SOCIETÀ E CRISI DI IMPRESA
L’azione revocatoria ex art. 20901 c.c. proposta avverso un atto di scissione societaria: la competenza del Tribunale fallimentare
Cass. civ., Sez. Unite, Sent., 26/02/2025, n. 5089 Parole chiave: azione revocatoria ordinaria – atto di scissione societaria – regolamento di competenza – sezioni specializzate in materia di impresa. Massima: “L’azione revocatoria ordinaria ai sensi dell’art. 2901 c.c. nei confronti di un atto di scissione societaria, che mira a dichiarare l’inopponibilità del negozio al creditore, è devoluta alla competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa. Tale azione, pur non introducendo una controversia relativa ai rapporti interni tra società, soci e organi sociali, e pur non risultando diretta ad incidere sulla scissione privandola di efficacia erga omnes, investe un tipico atto dell’organizzazione societaria. La competenza del Tribunale delle imprese si fonda sul fatto che l’atto di scissione, produttivo di un pregiudizio…
Continua a leggere...Opponibile al fallimento il lodo arbitrale sottoscritto dagli arbitri
Cass., sez. I, 5 febbraio 2025, n. 2840, Pres. Terrusi – Est. Fidanzia [1] Fallimento – Ammissione al passivo – Arbitrato – Lodo. Massima: “Il lodo arbitrale rituale, in quanto pienamente assimilabile ad una sentenza giurisdizionale sin dall’ultima sottoscrizione, a norma dell’art. 824-bis c.p.c., è come tale opponibile alla procedura fallimentare dalla suddetta data, nella quale il provvedimento viene a esistenza e comincia a produrre i suoi effetti.” CASO [1] Una s.r.l. presentava domanda di insinuazione allo stato passivo di un’altra s.r.l. allegando, quale titolo del proprio credito, un lodo arbitrale rituale precedentemente ottenuto, e consacrante l’esistenza di un diritto di credito nei confronti della debitrice fallita. Il giudice delegato, rilevato come il lodo arbitrale non fosse stato reso esecutivo…
Continua a leggere...Cessione di quote sociali: il prezzo previsto nel contratto definitivo prevale su quello indicato nel contratto preliminare, salva simulazione del prezzo
Cassazione civile, Sezione II, Ordinanza n. 10459 del 22 aprile 2025. Parole chiave: cessione di quote – società – contratto preliminare – contratto definitivo – interpretazione del contratto – simulazione – prezzo – Massima: “Nel caso in cui, a fronte di un dato prezzo di cessione stabilito nel preliminare, il corrispettivo determinato nel definitivo sia di importo inferiore, non si tratta di mancata “formalizzazione” nella cessione definitiva di tutti gli impegni negoziali in precedenza assunti, bensì della regolamentazione della cessione in modo differente dagli impegni in precedenza assunti. In questa evenienza, la diversa pattuizione contenuta nel definitivo sulla quantificazione del prezzo prevale sulla pattuizione stabilita nel preliminare, salvo che ricorra una simulazione di detto prezzo (come effettivamente ritenuta sussistente nel…
Continua a leggere...Mutuo solutorio: la soluzione delle Sezioni Unite
Sezioni Unite – n. 5841 del 18 febbraio 2025[1] Parole chiave: Contratti bancari – mutuo solutorio – titolo esecutivo Riferimenti normativi Cod. Civ..: art. 832, art. 1214art. 1231, art. 1813, art. 1814, art. 1852; L.F. artt. 182-bis e 182-quater, art. 1852; C.P.C.: art. 474. CASO La questione sulla quale verte il provvedimento di legittimità trova fondamento in un provvedimento del Tribunale di Ferrara, emesso nel settembre 2016, avente ad oggetto l’utilizzo delle somme erogate a fronte di un Finanziamento Ipotecario e gli effetti che ne derivano in ragione della lamentata natura dell’utilizzo della somma erogata a pagamento solutorio (di obbligazioni pregresse), ed oggetto di impugnazione avanti la Corte d’Appello di Bologna che lo rigettava con sentenza resa pubblica il 4…
Continua a leggere...La denuntiatio del socio finalizzata a consentire agli altri l’esercizio del diritto di prelazione, non fa sorgere alcun obbligo di contrarre
Trib. Milano, sez. Impresa, ord. del 28 gennaio 2020. Massima: “In tema di diritto di prelazione riconosciuto dallo Statuto ai soci per il caso in cui uno di essi manifesti l’intenzione di cedere la propria partecipazione ad un terzo, la cd “denuntiatio” non ha natura giuridica di vera e propria offerta contrattuale, ma costituisce un semplice “invito a contrarre”, volto a mettere gli altri soci-oblati a conoscenza dell’intenzione di uno di essi di disporre della propria partecipazione sociale, nonché di comunicare tutte le condizioni alle quali il promittente intende concludere il contratto di cessione con terzi. Di conseguenza, con la semplice denuntiatio non sorge alcun obbligo immediato a carico del promittente, il quale è libero anche di non stipulare il…
Continua a leggere...La dichiarazione di fallimento determina la risoluzione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti per impossibilità sopravvenuta
Cass. civ., sez. I, 17 dicembre 2024, n. 32996 – Pres. Cristiano – Rel. Pazzi Parole chiave: Accordo di ristrutturazione dei debiti – Omologazione – Successiva dichiarazione di fallimento – Impossibilità di attuazione del piano di risanamento – Sussistenza – Risoluzione per impossibilità giuridica sopravvenuta – Conseguenze [1] Massima: “In tema di accordi di ristrutturazione ex art. 182-bis l.fall., la dichiarazione di fallimento successiva all’omologazione dell’accordo fa sì che l’attuazione del piano sia resa impossibile per l’intervento di un evento che, sovrapponendosi alla procedura minore, inevitabilmente lo rende irrealizzabile; ne discende il venire meno della causa di risanamento posta a base di ciascuno dei singoli accordi di ristrutturazione dei debiti, cui consegue la loro risoluzione per impossibilità giuridica sopravvenuta della…
Continua a leggere...Compenso, inadempimento e responsabilità dei sindaci di società
Corte di cassazione, 27 dicembre 2024, n. 34671, Pres. Ferro, Rel. Fidanzia Parole chiave Collegio sindacale – Retribuzione – Eccezione di inadempimento Massima: “In tema di retribuzione dei sindaci di società, ove il sindaco di una società fallita proponga opposizione allo stato passivo, dolendosi dell’esclusione di un credito al compenso maturato del quale abbia chiesto l’ammissione, il fallimento, dinanzi alla pretesa creditoria azionata nei suoi confronti, può sollevare, per paralizzarne l’accoglimento in tutto o in parte, l’eccezione di totale o parziale inadempimento o d’inesatto adempimento da parte dello stesso ai proprio obblighi contrattuali”. Disposizioni applicate Art. 2402 c.c. (retribuzione), art. 2407 c.c. (responsabilità), art. 1460 c.c. (eccezione d’inadempimento) CASO Due componenti di uno studio associato svolgono la funzione di sindaco…
Continua a leggere...Misure protettive e cautelari: fumus boni iuris e periculum in mora?
Tribunale di Trapani 11 marzo 2025 Parole chiave: Composizione negoziata della crisi – Misure protettive e cautelari – Requisiti – Esecuzione del piano di risanamento – Concessione Massima: “Ai fini della concessione di misure cautelari atipiche ex art. 19 CCII è sufficiente che ricorrano, anche in via presuntiva, il fumus boni iuris – nella forma della probabile crisi suscettibile di superamento – e il periculum in mora, identificabile nel rischio che l’assenza di protezione incida negativamente sul buon esito delle trattative e sulla continuità dell’impresa. Le misure protettive e cautelari, pur comprimendo i diritti dei creditori, devono ritenersi legittime se funzionali al perseguimento del risanamento e proporzionate rispetto al pregiudizio potenzialmente arrecato ai creditori. È compito dell’esperto o dei creditori…
Continua a leggere...La valutazione della responsabilità dell’amministratore di una società in caso di bancarotta fraudolenta da reato societario e operazioni dolose
Cass. pen., Sez. V, Sent., 21/02/2025, n. 7261 Parole chiave: bancarotta fraudolenta impropria da reato societario per false comunicazioni sociali – bancarotta preferenziale – bancarotta impropria da operazioni dolose – fraudolento autofinanziamento – fallimento. Massima: “Nella valutazione della responsabilità per bancarotta fraudolenta da reato societario e operazioni dolose, è essenziale accertare il nesso causale tra le condotte dell’imputato e il dissesto della società, distinguendo tra debiti preesistenti e quelli generati durante il periodo di gestione dell’imputato”. Disposizioni applicate: art. 223, comma 2, n. 2, Legge Fallimentare – art. 217 Legge Fallimentare. Il giudizio di Cassazione oggetto del presente commento muove dall’impugnazione della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro con la quale “A.A.”, amministratore unico e legale rappresentante della società CMP costruzioni S.r.l. – dichiarata…
Continua a leggere...Composizione negoziata della crisi e misure cautelari nei confronti delle banche
Trib. Padova, 13 gennaio 2025, Est. G. Amenduni Parole chiave: Composizione negoziata della crisi- Misure cautelari – Sospensione obbligo di rimborso finanziamenti – Inibitoria escussione garanzia MCC SACE- Inibitoria iscrizioni Centrale Rischi. Massima: “Nell’ambito della composizione negoziata della crisi, oltre alle misure protettive tipiche aventi i contenuti dell’art. 18 CCII, è possibile ottenere, per il buon esito delle trattative, anche misure cautelari, ex art. 19 CCII, consistenti: i) nella sospensione per il debitore dell’obbligo di rimborso dei finanziamenti bancari in essere, senza decadere dal beneficio del termine e con contestuale divieto per le banche di estinguere la propria posizione creditoria; ii) nell’inibitoria per gli istituti di credito di segnalare la società debitrice alla Centrale Rischi e alla Crif in conseguenza…
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