Procedimenti di cognizione e ADR
Lodo arbitrale e liquidazione giudiziale: opponibilità e limiti della tutela del curatore
Cass. civ., sez. I, Ord., 5 febbario 2025, N. 2840 Terrusi – Presidente -Fidanzia – Relatore Fallimento – Arbitrale rituale – Lodo – Opponibilità al fallimento – Decorrenza – Par condicio creditorum – Impugnazione per nullità (artt. 824, 824-bis, 825 e 829 c.p.c.) Massima: “Il lodo arbitrale rituale è pienamente assimilabile, dalla data della sua ultima sottoscrizione, alla sentenza pronunciata dall’autorità giudiziaria, e come tale opponibile alla procedura fallimentare, dalla suddetta data. Tale principio trova concreta attuazione nel caso di ammissione del credito oggetto di condanna, nello stato passivo del Fallimento”. CASO La vicenda trae origine da un lodo rituale, con il quale un collegio arbitrale aveva condannato la società, poi fallita, al pagamento di una rilevante somma, corrispettivo di…
Continua a leggere...Natura giuridica della “perizia contrattuale”: la parola alle Sezioni Unite
Cass., sez. III, 24 marzo 2025, n. 7795, Pres. De Stefano, Est. Guizzi [1] Danni in materia civile e penale – Liquidazione e valutazione – Prescrizione e decadenza civile. Massima: “Occorre rimettere gli atti alla Prima Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della questione di massima di particolare importanza relativa alla natura della perizia contrattuale, e in particolare, alla possibilità di configurarla in termini autonomi, ovvero quale species dell’arbitrato libero” (massima ufficiale). CASO [1] Una società si rivolgeva al Tribunale di Padova allo scopo di ottenere la dichiarazione di inoperatività della polizza assicurativa stipulata con altro ente societario, anche in ragione della intervenuta prescrizione del diritto all’indennizzo. Si costituiva in giudizio la convenuta, eccependo (tra le altre difese) il…
Continua a leggere...Principio di diritto nell’interesse della legge sul termine prescrizionale di cui all’art. 2947 c.c.
Cass., sez. III, 25 febbraio 2025, n. 4845, Pres. Scrima, Est. Porreca [1] Principio di diritto nell’interesse della legge – Enunciazione d’ufficio – Ammissibilità – Limitazione alle ipotesi di inammissibilità – Esclusione. Massima: “Il principio di diritto può essere pronunciato dalla S.C. nell’interesse della legge, ai sensi dell’art. 363, comma 3, c.p.c., in ogni ipotesi in cui non sia permesso giungere allo scrutinio del fondo dei motivi, senza limitazione all’ipotesi d’inammissibilità del ricorso”. (massima ufficiale). CASO [1] Il caso in commento origina da un giudizio instaurato per il risarcimento del danno sofferto per la perdita di rapporto parentale. L’adito giudice di pace accoglieva la domanda risarcitoria proposta, con sentenza che veniva però riformata dal tribunale adito in secondo grado, in…
Continua a leggere...È tempestivo, nel c.d. “vecchio rito”, il rilievo d’ufficio dell’incompetenza, quando effettuato all’udienza successiva all’integrazione del contraddittorio
Cass., Sez. III, Ord., ud. 13 gennaio 2025, 14 gennaio 2025, n. 918, Pres. De Stefano – Est. Valla. [1] Competenza civile – Incompetenza – Rilevabilità d’ufficio – Udienza di rinvio per integrazione del contraddittorio – Tempestività. (cod. proc. civ., artt. 38 e 102) Quando sia disposta l’integrazione del contraddittorio, è tempestivo il rilievo ex officio dell’incompetenza, ai sensi dell’art. 38 cod. proc. civ., se effettuato all’udienza immediatamente successiva all’adempimento ordinato (fattispecie relativa al regime processuale precedente la c.d. “Riforma Cartabia”). CASO Con atto di citazione in riassunzione (a seguito di negata sospensione endoesecutiva della procedura esecutiva presso terzi, richiesta con opposizione ex art. 615 cod. proc. civ. promossa da I. S.p.a., con cui era eccepito: a) in compensazione il…
Continua a leggere...Morte della parte costituita e rispetto del principio del contraddittorio
Cass., sez. II, 16 gennaio 2025, n. 1104, Pres. Di Virgilio, Est. Mondini [1] Morte della parte costituita – Costituzione spontanea di alcuni eredi – Interruzione del processo – Esclusione – Integrazione del contraddittorio nei confronti degli altri eredi – Omissione – Nullità della sentenza – Effetti. Massima: “La costituzione volontaria di almeno uno degli eredi di una parte costituita che decede in corso di causa equivale alla legale comunicazione del decesso ex art. 300 c.p.c., ma impedisce l’interruzione del processo, poiché compiuta da uno o da alcuni di coloro ai quali spettava proseguirlo; trattandosi di causa inscindibile, ove la morte intervenga nel corso del giudizio d’appello, la mancata costituzione di taluni eredi determina la necessità di integrare il contraddittorio…
Continua a leggere...L’azione di regresso dell’impresa assicurativa che abbia prestato garanzia fideiussoria non richiede il previo tentativo di conciliazione
Cass., Sez. III, 24 gennaio 2025, n. 1791 (ord.) Pres. Scarano – Rel. Condello Procedimento civile – Azione di regresso a séguito di escussione di polizza fideiussoria – Mediazione obbligatoria – Esclusione (D. lgs. n. 28/2010 art. 5) [1] L’obbligo di avviare la procedura di mediazione non sussiste per le controversie riguardanti l’azione di regresso del garante a seguito di escussione della polizza fideiussoria, poiché queste non rientrano nelle materie previste dall’art. 5, comma 1-bis, d. lgs. n. 28/2010. CASO [1] Escussa, da parte dell’ente territoriale che ne era stato beneficiario, la polizza fideiussoria prestata da una società assicurativa nell’occasione della stipula di un contratto d’appalto per opere pubbliche rimasto poi inadempiuto, il credito di regresso conseguentemente maturato a favore…
Continua a leggere...Efficacia di giudicato esterno della sentenza ex art. 2932 c.c.
Cass., sez. III, 9 gennaio 2025, n. 457, Pres. Frasca, Est. Tassone [1] Contratto preliminare – Accoglimento dell’azione ex art. 2932 c.c. – Sentenza, passata in giudicato – Giudicato implicito sulla validità del contratto – Sussistenza. Massima: “L’accoglimento, con sentenza passata in giudicato, della domanda ex art. 2932 c.c. presuppone l’implicita validità ed efficacia del contratto preliminare, con conseguente preclusione, da giudicato esterno, dell’esame di ogni ulteriore deduzione, eccezione o domanda tendenti all’accertamento di una sua causa di invalidità” (massima ufficiale). CASO [1] Con ricorso ex art. 702-bis c.p.c., un soggetto chiedeva, nei confronti di parte convenuta, la condanna all’immediato rilascio di una porzione immobiliare facente parte di un fabbricato, deducendo di essere divenuto proprietario del predetto immobile in forza…
Continua a leggere...Il concetto di complanarità ai fini della modifica della domanda in corso di causa
Cass., sez. II., 8 novembre 2024, n. 28873 Pres. Di Virgilio, Rel. Grasso Procedimento civile – Modifica o precisazione della domanda – Atto di citazione – Udienza di prima comparizione – Memoria – Ammissibilità (C.p.c. artt. 100, 163, 166, 171 ter, 132, 183, 342) Massima: “L’introduzione in giudizio da parte dell’attore di un diritto diverso da quello originariamente fatto valere oltre la barriera preclusiva segnata dall’udienza ex art. 183 cod. proc. civ. ratione temporis applicabile è ammissibile solo in caso di teleologica “complanarità” tra le due domande, dovendo pertanto tale diritto attenere alla medesima vicenda sostanziale già dedotta, correre tra le stesse parti, tendere alla realizzazione (almeno in parte) dell’utilità finale già avuta di mira con l’originaria domanda (salva la…
Continua a leggere...Rigettata questione di legittimità costituzionale dell’art. 380-bis c.p.c. per violazione dell’art. 24 Costituzione
Cass., sez. III, 9 gennaio 2025, n. 511, Pres. Frasca, Est. Tassone [1] Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi ex art. 380-bis c.p.c. – Pluralità di ricorsi avverso la medesima sentenza – Proposta di definizione del giudizio ex art. 380-bis c.p.c. per entrambi – Istanza di decisione proposta dal solo ricorrente principale – Conseguenze. Massima: “In tema di procedimento per la decisione accelerata ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c., in caso di pluralità di ricorsi avverso la medesima sentenza, ove la proposta di decisione riguardi sia il ricorso principale che quello successivo e l’istanza di decisione sia depositata da una sola delle parti, l’impugnazione non coltivata – pur dovendo essere trattata in adunanza camerale unitamente all’altra, previa riunione ex art….
Continua a leggere...Utilizzabilità probatoria degli screenshot di messaggi WhatsApp: conferme e limiti nella giurisprudenza della Cassazione
Cass. sez. II, 18 gennaio 2025, n. 1254 – Pres. Bertuzzi e Rel. Trapuzzanio Procedimento per ingiunzione – Opposizione – Prove (art. 2712 c.c.) Massima: “I messaggi “whatsapp” e gli “sms” conservati nella memoria di un telefono cellulare sono utilizzabili quale prova documentale e, dunque, possono essere legittimamente acquisiti mediante la mera riproduzione fotografica, con la conseguente piena utilizzabilità dei messaggi estrapolati da una “chat” di “whatsapp” mediante copia dei relativi “screenshot“, tenuto conto del riscontro della provenienza e attendibilità degli stessi”. CASO La vicenda giudiziaria trae origine da un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Pavia con il quale veniva ingiunto ad A.A. il pagamento della somma di Euro 28.050,00 alla società F.lli B.B. di C.C. e D.D. Snc,…
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