MONDO PROFESSIONE
Documenti custoditi negli archivi digitali e applicabilità dell’art. 2712 c.c.
La lettura di una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 37542 del 30 novembre ’21, costituisce motivo di interesse non tanto per la vicenda in sé ma piuttosto per alcune riflessioni stimolate dalle argomentazioni utilizzate dalla Corte. La vicenda non presenta tratti di originalità, trattandosi di un contenzioso tra un Comune siciliano e l’agente della Riscossione nel quale si discute della prescrizione di alcuni tributi richiesti con cartella esattoriale; nell’ambito di tale contenzioso i giudici di merito avevano negato efficacia probatoria sia ad alcuni documenti informatici (estratti denominati “interrogazione documenti”, contenenti verosimilmente un riassunto delle somme dovute dal Comune destinatario delle cartelle esattoriali), sia alle comunicazioni inviate per raccomandata ai fini di interruzione della prescrizione; in conseguenza di…
Continua a leggere...Le nuove frontiere della criptosfera per i legali
Metaverso, blockchain, criptovalute, sono questi i termini con cui in futuro (anzi, già nel presente) tutti ci troveremo a confrontarci, dai professionisti agli imprenditori, dai comuni cittadini alle pubbliche autorità. Questo “Nuovo Mondo” (paragonato alla scoperta delle Americhe) coinvolgerà tutti e ogni aspetto della vita, privata e pubblica. Parliamo della 01. Questa dimensione coincide anche con il termine Metaverso e con il Web 3. LE PIATTAFORME DEL METAVERSO Per accedere a questo mondo esistono piattaforme virtuali, coinvolgenti, immersive, tridimensionali; tramite i classici browser web come Chrome, Safari, Firefox ci si può collegare a diversi siti Internet che rappresentano le porte di ingresso al Metaverso: Decentraland, Sandbox, Stageverse, Cryptovoxels, Somnium e Meta sono solo le principali attualmente in essere. Si possono…
Continua a leggere...Valore condiviso e valore d’impresa
Correva l’anno 2011 quando Michael Porter e Mark R. Kramer introdussero il concetto di shared value pubblicando un articolo sull’Harvard Business Review in cui spiegavano che la storica visione delle aziende in merito alla creazione di valore era da considerarsi superata perché troppo ristretta: non era più possibile premurarsi solo di ottimizzare la performance finanziaria a breve termine, ignorando sia quali fossero i bisogni più importanti dei clienti, sia i parametri che realmente determinavano il successo nel lungo termine. In un contesto del genere, l’intero sistema capitalista risultava sotto assedio e le imprese, intrappolate nella logica di produrre profitti a qualsiasi costo, venivano accusate di prosperare a spese delle comunità e di non interessarsi minimamente del benessere reale dei loro…
Continua a leggere...Comunicazione: e se le regole fossero superate?
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito a varie polemiche legate all’utilizzo dei social da parte degli studi legali. Polemiche, a mio avviso, anche se resta la mia opinione, anacronistiche rispetto ai tempi. In un mondo che corre veloce, che si proietta verso l’innovazione e verso nuove forme di comunicazione, ci si pone ancora l’interrogativo se sia lecito o meno, da parte degli avvocati fare comunicazione, collegandola in un certo modo agli incarichi svolti e ai clienti assistiti. Ora, l’articolo 35/8 del Codice deontologico forense è chiaro su questo punto: «indicare il nominativo dei propri clienti o parti assistite, ancorché questi vi consentano». Ma in questa sede voglio porvi una domanda, che lascerò volutamente aperta e oggetto di vostra riflessione:…
Continua a leggere...Client attraction: un nuovo approccio allo sviluppo del business legale
Il legale è storicamente un mercato dove il passaparola ha dettato legge, è proprio il caso di dirlo. Partendo dall’idea che la base della relazione professionale si poggia sulla relazione di fiducia tra professionista e cliente, il passaparola ha da generazioni creato le migliori condizioni per cui il contatto con nuovi clienti partisse proprio da una questione di fiducia tra chi consiglia (autore del passaparola) e chi è consigliato (il cliente) in relazione ad un soggetto terzo (il professionista oggetto del passaparola). Fin qui è una storia che conosciamo tutti bene: l’avvocato, come gli altri professionisti, non ha mai avuto necessità di comunicare all’esterno, tantomeno di fare marketing, ma ha sempre goduto di questo meccanismo, attivato “semplicemente” dal lavorare bene,…
Continua a leggere...Studio legale e marketing: ESG e purpose
Quando uno studio si avvicina al marketing, per procedere in modo ordinato, deve fare una serie di riflessioni prendendo in esame: contesto di riferimento obiettivi che intende conseguire strategia che intende utilizzare variabili che, nel complesso, determinano il sistema di offerta (dalle persone al prezzo, dalle modalità con cui il servizio viene erogato alle comunicazioni verso l’esterno e l’interno). Non sempre questo percorso viene fatto in modo consapevole: soprattutto in momenti di espansione, le cose “accadono” e semplicemente si segue il flusso, cogliendo le occasioni che via via si presentano, al più cercando di limitare eventuali perdite -di tempo e soldi. Quando però si vive una qualche forma di discontinuità, per esempio quando cresce o si contrae molto velocemente fatturato/clientela/struttura,…
Continua a leggere...I fenomeni aggregativi fra studi legali di piccole e medie dimensioni
A fianco alle operazioni M&A di Studi di dottori commercialisti e consulenti del lavoro, in un contesto in cui l’appeal delle Società tra Professionisti, c.d. S.T.P., e delle Società tra Avvocati, c.d. S.T.A., è ancora fortemente condizionato dall’incertezza del quadro normativo di riferimento, nonché dalle ondivaghe prese di posizione di taluni Ordini Professionali, il bisogno crescente di aggregazione fra realtà professionali in campo legale è stato soddisfatto dal ricorso sempre più frequente a forme atipiche di aggregazione. In particolare, non può negarsi che la pandemia abbia avuto un impatto particolarmente rilevante soprattutto sugli studi legali di modesta dimensione, che vedono oggi nell’integrazione con altre realtà professionali l’unica possibilità per rispondere in modo adeguato alla crescente competitività e complessità delle esigenze…
Continua a leggere...Comunicazione: ripartire con coraggio
Mi piacerebbe iniziare il nuovo anno ripensando in linea generale alle spinte propulsive della comunicazione negli studi professionali. Sarebbe bello poter partire con un piede nuovo, non necessariamente quello giusto, perché a volte anche tentare nuovi percorsi implica il mettere in conto anche qualche errore, propedeutico poi ad aggiustare il tiro. Ma il punto è che si dovrebbe partire adottando un nuovo modus operandi, cambiare angolo visivo, sovvertire le posizioni, abbandonare il “ma gli altri fanno così” per imbracciare il coraggio a due mani e non aver paura di osare, di cambiare, di innovare, di inventare un nuovo modo di comunicare, e di essere, perché no dei pionieri. PORTATE GLI SPECCHI IN CANTINA Da quando la comunicazione negli studi professionali…
Continua a leggere...Semplificare il diritto si può. Il legal design conquista gli studi legali
Ogni qual volta di parla di diritto e di legge il cittadino comune comincia a preoccuparsi e non tanto per il, contenuto, quanto per la forma. Diritto spesso è sinonimo di criptico, complicato, riservato solo agli addetti ai lavori. L’uomo della strada, e con esso comprendiamo tutti coloro che non sono avvezzi a maneggiare norme e codici, tendono a non capire il linguaggio e spesso la stessa forma con cui le norme sono elaborate. Proviamo a pensare quanto è poco frendly per il cittadino la normativa sulla privacy, al punto tale da dover spingere il Legislatore a più riprese a intervenire per semplificare la normativa e per imporre agli addetti ai lavori di renderla il più chiara possibile, anche mediante…
Continua a leggere...Sostenibilità: ma quanto ci costa?
“La sostenibilità genera inflazione” è la provocazione che ho sortito quando ho condiviso su linkedin l’ultimo articolo che ho scritto. Il tema è interessantissimo e le opinioni di economisti e studiosi non mancano: tra gli spunti che ho avuto il piacere di leggere voglio riprendere qui alcuni passaggi dell’articolo “Can we afford sustainable business” pubblicato dal MIT Sloan Management Review*. Sul fatto che sia ampiamente percepita l’urgenza di contribuire a risolvere -o quanto meno a non peggiorare- le questioni climatiche e non che l’umanità sta affrontando non ci sono dubbi. Sulla scorta di questa consapevolezza le imprese -e anche qualche studio professionale finalmente- hanno risposto rilasciando una serie di dichiarazioni sul loro impegno verso la sostenibilità e in generale verso…
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