PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Notifica dell’impugnazione e decorrenza del termine breve
Cass., sez. I, 13 maggio 2015, n. 9782 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Termini per le appellare – Sentenza non notificata – Notificazione impugnazione inammissibile o improcedibile – Riproposizione dell’appello dopo trenta giorni dalla notifica precedente – Ammissibilità – Questione di massima di rilevante importanza – Rimessione alle Sezioni unite (C.p.c. artt. 285, 325, 326, 327, 358) [1] Rilevato che l’equipollenza fra la notificazione dell’appello e la notificazione della sentenza impugnata, ai fini della decorrenza del termine breve di impugnazione, costituisce questione di massima di particolare importanza, sono rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione del ricorso proposto alle Sezioni Unite. CASO[1] Avverso una sentenza di primo grado non notificata, l’appellante, reputando il gravame da egli proposto inammissibile, decide…
Continua a leggere...Il decreto ingiuntivo è titolo esecutivo anche se l’opposizione si conclude con una dichiarazione di continenza
Trib. Brindisi, ordinanza 16 marzo 2015, n. 3810 Scarica l’ordinanza Esecuzione forzata in genere – Titolo esecutivo – Decreto ingiuntivo seguito da dichiarazione di continenza – Istanza di sospensione dell’esecuzione – Rigetto (Cod. proc. civ. art. 615, 39, 50, 645) [1] Va rigettata l’istanza di sospensione dell’esecuzione ex art. 615, primo comma, c.p.c. qualora il creditore agisca esecutivamente in forza di un decreto ingiuntivo che è divenuto irrevocabile per mancata tempestiva riassunzione del giudizio di opposizione, che si era concluso con una declaratoria di continenza. CASO[1] La società E.M. ottiene decreto ingiuntivo contro la società ICE, che propone opposizione. Il Tribunale dichiara la continenza rispetto ad altra causa che era stata preventivamente incardinata nelle forme ordinarie e fissa termine perentorio per la riassunzione…
Continua a leggere...Opposizione a decreto ingiuntivo, regolamento delle spese e condanna del soccombente
Cass., sez. III, 12 maggio 2015, n. 9587 Scarica la sentenzaIngiunzione (procedimento per) – Opposizione – Soccombenza – Condanna alle spese(Cod. proc. civ., art. 91, 633, 645). [1] La valutazione di soccombenza, ai fini della condanna alle spese, va rapportata all’esito finale della lite anche in caso di giudizio seguito ad opposizione a decreto ingiuntivo: ne consegue che il creditore opposto che in sede di gravame veda conclusivamente riconosciuto – sia pure in minima parte rispetto a quanto richiesto ed ottenuto col monitorio – il proprio credito, non può qualificarsi soccombente ed essere condannato alle spese del grado di appello. CASO[1] Proposta opposizione avverso decreto ingiuntivo, il giudice aveva accolto integralmente la domanda dell’opponente e condannato l’opposto alla restituzione di quanto percepito…
Continua a leggere...La consulenza tecnica d’ufficio è (talvolta) un mezzo di prova
Cass. civ., Sez. III, Sent., 12.02.2015, n. 2761 (ord.) Scarica la sentenza Procedimento civile – Prova in genere – Giudice – Consulenza tecnica d’ufficio (C.p.c. artt. 61, 62, 101, 115, 116, 191 e 194; C.c. artt. 2043, 2697) [1] La consulenza tecnica d’ufficio ha fisiologicamente lo scopo fornire un parere che sia di ausilio all’attività valutativa dell’organo giudicante sotto il profilo di quelle cognizioni tecniche che esso non possiede (c.d. consulenza “deducente”), tuttavia, può costituire essa stessa fonte oggettiva di prova, qualora, oltre che valutazione tecnica, costituisca accertamento di particolari situazioni di fatto (c.d. consulenza “percipiente”), rilevabili solo attraverso cognizioni tecniche e percepibili esclusivamente attraverso specifiche strumentazioni tecniche. CASO[1] In ragione del pericolo di danno grave e prossimo ad un immobile, il…
Continua a leggere...L’onere probatorio dell’appellante
Cass., Sez. VI, 10 marzo 2015, n. 4806 (ord.) Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Appello – Erronea valutazione di un documento da parte del primo giudice – Onere di produzione del documento in capo all’appellante – Sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 342; Disp. att. cod. proc. civ., art. 76; Cod. civ., art. 2697) [1] Quando, in sede di appello, il vizio specifico dedotto dalla parte appellante riguarda l’interpretazione o la valutazione di un documento, è onere della stessa parte assicurarne l’acquisizione al giudizio di secondo grado. CASO[1] La parte convenuta in primo grado proponeva appello lamentando l’erronea valutazione, da parte del primo giudice, di un documento depositato da controparte. L’appellante, tuttavia, non produceva in sede di appello il documento in questione,…
Continua a leggere...I soli ribassi a base d’asta non comportano l’estinzione anticipata dell’espropriazione forzata per infruttuosità
Trib. Palermo; Sezione Esecuzioni Immobiliari; ord. 26 marzo 2015 Scarica l’ordinanza Esecuzione Immobiliare – Ribassi della base d’asta – Chiusura anticipata dell’espropriazione forzata per infruttuosità – Esclusione (Disp. att. cod. proc. civ., art. 164 bis; d.l. 12 settembre 2014 n. 132, Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione, art. 19; l. 10 novembre 2014, n. 162). [1] L’istituto della chiusura anticipata del processo esecutivo per infruttuosità dell’espropriazione, introdotto dal decreto legge 132/2014 convertito con modificazioni nella legge 162/2014, non può trovare applicazione quando la riduzione del prezzo a base d’asta degli immobili pignorati è stata determinata, conformemente al dettato codicistico, dall’esito infruttuoso dei precedenti tentativi di vendita. CASO[1] I debitori esecutati hanno proposto opposizione, con istanza di sospensione, avverso l’avviso di vendita (senza e con…
Continua a leggere...Efficacia di giudicato dell’ingiunzione europea
Cass., sez. un., 26 maggio 2015, n. 10799 Scarica la sentenza Ingiunzione di pagamento europea – Efficacia di giudicato sostanziale – Esclusione(Regolamento n. 1896/2006, art. 18; Codice civile, art. 2909). [1] L’ingiunzione di pagamento europea avente forza esecutiva non è equiparabile al giudicato sostanziale, essendo piuttosto idonea a produrre una preclusione pro judicato che consente all’ingiunto di rimettere in discussione lo stesso rapporto oggetto dell’ingiunzione per ogni effetto diverso da quello della mera condanna. CASO[1] Le Sezioni Unite – pronunciatesi all’esito di un procedimento di riesame ex art. 20, par. 2, Regolamento n. 1896/2006 instaurato per ottenere la caducazione di un’ingiunzione di pagamento europea non tempestivamente opposta e, dunque, dichiarata esecutiva – affermano che l’ingiunzione di pagamento europea esecutiva ai sensi dell’art….
Continua a leggere...Interventore volontario: la Cassazione fa il punto sui poteri
Cass., Sez. II, 29 gennaio 2015, n. 1671 Scarica la sentenza Procedimento civile – Intervento volontario – Poteri – Proposizione di domande nuove (C.p.c. artt. 105, 167, 268) Procedimento civile – Intervento volontario Poteri – Impugnazione della sentenza (C.p.c. artt. 105, 167, 323) [1] L’art. 268, comma 2, c.p.c, secondo cui l’interveniente non può compiere atti che al momento dell’intervento non sono più consentiti ad alcuna parte, deve riferirsi unicamente alla attività istruttoria, mentre è ammissibile la formulazione da parte del terzo di domande nuove e autonome. [2] L’interveniente volontario, avendo assunto formalmente la qualità di parte nel processo, è legittimato a proporre appello quando sia stata negata l’ammissibilità dell’intervento ovvero sia stata omessa ogni pronuncia sulla domanda formulata con l’intervento stesso. CASO[1] [2] Il…
Continua a leggere...Autosufficienza ed eterosufficienza del ricorso per Cassazione
Cass., Sez. V, 6 febbraio 2015, n. 2218 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Eccezione di giudicato esterno – Principio dell’autosufficienza (C.p.c. artt. 324, 366, 1° comma, n. 6; c.c. art. 2909) [1] Il principio di autosufficienza non postula la trascrizione integrale degli atti processuali anteriori, quando i fatti sui quali il motivo si fonda risultino in modo certo dalla sentenza impugnata o dalle avverse difese. CASO[1] Due contribuenti impugnavano una cartella esattoriale con la quale l’Agenzia delle Entrate aveva loro intimato il pagamento di sanzioni e interessi derivanti da un anteriore avviso di liquidazione. In primo grado, l’adita commissione tributaria provinciale, in parziale accoglimento del ricorso, annullava la cartella, dichiarando dovuti i soli interessi, poiché sulla questione…
Continua a leggere...Frazionamento del credito e abuso del processo: panorama giurisprudenziale
Sono trascorsi quasi 8 anni dalla pubblicazione della nota sentenza delle Sezioni (n. 23726/2007) che ha stabilito il principio di infrazionabilità della tutela giurisdizionale. All’indomani della pronuncia, le conseguenze sul piano applicativo non apparivano limpide. La giurisprudenza successiva ha confermato tali incertezze, evidenziando oltretutto una notevole portata espansiva del principio, invocato anche in materia di impugnazioni e di processo esecutivo La sentenza Cass., sez. un., 15 novembre 2007 n. 23726, come noto, ha sancito il principio in virtù del quale «è contrario alla regola generale di correttezza e buona fede, in relazione al dovere inderogabile di solidarietà di cui all’ art. 2 Cost., e si risolve in abuso del processo (ostativo all’esame della domanda), il frazionamento giudiziale (contestuale o…
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