Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 10 Gennaio 2023
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 15/12/2022 n. 36802 Assegno divorzile – valutazione delle prove (Art. 5 comma 6 legge. n. 898/1970 - art. 116 c.p.c.) Massima: “Ai fini del riconoscimento di assegno divorzile al coniuge che ha perso il lavoro, la capacità di spesa del richiedente che è superiore alla disponibilità del sussidio di disoccupazione e il mancato deposito in giudizio dei documenti relativi all’accordo di licenziamento e al TFR percepito, fanno presumere l’esistenza di redditi non dichiarati”. CASO In sede di separazione consensuale i coniugi si erano dichiarati indipendenti e autosufficienti, avendo regolato la totalità dei rapporti economici intercorsi tra gli stessi. Al momento dello scioglimento del vincolo coniugale, la donna richiedeva un assegno divorzile giustificato dall'avvenuto licenziamento,...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 13 Dicembre 2022
Cassazione civile sez. II, ordinanza del 29/11/2022, n.35086 Esclusione dalla comunione legale – acquisto di immobili (Art. 179 c.c.) Massima: "In caso di acquisto di un immobile intestato a uno dei coniugi in regime di comunione legale, la partecipazione all'atto di acquisto dell'altro coniuge non acquirente e la dichiarazione di esclusione del bene dalla comunione, prevista dall'art. 179 c.c. comma 2, non può assumere valenza confessoria se manca l'esatta indicazione della provenienza del denaro personale". CASO Il marito agisce in giudizio esponendo che l’acquisto effettuato durante la comunione legale, di un appartamento in Roma, intestato alla moglie quale suo bene personale, nonostante la dichiarazione resa nell’atto di compravendita, in realtà era stato pagato interamente dallo stesso anche mediante l'acquisizione di...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 29 Novembre 2022
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/11/2022, n.32643 Assegno divorzile – Principio della domanda (art. 6 legge n. 898/70 – Art. 112 c.p.c.) Massima: "Incorre nel vizio di ultra-petizione il giudice che attribuisce all’ex coniuge l’assegno divorzile in assenza della necessaria domanda di parte. Allo stesso modo il giudicante non può diversamente qualificare la domanda di parte, come diretta ad ottenere l'assegno divorzile, posto che nella specie la pretesa riguardava solo il pagamento del canone di locazione fino al pensionamento, con rinuncia a chiedere l'assegno divorzile per quel periodo". CASO Nella causa per la cessazione degli effetti civili del matrimonio il Tribunale di Trento aveva disposto un assegno di 400,00 euro a carico del marito in favore della moglie, fino...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 15 Novembre 2022
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/10/2022, n. 29264 Cessazione obbligo di mantenimento figli maggiorenni (art. 337 septies c.c. – art. 9 legge div.) Massima: "Il figlio che abbia ampiamente superato la maggiore età e non abbia reperito una occupazione lavorativa stabile, o che comunque lo remuneri in misura tale da renderlo economicamente autosufficiente, non può soddisfare l'esigenza di una vita dignitosa come persona adulta, con la pretesa di essere mantenuto dal genitore. Egli deve far fronte al suo stato attraverso i diversi strumenti di ausilio sociale messi a disposizione dallo Stato finalizzati ad assicurare sostegno al reddito". CASO Un padre, sottoposto ad amministrazione di sostegno per disabilità, agisce per la revoca dell’assegno di mantenimento della figlia, prossima ai trenta...
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Diritto e procedimento di famiglia
di Giuseppina Vassallo, Avvocato
- 2 Novembre 2022
Cassazione civile sez. un., sentenza del 19/10/2022, n. 30903 Riparto di giurisdizione tra gli Stati in materia di filiazione (art. 37 L. n. 219/1995 – art. 4-5 Convenzione dell’Aja 19.10.1996) Massima: “In assenza di una specifica disciplina contenuta in Convenzioni internazionali di cui gli Stati siano firmatari, le controversie relative alle obbligazioni alimentari sono assoggettate alle disposizioni di cui all’art. 37 della L. n. 218 del 1995, con la conseguente spettanza della giurisdizione al giudice italiano quando, come previsto dall'art. 3, il convenuto è domiciliato o residente in Italia. In tali casi può non essere applicato il criterio del luogo della residenza abituale del minore”. CASO Dopo la nascita del figlio, una donna di nazionalità sovietica aveva fatto ritorno in...
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