Diritto e procedimento di famiglia

Legittima l’azione esecutiva per richiedere gli arretrati del mantenimento, anche se un successivo provvedimento modifica la collocazione del figlio

Cassazione civile sez. III civile, sentenza 2 luglio 2019 n. 17689  Esecutività e efficacia giudicato dei provvedimenti rebus sic stantibus – rapporti tra giudicati T.O. e T. M. – modifica delle condizioni di separazione e divorzio (artt. 147,148, 316 bis e 337 ter c.c, L. n. 898/1970 art. 9, artt. 81 e 100 c.p.c.) La modifica, da parte del tribunale per i minorenni, del solo regime di collocazione del figlio, non ha effetto automatico sulla precedente statuizione di un contributo periodico per il mantenimento del figlio, adottata dal giudice della separazione o del divorzio. Il genitore debitore di quel contributo resta obbligato in virtù della persistente forza esecutiva del primo provvedimento e il genitore creditore può legittimamente azionarlo, finché non…

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Diritto del figlio all’accertamento della paternità naturale: prevale nel bilanciamento con gli interessi del padre

Cass. Civ. sez. I Civile, ordinanza 14 giugno 2019, n. 16128 Dichiarazione giudiziale di paternità – Valenza probatoria rifiuto test DNA – imprescrittibilità dell’azione riguardo al figlio (Artt. 269, 270 c.c.- art. 116 c.p.c.) L’imprescrittibilità, riguardo al figlio, dell’azione volta ad ottenere la dichiarazione giudiziale di paternità non lede i diritti del padre, i quali sono recessivi rispetto al diritto del figlio alla sua identità personale, funzionale alle sue esigenze di vita. Caso. Il Tribunale di Milano, su azione esercitata dalla madre, aveva dichiarato la paternità giudiziale di una minore. Il padre si era opposto rifiutandosi di sottoporsi al test del DNA. Anche la Corte territoriale milanese aveva però confermato la decisione del tribunale. In entrambi i gradi di giudizio,…

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Padre assente per quarant’anni deve risarcire la figlia

Cass. Civ. Sez. I, ordinanza n14382 del 27 maggio 2019 Dovere di mantenimento dei figli – Risarcimento danni morali e patrimoniali – liquidazione equitativa (Art. 315 bis c.c. – art. 1226 c.c.) La responsabilità del genitore per i danni subiti dal figlio, in conseguenza dell’inadempimento ai propri obblighi di mantenimento, istruzione, educazione ed assistenza, non può ritenersi esclusa o limitata dalla circostanza che anche l’altro genitore non abbia correttamente adempiuto ai rispettivi doveri. Caso. La figlia quarantenne, riconosciuta dal padre alla nascita ma cresciuta e mantenuta esclusivamente dalla madre, ha agito in giudizio nei confronti del padre per ottenere il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dalla violazione degli obblighi genitoriali. La domanda è stata accolta dal Tribunale…

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Risarcimento al figlio per lesione del suo diritto alla bigenitorialità

Cass. Civ. Sez. I ordinanza n. 13400 del 17 maggio 2019 Affidamento dei figli – Inadempimento e violazione dei provvedimenti riguardanti i figli (Art. 709 ter comma 2 c.p.c.) Il comportamento ostativo della madre, che impedisce la frequentazione padre-figlio, è sanzionabile con la condanna – ai sensi dell’art. 709 ter c.p.c. – di risarcimento del danno in favore del figli,o leso nel suo diritto alla bigenitorialità. CASO La Corte d’appello di Torino, ampliando le modalità di frequentazione del padre con il figlio minore, ha condannando la madre al pagamento della somma di Euro 5.000,00 in favore del figlio a titolo di risarcimento dei danni a lui causati, in forza dell’art. 709 ter c.p.c., comma 2, n. 2, per lesione del…

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Elevata conflittualità: il giudice può ordinare ai genitori un percorso di sostegno alla genitorialità

Cass. Civ. Sez. VI ordinanza n. 11842 del 6 maggio 2019 Affidamento dei figli – Preminente interesse del minore – Conflittualità della coppia (Artt. 337 ter c.c. – art. 32 Cost.) In forza del preminente diritto dei figli alla salute e a una crescita serena ed equilibrata, i provvedimenti relativi alle modalità di affidamento e frequentazione con i genitori, possono limitare anche i diritti e libertà fondamentali individuali di questi ultimi, se la conflittualità esistente tra i genitori determini conseguenze pregiudizievoli per la prole che vi assista, compromettendone la salute psicofisica e lo sviluppo. CASO In sede di revisione delle condizioni di affidamento e mantenimento dei figli, la Corte d’appello di Trieste, confermava il provvedimento di primo grado, con il…

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Il minore infradodicenne deve essere sentito dal giudice sulla scelta della scuola da frequentare

Cass. Civ. Sez. I ordinanza n. 10776 del 17 aprile 2019 Ascolto del minore – Ascolto diretto – Obbligo di motivazione mancata audizione (Artt. 315 bis comma 3 c.c. e 336 bis c.c.) Sulla scelta della scuola da frequentare deve essere sentito il minore infradodicenne, soprattutto se prossimo all’età indicata dalla legge. La mancata audizione “diretta” deve essere puntualmente motivata dal giudice il quale deve giustificare le ragioni dell’ascolto effettuato tramite terzi. CASO Nel corso del procedimento per l’affidamento e il mantenimento di due minori, figli di genitori non spostati, il Tribunale di Vicenza, disponeva l’affido condiviso dei figli a entrambi, con collocazione prevalente presso la madre, e modalità di incontri con il padre. In particolare, i giudici vicentini accoglievano…

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Scioglimento dell’unione civile omosessuale: assegno divorzile alla partner che ha sacrificato le sue chances lavorative

Tribunale di Pordenone, ordinanza 13 marzo 2019 Unioni civili – assegno divorzile (L. n. 76/2016 – Art. 4 e 5 legge div.) In tema diritto al mantenimento a seguito dello scioglimento dell’unione civile di cui alla legge 76/2016, deve essere applicato, per ragioni di pari trattamento costituzionalmente orientato, lo stesso indirizzo interpretativo espresso dalle Sezioni Unite della Cassazione con la sentenza n. 18287/2018, sull’assegno divorzile. Deve essere riconosciuto l’assegno “divorzile” nei confronti della partner debole dell’unione civile, sia per la sperequazione economica, sia in riferimento alle scelte di vita fatte durante la convivenza della coppia. CASO All’indomani dell’entrata in vigore della legge n. 76/2016, una coppia di donne già conviventi da tre anni, decide di unirsi civilmente, innanzi all’Ufficiale del…

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Collocamento paritario e frequentazione alternata su richiesta del figlio minore

Trib. Firenze sentenza n. 2945 del 2 novembre 2018 Affidamento condiviso – Collocamento paritario – Responsabilità genitoriale (337 ter c.c.) E’ conforme all’interesse del minore la frequentazione settimanale alternata tra i due genitori, anche in relazione alla ferma volontà dichiarata dallo stesso, in sede di audizione diretta. Il genitore che manifesta un comportamento irrazionale e ostativo circa le cure mediche da prestare al figlio, può essere escluso dalle scelte relative alla sua salute. CASO Nel corso del giudizio per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il padre chiedeva l’incremento della frequentazione con il figlio che, ormai adolescente, aveva manifestato il desiderio di stare di più con lui. Rispetto all’epoca della separazione avvenuta nel 2008, la frequentazione padre-figlio era già stata…

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Assegno di mantenimento per moglie e figlio aumentato se muore il suocero che contribuiva

Cass. Civ. sez. VI ordinanza n. 3206 del 4 febbraio 2019 Assegno di mantenimento coniuge e figlio minore – affidamento esclusivo – modifica condizioni separazione (artt. 156 c.c. – 337 quater e quinquies c.c. – art. 710 c.p.c.) Ai fini della modifica delle condizioni economiche della separazione, il decesso del suocero del coniuge obbligato al mantenimento della moglie e dei minori, costituisce una circostanza sopravvenuta, per il venir meno dell’importante contributo economico destinato al mantenimento della figlia e della nipote. Il mantenimento nei confronti dei figli minori può essere aumentato dal giudice anche in assenza di specifica domanda di parte in relazione al suo ammontare. CASO Una donna ricorre al Tribunale di Cagliari chiedendo la modifica delle condizioni della separazione…

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Assegno divorzile in fase presidenziale: non applicabili i nuovi criteri interpretativi

Corte Appello di L’Aquila, Decreto del 4.10.2018 Assegno divorzile – (Art. 5 comma 6 L. n. 898/1970) Nella fase presidenziale del processo di divorzio, il giudice non è chiamato a formulare un’anticipazione del giudizio relativo alla sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dell’assegno divorzile, ma solo ad accertare se, nel frattempo, si siano verificati fatti nuovi, che comportino la modifica delle previsioni assunte in sede di separazione. CASO Nel procedimento per la cessazione degli effetti civili del matrimonio viene emessa l’ordinanza presidenziale contenente i provvedimenti provvisori e urgenti. Il Presidente non conferma l’assegno di mantenimento stabilito in favore della moglie in sede di separazione di 600 euro mensili, sul presupposto che la donna, con la qualifica di avvocato, potesse raggiungere…

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