Procedimenti di cognizione e ADR

Patrocinio a spese dello Stato e liquidazione dei compensi in favore dell’avvocato: ammissibilità dell’istanza successivamente alla conclusione del giudizio

Cass., Sez. Seconda, Sent., ud. 04 aprile 2019, 09.09.2019, n. 22448-19. Patrocinio a spese dello Stato  – istanza di liquidazione –  termini  (d.P.R. n. 115/2002, art. 83) [1] Il D.P.R. n. 115 del 2002, art. 83, comma 3 bis, che ha previsto che il decreto di pagamento debba essere emesso dal giudice contestualmente alla pronuncia del provvedimento che chiude la fase cui si riferisce la relativa richiesta, relativamente ai compensi richiesti dal difensore della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato, non prevede alcuna decadenza a carico del professionista che abbia depositato la relativa istanza dopo la pronuncia del detto provvedimento, né impedisce al giudice di potersi pronunciare sulla richiesta dopo che si sia pronunciato definitivamente sul merito, avendo…

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L’art. 185 bis c.p.c., strumento di conciliazione giudiziale

Il legislatore, allo scopo di favorire la cultura della conciliazione e della definizione più celere del contenzioso, ha inteso – già con la novella n. 69/2009, ma ancor più con l’introduzione e la successiva riproposizione della mediazione civile e commerciale – dare un forte impulso a tutti i mezzi di soluzione delle controversie alternativi al giudizio. In questa categoria di interventi si inserisce, a pieno titolo, anche l’istituto della proposta di conciliazione del giudice, di cui all’art. 185 bis c.p.c., quale strumento di “avvicinamento forzato delle parti”. 1. La proposta formulata dal giudice L’art. 77, co. 1, lett. a) del D.L. 21 giugno 2013, n. 69 – convertito, con modificazioni, dalla L. 9 agosto 2013, n. 98 – ha introdotto…

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Sui profili processuali della nozione di “lucido intervallo” nel quale è stato redatto il testamento

Cass., sez. II., 22 ottobre 2019, n. 26873 Pres. San Giorgio, Rel. Tedesco Procedimento civile – Onere della prova – Testamento olografo – Capacità di intendere e di volere – Eccezione (C.c. artt. 428, 591, 2697, 2729; C.p.c. art. 116) Il giudice del merito può trarre la prova dell’incapacità di intendere e di volere del testatore al momento della redazione del testamento dalle sue condizioni mentali, anteriori o posteriori, sulla base di una presunzione, potendo l’incapacità stessa essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova, mentre l’onere di provare che la redazione è avvenuta in un lucido intervallo spetta alla parte che sostenga l’autenticità del testamento. CASO L’attore, preteso erede universale in virtù di un primo testamento olografo confermato con scrittura…

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È valida la notificazione ex art. 140 c.p.c. effettuata presso la casa comunale “sussidiaria”

Cass. Civile, sez. III, 05/09/2019, n.22167, Pres. De Stefano – Rel. Rossetti Soggetti – Notificazione a destinatario irreperibile – Casa comunale (Cod. proc. civ. art. 140) E’ valida la notifica di atti effettuata presso un luogo alternativo e sussidiario alla “casa comunale” designato dalla amministrazione come equipollente alla stessa. CASO Il Giudice di Pace di Firenze rigettava l’opposizione proposta da parte ricorrente avverso una cartella esattoriale, alla stessa notificata, in virtù del mancato pagamento di due sanzioni amministrative per altrettante violazioni del Codice della strada. A fondamento della suddetta opposizione il ricorrente deduceva vizi di notificazione dei due verbali di accertamento delle violazioni, prodromici alla cartella. Il Tribunale di Firenze confermava la decisione del giudice di prime cure, con sentenza…

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È imputabile alla parte il ritardo della notificazione dovuto a negligenze dell’agenzia di servizi di cui il difensore si avvalga

Cass., sez. VI, 25 settembre 2019, n. 23839, Pres. Genovese – Est. Iofrida [1] Rimessione in termini – Condizioni – Esclusione (Cod. proc. civ., art. 153). L’istituto della rimessione in termini, previsto dall’art. 153 c.p.c., comma 2 come novellato dalla L. n. 69 del 2009, di più ampia portata rispetto alla norma di cui all’art. 184 bis c.p.c., siccome operante anche con riguardo al termine per proporre impugnazione, richiede comunque la dimostrazione che la decadenza sia stata determinata da una causa non imputabile alla parte, perché cagionata da un fattore estraneo alla sua volontà. CASO [1] A seguito del diniego espresso dalla competente Commissione territoriale alla richiesta di protezione internazionale dallo stesso presentata, un cittadino del Bangladesh ricorreva innanzi al…

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Sull’interesse oggettivamente valutabile alla tutela processuale frazionata

Cass., sez. lav., 4 settembre 2019, n. 22107. Pres. Bronzini, Rel. Piccone Procedimento civile – Domanda giudiziale – Frazionamento – Ricorso – Inammissibilità -Abuso del processo (Cost., artt. 24 e 111; C.c. artt. 1175, 1375; C.p.c. artt. 99, 100, 183, 273, 274) Le domande aventi ad oggetto diversi e distinti diritti di credito, benché relativi ad un medesimo rapporto di durata tra le parti, possono essere proposte in separati processi, ma, ove le suddette pretese creditorie, oltre a far capo ad un medesimo rapporto tra le stesse parti, siano anche, in proiezione, inscrivibili nel medesimo ambito oggettivo di un possibile giudicato o, comunque, fondate sullo stesso fatto costitutivo, – sì da non poter essere accertate separatamente se non a costo…

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L’interpretazione della domanda giudiziale: i criteri elaborati dalla giurisprudenza

L’interpretazione della domanda giudiziale rappresenta un’attività ermeneutica fondamentale affinché il giudice possa adempiere al suo dovere decisorio. Spetta al giudice di merito, infatti, interpretare la domanda proposta individuando, mediante l’analisi delle allegazioni e delle affermazioni della parte, i suoi elementi costitutivi che, secondo una tripartizione tradizionale della dottrina processualcivilistica, sono le personae, il petitum e la causa petendi. Quando si parla di domanda giudiziale, pertanto, il riferimento è a quella che risulta all’esito del procedimento interpretativo, che il giudice necessariamente compie, cercando di mettere a fuoco, al di là delle espressioni letterali impiegate, il contenuto sostanziale con riguardo alle finalità perseguite nel giudizio della parte senza che assuma alcun valore condizionante la formula adottata dalla parte medesima. Le modalità con…

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L’esimente di cui all’art. 598 cod. pen. non opera per le espressioni offensive contenute negli scritti stragiudiziali

Cass., Sez. III, Ord., ud. 26 giugno 2019, 5 settembre 2019, n. 22184, Pres. Travaglino – Rel. Scoditti [1] Espressioni offensive – Scritti difensivi – Scritti stragiudiziali – Risarcimento del danno – Esimente (cod. proc. civ., art. 89; cod. pen., artt. 51, 595, 598) [1] La scriminante di cui all’art. 598 cod. pen., secondo cui non sono punibili le offese contenute negli scritti presentati o nei discorsi pronunciati dalle parti o dai loro patrocinatori nei procedimenti dinanzi all’Autorità giudiziaria, ovvero dinanzi a un’Autorità amministrativa, quando le offese concernono l’oggetto della causa o del ricorso amministrativo, non trova applicazione agli scritti, che non siano relativi ad una controversia giudiziaria o ad un ricorso amministrativo. CASO [1] La Società Alfa convenne in…

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L’omessa segnalazione alle parti di una questione rilevabile d’ufficio e la necessaria prospettazione delle ragioni che avrebbero potuto essere fatte valere dalla parte

Cass., Sez. Prima, Ord., ud. 16 marzo 2018, 24.05.2018, n. 12973 Contraddittorio – questione rilevabile d’ufficio – nullità della sentenza  (cod. proc. civ., art. 101) [1] Affinché l’omessa segnalazione di una questione rilevabile d’ufficio posta alla base della decisione provochi la nullità della sentenza per violazione del diritto di difesa, la parte che se ne avvale deve prospettare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere nel caso il contraddittorio sulla predetta eccezione fosse stato tempestivamente attivato. CASO La società Alfa, consorziata mandataria della società Beta, propone opposizione allo stato passivo del fallimento di quest’ultima sostenendo di vantare diversi crediti nei confronti della fallita, generati da vari inadempimenti della società Beta che avrebbero causato un danno rilevante alla società…

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Natura del litisconsorzio in caso di pluralità di locatori, contratti e beni concessi in locazione ad unico conduttore

Cass. sez. III, 5 Luglio 2019, n. 18069 Pres. Amendola – Rel. Iannello Locazione – Parte locatrice costituita da una pluralità di locatori – Solidarietà attiva e passiva nei rapporti con il conduttore – Conseguenze sul piano processuale – Litisconsorzio necessario tra i plurimi soggetti che rivestono la qualità di parte locatrice – Esclusione – Fondamento. Locazione – Disciplina delle locazioni di immobili urbani – Immobili adibiti ad uso diverso da quello di abitazione – Diritti ed obblighi delle parti – Deposito cauzionale – Funzione – Cessazione della locazione – Obbligo di restituzione – Inadempimento – Diritto del conduttore di esigerne la restituzione – Configurabilità – Svincolo del deposito cauzionale – Effetti – Perdita della garanzia rappresentata dai beni oggetto…

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