Impugnazioni

La qualificazione giuridica della domanda d’appello in difetto di proposizione di specifico motivo

Abstract Il giudizio d’appello può aver per oggetto la qualificazione giuridica operata dal primo giudice, sulle domande e sulle eccezioni proposte in causa, che non sia condivisa dall’appellante il quale pretende di ritrarre un effetto favorevole alle proprie tesi dalla diversa configurazione giuridica. Una delle questioni più dibattute in giurisprudenza è se il giudice d’appello possa procedere ad una diversa qualificazione giuridica della fattispecie in difetto di proposizione di rituale motivo di appello, alla stregua del principio iura novit curia, o se, invece, tale operazione sia preclusa per la formazione di un vero e proprio giudicato interno sul punto. Il presente contributo analizzerà le argomentazioni a fondamento dei contrapposti orientamenti alla luce della più recente giurisprudenza. *** L’appello è il…

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L’interesse ad impugnare, al pari dell’interesse ad agire, deve sussistere anche al momento della decisione

Cass., Sez. Sesta, ord., ud. 19 aprile 2018, 11.09.2018, n. 22098. Interesse ad agire – Impugnazioni – Sopravvenuta carenza di interesse – Rilievo concreto della decisione – Inammissibilità del ricorso (cod. proc. civ., art. 100) [1] L’interesse ad impugnare, verificato in relazione all’utilità giuridica che può derivare al proponente dall’eventuale accoglimento del gravame, al pari dell’interesse ad agire, deve sussistere non solo nel momento in cui è proposta l’impugnazione, ma anche al momento della decisione, perché è in relazione quest’ultimo e alla domanda originariamente formulata, che deve essere valutato. CASO La Società F.H. S.A. proponeva istanza per il rimborso di crediti di imposta maturati in Italia in virtù delle disposizione contenute nella Convenzione Italia-Francia contro le “doppie imposizioni”, ratificata con…

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Sul termine “ragionevolmente contenuto” entro il quale dovrebbe essere ripresa la procedura notificatoria

Cass. sez. V, 20 luglio 2018, n. 19359, Relatore Cons. Maria Giulia Putaturo Donati Viscido di Nocera Ricorso per Cassazione – Tardività della notifica – Notificazione entro un termine perentorio – Non conclusione positiva per circostanze non imputabili al richiedente – Ripresa del procedimento notificatorio – Termine ragionevole – Rimessione in termini -–Inammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 153, 325, 327)  In caso di mancato esito positivo del primo tentativo di notifica non dipeso da causa imputabile al richiedente è necessario dimostrare di avere riattivato la procedura notificatoria entro il trentesimo giorno dalla conoscenza dell’esito negativo del primo tentativo considerato termine ragionevole. In mancanza di prova di circostanze eccezionali, il ricorso rinotificato oltre il termine di 30 giorni dalla conoscenza dell’esito…

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L’appello incidentale tardivo perde ogni efficacia laddove quello principale sia dichiarato inammissibile

Cass., ord., 12 luglio 2018, n. 18415 Pres. Di Iasi – Rel. De Masi  Impugnazioni civili – Appello – Appello incidentale tardivo – Presupposti – Accertamento (C.p.c., artt. 331, 334; D.Lgs. 31.12.1992, n. 546, artt. 49, 54)  [1] Ai sensi dell’articolo 334 c.p.c., comma 2, applicabile anche al processo tributario, l’efficacia dell’impugnazione incidentale presentata tardivamente “dipende” dal destino dell’impugnazione principale. Se quest’ultima viene dichiarata inammissibile, quella incidentale tardiva decade. Pertanto, ove la parte intenda ottenere, incondizionatamente, una decisione sulla propria impugnazione, sarà onerata dal proporla tempestivamente. Se, al contrario, non esercita tale prerogativa nei termini, implicitamente manifesta la volontà di accettare il rischio del passaggio in giudicato della sentenza emessa in primo grado. CASO [1] Con avviso di accertamento, l’Agenzia…

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La natura del provvedimento del giudice di primo grado che decide in ordine all’integrità del litisconsorzio

Cass. civ., sez. II, ord. 6 luglio 2018, n. 17898 – Pres. Petitti – Rel. Cosentino Impugnazioni – Sentenza non definitiva sul litisconsorzio – Natura di provvedimento meramente ordinatorio – Necessità (Cod. proc. civ., artt. 102, 279, 340) [1] La decisione con cui il giudice di primo grado statuisce in ordine all’integrità del contraddittorio, anche se emessa in forma di sentenza non definitiva, ha natura di provvedimento ordinatorio non suscettibile né di impugnazione immediata né di riserva di impugnazione e, pertanto, è inidonea al passaggio in giudicato. CASO [1] La vicenda affrontata dal provvedimento è assai complessa. Ai fini del commento della massima intestata, sia consentito semplificarla nei seguenti termini. In un’azione negatoria della servitù venivano convenuti i coniugi Tizio…

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Omessa pronuncia sulle spese e correzione dell’errore materiale

Le Sezioni Unite (Cass., sez. un., 21 giugno 2018, n. 16415) risolvono il contrasto rilevato da Cass., sez. II, 11 settembre 2017, n. 21048 in merito al mezzo utile (impugnazione o correzione dell’errore materiale) per integrare la sentenza che difetti, nel dispositivo, della liquidazione delle spese, nonostante la parte motiva sia stata chiara nell’addossarle a una delle parti. La Corte opta ragionevolmente per la correzione dell’errore materiale.  Il caso concreto La sentenza impugnata, in motivazione, poneva le spese del giudizio a carico della parte soccombente. Tuttavia, nel dispositivo veniva omessa la liquidazione di tali spese. In particolare, erano lasciate in bianco le parti predisposte per tale liquidazione. La sezione seconda (Cass., sez. II, 11 settembre 2017, n. 21048) evidenziava un…

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L’inammissibilità dell’appello nelle cause inscindibili per il mancato rispetto dei termini perentori di integrazione del contraddittorio

Cass. civ., Sez. VI, 9 aprile 2018, n. 8639 – Pres. Di Virgilio – Rel. Valitutti [1] Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Inammissibilità dell’appello – Integrazione del contraddittorio – Termini perentori – Cause inscindibili (Cod. proc. civ., artt. 153, 307 e 331) [1] Quando il giudice abbia pronunciato l’ordine di integrazione del contraddittorio in causa inscindibile e la parte onerata non vi abbia provveduto, ovvero vi abbia ottemperato solo parzialmente, evocando in giudizio soltanto alcuni dei litisconsorti pretermessi, non può essere assegnato un nuovo termine per il completamento dell’integrazione, che equivarrebbe alla concessione di una proroga del termine perentorio precedentemente fissato, vietata espressamente dall’art. 153 c.p.c.  A tale principio può derogarsi nella sola ipotesi in cui l’istanza di…

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Sull’onere di prendere posizione sui fatti ex adverso dedotti: economia processuale o giustizia della decisione?

Cass. civ., Sez. III, ord. 27 marzo 2018, n. 7513, Pres. Travaglino, Est. Rossetti Prova nel giudizio civile – Poteri del giudice – Onere di prendere posizione sui fatti dedotti da parte avversa – Principio di non contestazione (Cost., art. 111; cod. proc. civ., artt. 88, 115, co. 1, 116, co. 2, 167, co. 1, 416, co. 3; cod. civ., artt. 2697, 2698; l. 18.6.2009, n. 69, art. 45; c.p.a., art. 64, co. 2 e 4) [1] Nell’ipotesi in cui, proposta domanda risarcitoria dalla vittima di un sinistro stradale, la società assicuratrice convenuta, in sede di primo grado di giudizio, non abbia disconosciuto la sussistenza del danno patrimoniale da lucro cessante (nel caso di specie, l’assicuratore aveva ritenuto insignificante il…

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Sul passaggio in giudicato della sentenza derivante dalla declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione

Cass., ord. 26 febbraio 2018, n. 4515 – Pres. Tirelli – Rel. Sambito Impugnazioni – Ricorso in appello – Inammissibilità – Decadenza dall’impugnazione – Passaggio in giudicato. (C.p.c., artt. 324, 357, 387) Il giudicato formatosi sul rapporto pregiudiziale a causa della declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione dovuta ad un vizio insanabile è vincolante nei confronti del giudice chiamato a decidere su un rapporto dipendente in un distinto giudizio, anche se l’inammissibilità dell’impugnazione è stata dichiarata successivamente alla conclusione del giudizio avente ad oggetto il rapporto dipendente. CASO Due cause distinte, inerenti l’accertamento della titolarità di un credito, avevano in comune la questione pregiudiziale rappresentata dalla validità di un atto di cessione compiuto da Tizio in favore di Caio. Nel primo procedimento,…

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La decorrenza del termine breve di impugnazione: l’ultima parola alle Sezioni Unite

Cass. civ., sez. II, 3 maggio 2018 n. 10507 – Pres. Correnti – Est. Scalisi Impugnazioni civili – Notificazione della sentenza – Termine breve – Decorrenza per il notificante – Fattispecie (Cod. proc. civ. artt. 325, 326). [1] Vanno rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione della causa alle Sezioni Unite per la risoluzione della questione se il termine per impugnare decorre, per la parte notificante, dalla data di consegna della sentenza all’ Ufficiale Giudiziario o da quella, eventualmente successiva, di perfezionamento della notifica nei confronti del destinatario. CASO [1] Il proprietario di un fondo proponeva istanza di manutenzione nel possesso, volta ad ottenere, nei confronti di un confinante, l’inibitoria di costruire e la conseguente demolizione di un…

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