Diritto e procedimento di famiglia

Legittima la richiesta di restituzione del mantenimento per i figli maggiorenni dopo la raggiunta autosufficienza

Cassazione Civile I sez. ordinanza 13 febbraio 2020, n. 3659 Cessazione obbligo di mantenimento figli – pagamento dell’indebito – azione restitutoria (artt. 337 quinquies e septies c.c., art. 2033 c.c.). Il principio d’irripetibilità del mantenimento per i figli versato dal genitore obbligato all’ex coniuge, si giustifica solo ove gli importi riscossi abbiano una concreta funzione alimentare, che non ricorre nel caso di maggiorenni ormai indipendenti economicamente. In tali casi è legittima la proposizione dell’azione restitutoria delle somme corrisposte indebitamente, a norma dell’art. 2033 c.c. CASO Due coniugi convengono, in sede di divorzio su domanda congiunta, che il padre versi in favore delle figlie una somma a titolo di mantenimento fino al termine dei loro studi universitari. Dopo che le figlie…

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Mantenimento dei figli: devono essere valutati anche il tenore di vita e le attuali ed effettive esigenze

Cassazione civile sez. VI, n. 1562 del 23 gennaio 2020 Obbligo di mantenimento verso i figli – criteri di quantificazione assegno (Art. 147 c.c. – art. 337 ter c.c.) Il dovere di mantenere, istruire e educare i figli, obbliga i genitori a far fronte a una molteplicità di esigenze, non riconducibili al solo obbligo alimentare. L’assegno di mantenimento deve essere parametrato in maniera tale da garantire un tenore di vita corrispondente alle risorse economiche della famiglia, e basandosi sulle effettive e attuali esigenze del figlio. CASO Nel giudizio di divorzio, in cui il contendere riguardava la quantificazione dell’assegno di mantenimento in favore del figlio maggiorenne non ancora autosufficiente, la Corte d’appello statuiva un aumento dell’importo già fissato dal Tribunale in…

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Aggiunta del cognome paterno: non è ostativa la carente relazione tra padre biologico e figlio

Cassazione civile, sez. VI, ordinanza n. 772 del 16 gennaio 2020 Cognome del figlio nato fuori del matrimonio (artt. 250 c.c. e 262 c.c.) In tema di attribuzione giudiziale del cognome al figlio nato fuori dal matrimonio e riconosciuto non contestualmente dai genitori, l’aggiunta del cognome paterno, anche se è carente la relazione tra genitore e figlio, non può ritenersi causa ostativa, in assenza di comportamenti negativi del padre di tale gravità da renderlo inidoneo ad assumere il ruolo genitoriale. Caso Un padre agisce per far dichiarare la paternità naturale del figlio. All’esito del giudizio, il tribunale di Reggio Calabria stabilisce l’affido esclusivo del minore alla madre, disciplinando i rapporti tra figlio e genitori, e dispone altresì che il minore assuma…

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Matrimonio concordatario nullo: i rapporti cautelati durante il fidanzamento indicano la volontà di non volere figli

Corte di Cassazione sez. I, ordinanza n. 32027 del 9 dicembre 2019 Nullità del matrimonio concordatario – Delibazione della sentenza ecclesiastica (Art. 8 L. n. 121/1985, art. 797 c.p.c.) Ai fini della delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio, rileva la volontà di un coniuge di non volere figli, manifestata con indizi significativi, quali l’aver avuto rapporti cautelati, prima del matrimonio. Tale condotta comporta la conoscenza o la conoscibilità della riserva mentale da parte dell’altro coniuge. Caso Nel giudizio ecclesiastico per la nullità del matrimonio, sia il tribunale di prima istanza che quello di appello, avevano dichiarato nullo il vincolo matrimoniale per aver accertato la volontà del marito, manifestata già prima della celebrazione del matrimonio, di esclusione della prole…

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Negata l’adozione alla zia residente all’estero che non ha un rapporto significativo con la nipote

Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 31672 del 4 dicembre 2019    Dichiarazione di adottabilità – adozione o affidamento ai parenti entro il quarto grado (L. n. 184 del 1983, artt. 1, 4, 8, 12 e 15) Lo stato di abbandono dei minori non può essere escluso in conseguenza della disponibilità, manifestata da parenti entro il quarto grado, di prendersi cura di loro, quando non sussistano rapporti significativi pregressi tra parenti e i bambini. Non è sufficiente il mero intervento in giudizio da parte degli zii e il loro concreto interesse manifestato nel voler accudire il nipote. Sono rilevanti anche la mancanza di coesione familiare e la solidità dei rapporti con i genitori del bambino. Caso La Corte di…

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Collocamento preferenziale al padre più educativo e presente

Cassazione civile sez. I, 20 novembre 2019, n. 30191 Affidamento e collocamento del figlio minore – giudizio prognostico capacità genitoriale Art. 337 ter c.c. Nella scelta del genitore presso cui collocare il minore in via prevalente, da effettuarsi in base a un giudizio sulla capacità di relazione affettiva, attenzione, comprensione, educazione e disponibilità ad un assiduo rapporto col minore, può essere preferito il padre, più presente, più educativo, e garante di maggiore stabilità. Caso La vicenda di questa coppia di genitori altamente conflittuali, nasce con il provvedimento del Tribunale  per i Minorenni di L’Aquila con il quale si dispone l’affidamento della bambina ai Servizi sociali del Comune e il collocamento della stessa in via preferenziale presso il padre. Avendo la…

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Affidamento esclusivo del minore al genitore che in passato ha svolto meglio il ruolo

Cassazione civile sez. VI, ordinanza del 4 novembre 2019 n. 28244 Affidamento esclusivo – giudizio sull’idoneità genitoriale (Art. 337 quater c.c.) In tema di affidamento esclusivo del figlio minore, il giudice deve formulare un giudizio prognostico circa la capacità del padre o della madre di crescere e educare il figlio nella nuova situazione di genitore singolo, anche basandosi sulle modalità con cui in passato è stato svolto il ruolo. Caso Nel giudizio di separazione dei coniugi, il tribunale disponeva l’affidamento esclusivo delle minori alla madre. La Corte territoriale confermava la statuizione. Secondo i giudici di merito, il padre non aveva assolto agli obblighi educativi, affettivi e di sostegno nei confronti dei figli, disinteressandosi di loro. Egli, infatti, si era trasferito…

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Incapacità del testatore: chi afferma la validità del testamento deve provare la sua stesura in un momento di lucidità

Cassazione civile sez. II civile, ordinanza 22 ottobre 2019 n. 26873   Incapacità naturale del testatore – Annullamento testamento – Onere della prova (Art. 428 c.c. – Art. 591 comma 2 n. 3 c.c. – Art. 2697 c.c.) In tema d’incapacità di intendere e di volere al momento della redazione del testamento, il giudice di merito può trarre la prova dell’incapacità del testatore dalle sue condizioni mentali, anteriori o posteriori, sulla base di una presunzione, potendo l’incapacità essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova. Se l’attore in impugnazione fornisce la prova di una condizione di permanente demenza nel periodo immediatamente successivo alla redazione del testamento, spetta a chi afferma la validità del testamento, la prova della sua redazione in un momento…

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Immobile edificato con i soldi della convivente: disposta la restituzione della metà dell’importo

Cassazione civile sez. II, ordinanza del 3 ottobre 2019 n.24721 Edificazione su suolo altrui – Indebito oggettivo – azione personale di restituzione –Ingiustificato arricchimento (artt. 2033 c.c. e 2041 c.c.) All’ex convivente devono essere rimborsate le somme versate a titolo di concorso nelle spese di costruzione dell’immobile da adibire ad abitazione familiare, rimasto in proprietà esclusiva dell’altro convivente.  Caso Durante una convivenza di fatto, viene edificato un immobile da adibire ad abitazione familiare, sul terreno di proprietà esclusiva del convivente, con l’utilizzo di denaro della compagna. Le parti sottoscrivono una scrittura privata con la quale si riconosce espressamente la comproprietà della costruzione per la quota del 50% alla donna. Terminata la relazione e la convivenza, quest’ultima si rivolge al tribunale…

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Scelta della religione per il figlio: libertà religiosa dei genitori può essere limitata nell’interesse del minore

Cassazione civile sez. I, ordinanza n. 21916 del 30 agosto 2019 Responsabilità genitoriale – scelta della religione – interesse prevalente del minore – ascolto (Artt. 337 ter c.c. e 315 bis comma III c.c.) Il giudice può adottare provvedimenti contenitivi o restrittivi dei diritti individuali dei genitori in tema di libertà religiosa e di esercizio del ruolo educativo solo in seguito all’accertamento in concreto di conseguenze pregiudizievoli per il figlio che ne compromettano la salute psico-fisica e lo sviluppo. Tale verifica non può che basarsi sull’osservazione e sull’ascolto del minore. Caso. Nel giudizio per la separazione personale dei coniugi, il Tribunale di Como disponeva l’affidamento condiviso del figlio minore della coppia ad entrambi i genitori. Con riguardo al contrasto sorto…

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