Diritto Bancario

La cointestazione di un conto corrente bancario nella giurisprudenza di legittimità

La giurisprudenza di legittimità ha costantemente affermato, in via di carattere generale, che la cointestazione di un conto corrente, attribuendo agli intestatari la qualità di creditori o debitori solidali dei saldi del conto (art. 1854 c.c.) sia nei confronti dei terzi, che nei rapporti interni, fa presumere la contitolarità dell’oggetto del contratto (art. 1298, secondo comma, c.c.), ma tale presunzione dà luogo soltanto all’inversione dell’onere probatorio, e può essere superata attraverso presunzioni semplici – purché gravi, precise e concordanti – dalla parte che deduca una situazione giuridica diversa da quella risultante dalla cointestazione stessa (Cass. n. 11375/2019; Cass. n. 28839/2008; Cass. n. 4496/2010; Cass. n. 18777/2015). È stato pure chiarito che la cointestazione di un conto corrente, salvo prova di…

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Fideiussione omnibus e importo massimo garantito

La fideiussione si definisce “omnibus” quando garantisce tutte le obbligazioni già assunte o da assumersi in futuro da un debitore principale nei confronti della banca: con la fideiussione omnibus risultano, dunque, garantite tutte le obbligazioni, presenti e future, derivanti da operazioni bancarie di qualunque natura. L’art. 1938 c.c. stabilisce opportunamente che la fideiussione per obbligazione futura (quale è la fideiussione omnibus) debba sempre contenere la previsione dell’importo massimo garantito. Nella prassi bancaria, tale importo è sempre rapportato al totale degli affidamenti per rischi di credito concessi ad un soggetto con un criterio che tenga anche conto, in aggiunta al cumulo nominale delle linee di credito, di tutte le componenti di aggravamento del rischio di credito quali, a titolo esemplificativo: sconfinamenti…

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La liberazione del fideiussore per obbligazione futura nei rapporti bancari

L’art. 1956 c.c. prevede che « il fideiussore per un’obbligazione futura è liberato se il creditore, senza speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito. Non è valida la preventiva rinuncia del fideiussore ad avvalersi della liberazione ». L’onere del creditore di richiedere l’autorizzazione del fideiussore prima di far credito al terzo, le cui condizioni patrimoniali siano peggiorate dopo la stipulazione del contratto di garanzia, assolve alla evidente finalità di consentire al fideiussore di sottrarsi, negando l’autorizzazione, all’adempimento di un’obbligazione divenuta, senza sua colpa, più gravosa (Cass. n. 7444/2017; Cass. n. 32774/2019). In altri termini, la previsione – norma imperativa attesa…

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La clausola floor

Di recente, una decisione del Trib. Pordenone del 24 aprile 2020 ha operato una esauriente ricognizione, di seguito sintetizzata, dello ‘stato dell’arte’ in materia di clausola floor (o ‘pavimento’). Come noto, la clausola floor è un meccanismo di redditività minima dell’interesse corrispettivo; configura un limite percentuale al di sotto del quale gli interessi dovuti dal soggetto finanziato (di regola mutuatario) non possono scendere, anche in presenza di una sensibile riduzione del tasso di interesse (variabile). Tale clausola ha una evidente funzione di salvaguardia della banca erogante, in quanto garantisce all’istituto bancario interessi almeno pari al valore percentuale individuato dalla clausola stessa, anche laddove il tasso di interesse (variabile e di regola parametrato all’Euribor) risulti inferiore al valore del tasso assunto…

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Alcune questioni sui mutui decise dalla Cassazione nel 2019

Come ogni anno, la Cassazione ha pubblicato la corposa Rassegna della giurisprudenza di legittimità resa nel corso del 2019. L’intento dichiarato è, tra l’altro, di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge nonché l’unità del diritto oggettivo nazionale: « nel nostro sistema giudiziario né i principi di diritto, né, a maggior ragione, le massime che li esprimono sono vincolanti per il giudice, atteso che, secondo il precetto costituzionale dell’art. 101, secondo comma, Cost., i giudici sono soggetti soltanto alla legge. Ma, a fronte della non vincolatività dei principi di diritto, si pone la esigenza, di pari rilievo costituzionale, di certezza del diritto, funzionale alla realizzazione del principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge di cui all’art. 3, primo…

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Segnalazione alla Centrale dei rischi: garanzie Covid-19 e accordi ‘a saldo e stralcio’ 

Con Comunicazione del 19 giugno 2020 la Banca d’Italia ha fornito alcune importanti precisazioni in merito alle segnalazioni alla Centrale dei rischi riguardo: a) alle garanzie erogate alla clientela a seguito dell’emergenza Covid-19 e b) agli accordi “a saldo e stralcio”. Relativamente al primo aspetto, è chiarito che non devono essere segnalate in CR, nella categoria garanzie ricevute, le garanzie pubbliche concesse in base a leggi, decreti e provvedimenti normativi e quelle rilasciate automaticamente, al ricorrere di determinati presupposti. Riguardo agli accordi transattivi “a saldo e stralcio”, sono stati forniti alcuni chiarimenti sulle modalità segnaletiche alle quali gli intermediari partecipanti alla Centrale dei rischi devono attenersi: a) se l’accordo prevede che il pagamento della somma concordata debba avvenire contestualmente alla stipulazione…

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Illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi: danno patrimoniale e perdita di chance

Il soggetto che assume l’illegittimità della segnalazione “a sofferenza” del proprio nominativo alla Centrale dei rischi deve fornire la prova di avere subìto, in conseguenza di ciò, un concreto pregiudizio. Nel danno patrimoniale è lamentata la lesione di un diritto soggettivo riveniente dalla illegittima segnalazione: ad es., impossibilità di accedere a delle nuove linee di credito – pregiudizio talora ricondotto nell’alveo dell’art. art. 41 Cost. (diritto di iniziativa economica privata) – e/o revoca delle concessioni dei crediti esistenti. Il considerando 4 del Regolamento UE 2016/679 contempla all’interno dei diritti fondamentali della persona la libertà d’impresa, con diritto al risarcimento del danno in caso di sua violazione. Nel momento in cui si ritiene sussistere una responsabilità della banca, il soggetto erroneamente…

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Ammortamento francese e anatocismo: prosegue il dibattito giurisprudenziale

Parte della recente giurisprudenza di merito rileva che il regime finanziario della capitalizzazione composta, adottato nella quasi totalità dei mutui predisposti con ammortamento alla francese (o a rata costante) concessi dagli istituti di credito, prevede l’attualizzazione dei flussi finanziari sulla base di una funzione di matematica esponenziale ed è caratterizzato da leggi finanziarie dotate della proprietà della scindibilità (a differenza di quello della capitalizzazione semplice, fondato su leggi additive), in forza delle quali la sua adozione comporta un effetto anatocistico, in virtù della produzione di interessi su interessi precedentemente maturati; e ciò in quanto, per effetto dell’applicazione di tale regime, gli interessi precedentemente maturati, a causa della loro capitalizzazione nel debito residuo, sono causa di ulteriori interessi (Trib. Massa 13.11.2018,…

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I contratti derivati interest rate swap stipulati dagli enti locali

La decisione delle Sezione Unite n. 8770/2020 sollecita l’attenzione degli operatori del diritto bancario e finanziario perché ha operato un’interessante ricognizione sulla natura e validità dei contratti derivati interest rate swap, affrontando anche la controversa questione della loro stipulazione da parte degli enti pubblici. Si riassumono di seguito gli aspetti essenziali della sentenza, al fine di offrire un preliminare approccio alla articolata decisione. L’interest rate swap è un derivato cd. over the counter (OTC) ossia un contratto: a) in cui gli aspetti fondamentali sono dati dalle parti e il contenuto non è eteroregolamentato come, invece, accade per gli altri derivati, cd. standardizzati o uniformi, essendo elaborato in funzione delle specifiche esigenze del cliente (per questo, detto bespoke); b) perciò non…

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La produzione dell’estratto conto non è soggetta al limite decennale ex art. 119, comma 4, TUB

In riferimento all’ambito di operatività dell’art. 119 TUB, il Trib. Catania 14.1.2020 nella sentenza allegata ha stabilito, relativamente alla richiesta di produzione documentale, che la limitazione ai dieci anni anteriori (comma 4) costituisce previsione specificamente dettata solo per i documenti relativi alle singole operazioni (ad es. copie degli assegni, bonifici, prelievi dello sportello o dei versamenti); tale limitazione non deve essere estesa anche ai documenti sintetici (estratto conto) di cui al primo e secondo comma dell’art. 119 TUB, soprattutto in assenza di una esplicita volontà legislativa in tal senso. In argomento, già prima il Tribunale di Napoli aveva ribadito che, riguardo ai rapporti intercorrenti tra i quattro commi dell’art. 119 TUB, la norma stabilisce due regole, una minima ed una…

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