Procedimenti di cognizione e ADR

Il termine assegnato dal giudice per la presentazione dell’istanza di mediazione non determina l’improcedibilità della domanda giudiziale, se il procedimento si conclude prima dell’udienza di rinvio

Trib. Vasto, sent. 27 settembre 2016 – Giudice Pasquale Opposizione a decreto ingiuntivo – Mediazione delegata – Tardiva proposizione – Improcedibilità – Insussistenza (d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5). [1] Il termine di quindici giorni assegnato dal giudice alle parti ex art. 5, 2° comma, d.leg. 28/2010 per l’esperimento del tentativo di mediazione obbligatorio non è perentorio; tuttavia la tardiva presentazione dell’istanza determina l’improcedibilità della domanda giudiziale, ove il procedimento di mediazione non si sia concluso prima dell’udienza di verifica fissata dal giudice ai sensi dell’art. 5, 2° comma, d.leg. 28/2010.  CASO [1] Nel corso di un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, il Tribunale di Vasto disponeva l’esperimento del tentativo di mediazione ai sensi dell’art. 5, 2°…

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Se la procura alle liti indica l’avvocato sbagliato

Cass. civ., Sez. Un., 2 maggio 2017, n. 10648 – Pres. Rordorf – Rel. D’Ascola Procura alle liti – Errore materiale nel testo della procura – Indicazione di difensore diverso da quello incaricato – Identificabilità dell’avvocato incaricato – Validità della procura (C.p.c. artt. 83, 125, 156, 638) È valida e solo affetta da errore materiale la procura alle liti errata nell’indicazione del professionista incaricato, che tuttavia non ha inficiato la possibilità di verificare certezza, provenienza e tempestività della procura medesima (nella specie, procura alle liti risultava conferita a un avvocato diverso da quello che aveva certificato l’autografia e firmato il ricorso). CASO  La fattispecie decisa dalla Corte di cassazione riguarda un’opposizione a decreto ingiuntivo diretta a farne valere la nullità…

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Costituzionalmente illegittimo l’art. 152 disp. att. c.p.c. nella parte in cui sanziona con l’inammissibilità del ricorso la mancata indicazione del valore della causa

Corte cost. 20 novembre 2017, n. 241 – Pres. Grossi – Est. Prosperetti Lavoro e previdenza (controversie) – Previdenza sociale – Spese in materia previdenziale – Obbligo indicazione valore di causa – Inammissibilità ricorso – Incostituzionalità (Disp. att. cod. proc. civ. art. 152; Cost. art. 3) [1] E’ costituzionalmente illegittimo l’art. 152, ultimo periodo, delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile, come modificato dall’art. 38, comma 1, lett. b), n. 2 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, nella legge 15 luglio 2011, n. 111, nella parte in cui, nei giudizi per prestazioni previdenziali, sanziona, con l’inammissibilità del ricorso, l’omessa indicazione del valore della prestazione dedotta in giudizio, il cui importo deve essere specificato…

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Nulla la notificazione telematica ad un indirizzo PEC presente solo nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA)

Trib. Palermo, decr. 17 luglio 2017 – Giud. Galazzi [1] Notificazioni in materia civile – Notificazione mediante posta elettronica certificata – Indice PA (IPA) – pubblico elenco – esclusione (L. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis, comma 1; D.L. 18.10.2012, n. 179, art. 16-ter; D.L. 29.11.2008, n. 185, art. 16, comma 8) [2] Notificazioni in materia civile – Notificazione mediante posta elettronica certificata – Notificazione a una Pubblica Amministrazione – Indirizzo PEC del destinatario risultante dal solo cd. Indice PA (IPA) – Nullità – Sanabile (L. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis, comma 1, e 11; D.L. 18.10.2012, n. 179, artt. 16, comma 12, e 16-ter; D.L. 29.11.2008, n. 185, art. 16, comma 8; D.M. 21.2.2011, n. 44, art. 7; Cod. proc….

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I provvedimenti anomali ed i provvedimenti abnormi

In giurisprudenza e dottrina si trova spesso l’uso promiscuo dei termini provvedimento anomalo ed abnorme. Identificare i caratteri dell’uno e dell’altro è importante per determinare le conseguenze che producono e i mezzi di impugnazione contro di essi esperibili. I provvedimenti anomali  Con l’espressione provvedimento anomalo si indica un provvedimento giudiziale dal contenuto non corrispondente a quello che, per convenzione, accompagna la forma che lo riveste. Un esempio classico è l’ordinanza con cui il giudice dichiara esecutivo il progetto di divisione in presenza di contestazioni espresse o potenziali, quindi in mancanza delle condizioni richieste dal terzo comma dell’art. 789 c.p.c. In buona sostanza, il provvedimento anomalo è il risultato di un errore nell’iter della sua costituzione: la deviazione dalle norme che…

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Principio di diritto enunciato dal plenum di una Corte superiore. A chi spetta l’interpretazione?

Non è la prima volta che il nostro Settimanale di procedura civile propone decisioni che non riguardano direttamente il processo civile. Questa scelta è talora giustificata dai legami formali che si stabiliscono tra i diversi sistemi (basti pensare alla disciplina integrata sul riparto delle giurisdizioni; o al regime delle decisioni delle Corti europee). Altre volte, la pubblicazione di «jurisprudentia in re aliena» dipende dalle analogie fra istituti: in tal caso la scelta risponde all’esigenza di un approccio interdisciplinare, che consente all’operatore di trarre spunti utili alla soluzione dei problemi relativi al settore in cui è specializzato. Al dialogo interdisciplinare diamo ora continuità con un’ordinanza del Consiglio di Stato sul principio di diritto enunciato dal suo plenum. Come bene evidenzia il…

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La tardiva proposizione dell’istanza di mediazione non determina l’improcedibilità della domanda

Tribunale di Vasto, ord., 15 maggio 2017 – Giudice Pasquale Mediazione delegata – Tardiva proposizione – Improcedibilità – Non sussiste (d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5; cod. proc. civ., art. 152, comma 2°) [1] Il termine di giorni quindici previsto dall’art. 5, comma 2°, d.leg. n. 28/2010, assegnato dal giudice alle parti per la presentazione della domanda di mediazione ha natura ordinatoria e non perentoria, sicché il deposito dell’istanza oltre il termine suddetto non determina l’improcedibilità della domanda, a meno che dal ritardo non sia derivato un pregiudizio all’effettivo esperimento della mediazione prima dell’udienza di verifica, fissata ex art. 5, comma 2°, d.leg. n. 28/2010.  IL CASO [1] L’ordinanza in commento affronta il tema della natura del termine…

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La posizione processuale del minore nei procedimenti cd de potestate

Viene esaminato il difficile inquadramento del minore nei procedimenti relativi alla responsabilità genitoriale, ponendo attenzione alla configurabilità della qualità di parte e ai profili relativi al conflitto di interessi. Riconoscimento della qualità di parte al minore-figlio nei procedimenti ablativi e limitativi della responsabilità genitoriale Il riconoscimento della qualità di parte al soggetto minore di età, unitamente ai genitori, nei procedimenti limitativi ed ablativi della responsabilità genitoriale (c.d. de potestate), ancorché non espressamente prevista dal legislatore, può considerarsi dato oramai acquisito dalla giurisprudenza e dalla dottrina (in tal senso B. Poliseno, Profili di tutela del minore nel processo civile, Napoli, 2017, 99). In particolare, l’attribuzione della qualità di parte al soggetto minore di età in tali procedimenti va ricostruita con riguardo…

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La responsabilità verso il terzo trasportato e la presunzione ex art. 2054 c.c.

Cass. Civ., Sez. VI, 20 giugno 2017, n. 15313 – Pres. Amendola – Est. Pellecchia Prova civile – Responsabilità da circolazione stradale – Terzo trasportato – Ripartizione dell’onere probatorio – Presunzioni (Cod. civ., artt. 2054, 2055, 2697; Cod. ass., art. 141). [1] In caso di scontro tra veicoli, la persona trasportata a titolo di cortesia, per ottenere il risarcimento del danno extracontrattuale, può avvalersi della presunzione ex art. 2054, 1° comma, c.c. non solo contro conducente e proprietario del veicolo sul quale viaggiava, ma anche nei confronti del proprietario che del conducente dell’altro veicolo; salva l’azione di regresso di questi ultimi nei confronti del primo conducente ex art. 2055 c.c. secondo le rispettive colpe, ove abbiano risarcito per intero il…

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Riduzione o estensione del termine per proporre opposizione a decreto ingiuntivo da parte del giudice e obbligo di motivazione

Cass., sez. VI-2, ord. 30 agosto 2017, n. 20561 – Pres. Petitti – Rel. D’Ascola Ingiunzione (procedimento per) – Opposizione – Termine – Modifica da parte del giudice – Obbligo di motivazione (641 c.p.c.) [1] I motivi che consentono al giudice di ridurre o aumentare il termine entro il quale il debitore può proporre opposizione al decreto ingiuntivo ex art. 641, comma 2, c.p.c., nonché le ragioni che li caratterizzano come «giusti», devono essere enunciati nel provvedimento, quantomeno con rinvio implicito alle condizioni che ne giustificano la sussistenza, specificamente rappresentate dal creditore nel testo del ricorso, in modo che si possa ritenere che il giudice le abbia vagliate e, quindi, accolte. CASO [1] Il ricorrente si duole della riduzione a…

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