Diritto Bancario

La domanda di accertamento negativo del credito

La domanda di accertamento negativo del credito è autonomamente esperibile anche se il rapporto di conto corrente è ancora in corso, poiché quando il conto corrente è aperto l’interesse del cliente trova normale soddisfazione nel ricalcolo dell’effettivo saldo, depurato degli addebiti nulli e quindi per tali motivi la domanda di nullità può essere sempre proposta, pur in mancanza di una collegata azione di ripetizione (ex multis Trib. Taranto 15.4.2015: all’esperimento di un’azione di nullità il correntista generalmente ha certamente interesse, pur in mancanza di azione di ripetizione, se si considera che le clausole nulle divengono inefficaci e quindi il rapporto potrebbe proseguire a condizioni per lui migliori; App. Milano 20.7.2017; App. Milano 19.9.2017; Trib. Monza 14.3.2017; Trib. Padova 23.1.2018; Trib….

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Commissione di anticipata estinzione e TEG

Come noto, la disciplina antiusura si applica sia agli interessi corrispettivi (e ai costi posti a carico del debitore per il caso di regolare adempimento del contratto) sia agli interessi moratori (e ai costi posti a carico del medesimo debitore per il caso e in conseguenza dell’inadempimento); non è consentito utilizzare il criterio della sommatoria tra tasso corrispettivo e tasso di mora, poiché gli interessi corrispettivi e quelli moratori si fondano su presupposti diversi e antitetici, ossia rispettivamente il regolare adempimento e l’inadempimento del contratto (Cass. n. 14214/2022; Cass. n. 31734/2023). Tanto premesso, deve ormai considerarsi consolidato l’orientamento di legittimità (da ultimo Cass. n. 31734/2023) secondo cui, ai fini della verifica del superamento del “tasso soglia”, previsto dalla disciplina antiusura,…

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Il mutuo ‘solutorio’ è lecito e valido

Secondo l’ormai consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, il c.d. “mutuo solutorio”, stipulato per ripianare la pregressa esposizione debitoria del mutuatario verso il mutuante, non è nullo – in quanto non contrario né alla legge, né all’ordine pubblico – poiché l’accredito in conto corrente delle somme erogate è sufficiente ad integrare la “datio rei” giuridica propria del mutuo e il loro impiego per l’estinzione del debito già esistente purga il patrimonio del mutuatario di una posta negativa (Cass. n. 37654/2021; Cass. n. 23149/2022; Cass. n. 16377/2023). È abitualmente argomentato che lo scopo del finanziamento non entra nella causa del contratto di mutuo, che è data dall’immediata disponibilità di denaro a fronte della concessione di garanzia ipotecaria immobiliare, con restituzione della…

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Ammortamento alla francese e anatocismo: aspettando le Sezioni Unite

Come noto, l’annosa querelle sull’ammortamento francese è stata rimessa ex art. 363-bis c.p.c. alle Sezioni Unite. In attesa della decisione, si segnala Cass. 2 ottobre 2023 n. 27823 (Quinta Sezione) che, in materia di rateizzazione dei debiti di natura fiscale, ha enunciato il seguente principio di diritto: l’applicazione del c.d. “metodo di ammortamento alla francese”, che comporta l’applicazione di rate costanti in ciascuna delle quali la quota capitale aumenta progressivamente, mentre la quota degli interessi progressivamente decresce, deve ritenersi legittima, non ravvisandosi alcuna violazione del principio di trasparenza, in quanto tale criterio è predeterminato e manifestato attraverso un atto dell’Ente di portata generale, la Direttiva Nazionale di Equitalia DSR/NC/2008/012 del 27 marzo 2008, che a sua volta trova un chiaro…

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Note sul servicer delle operazioni di cartolarizzazione

Il servicer è il soggetto cui è devoluta l’attività di recupero e la gestione dei crediti nell’ambito di operazioni di cessione di crediti, ivi incluse le cartolarizzazioni (L. n. 130/1999). Il servicer è anzi il vero responsabile del funzionamento delle operazioni di cartolarizzazione, che rappresentano lo strumento più utilizzato dalle banche per ‘smaltire’ i crediti deteriorati. L’attività di servicing è disciplinata, per le banche, dalla Circolare della Banca d’Italia n. 285 e, per gli intermediari iscritti all’albo ex art. 106 TUB, dalla Circolare n. 288 della Banca d’Italia. Il servicer deve essere una banca o un intermediario ex art. 106 TUB (riserva di attività). Per quanto, in particolare, attiene alla riscossione dei crediti ceduti e ai servizi di cassa e…

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Approvazione dell’estratto conto

Al pari di quanto stabilito dall’art. 1284, comma 3, c.c. («Gli interessi superiori alla misura legale devono essere determinati per iscritto»), il quarto comma dell’art. 117 TUB richiede l’indicazione nel contratto stipulato in forma scritta del tasso di interesse praticato. Per la costituzione dell’obbligo di corrispondere interessi in misura superiore a quella legale è dunque necessaria la forma scritta ad substantiam (Cass. n. 5609/2017: affinché una convenzione relativa agli interessi ultralegali sia validamente stipulata, deve avere forma scritta e contenere l’indicazione della percentuale del tasso di interesse in ragione di un periodo predeterminato, ai sensi dell’art. 1284, terzo comma, c.c., che è norma imperativa. Tale condizione – che, nel regime anteriore all’entrata in vigore della legge 17 febbraio 1992, n….

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Art. 1956 c.c. e distribuzione degli oneri probatori

La fideiussione omnibus è una garanzia personale diffusamente utilizzata nell’operatività bancaria. L’art. 1956 c.c. stabilisce  che «il fideiussore per un’obbligazione futura è liberato se il creditore, senza speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito. Non è valida la preventiva rinuncia del fideiussore ad avvalersi della liberazione». La previsione – norma imperativa attesa l’invalidità della rinuncia preventiva – intende colpire con la sanzione della inefficacia della fideiussione il comportamento del creditore che, confidando sulla solvibilità del garante, continui a fare credito al debitore garantito conoscendo il peggioramento delle sue condizioni economiche al punto tale da rendere più difficile il…

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Diritto di accesso alla documentazione bancaria dei garanti

Il quarto comma dell’art. 119 TUB stabilisce che «Il cliente, colui che gli succede a qualunque titolo e colui che subentra nell’amministrazione dei suoi beni hanno diritto di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre novanta giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione». Anche il garante può richiedere la documentazione delle operazioni bancarie dell’obbligato principale/soggetto garantito, per verificarne la regolarità (Trib. La Spezia 30.5.2019: il diritto del fideiussore di ottenere la consegna della documentazione dalla banca trae fondamento dall’art. 119 TUB, ma ancor prima dal dovere di comportarsi secondo buona fede nell’esecuzione del contratto…

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Credito fondiario: percentuale di concessione e garanzie integrative

10Il secondo comma dell’art. 38 TUB prevede che «La Banca d’Italia, in conformità delle deliberazioni del CICR, determina l’ammontare massimo dei finanziamenti, individuandolo in rapporto al valore dei beni ipotecati o al costo delle opere da eseguire sugli stessi …». Con deliberazione 22 aprile 1995 del CICR e le conseguenti Istruzioni applicative della Banca d’Italia, l’ammontare massimo dei finanziamenti fondiari è stato fissato nell’80% del valore dei beni ipotecati o del costo delle opere da eseguire sugli stessi, ivi compreso il costo dell’area o dell’immobile da ristrutturare (demandare all’Autorità di vigilanza sul sistema bancario la fissazione del limite di finanziabilità attesta che tale limite attiene alla “vigilanza prudenziale”, v. artt. 51 e 53 TUB, sul contenimento dei rischi nella concessione…

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Normativa antitrust, fideiussione schema ABI e fatto notorio

Si segnala la sentenza della Corte d’Appello di  Torino 11 agosto 2023 n. 786, che prospetta profili di interesse relativamente alle conseguenze della mancata produzione in giudizio dello schema di fideiussione approvato dall’ABI e del provvedimento n. 55/2005 della Banca d’Italia. Come noto, è abbastanza diffuso il convincimento giurisprudenziale che occorra produrre in giudizio, oltre al contratto di fideiussione omnibus, anche il provvedimento – amministrativo – di Banca d’Italia n. 55/2005 ed il modulo di fideiussione omnibus predisposto dall’ABI nel 2003, per verificare l’effettiva corrispondenza delle clausole presenti nella garanzia contestata rispetto a quelle oggetto di censura da parte di Banca d’Italia. L’omessa produzione da parte dell’attore dei predetti documenti implica abitualmente il rigetto della domanda, trattandosi di provvedimenti ed…

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