Impugnazioni

Sull’appellabilità delle sentenze del giudice di pace

Cass., sez. VI, ord., 18 gennaio 2018, n. 1210 – Pres. Amendola – Rel. Rubino [1] Impugnazioni civili – Appellabilità delle sentenze del giudice di pace – Determinazione del valore – Richiesta di condanna a una somma inferiore al limite di cui all’art. 113, co. 2, c.p.c. ovvero alla maggiore somma che risulterà dovuta – Valore corrispondente al limite massimo di competenza del giudice (Cod. proc. civ., artt. 14, 113, co. 2, 339, co. 3) [1] Nel giudizio innanzi al giudice di pace, qualora sia proposta una domanda di condanna al pagamento di una somma determinata, inferiore al limite di cui all’art. 113, secondo co. 2, c.p.c., ovvero nella somma che risulterà dovuta e comunque entro i limiti della competenza…

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Deposito nel giudizio di cassazione di atti (e provvedimenti) notificati via PEC: uno spiraglio per la sanatoria del difetto di attestazione di conformità?

Cass. civ., Sez. III, sent., 2 marzo 2018, n. 4932 – Pres. Spirito – Rel. Fiecconi Giudizio di cassazione – Controricorso – Notificazione a mezzo posta elettronica certificata – Deposito di copia analogica della relazione di notificazione e dei documenti correlati – Attestazione di conformità – Mancanza – Eccezione di nullità da parte del ricorrente – Inammissibilità del controricorso (Cod. proc. civ., artt. 156, 160, 162 e 370; l. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis, 6, 9 e 11; d.l. 18.10.2012, n. 179, conv. dalla l. 17.12.2012, n. 221, art. 16-undecies; d.lg. 7.3.2005, n. 82, art. 23, cod. civ., art. 2719) [1] Nel procedimento di cassazione è inammissibile il controricorso notificato telematicamente, del quale sia stata depositata una copia analogica priva…

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L’impugnazione incidentale tardiva nelle cause connesse

Nota a Cass., sez. VI, 12 marzo 2018, n. 5876 – Pres. D’Ascola – Rel. Scalisi Impugnazioni – Impugnazione incidentale tardiva – Cause scindibili – Interesse ad impugnare – Sussistenza – Ammissibilità. (C.p.c., artt. 332, 333, 334). [1] Nelle cause scindibili, è ammissibile l’impugnazione incidentale tardiva rivolta contro una parte diversa dall’impugnante principale, se sussiste interesse ad impugnare.  IL CASO [1] Nel processo vertente sull’inadempimento contrattuale per inidoneità del bene venduto erano convenuti in giudizio il venditore ed il produttore del bene. Il Tribunale accertava la responsabilità del produttore e lo condannava a risarcire il danno direttamente in favore dell’attore acquirente. Il produttore soccombente impugnava la sentenza, e l’acquirente proponeva appello incidentale chiedendo la condanna per inadempimento contrattuale del venditore…

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Motivazione ad abundantiam sul merito e interesse ad impugnare

I. La nozione di motivazione sovrabbondante Si intende per motivazione ad abundantiam quella con cui il giudice – ad esempio, a sostegno dell’infondatezza della domanda della quale abbia già ravvisato l’inidoneità, per ragioni processuali, ad essere esaminata nel merito – illustri un ipotetico percorso logico-giuridico alternativo a quello trasfuso in sentenza, vòlto forse a convincere il soccombente in ordine all’inattendibilità astratta delle sue tesi anche laddove egli (o il giudice dell’impugnazione) dissenta dalla ratio decidendi in concreto posta a base della pronuncia. A tal proposito è consolidato in giurisprudenza – a partire da Cass., sez. un., 14 marzo 1990, n. 2078, e confermato da Cass., sez. un., 20 febbraio 2007, n. 3840 e, tra le sezioni semplici, ribadito più recentemente…

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Sull’applicabilità dell’art. 360-bis, n. 1, c.p.c. in presenza di un unico precedente di legittimità

Cass. civ., sez. VI, 22 febbraio 2018, n. 4366, Pres. Amendola – Rel. De Stefano [1] Cassazione civile – Ricorso – Unico precedente – Orientamento della giurisprudenza della Suprema Corte – Conformità alla giurisprudenza della Suprema Corte – Indicazione delle critiche avverso la giurisprudenza di legittimità – Inammissibilità (Cod. proc. civ., art. 360 bis) [1] In tema di ricorso per cassazione, anche un solo precedente di legittimità, benché remoto, se univoco, chiaro e condivisibile (e, a maggior ragione, se pacifico nella scienza giuridica nazionale), è idoneo ad integrare l’orientamento della giurisprudenza della Suprema Corte cui si sia conformata la pronuncia impugnata, con la conseguenza che il ricorso avverso quest’ultima, quando non richiami tale orientamento e non sviluppi valide critiche contro…

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Assenza di firma digitale sulla relazione di notifica telematica di un atto? La Cassazione esclude (a certe condizioni) sia la nullità insanabile, sia l’inesistenza giuridica

Cass. civ., sez. lav., sent., 12 dicembre 2017, n. 29775 – Pres. Amoroso – Rel. Lorito [1] Notificazioni in materia civile – Notificazione a mezzo posta elettronica certificata – Mancanza della firma digitale sulla relazione di notifica – Inesistenza della notificazione – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 156, 160; l. 21 gennaio 1994, n. 53, artt. 3-bis e 11) [2] Notificazioni in materia civile – Notificazione a mezzo posta elettronica certificata – Conoscenza dell’atto da parte del destinatario – Raggiungimento dello scopo – Sanatoria (Cod. proc. civ., artt. 156, 160 – l. 21 gennaio 1994, n. 53, artt. 3-bis e 11) [1] L’assenza della firma digitale sulla relazione di notifica dell’atto processuale di parte notificato con modalità telematica non rende…

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Sull’ammissibilità del regolamento di competenza d’ufficio tra materia e valore

Cass., sez. un., 18 gennaio 2018, n. 1202 [1] Competenza civile – Regolamento d’ufficio – Ammissibilità – Presupposti  (Cod. proc. civ., art. 45) [1] È inammissibile il regolamento di competenza d’ufficio nel caso in cui il secondo giudice dinanzi al quale il processo venga riassunto neghi di esser competente per materia e ritenga che la competenza sulla causa sia regolata solamente ratione valoris.  CASO [1] All’esito del giudizio di opposizione promosso avverso un decreto ingiuntivo recante condanna dell’ingiunto al pagamento di una somma di circa mille euro a titolo di canoni enfiteutici, il Giudice di pace di Cefalù declinava la propria competenza rimettendo le parti innanzi alla sezione specializzata agraria del Tribunale di Termini Imerese, sul presupposto che la domanda…

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Brevi note in tema di interesse a impugnare e soccombenza

Cass., sez. lav., 11 dicembre 2017, n. 29578 Impugnazioni civili – Appello – Soccombenza – Interesse ad impugnare – Sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 100, 323). [1] Ai fini della sussistenza dell’interesse ad impugnare una sentenza rileva una nozione sostanziale e materiale di soccombenza, che faccia riferimento non già alla divergenza tra le conclusioni rassegnate dalla parte e la pronuncia, ma agli effetti pregiudizievoli che dalla medesima derivino nei confronti della parte. CASO [1] In parziale accoglimento delle domande proposte da un dipendente dell’Azienda Regionale Edilizia Residenziale per la Valle d’Aosta, il Tribunale di Aosta, in funzione di giudice del lavoro, riconosceva il superiore inquadramento del ricorrente nel terzo livello dirigenziale del CCNL di settore, in luogo della categoria D…

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Una pronuncia in controtendenza sui rapporti fra appello incidentale e onere di riproposizione

Il presente lavoro dà conto di una recente pronuncia di legittimità che sembra rimettere in dubbio l’ambito di operatività di appello incidentale e onere di riproposizione, così come ridelineato dal recente dittico delle Sezioni Unite. I recenti interventi chiarificatori delle Sezioni Unite in materia di rapporti fra appello incidentale e onere di riproposizione. Il regolamento dei confini fra onere di riproposizione ex art. 346 c.p.c. e appello incidentale ex art. 343 c.p.c. e la conseguente delimitazione dei rispettivi campi di applicazione investe una delle tematiche più complesse del giudizio di impugnazione. Su tale problematica, le Sezioni Unite (cfr. Cass., sez. un., 19 aprile 2016, n. 7700, annotata da C. Consolo, in Corr. Giur., 2016, 977 e ss.; Cass., sez. un.,…

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Il divieto di nova in appello ex art. 345 c.p.c. comprende anche le nuove contestazioni

Cass., sez. VI, 1 febbraio 2018, n. 2529 – Pres. Amendola – Rel. Scrima Impugnazioni – Giudizio d’appello – Divieto dei nova – Ambito applicativo – Nuove contestazioni – Inammissibilità (Cod. proc. civ., art. 345 c.p.c.) [1] Il divieto di nova, sancito dall’art. 345 c.p.c., riguarda non soltanto le domande e le eccezioni in senso stretto ma anche le contestazioni nuove, ossia quelle non esplicate in primo grado, le quali pertanto, se formulate dopo il primo grado, sono inammissibili.  CASO [1] All’esito di un articolato iter processuale originato da una domanda proposta da alcuni medici specializzandi per il riconoscimento dell’indennizzo per inesatta o tardiva attuazione di direttiva, l’Avvocatura di Stato si difende nel giudizio di rinvio eccependo la frequentazione da…

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