Diritto Bancario

Sezioni Unite: OK all’eccezione di prescrizione generica

Con decisione del 13 giugno 2019 n. 15895, le Sezioni Unite della Cassazione – ritenuto che l’elemento qualificante dell’eccezione di prescrizione è l’allegazione dell’inerzia del titolare del diritto, che costituisce il fatto principale al quale la legge riconnette l’effetto estintivo e che, se il correntista può limitarsi ad indicare l’esistenza di versamenti indebiti e chiederne la restituzione in riferimento ad un dato conto e ad un tempo determinato, anche la Banca, dal canto suo, potrà limitarsi ad allegare l’inerzia dell’attore in ripetizione, e dichiarare di volerne profittare – hanno risolto il contrasto giurisprudenziale (eccezione di prescrizione specifica o generica?) nel senso della non necessarietà dell’indicazione, da parte della banca, del dies a quo del decorso della prescrizione. È stato dunque…

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Cancellazione dal Registro Informatico del protesto di assegni e cambiali/tratte accettate

Il protesto è un atto pubblico con cui il Pubblico Ufficiale autorizzato constata la mancata accettazione di una tratta o il mancato pagamento di una cambiale o di un assegno. Le Camere di Commercio mensilmente pubblicano nel Registro Informatico gli elenchi dei protesti levati dai Pubblici Ufficiali abilitati. Tale Registro contiene i protesti per 5 anni dalla data della loro pubblicazione, fatte salve eventuali cancellazioni intercorse a seguito di presentazione della relativa istanza. La cancellazione dal Registro Informatico del protesto di assegni e cambiali/tratte accettate è disciplinata dalla Legge 18/8/2000, n. 235. Relativamente a cambiali/tratte accettate la domanda di cancellazione può essere presentata nel caso in cui il debitore: abbia effettuato il pagamento della cambiale/tratta accettata entro 12 mesi dalla levata del protesto; sia…

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Illegittima segnalazione “a sofferenza” e risarcimento del danno

Una decisione del Trib. Modena dell’11 febbraio 2019 opera una interessante ricognizione di ‘punti fermi’ giurisprudenziali in merito alle conseguenze di una illegittima segnalazione a sofferenza, sintetizzabili come segue: in ipotesi di illegittima segnalazione del debitore alla Centrale Rischi Bankitalia, possono essere risarciti sia il danno non patrimoniale alla persona, anche giuridica, con riguardo ai valori della reputazione e dell’onore (essendo anche i soggetti collettivi titolari dei diritti della personalità a tutela costituzionale ex art. 2 Cost.), sia il danno al patrimonio, che può essere oggetto della prova presuntiva, quale conseguenza per l’imprenditore di un peggioramento della sua affidabilità commerciale, essenziale anche per l’ottenimento e la conservazione dei finanziamenti, con lesione del diritto ad operare sul mercato secondo le regole…

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L’anatocismo giudiziale

Il divieto di pattuizione degli interessi sugli interessi scaduti, stabilito dall’art. 1283 c.c. consente, come regola di carattere generale, la capitalizzazione solo a determinate condizioni, ovvero dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla scadenza degli interessi e sempre che siano scaduti da almeno sei mesi. Riguardo all’anatocismo giudiziale, gli interessi anatocistici sono ammissibili solo nella misura in cui sia fatta specifica ed espressa domanda diretta ad ottenerli (Cass., Sez. Un., n. 10156/1998; Cass. n. 5218/2011; Cass. n. 21340/2013; Cass. n. 24160/2014; Cass. n. 8156/2017). Qualora la domanda sia ambigua e suscettibile di essere interpretata sia come volta ad ottenere il riconoscimento degli interessi anatocistici sia come richiesta degli interessi moratori destinati a maturare dopo la…

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Contenzioso bancario e lite temeraria

Nell’ambito dei giudizi aventi ad oggetto il collegamento tra ammortamento francese e anatocismo o la sommatoria degli interessi corrispettivi e moratori ai fini della determinazione del tasso usurario, in talune circostanze la giurisprudenza, a fronte di un giudizio incentrato su erronei ed inappropriati assunti giuridici e/o destituito di qualsiasi supporto probatorio, ha ravvisato gli estremi della lite temeraria, sanzionabile ex art. 96 c.p.c. (cfr. Trib. Verona 24.3.2015; Trib. Salerno 30.1.2015; Trib. Brescia 13.6.2017 e 27.9.2017; Trib. Santa Maria Capua Vetere 27.3.2017;  Trib. Torino 17.9.2014; Trib. Verona 27.4.2014; Trib. Padova 17.2.2015 e 10.3.2015; Trib. Reggio Emilia 6.10.2015; Trib. Civitavecchia 25.3.2016; Trib. Milano 9.3.2017 e 9.11.2017; Trib. Treviso 29.12.2017; Trib. Torino 2.3.2018). In particolare, è abitualmente censurata (ex multis Trib. Roma 26.9.2018):…

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La liberazione del fideiussore ex art. 1956 c.c.

La garanzia fideiussoria è diffusamente utilizzata dal sistema bancario a protezione delle somme erogate. Per consolidato convincimento giurisprudenziale, il fideiussore che chiede la liberazione della garanzia prestata invocando l’applicazione dell’articolo 1956 c.c. ha l’onere di provare, ai sensi dell’articolo 2697 c.c., l’esistenza degli elementi richiesti a tal fine, e cioè che, successivamente alla prestazione della fideiussione per obbligazioni future, il creditore, senza la sua autorizzazione, abbia fatto credito al terzo pur essendo consapevole dell’intervenuto peggioramento delle sue condizioni economiche (Cass. n. 5833/2019; Cass. n. 6251/2018; Cass. n. 2132/2016; Cass. n. 2524/2006; Cass. n. 10870/2005). La predetta autorizzazione può essere ritenuta implicitamente concessa dal garante laddove emerga perfetta conoscenza, da parte sua, della situazione patrimoniale del debitore garantito. Questo perché tale…

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Contenzioso bancario: due interessanti decisioni della Cassazione

Si segnalano due recenti decisioni della Cassazione, di significativo impatto operativo. Con la sentenza n. 11543/2019, i giudici di legittimità hanno affrontato l’annosa questione della incompleta produzione degli estratti conto, fornendo dettagliate indicazioni operative riguardo alla distribuzione degli oneri probatori tra banca e correntista. Nei rapporti bancari di conto corrente, è osservato, una volta che sia stata esclusa la validità della pattuizione di interessi ultralegali o anatocistici a carico del correntista e si riscontri la mancanza di una parte degli estratti conto, il primo dei quali rechi un saldo iniziale a debito del cliente, occorre distinguere il caso in cui il correntista sia convenuto da quello in cui sia attore in giudizio. Nella prima ipotesi, l’accertamento del dare e avere…

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Chiarimenti sulla normativa applicabile all’assegno circolare

Con la recente ordinanza del 30 aprile 2019 n. 11387, la Cassazione ha operato alcuni chiarimenti in merito alla normativa applicabile all’assegno circolare (diversa da quella relativa all’assegno bancario). In particolare, i giudici di legittimità hanno dovuto valutare se, in riferimento a quattro assegni circolari portati all’incasso a quasi un anno di distanza dalla loro emissione, trovi applicazione il termine previsto per i soli assegni bancari, secondo un criterio di ragionevolezza e proporzionalità. Al riguardo, la Cassazione ha escluso l’applicazione analogica degli artt. 32 e 35 del r.d. n. 1736 del 1933 all’assegno circolare, evidenziando quanto segue: – nel caso in cui un assegno circolare non sia stato effettivamente riscosso dal beneficiario, il diritto al rimborso della provvista da parte…

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La domanda di accertamento negativo del credito

La domanda di accertamento negativo del credito, che presuppone la verifica della insussistenza della causa debendi (nullità clausole contrattuali), è abitualmente strumentale alla domanda di ripetizione ex art. 2033 c.c. degli importi illegittimamente addebitati dalla banca (Cass. n. 7501/2012; Cass. n. 22872/2010; Cass. n. 1146/2003;) ma può essere legittimamente avanzata anche autonomamente. Questa azione condivide con l’azione di ripetizione di indebito, infatti, un nucleo di fatti comune (addebito in c/c in base a patto nullo oppure in mancanza di patto), il quale esaurisce il contenuto dell’accertamento negativo e costituisce parte del più ampio thema decidendum dell’azione di ripetizione. Soltanto per agire in ripetizione il cliente ha l’onere di allegare e provare non soltanto l’indebito ma anche lo spostamento patrimoniale. La…

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Il TAEG/ISC nei contratti di mutuo

La giurisprudenza maggioritaria esclude che la eventuale difformità tra il TAEG/ISC effettivamente applicato e quello indicato nel contratto di mutuo possa inficiare la valida pattuizione del tasso di interesse (ex multis Trib. Bologna 29.9.2017 e Trib. Bologna 8.2.2018; Trib. Livorno 19.7.2017; Trib. Mantova 20.12.2017; Trib. Tempio Pausania 15.9.2017; Trib. Terni 15.2.2018; Trib. Roma 3.1.2018; Trib. Roma 23.2.2018; Trib. Bari 7.6.2017; Trib. Napoli Nord 9.7.2018; Trib. Lucca 7.1.2019). Le argomentazioni abitualmente recate a sostegno di questo orientamento sono del seguente tenore: – l’ISC è un mero indicatore previsto dalla normativa vigente ai fini di pubblicità e trasparenza e non un tasso/prezzo/condizione cui – esclusivamente – fa riferimento l’art. 117, comma 6, TUB; – non essendo l’ISC un tasso/prezzo/condizione deve escludersi l’applicabilità…

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