Diritto e procedimento di famiglia

Riconosciuto il mantenimento alla moglie che non riesce a trovare un lavoro a tempo pieno

Cassazione civile sez. VI, ordinanza del 10/05/2021, n. 12329  Assegno di mantenimento separazione – capacità lavorativa in concreto del coniuge (Art. 156 c.c.) La prova dei presupposti per il riconoscimento dell’assegno grava sul coniuge che chiede il mantenimento. A fronte dell’accertamento positivo dei presupposti, compresa la mancanza di colpa del coniuge istante nel non riuscire a reperire un’occupazione adeguata, operata dal giudice di merito sulla base delle allegazioni e dei riscontri probatori offerti, ricade sulla parte che intende contestare tale ricostruzione, indicare nel ricorso per cassazione gli elementi di segno contrario allegati in sede di merito, e non valutati dal giudice dell’appello. Caso Nel giudizio di separazione personale dei coniugi, il Tribunale di Rovereto respingeva la domanda di addebito nei…

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Senza validi motivi di dissenso le spese per la scuola privata e le visite mediche per i figli vanno rimborsate al genitore che le ha anticipate

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 24/02/2021, n. 5059 Mantenimento figli – Spese straordinarie – rimborso genitore non affidatario (artt. 147 e 337-ter c.c.) Nel caso in cui non sia previsto il preventivo accordo per l’effettuazione di una spesa “straordinaria” per i figli e se l’altro genitore rifiuti di provvedere al rimborso della quota di sua spettanza, la valutazione dell’esistenza in concreto di giustificati motivi di dissenso spetta al giudice di merito, il quale è tenuto a verificare la rispondenza delle spese all’interesse dei minori, compiendo una valutazione sulla loro entità in relazione all’utilità per il figlio e alla capacità economica dei genitori. CASO Nel giudizio per la separazione personale dei coniugi, in sede di provvedimenti presidenziali, il giudice poneva…

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Il padre che si separa e si allontana dai bambini orfani adottati deve risarcire il danno per la sofferenza dell’abbandono

Cassazione Civile sez. I, ordinanza del 2 aprile 2021 n. 9188 Separazione personale con addebito-risarcimento danno endofamiliare ai figli (art. 147 c.c. – art. 315 bis c.c.) Il padre, cui è imputabile la rottura del rapporto coniugale, deve risarcire i due figli adottivi prelevati da un orfanotrofio, per aver ricreato quella situazione di abbandono, causando loro una sofferenza grave e ponendo a rischio il loro futuro equilibrato sviluppo. L’addebito della separazione non è idoneo di per sé a configurare una condotta illecita, ma rilevano le modalità traumatiche della deprivazione della figura genitoriale, quali il repentino allontanamento in un’altra città, la costituzione di un nuovo nucleo familiare e la nascita di un nuovo figlio.  CASO Nel giudizio di Appello per la…

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La revoca dell’assegno divorzile non fa perdere il già maturato diritto alla quota di TFR del coniuge

Cassazione civile sez. I, 19/02/2021, n. 4499 Quota TFR al coniuge divorziato – assegno divorzile – revoca e decorrenza (art. 12 bis Legge 898/70) Il diritto alla quota del T.F.R. spetta all’ex coniuge titolare di assegno divorzile se il trattamento è stato corrisposto all’altro ex coniuge dopo la proposizione della domanda di divorzio. La sopravvenuta revoca dell’assegno opera ex nunc, a far data dalla proposizione della relativa domanda, e non ha effetto sui diritti già acquisiti collegati all’assegno. CASO Nell’ambito di un giudizio di divorzio, la Corte d’appello di Messina ha confermato il provvedimento del tribunale che riconosceva all’ex coniuge il 40% del trattamento di fine rapporto del marito, percepito in epoca successiva a quella in cui la moglie aveva…

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Non ha diritto al mantenimento il coniuge separato che rifiuta lavori non consoni al suo titolo di studio

Cassazione civile sez. VI n. 5932 del 4 marzo 2021  Assegno di mantenimento – capacità lavorativa coniuge richiedente (art. 156 c.c. – art. 115 c.p.c.) In tema di mantenimento al coniuge separato, il rifiuto di proposte lavorative considerate inferiori rispetto al titolo di studio deve essere valutato dal giudice ai fini dell’attribuzione dell’assegno. E’ necessario accertare l’effettiva possibilità di svolgimento di un’attività retribuita, anche acquisendo professionalità diverse o ulteriori rispetto a quelle già possedute dal richiedente l’assegno. CASO La Corte di appello di Trieste, decidendo una causa relativa alla separazione personale dei coniugi, aveva confermato l’attribuzione in favore della moglie di un assegno di mantenimento quantificato nella misura di 1.000 euro. Il marito aveva dedotto nel giudizio la circostanza del…

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Coniugi separati: la donna può chiedere l’impianto dell’embrione anche contro la volontà del marito

Trib. Santa Maria Capua Vetere ordinanza del 27 gennaio 2021 Revoca del consenso alla Pma – diritto del nascituro (Legge n. 40/2004) Il consenso alle tecniche di fecondazione assistita non può essere revocato dopo la fecondazione dell’ovulo, neppure se la coppia viene successivamente a separarsi. La tutela dell’embrione alla vita prevale sul diritto alla non paternità e può cedere il passo solo di fronte al rischio di lesione di diritti di pari rango ritenuti prevalenti (come la salute della donna). Il nascere in una famiglia di genitori separati non priverà il minore delle due figure genitoriali e della doverosa assistenza morale e materiale da parte di entrambi. CASO Una coppia di coniugi aveva iniziato il percorso di procreazione medicalmente assistita….

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Cospicuo mantenimento al figlio maggiorenne non è contrario al suo interesse morale

Cassazione civile sez. I ordinanza n. 2020 del 28 gennaio 2021 (artt. 147, 315 bis, 337 ter e 337 septies c.c.) Ai fini della quantificazione del mantenimento dei figli, l’interesse morale di questi non rientra tra i diretti parametri da prendere in considerazione e non può costituire la ragione per ottenere la riduzione dell’ammontare dell’assegno di contributo sul presupposto che sia diseducativo.  CASO Nel giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio il tribunale competente poneva a carico del marito un assegno di mantenimento in favore dell’ex coniuge di 1.000,00 euro mensili ed un contributo per il mantenimento dei figli maggiorenni di 3.500,000 euro, di cui euro 2.000,00 da versare alla loro madre ed euro 750,000 da corrispondere direttamente ad…

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Esecutività o accertamento per richiedere il rimborso delle spese straordinarie di mantenimento del figlio?

Cassazione civile sez. I, ordinanza n. 379 del 13 gennaio 2021  Spese straordinarie – titolo esecutivo – accertamento (Art. 474 c.p.c. – art. 337 ter c.c.) In tema di esecuzione del provvedimento contenente l’obbligo contributivo nei confronti del figlio, relativo alle spese cosiddette straordinarie, gli esborsi che sono destinati ai bisogni ordinari del figlio (quali spese di istruzione e mediche) e che, certi nel loro costante e prevedibile ripetersi hanno l’effetto di integrare l’assegno di mantenimento, non richiedono un autonomo accertamento giudiziale e possono essere azionati in forza del titolo originario di condanna. CASO Una madre agisce per il recupero delle spese straordinarie sostenute per la figlia minore notificando l’atto di precetto al padre, in forza del provvedimento giudiziale in…

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L’opposizione all’amministrazione di sostegno è espressione di autodeterminazione del soggetto e deve essere considerata dal giudice

Cassazione Civile sez. I, 31 dicembre 2020, n. 29981 Amministrazione di sostegno – opposizione della persona interessata (Art. 404 e art. 408 c.c.) In materia di amministrazione di sostegno, l’equilibrio della decisione deve essere assicurato dalla necessità di privilegiare il rispetto dell’autodeterminazione della persona interessata. Se l’esigenza di protezione della persona, capace ma in stato di fragilità, sia già garantita da una rete familiare organizzata e funzionale, il ricorso all’istituto non può essere giustificato, soprattutto se il soggetto si opponga con motivazioni adeguate. La Corte di Cassazione ha emanato un principio di diritto in tema di amministrazione di sostegno specificando la valenza della volontà del soggetto che si oppone alla misura di protezione nell’ottica del principio di autodeterminazione. CASO Su…

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Nuova convivenza e perdita automatica del diritto all’assegno divorzile: la questione alle Sezioni Unite

Cassazione civile sez. I, 17dicembre 2020 n. 28995 Divorzio – cessazione assegno divorzile ex coniuge – convivenza more uxorio (Art. 5 comma 10 L. 898/1970) Rientra tra le questioni di particolare importanza, a norma dell’art. 374 c.p.c., comma 2, da rimettere all’esame delle Sezioni unite, stabilire se anche in caso in cui il beneficiario dell’assegno divorzile non passi nuove nozze ma insaturi una stabile convivenza, si determini la decadenza dall’assegno, senza alcuna valutazione discrezionale da parte del giudice. La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha rimesso alle Sezioni Unite l’esame relativo alla questione interpretativa riguardante la perdita dell’assegno divorzile in caso di nuova stabile convivenza del beneficiario. CASO Nel giudizio per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il…

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