Impugnazioni

Una pronuncia in controtendenza sui rapporti fra appello incidentale e onere di riproposizione

Il presente lavoro dà conto di una recente pronuncia di legittimità che sembra rimettere in dubbio l’ambito di operatività di appello incidentale e onere di riproposizione, così come ridelineato dal recente dittico delle Sezioni Unite. I recenti interventi chiarificatori delle Sezioni Unite in materia di rapporti fra appello incidentale e onere di riproposizione. Il regolamento dei confini fra onere di riproposizione ex art. 346 c.p.c. e appello incidentale ex art. 343 c.p.c. e la conseguente delimitazione dei rispettivi campi di applicazione investe una delle tematiche più complesse del giudizio di impugnazione. Su tale problematica, le Sezioni Unite (cfr. Cass., sez. un., 19 aprile 2016, n. 7700, annotata da C. Consolo, in Corr. Giur., 2016, 977 e ss.; Cass., sez. un.,…

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Il divieto di nova in appello ex art. 345 c.p.c. comprende anche le nuove contestazioni

Cass., sez. VI, 1 febbraio 2018, n. 2529 – Pres. Amendola – Rel. Scrima Impugnazioni – Giudizio d’appello – Divieto dei nova – Ambito applicativo – Nuove contestazioni – Inammissibilità (Cod. proc. civ., art. 345 c.p.c.) [1] Il divieto di nova, sancito dall’art. 345 c.p.c., riguarda non soltanto le domande e le eccezioni in senso stretto ma anche le contestazioni nuove, ossia quelle non esplicate in primo grado, le quali pertanto, se formulate dopo il primo grado, sono inammissibili.  CASO [1] All’esito di un articolato iter processuale originato da una domanda proposta da alcuni medici specializzandi per il riconoscimento dell’indennizzo per inesatta o tardiva attuazione di direttiva, l’Avvocatura di Stato si difende nel giudizio di rinvio eccependo la frequentazione da…

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Sulla richiesta di condanna ai sensi dell’art. 96 c.p.c. in sede di legittimità e sul relativo termine

Cass., sez. II, 7 dicembre 2017, n. 29415, Pres. Bianchini – Est. Besso Marcheis [1] Spese giudiziali civili – Responsabilità aggravata – Danni derivanti dal giudizio di cassazione – Domanda proposta con memoria ex art. 378 c.p.c. – Inammissibilità (Cod. proc. civ., artt. 96, 378) La richiesta di condanna al risarcimento dei danni per responsabilità processuale aggravata, ai sensi dell’art. 96 c.p.c., può essere proposta per la prima volta anche in sede di legittimità, per i danni che si assumono derivanti dal giudizio di cassazione, ma deve essere formulata, a pena di inammissibilità, con il controricorso e non quindi con la memoria di cui all’art. 378 c.p.c. CASO [1] Una condomina impugnava una deliberazione assembleare, chiedendo che ne venisse dichiarata…

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Impugnazione della pronuncia di cessazione della materia del contendere e della condanna alle spese

Cass., sez. VI, 25 gennaio 2018, ord. n. 1851, Pres. Manna, Rel. Scarpa Impugnazioni – Impugnazione parziale – Cessazione della materia del contendere – Presupposti – Giudicato interno. (Cod. proc. civ., art. 329) [1] L’impugnazione della pronuncia di cessazione della materia del contendere richiede l’espressa censura del suo presupposto, rappresentato dalla carenza di interesse alla decisione di merito. In mancanza, poiché la dichiarazione della cessazione della materia del contendere ha carattere preliminare, il suo passaggio in giudicato ex art. 329, comma 2 c.p.c. preclude l’impugnazione delle altre parti della medesima sentenza. Impugnazioni – Ricorso in cassazione – Cessazione della materia del contendere – Condanna alle spese – Soccombenza virtuale – Ammissibilità. (Cod. proc. civ., artt. 91, 360) [2] La condanna…

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Sulla (residua) ricorribilità per cassazione per vizio di motivazione

Cass., sez. VI, 16 dicembre 2017, n. 30104 – Presidente Schirò – Relatore Manzon Ricorso per cassazione – Motivazione – Sentenza – Onere – Giudice (Cod. proc. civ., art. 132, 360; Disp. att. cod. proc. civ., art. 118) [1] La motivazione è solo apparente quando, benché graficamente esistente, non renda tuttavia percepibile il fondamento della decisione, in quanto recante argomentazioni obbiettivamente inidonee a far conoscere il ragionamento seguito dal giudice per la formazione del proprio convincimento, non potendosi lasciare all’interprete il compito di integrarla con le più varie, ipotetiche congetture; in tal caso, la sentenza è nulla perché affetta da error in procedendo. CASO Il processo tributario di primo grado si concludeva con il rigetto del ricorso presentato dal contribuente…

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Omesso deposito di copia autentica della sentenza impugnata ed improcedibilità del ricorso per cassazione: il punto della situazione

Il quadro normativo di riferimento Dispone l’articolo 369 del codice di procedura civile, dettato in materia di giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione, che «Il ricorso deve essere depositato nella cancelleria della corte, a pena d’improcedibilità, nel termine di giorni venti dall’ultima notificazione alle parti contro le quali è proposto. Insieme col ricorso debbono essere depositati, sempre a pena di improcedibilità […] 2) copia autentica della sentenza o della decisione impugnata con la relazione di notificazione, se questa è avvenuta, tranne nei casi di cui ai due articoli precedenti; oppure copia autentica dei provvedimenti dai quali risulta il conflitto nei casi di cui ai numeri 1 e 2 dell’art. 362; […]». Le problematiche In un siffatto contesto legislativo di riferimento,…

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Alle Sezioni Unite la questione della legittimazione ad impugnare la sentenza pronunciata nei confronti del condominio da parte del singolo condomino

Cass., Sez. II, 15 novembre 2017, n. 27101 Pres. Petitti – Est. Scarpa Impugnazioni civili – Sentenza resa nei confronti del condominio – Legittimazione ad impugnare del condomino non costituito – Rimessione alle Sezioni Unite (Cod. proc. civ., artt. 81, 323; Cod. civ., artt. 1130, 1131) [1] La Seconda Sezione ha trasmesso gli atti al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della questione di massima di particolare importanza riguardante la legittimazione ad impugnare la sentenza emessa nei confronti del condominio da parte del singolo condomino non costituitosi nei precedenti gradi di giudizio. CASO [1] Un condominio, per mezzo del suo amministratore, proponeva domanda nei confronti della condomina Caia volta alla riduzione in pristino delle opere realizzate da quest’ultima…

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Impugnazione della revoca dell’ammissione al gratuito patrocinio

Cass. civ., sez. II, 6 dicembre 2017, n. 29228 – Pres. Petitti – Rel. Giusti Impugnazioni – Revoca dell’ammissione al gratuito patrocinio – Revoca pronunciata con la sentenza che definisce il giudizio – Impugnazione della revoca col mezzo di impugnazione previsto per la sentenza– Inammissibilità – Opposizione ex art. 170 t.u. sp. giust. – Necessità (d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, artt. 136, 170) [1] La revoca dell’ammissione al gratuito patrocinio disposta ai sensi dell’art. 136 d.P.R. n. 115/2002 è impugnabile soltanto con l’opposizione ex art. 170 t.u. sp. giust., anche qualora il provvedimento di revoca sia contenuto nel provvedimento che definisce il giudizio di merito, anziché in un decreto separato.  CASO [1] La Corte di appello rigettava con sentenza…

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La parte totalmente vittoriosa nel merito deve proporre appello incidentale ai fini della devoluzione in fase di gravame dell’eccezione rigettata

Cass., Sez. III, 12 dicembre 2017, n. 29642 Pres. Chiarini – Est. Frasca Impugnazioni civili – domanda risarcitoria per responsabilità professionale – rigetto – accertamento inadempimento professionista – appello incidentale contro tale statuizione – necessità – sussistenza (C.p.c. artt. 324, 333, 343, 346; c.c. 2909) [1] Il professionista, convenuto nell’ambito di un giudizio risarcitorio per responsabilità professionale, di cui venga accertato l’inadempimento, ma che risulti vittorioso all’esito del relativo processo, per mancata prova del danno sofferto dal cliente, è tenuto a proporre appello incidentale nei confronti della statuizione concernente il suo inadempimento. CASO [1] Tizio conveniva in giudizio il notaio Caio, chiedendone l’accertamento della  responsabilità professionale nonché la sua condanna al risarcimento dei danni. Il tribunale adito, pur affermando la…

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Sul mutamento della qualificazione giuridica della domanda in appello e la necessità di un motivo specifico di impugnazione

Cass., sez. VI, 13 dicembre 2017, n. 29978, Pres. Genovese, Rel. Di Marzio Appello – Domanda – Qualificazione giuridica – Mutamento – Rilevabilità d’ufficio – Esclusione. (C.p.c. artt. 113, 342, 345)  [1] Nel giudizio di appello, il divieto di nuove domande ex art. 345, primo comma c.p.c. non impedisce al giudice di disporre una nuova qualificazione giuridica della domanda, quando questa si fonda sui medesimi fatti accertati in primo grado e resta immutato il bene della vita oggetto di tutela.  [2] Il giudice dell’appello può disporre una diversa qualificazione giuridica della domanda, sulla base dei fatti già accertati in primo grado, a condizione che la parte ne abbia fatto richiesta con uno specifico motivo di impugnazione ex art. 342, n….

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