Diritto e procedimento di famiglia

Revisione dell’assegno divorzile all’ex coniuge: devono essere considerati anche gli obblighi di mantenimento verso i figli del nuovo coniuge

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 27/04/2023, n. 11155  Modifica assegno divorzile – Obblighi di mantenimento – nuovo nucleo familiare (Art. 143 c.c. – art. 9 legge n. 898/1970) Massima: “In sede di revisione dell’assegno divorzile deve essere analizzata anche la costituzione di una nuova famiglia da parte dell’obbligato, considerando che gli obblighi gravanti su entrambi i coniugi verso la famiglia, comprendono anche i figli nati dalla precedente relazione di uno dei coniugi, in forza del dovere di solidarietà in ambito familiare”. CASO Un uomo agisce in giudizio per ottenere la revisione dell’assegno divorzile stabilito nel 2013, allegando una serie di circostanze sopravvenute. In primo luogo, un nuovo matrimonio con una donna con due figli, non riconosciuti dal padre biologico,…

Continua a leggere...

Il deposito sul conto cointestato di denaro personale non è donazione indiretta tra coniugi

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/04/2023 n.9197 Comunione legale dei coniugi – denaro personale sul conto cointestato (art. 179 comma 1 lett. b) c.c. – art. 1298 comma 2 c.c.) Massima: “Il deposito di denaro o di titoli, non rientranti nella comunione in quanto beni personali ai sensi dell’art. 179 comma 1 lett. b) c.c., in un conto cointestato tra i coniugi in comunione legale, non può essere configurato come donazione indiretta all’altro coniuge, se non c’era l’intenzione dell’ex coniuge di effettuare un atto di liberalità”. CASO Il marito separato agisce per chiedere la restituzione delle somme illegittimamente prelevate dalla moglie in pendenza di separazione (oltre 200.000 euro) dal conto cointestato ai coniugi. Il denaro non sarebbe entrato nella…

Continua a leggere...

Il figlio di nove anni deve essere ascoltato nuovamente nel giudizio di appello perché il fattore tempo in fase di crescita è rilevante

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/03/2023, n. 6503 Ascolto del minore – reiterazione nel giudizio di appello (Art. 337 bis, 337 ter e 337 octies c.c.)  Massima: “In tema di affidamento e collocamento del figlio di età inferiore ai dodici anni, il mancato ascolto dello stesso nel giudizio di appello non può ritenersi “sanato” dalla precedente audizione avvenuta due anni prima, perché il fattore tempo in fase di crescita deve essere considerato. L’ascolto del minore infradodicenne capace di discernimento è un adempimento previsto a pena di nullità, perché finalizzato a raccogliere le sue opinioni e a valutare le sue necessità, dovendosi ritenere irrilevante che sia stato sentito in altri precedenti procedimenti”. CASO La Corte d’appello di Firenze aveva disposto…

Continua a leggere...

L’interesse del figlio minore al riconoscimento da parte del padre naturale

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 23/02/2023 n.5634  Riconoscimento del figlio – Rifiuto del consenso del genitore – Interesse del minore (art. 250 c.c.) Massima: “Il riconoscimento del figlio minore già riconosciuto, in caso di mancato consenso dell’altro genitore, può essere escluso solo in presenza di un grave pregiudizio per il suo sviluppo psico-fisico, pregiudizio che sarebbe superiore al disagio psicologico derivante dalla mancanza di uno dei genitori”. CASO Un uomo ricorre in giudizio per essere autorizzato a riconoscere il figlio a causa del mancato assenso della madre. La madre si era opposta al riconoscimento sostenendo la non corrispondenza all’interesse del figlio a causa della figura violenta del padre, autore di alcuni episodi di aggressione nei confronti della donna incinta…

Continua a leggere...

I figli maggiorenni con handicap grave non sono equiparati ai figli minori ma il giudice può imporre al genitore non convivente un calendario per la frequentazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza 30/01/2023, n. 2670  Affidamento e mantenimento del figlio maggiorenne portatore di handicap (art. 337 septies c.c. comma 2) Massima: “Nella regolamentazione della crisi familiare, ai figli maggiorenni portatori di handicap grave, in forza dell’art. 337 septies c.c. comma II, non può procedersi all’affidamento del figlio, ma possono applicarsi le disposizioni in tema di visite, di cura e di mantenimento da parte del genitore non convivente, previste in favore dei figli minori”. CASO Nel giudizio di divorzio, il Tribunale di Isernia aveva posto a carico del padre, a titolo di contributo al mantenimento dei due figli maggiorenni economicamente non autosufficienti, il versamento dell’assegno mensile di euro 1.500,00, respingendo la richiesta di assegno divorzile in favore della…

Continua a leggere...

Il matrimonio non consumato non è nullo: legittima il divorzio diretto e la richiesta di assegno

Cassazione civile sez. I, sentenza 07/02/2023 n. 3645 Matrimonio non consumato – cessazione comunione materiale e spirituale – assegno divorzile (Art. 3 lett.f) L. n. 898/1970 Massima: “La non consumazione del matrimonio non incide di per sé sull’esistenza e sulla validità dell’atto e del rapporto. Essendo solo causa di diretto scioglimento del vincolo, resta applicabile la normativa relativa all’assegno di divorzio. Il diritto non viene meno anche il coniuge richiedente abbia instaurato una relazione con un’altra persona, poiché il giudice dovrà valutare se dalla relazione derivi un miglioramento delle sue condizioni economiche”. CASO La vicenda riguarda una donna che dopo dieci anni di matrimonio ricorre in Tribunale per chiedere la cessazione degli effetti civili del matrimonio per mancata consumazione, ai…

Continua a leggere...

La figlia con incapacità deve essere ascoltata dal giudice e può indicare la madre quale amministratore di sostegno

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19/01/2023, n. 1667  Amministratore di sostegno – audizione beneficiario – criteri di scelta dell’amministratore (Art. 407 comma 2, c.c. – art. 408 c.c. – art. 404 c.c.) Massima: “L’audizione personale del beneficiario dell’amministrazione di sostegno è un adempimento essenziale della procedura, non solo perché rispettoso della dignità della persona con disabilità, ma perché funzionale a trovare la misura di tutela più idonea. L’ascolto è imprescindibile anche quando nel precedente giudizio per l’interdizione poi non dichiarata, il Giudice abbia già provveduto all’esame dell’interessato, poiché è necessario valutare in concreto le sue condizioni psico-fisiche e la volontà attuale della persona”. CASO Un padre ha agito per far dichiarare l’interdizione per infermità mentale della figlia quasi trentenne….

Continua a leggere...

Revocato l’assegno divorzile alla moglie che eredita immobili anche se è diventata invalida

Cassazione civile sez. I, ordinanza 10/01/2023, n.354  Assegno divorzile – Mutamenti sopravvenuti – Revoca e modifica (art. 9 legge n. 898/1970)  Massima: “Nel giudizio per la revisione dell’assegno divorzile, la sopravvenienza dei giustificati motivi di cui all’art. 9 legge div., il giudice di merito deve considerare il valore oggettivo dell’aumento, anche solo potenziale, subito dal patrimonio immobiliare per effetto dell’eredità, non rilevando le condizioni psico-fisiche della beneficiaria che non le consentono di mettere a reddito le proprie sostanze”. CASO Un uomo agisce in giudizio per fare revocare l’assegno divorzile di 800 euro mensili in favore dell’ex moglie posto a suo carico, motivando la richiesta per due circostanze sopravvenute: la donna aveva ereditato l’altra metà del palazzo nel quale la stessa…

Continua a leggere...

Assegno divorzile al coniuge licenziato: negato perché gli esborsi mensili della ex superano la disponibilità del sussidio di disoccupazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 15/12/2022 n. 36802 Assegno divorzile – valutazione delle prove (Art. 5 comma 6 legge. n. 898/1970 – art. 116 c.p.c.) Massima: “Ai fini del riconoscimento di assegno divorzile al coniuge che ha perso il lavoro, la capacità di spesa del richiedente che è superiore alla disponibilità del sussidio di disoccupazione e il mancato deposito in giudizio dei documenti relativi all’accordo di licenziamento e al TFR percepito, fanno presumere l’esistenza di redditi non dichiarati”. CASO In sede di separazione consensuale i coniugi si erano dichiarati indipendenti e autosufficienti, avendo regolato la totalità dei rapporti economici intercorsi tra gli stessi. Al momento dello scioglimento del vincolo coniugale, la donna richiedeva un assegno divorzile giustificato dall’avvenuto licenziamento,…

Continua a leggere...

Acquisto di immobili in regime di comunione legale: per l’intestazione esclusiva occorre dimostrare la provenienza personale del denaro

Cassazione civile sez. II, ordinanza del 29/11/2022, n.35086  Esclusione dalla comunione legale – acquisto di immobili (Art. 179 c.c.) Massima: “In caso di acquisto di un immobile intestato a uno dei coniugi in regime di comunione legale, la partecipazione all’atto di acquisto dell’altro coniuge non acquirente e la dichiarazione di esclusione del bene dalla comunione, prevista dall’art. 179 c.c. comma 2, non può assumere valenza confessoria se manca l’esatta indicazione della provenienza del denaro personale”. CASO Il marito agisce in giudizio esponendo che l’acquisto effettuato durante la comunione legale, di un appartamento in Roma, intestato alla moglie quale suo bene personale, nonostante la dichiarazione resa nell’atto di compravendita, in realtà era stato pagato interamente dallo stesso anche mediante l’acquisizione di…

Continua a leggere...