Procedimenti di cognizione e ADR

Rifiuto di sottoporsi a test ematico nel giudizio di riconoscimento di paternità (e opponibilità del comportamento agli eredi): la parola alla Cassazione

Cass. 15 Giugno 2015, n. 12312 Scarica la sentenza  Procedimento civile – giudizio di riconoscimento giudiziale di paternità – rifiuto di sottoporsi a prelievo biologico – opponibilità agli eredi – esclusione (C.c. art. 269; 116 c.p.c.) [1] Non può ritenersi opponibile agli eredi un comportamento processuale pregresso che trova le sue ragioni in motivazioni strettamente personali e, come tali, non estensibili all’erede che, subentrato nel processo, ha adottato una condotta processuale del tutto diversa rispetto a quella del proprio dante causa. CASO[1] A seguito della proposizione di un giudizio di riconoscimento giudiziale di paternità, il Tribunale di Roma accerta l’esistenza del vincolo parentale motivando esclusivamente sulla base del rifiuto del convenuto di consentire il prelievo di materiale biologico necessario all’espletamento dell’esame del…

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Notificazione del ricorso per Cassazione presso il procuratore cessato dall’incarico: nullità o inesistenza?

Cass. Sez. III., (ord.) 30 marzo 2015, n. 6427 Scarica l’ordinanza Processo civile – Ricorso per cassazione – Notificazione presso il domicilio o presso il procuratore del primo grado di giudizio poi sostituiti – Nullità o inesistenza della notificazione – Sanabilità o insanabilità – Rimessione alle Sezioni Unite(C.p.c. artt. 85, 156, 330) [1] Vanno rimesse al Primo Presidente della Corte di Cassazione, affinché valuti l’opportunità dell’assegnazione alle Sezioni Unite, le questioni concernenti: la validità scientifica e l’utilità pratica della distinzione tra nullità e inesistenza della notificazione alla luce del mutato quadro costituzionale; la correttezza della tradizionale individuazione del discrimine tra le due categorie nell’esistenza o no di un collegamento tra luogo della notifica e la persona del destinatario; la sanabilità o…

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Uno sguardo al procedimento «sommario» per la liquidazione degli onorari agli Avvocati

A seguito dell’entrata in vigore del d.leg. 1° settembre 2011, n. 150, il dichiarato obiettivo di riduzione e semplificazione dei riti civili speciali attraverso la loro riconduzione a tre modelli processuali fondamentali (il rito ordinario, il rito del lavoro e il rito sommario di cognizione) pare sia stato disatteso. Piuttosto che ad «un’inversione di tendenza rispetto al passato», il nuovo corpus normativo ha favorito la proliferazione di diversi riti speciali da applicarsi a ciascuna delle controversie assoggettate all’intervento normativo. In particolare, emerge la lacunosità della disciplina inerente le controversie in materia di liquidazione degli onorari e diritti degli avvocati, che è il frutto di una distratta redazione normativa e che, dopo pochi anni di applicazione, ha dimostrato le sue annunciate…

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L’eccezione di compromesso per arbitrato estero

L’eccezione di compromesso per arbitrato estero apre nel processo una questione di giurisdizione, che però può atteggiarsi diversamente a seconda che la lite devoluta agli arbitri stranieri già di per sé si collochi al di fuori dai limiti della giurisdizione italiana ovvero che la convenzione arbitrale stessa, portando in sé un patto di deroga alla giurisdizione italiana, sottragga ai limiti di essa una lite che per sua natura vi rientrerebbe. In tale ultimo caso la declinatoria di giurisdizione da parte del giudice adito dovrà essere preceduta dalla verifica delle condizioni richieste dall’art. 4 l. 218/95 e dall’art. II Convenzione di New York del 1958. L’eccezione di compromesso per arbitrato estero non trova, nel nostro ordinamento, una specifica e compiuta disciplina,…

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Rito lavoro: il potere istruttorio d’ufficio prevale sulle preclusioni e «salva» la prova

Cass., Sez. Lavoro, 17 luglio 2015, n. 15043 Scarica la sentenza Procedimento civile – Rito del lavoro – Preclusioni istruttorie – Poteri del giudice di ammissione di nuovi mezzi di prova – Presupposti(C.p.c. artt. 420, 421, 437) Procedimento civile – Ricorso in cassazione – Principio di autosufficienza – Indicazione specifica delle circostanze oggetto di prova e del contenuto del documento erroneamente interpretato dal giudice del merito – Necessità(C.p.c. artt. 360, 366) [1] Nel rito del lavoro il rigoroso sistema delle preclusioni, che regola in egual modo sia l’ammissione delle prove costituite che di quelle costituende, trova un contemperamento – ispirato all’esigenza della ricerca della ‘verità materiale’, cui è doverosamente funzionalizzato il rito del lavoro – nei poteri d’ufficio del giudice di…

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Arbitrato estero e proponibilità del regolamento di giurisdizione

Cass., sez. un., 26 maggio 2015, n. 10800 Scarica la sentenza Arbitrato estero – Clausola compromissoria – Eccezione di compresso – Natura – Questione di giurisdizione – Configurabilità – Regolamento di giurisdizione –Ammissibilità(Cod. proc. civ., artt. 37, 41, 806, 807, 808; l. 5 gennaio 1994, n. 25; l. 31 maggio 1995, n. 218, artt. 4, 11; d. leg. 2 febbraio 2006, n. 40). [1] Il sancire se una lite appartenga alla competenza giurisdizionale del giudice ordinario e, in tale ambito, a quella sostitutiva degli arbitri rituali, ovvero a quella del giudice amministrativo o contabile, integra una questione di giurisdizione, sicché nell’ipotesi in cui sia stata stipulata una convenzione di arbitrato è ammissibile il regolamento ex art. 41 c.p.c . Il principio va affermato…

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L’«appendice scritta» ha natura discrezionale: la richiesta delle parti non vincola il giudice a concedere i termini ex art. 183, comma 6, c.p.c.

Trib. Reggio Emilia, 5 marzo 2015, n. 383 Scarica la sentenza Procedimento civile – Memorie successive alla prima udienza – Concessione su istanza di parte – Discrezionalità(C.p.c. artt. 183; Att. C.p.c. art. 80 bis) [1] La richiesta di concessione dei termini ex art. 183, comma 6, c.p.c. non è vincolante per il giudice, che valuterà discrezionalmente se assegnarli in base alla loro effettiva utilità per la decisione della causa e nel rispetto del diritto di difesa delle parti. CASO[1 ] In un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo il Tribunale respinge la richiesta delle parti di concessione dei termini per il deposito delle memorie ex art. 183, comma 6, c.p.c. e decide direttamente la causa ai sensi dell’art. 281 sexies c.p.c. SOLUZIONE[1] Il Tribunale…

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Imposta ipotecaria: spetta alla Commissione tributaria il giudizio sull’opposizione alla cartella esattoriale

Trib. Como 16.07.2015, n. 1218. Scarica la sentenza Procedimento civile – Giurisdizione ordinaria – Opposizione a cartella di pagamento – Imposta ipotecaria – Insussistenza(Cod. proc. civ., art. 9; d. lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, artt. 2, 19) [1] Non sussiste la giurisdizione del giudice ordinario in caso di controversia avente ad oggetto l’opposizione avverso la cartella esattoriale emessa per intimare il pagamento dell’imposta ipotecaria, posto che a norma dell’art. 2, I co., d. lgs. 546/1992 spettano al giudice tributario le vertenze inerenti i tributi di ogni genere e specie, comunque denominati. CASO[1 ] Il ricorrente agisce dinanzi il Tribunale ordinario per ottenere la revoca della cartella esattoriale a lui notificata da parte di Equitalia ed avente ad oggetto il pagamento…

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L’ìnefficacia del contratto concluso dal rappresentante senza poteri è rilevabile d’ufficio

Cass. Sez. Unite, 03 giugno 2015, n. 11377 (ord.) Scarica l’ordinanza Processo civile – Eccezione in genere – Falsus procurator – Inefficacia del contratto – Rilevabilità d’ufficio(C.p.c. artt. 112, 167, 345; C.c. artt. 1398, 1399, 2697) [1] Poiché la sussistenza del potere rappresentativo in capo a chi ha speso il nome altrui è elemento costitutivo della pretesa che l’altro contraente intenda far valere in giudizio sulla base del negozio concluso dal rappresentante, non costituisce eccezione in senso proprio, e pertanto non ricade nelle preclusioni previste dagli artt. 167 e 345 c.p.c., la deduzione della inefficacia del contratto concluso dal falsus procurator; ne consegue che, ove il difetto di rappresentanza risulti dagli atti, di esso il giudice deve tener conto anche in…

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L. 162/2014: il difficile passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Il D.L. 12 settembre 2014, n.132, convertito dalla L. 10 novembre 2014, n. 162 – la riforma sulla degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato – ha introdotto nel codice di rito l’art. 183 bis, così ampliando le ipotesi di applicabilità del rito sommario di cognizione (art. 702 bis ss.). Esso attribuisce al giudice il potere discrezionale di disporre, nell’udienza di trattazione, il passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione, “valutata la complessità della lite e dell’istruzione probatoria”. Il coordinamento della novella disposizione con l’art. 183 c.p.c. e il sistema delle preclusioni operanti in primo grado fanno emergere significativi problemi interpretativi, opportunamente segnalati dalla dottrina ai quali, però, la giurisprudenza stenta a dare soluzione. L’art. 14 del…

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