecuzione ai sensi dell’art. 510 c.p.c.…
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Le Sezioni Unite si pronunciano sulla quantificazione degli interessi legali in caso di mancata specificazione da parte del giudice della cognizione
di Emanuela Ruffo, Avvocato - 16 Luglio 2024
Cass. civ. Sez. Un., 07/05/2024, n. 12449, Pres. D’Ascola, Est. Scoditti Interessi legali – mancata specificazione del giudice nel titolo esecutivo [1] Ove il giudice disponga il pagamento degli «interessi legali» senza alcuna specificazione, deve intendersi che la misura degli interessi, decorrenti dopo la proposizione della domanda giudiziale, corrisponde al saggio previsto dall’art. 1284, comma 1, c.c. se manca nel titolo esecutivo giudiziale, anche sulla base di quanto risultante dalla sola motivazione, lo specifico accertamento della spettanza degli interessi, per il periodo successivo alla proposizione della domanda, secondo il saggio previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Disposizioni applicate art. 1284 c.c. CASO Una società ha proposto avanti il Tribunale di Milano opposizione al precetto,…
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Differenze tra innovazioni ex art. 1120 c.c. e modificazioni della cosa comune ex art. 1102 c.c.
di Francesco Luppino, Dottore in legge e cultore della materia di diritto privato presso l'Università degli Studi di Bologna - 16 Luglio 2024
Cassazione civile, sez. II, sentenza 10 gennaio 2024, n. 917. Presidente F. Manna – Estensore G. Fortunato Massima: “Le innovazioni di cui all'articolo 1120 del c.c. si distinguono dalle modificazioni disciplinate dall'articolo 1102 del c.c., sia dal punto di vista oggettivo, che da quello soggettivo. Sotto il profilo oggettivo, le prime consistono in opere di trasformazione, che incidono sull'essenza della cosa comune, alterandone l'originaria funzione e destinazione, mentre le seconde si inquadrano nelle facoltà riconosciute al condomino, con i limiti indicati nello stesso articolo 1102 del c.c., per ottenere la migliore, più comoda e razionale utilizzazione della cosa. Per quanto concerne l'aspetto soggettivo, nelle innovazioni rileva l'interesse collettivo di una maggioranza qualificata, espresso con una deliberazione dell'assemblea, elemento che invece difetta nelle…
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Rinvio alle Sezioni Unite per stabilire se il giudice d’appello può rilevare d’ufficio la questione pregiudiziale di rito non rilevata in primo grado
di Valentina Baroncini, Avvocato e Ricercatore di Diritto processuale civile presso l'Università degli Studi di Verona - 9 Luglio 2024
Cass., sez. III, 28 giugno 2024, n. 17925, Pres. Travaglino, Est. Scoditti [1] Impugnazioni in materia civile – Procedimento civile – Domande ed eccezioni. Poiché vi è un contrasto tra le sezioni semplici circa il potere del giudice dell’impugnazione, in mancanza di impugnazione incidentale della parte vittoriosa, di rilevare d’ufficio la questione pregiudiziale di rito non rilevata nel precedente grado nel quale la domanda è stata rigettata nel merito, la questione è rimessa alla Prima Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite. CASO [1] L’ordinanza di rimessione alle Sezioni Unite che qui si annota scaturisce da un giudizio risarcitorio ex art. 96 c.p.c. culminato, per quanto di interesse nella presente sede, dalla dichiarazione di inammissibilità, da parte del giudice d’appello,…
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Emessa l’ordinanza di assegnazione del credito pignorato, il debitor debitoris non può più emendare l’errore nella dichiarazione di quantità
di Paolo Cagliari, Avvocato - 9 Luglio 2024
Cass. civ., sez. III, 14 maggio 2024, n. 13223 – Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo Espropriazione mobiliare presso terzi – Dichiarazione di quantità – Errore scusabile – Mancata revoca o rettifica prima dell’emissione dell’ordinanza di assegnazione – Opposizione agli atti esecutivi avverso l’ordinanza di assegnazione – Inammissibilità Quando il giudice dell’esecuzione, preso atto della dichiarazione di quantità positiva del terzo, assegni le somme sulle quali si è, in tale modo, perfezionato il pignoramento, non è più possibile per il terzo pignorato contestare l’esistenza del credito assegnato, proponendo opposizione agli atti esecutivi avverso l’ordinanza di assegnazione, nemmeno qualora la dichiarazione positiva sia stata resa per errore, anche scusabile, non emendato prima che sia stata disposta l’assegnazione. CASO Alcuni professionisti pignoravano…
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Risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale per morte dello zio
di Alessandra Sorrentino, Avvocato - 9 Luglio 2024
Cass. civ., Sez. III, ord., 07.09.2023, n. 26140 – Pres. Travaglino – Rel. Gianniti Danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale – Componenti – Prova dello sconvolgimento delle abitudini di vita – Necessità – Esclusione – Rilevanza – Fattispecie [1] Ai fini della risarcibilità del danno da perdita del rapporto parentale è necessaria la dimostrazione, anche presuntiva, della gravità e serietà del pregiudizio (tanto sul piano morale e soggettivo, quanto su quello dinamico-relazionale), senza che sia necessario che questo assurga a un radicale sconvolgimento delle abitudini di vita del danneggiato, profilo quest'ultimo che - al cospetto di una prova circostanziata da parte dell'attore - può incidere sulla personalizzazione del risarcimento. CASO In esito ad un sinistro stradale perdeva la…
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Appalto: la mera esecuzione materiale del progetto non solleva l’appaltatore dalla responsabilità, ne’ lo degrada a nudus minister
di Saverio Luppino, Avvocato - 9 Luglio 2024
Corte di Cassazione Sez. 2^, Ordinanza del 24.10.2022 n. 31273, Presidente Dott. M. Bertuzzi, Estensore Dott. A. Scarpa Massima: «L'appaltatore che nella realizzazione dell'opera si attiene alle previsioni del progetto fornite dal committente può non di meno essere ritenuto responsabile per i vizi dell'opera stessa, valutandone la condotta secondo il parametro di cui all'art. 1176, comma 2, c.c. Tuttavia l'appaltatore deve segnalare al committente le carenze e gli errori progettuali per poter realizzare l'opera a regola d'arte. In caso contrario, egli è responsabile anche se ha eseguito fedelmente il progetto e le indicazioni». CASO La società Gamma, ingiungeva la Sig.ra Tizia al pagamento della somma di € 12.138,91, oltre interessi, a titolo di saldo del corrispettivo dell’appalto per la realizzazione di…
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Effetti del mancato compimento da parte dell’erede delle formalità di cui all’art. 2470 c.c. sulla delibera societaria assunta con il suo solo voto favorevole
di Virginie Lopes, Avvocato - 16 Luglio 2024
Trib. Catanzaro, Sez. spec. in materia di imprese, Sentenza, 11 giugno 2024, n. 1202 Parole chiave: Società – Assemblea – Delibera – Invalidità ed impugnazione delle deliberazioni – Erede del socio – Formalità ex art. 2470 c.c. Massima: “È invalida la delibera assunta con il solo voto favorevole determinante dell’erede che non ha provveduto alle formalità di cui all’art. 2470 c.c., in quanto soggetto estraneo alla compagine sociale e non legittimato ad esercitare i diritti sociali”. Disposizioni applicate: art. 2377, comma 5, n. 1) c.c., 2379, comma 1 c.c., art. 2470 c.c. e art. 2479, ultimo comma c.c. Nel caso di specie, il socio di una società a responsabilità limitata semplificata ormai in liquidazione ha convenuto dinanzi al Tribunale di…
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Fallimento del datore di lavoro e insinuazione al passivo per le quote del trattamento di fine rapporto non versate al fondo di previdenza complementare
di Paolo Cagliari, Avvocato - 16 Luglio 2024
Cass. civ., sez. I, 7 giugno 2023, n. 16116 – Pres. Cristiano – Rel. Vella Parole chiave: Trattamento di fine rapporto – Conferimento nel fondo di previdenza complementare – Delegazione di pagamento – Cessione di credito – Mancato versamento – Fallimento del datore di lavoro – Insinuazione al passivo – Legittimazione [1] Massima: “In tema di previdenza complementare, il conferimento del trattamento di fine rapporto maturando in un fondo di previdenza complementare può configurare una delegazione di pagamento (art. 1268 c.c.), piuttosto che una cessione di credito futuro (art. 1260 c.c.), sicché, in caso di fallimento del datore di lavoro, la legittimazione a insinuarsi al passivo per le quote maturate e accantonate ma non versate al fondo spetta, di regola,…
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Cancellazione della società dal registro delle imprese in corso di causa: non costituisce rinuncia tacita al diritto litigioso
di Francesca Scanavino, Avvocato e Assistente didattico presso l’Università degli Studi di Bologna - 9 Luglio 2024
Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n. 16607 del 14 giugno 2024. Parole chiave: cancellazione volontaria dal registro delle imprese – rinuncia in corso di causa – cessazione della materia del contendere – remissione del credito – volontà remissoria – Massima: “La mera cancellazione di una società dal registro delle imprese non può, di per sé sola, per la sua evidente equivocità, reputarsi sufficiente a dedurne la remissione del credito fatto valere in giudizio, la quale deve essere, invece, allegata e provata con rigore da chi intenda farla valere, dimostrando tutti i presupposti della fattispecie, ossia la inequivoca volontà remissoria e la destinazione dichiarazione ad uno specifico creditore. Ne consegue che, in difetto di altri indici univoci sulla volontà remissoria, può…
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Il patrocinio a spese dello Stato nella procedura di liquidazione controllata: un istituto possibile?
di Marta Bellini, Avvocato e Professore a contratto Università degli Studi di Verona - 9 Luglio 2024
Corte Costituzionale 4 luglio 2024 Parole chiave: Sovraindebitamento – Procedure – Liquidazione giudiziale – Liquidazione controllata – Patrocinio a Spese dello Stato – Esclusione Massima: «L’accesso al patrocinio a spese dello Stato serve a rimuovere, in armonia con l’art. 3, secondo comma Cost. (sentenza n. 80 del 2020) “le difficoltà di ordine economico che possono opporsi al concreto esercizio del diritto di difesa” (sentenza n. 46 del 1957, di seguito citata dalla sentenza n. 149 del 1983; in senso analogo, le sentenze n. 35 del 2019, n. 175 del 1996 e n. 127 del 1979), assicurando l’effettività del diritto ad agire e difendersi in giudizio, che il secondo comma del medesimo art. 24 Cost. espressamente qualifica come diritto inviolabile (sentenza…
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Fideiussione omnibus e importo massimo garantito
di Fabio Fiorucci, Avvocato - 16 Luglio 2024
La fideiussione si definisce “omnibus” quando garantisce tutte le obbligazioni già assunte o da assumersi in futuro da un debitore principale nei confronti della banca: risultano dunque garantite tutte le obbligazioni, presenti e future, derivanti da operazioni bancarie di qualunque natura. L’art. 1938 c.c. stabilisce opportunamente che la fideiussione per obbligazione futura deve sempre contenere la espressa previsione dell’importo massimo garantito. Se nella fideiussione è indicato un limite massimo riferito al solo capitale, con la specificazione “oltre accessori e spese”, l’importo massimo garantito indicato nella fideiussione omnibus deve intendersi comprensivo, oltre il capitale, anche degli interessi ed ulteriori accessori collegati al debito garantito (Cass. n. 3805/2004). L’art. 1938 c.c. si applica a tutte le fideiussioni, non soltanto a quelle rilasciate…
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La costituzione del pegno su titoli nell’anticipazione bancaria
di Fabio Fiorucci, Avvocato - 9 Luglio 2024
L’anticipazione bancaria (artt. 1846-1851 c.c.) è il contratto con cui una banca concede al sovvenuto per un determinato periodo di tempo una somma di denaro (mediante versamento o costituzione di una disponibilità) contro la costituzione di un pegno in merci, titoli o documenti rappresentativi, nel rispetto dei limiti dell’originaria proporzione fra somma anticipata e valore dei beni costituiti in pegno. Ai sensi degli artt. 1846 e 1851 c.c., l’anticipazione bancaria può essere assistita da pegno su «titoli», «merci» o «danaro». La garanzia reale che assiste l’operazione è dunque pragmaticamente circoscritta all’insieme di quei beni (mobili) per i quali sia possibile rinvenire quotazioni di mercato o che, comunque, siano di pronta e facile liquidabilità, e per i quali risulti agevole tanto…
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Investimenti digitali: nel 2024 si toccheranno i 2 miliardi
di Amalia Di Carlo - Ufficio stampa di Marketude - 16 Luglio 2024
La ricerca dell'Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano traccia una panoramica degli studi professionali Nel corso del 2024 la spesa in sostenuta dai professionisti in tecnologia potrebbe raggiungere i 2 miliardi di euro. È quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano. Continuiamo quindi a parlare di tecnologia, del loro sviluppo ma soprattutto della loro applicazione all’interno degli studi professionali. Secondo i dati raccolti dalla ricerca nel corso del 2023 avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro italiani hanno investito complessivamente 1,888 miliardi di euro in tecnologie digitali, facendo segnare un incremento del+7% rispetto all’anno precedente, e con la prospettiva di far registrare alla fine dell’anno in corso un…
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Non solo strumenti digitali in studio: l’innovazione legale passa da molti canali e nuove scelte
di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications - 9 Luglio 2024
Parlare di digitale e innovazione vuol dire trattare tematiche inerenti software gestionali, intelligenza artificiale, cloud computing, smaterializzazione. Il che è tutto vero, ma non è tutto. Innovare in ambito legale non significa solo usare nuove tecnologie, significa rivedere il modo di lavorare, l’organizzazione di studio e delle attività, le relazioni tra i componenti dello studio e la ridefinizione degli obiettivi. Insomma, parliamo di cambiare approccio, mentalità, che coinvolge tanti aspetti della professione legale. Sappiamo, infatti, che è molto più facile cambiare un software di studio, che la mentalità delle persone. Per questo, spesso si pensa che modificando gli arredi dello studio, introducendo gestionali di ultima generazione e introducendo l’intelligenza artificiale il gioco dell’innovazione sia realizzato. Non è così. Gli strumenti…
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Diritto e processo della famiglia
Strumenti pratici per affrontare le più rilevanti questioni in materia di diritto delle relazioni familiari
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Diritto e Intelligenza Artificiale
Diritto ed etica delle tecnologie emergenti
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Curatore speciale del minore
Fornire conoscenze specifiche a coloro che svolgono l’importante e delicata funzione di curatore speciale
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Diritto e contenzioso societario per professionisti
Le questioni più recenti e aventi maggiore impatto pratico in tema di diritto societario
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Contratti internazionali più diffusi nella prassi: tecniche di redazione, istruzioni per l'uso e gestione delle controversie internazionali
Gestione delle controversie internazionali
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