Procedimenti cautelari e monitori

Sull’ammissibilità del reclamo cautelare depositato in forma cartacea

Trib. Locri, ord. 20 ottobre 2016 Procedimento civile – Processo civile telematico – Deposito degli atti – Reclamo cautelare – Deposito cartaceo – Nullità (Cod. proc. civ., artt. 121, 156, 669 terdecies; d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito in l. 17 dicembre 2012, n. 221, art. 16 bis) [1] È insanabilmente nullo il reclamo cautelare depositato in forma cartacea, in quanto si tratta di atto endoprocessuale e non soccorrono a determinarne la validità i principî di libertà delle forme e raggiungimento dello scopo, atteso che la legge richiede espressamente la forma telematica e che il cartaceo è inidoneo al raggiungimento degli scopi propri dell’atto telematico. Trib. Trani, ord. 5 settembre 2016  Procedimento civile – Processo civile telematico – Deposito…

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Sull’inammissibilità dell’istanza di ingiunzione avente ad oggetto il rilascio di un immobile

Tribunale di Milano 12 luglio 2016 – Giudice Favarolo Procedimento civile – Ordinanze anticipatorie di condanna – Rilascio di bene immobile – Ammissibilità – Esclusione (Cod. proc. civ. artt. 186 ter, 633, 634) [1] E’ inammissibile l’istanza di ingiunzione ai sensi dell’art. 186 ter c.p.c. avente ad oggetto il rilascio di un bene immobile, non ricorrendo i presupposti di cui agli artt. 633, comma 1, n. 1 e 634 c.p.c. CASO [1] Nelle more di un giudizio ordinario pendente di fronte al Tribunale di Milano, viene avanzata istanza di ingiunzione ai sensi dell’art. 186 ter c.p.c. al fine di ottenere il rilascio di un bene immobile. SOLUZIONE [1] L’istanza viene dichiarata inammissibile in ragione della carenza dei presupposti richiesti dall’art….

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Ancora sulla mediazione nei giudizi di opposizione a decreto ingiuntivo: il Tribunale di Vasto si allinea alla Suprema Corte

Trib Vasto, sent. 30 maggio 2016, est. Pasquale Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di instaurazione del procedimento di mediazione – Debitore opponente (Cod. proc. civ., art. 645; art. 5, d.leg. 4 marzo 2010, n. 28) [1] L’onere di attivare la procedura di mediazione, sanzionato a pena di improcedibilità, deve gravare sulla parte processuale che con la propria iniziativa ha provocato l’instaurazione del processo assoggettato alle regole del rito ordinario di cognizione, dunque sulla parte opponente. CASO [1] Il Tribunale di Vasto torna, con una sentenza ricca di riferimenti, sulla dibattuta questione della individuazione della parte tenuta ad avviare il procedimento di mediazione nella fase di opposizione a decreto ingiuntivo. Sul punto era…

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Ragionevole durata del processo: la manifesta infondatezza della domanda non esclude l’indennizzo

Cass., Sez. VI, 27 luglio 2016 n. 15643 Procedimento civile – Irragionevole durata – Equa riparazione – Giudizio presupposto – Manifesta infondatezza della domanda – Rilevanza – Limiti (l. 24 marzo 2001, n. 89, art. 2) [1] In tema di equa riparazione per durata irragionevole del processo, la manifesta infondatezza della domanda nel giudizio presupposto, ove non qualificata dal requisito soggettivo della temerarietà o abusività della lite, non rientra tra le cause di esclusione dell’indennizzo. CASO [1] Adita con ricorso per la condanna al pagamento dei danni morali derivanti dalla irragionevole durata del processo, la Corte d’appello respingeva la domanda, ritenendo che il giudizio presupposto fosse stato proposto dal ricorrente nella consapevolezza della sua infondatezza. Il soccombente ricorreva in Cassazione…

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L’accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis c.p.c.: un «filtro» obbligatorio nelle controversie previdenziali

L’art. 38, d.l. 38/2011, convertito in l. 111/2011, ha introdotto nell’ambito delle controversie previdenziali e assistenziali l’art. 445 bis c.p.c. che delinea il procedimento di accertamento tecnico da realizzarsi in via preventiva rispetto all’azione giudiziaria. Il nuovo istituto consiste in una condizione di procedibilità della domanda giudiziale, in quanto obbliga le parti che intendano intraprendere un giudizio per il riconoscimento dei propri diritti in materia di invalidità civile ad espletare l’accertamento tecnico preventivo. Presupposto per la sua operatività è un contrasto su una questione di fatto, ossia la sussistenza del requisito medico-sanitario, che può essere verificato esclusivamente attraverso una consulenza tecnica. Malgrado la nuova procedura «sommaria» sia nata con l’obiettivo di accelerare e contenere il contenzioso previdenziale, tuttavia, nel ripercorrere…

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Mediazione volontaria, mancata cooperazione e risarcimento del maggior danno

Trib. Milano, Sez. XI, 21 luglio 2016, n. 9205 Mediazione volontaria – Mancata cooperazione – Soccombenza nel giudizio successivamente instaurato – Inerenza delle spese della mediazione al recupero del credito – Risarcimento del maggior danno – Sussiste (Cod. civ., art. 1218, 1224, comma 2; d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 2) [1] La mancanza di cooperazione nella procedura di mediazione volontaria, preventivamente esperita dal creditore al fine di evitare l’instaurazione della causa, comporta la condanna del debitore soccombente al pagamento delle spese della mediazione a titolo di maggior danno. CASO [1] Prima di instaurare un giudizio per il pagamento dei corrispettivi dovuti in virtù di un contratto di somministrazione, «allo scopo di non gravare il Condominio di troppe spese…

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No al cumulo tra negoziazione assistita obbligatoria e mediazione obbligatoria

Tribunale di Verona, sez. III, ordinanza 12 maggio 2016 Procedimento civile – Negoziazione assistita – Mediazione – Cumulo casi obbligatori – Esclusione (D.L. 12 settembre 2014, n. 132, art. 3, comma 1 e 5; D. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5, comma 1-bis) [1] L’art. 3, comma 5, D.L. n. 132/2014 – che consente il cumulo tra negoziazione assistita obbligatoria e altre condizioni di procedibilità – si applica solo ai casi in cui la medesima domanda o una pluralità di domande distinte siano soggette a condizioni di procedibilità diverse Il caso [1] Il caso in esame trae origine da una domanda di risarcimento del danno, quantificato in misura inferiore ad euro cinquantamila, fondata su una condotta integrante, da…

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La risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori alla luce del d.leg. 6 agosto 2015 n. 130

Il 3 settembre 2015 è entrato in vigore il d. leg. 6 agosto 2015, n. 130 volto a regolamentare le procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie, nazionali e transfrontaliere, dei consumatori nello specifico ambito delle obbligazioni derivanti da contratti di vendita o di servizi, tra professionisti stabiliti nell’Unione Europea ed i consumatori ivi residenti. L’autrice ne analizza i punti salienti rivolgendo poi l’attenzione alla questione del concorso, rispetto alle controversie di consumo, tra la mediazione obbligatoria e l’Adr di natura volontaria. Nel dichiarato intento di incentivare il ricorso a sistemi alternativi alla giurisdizione, il legislatore nazionale è intervenuto, con il d. leg. 6 agosto 2015, n. 130, a regolamentare procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie, nazionali e transfrontaliere, dei consumatori…

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È di trenta giorni il termine per impugnare il decreto di liquidazione del compenso all’ausiliario del giudice

Corte Cost. 12 maggio 2016 n. 106 Ausiliari del giudice – Compenso – Decreto di liquidazione – Opposizione – Sommario di cognizione (procedimento) – Termine per impugnare – Fattispecie (Cost. art. 3, 24, 76, 111, 7° comma; cod. proc. civ., art. 702 bis e ss.; d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, art. 170; d. leg. 1° settembre 2011, n. 150, disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei riti, ai sensi dell’articolo 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69, art. 34, comma 17, e 15, comma 2). [1] L’opposizione al decreto di liquidazione del compenso all’ausiliario è regolata nelle forme…

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Opposizione a decreto ingiuntivo e mediazione: caos giurisprudenziale, urge un intervento del legislatore

Trib. Cosenza 5 maggio 2016 Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di instaurazione del procedimento di mediazione – Debitore opponente [1] L’onere di esperire il procedimento di mediazione nel giudizio di opposizione a decreto in-giuntivo grava sul debitore opponente che ha l’interesse e il potere di incardinare il processo. (Cod. proc. civ., art. 645; d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, attuazione dell’art. 60 della l. 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, art. 5) Trib. Grosseto 7 giugno 2016 Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di instaurazione del procedimento di mediazione – Creditore opposto [2] Grava…

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