AI E DIGITALIZZAZIONE

La dimensione cibernetica del diritto penale: dai reati informatici al delitto di deepfake

La rivoluzione cibernetica della società, iniziata con l’avvento dell’informatica e oggi proseguita con l’automazione e l’intelligenza artificiale, negli anni ha sospinto l’ordinamento verso un profondo rinnovamento giuridico. Così, a seguito degli impulsi di respiro sovranazionale e per far fronte a situazioni di incertezza e pericolosi vuoti normativi, il legislatore penale è nel tempo intervenuto con nuove fattispecie di reato di pari passo con l’avanzamento del progresso tecnico-scientifico. Con la nozione di diritto penale dell’informatica, allo stato, non ci si riferisce solamente alla normativa codicistica e alla legislazione speciale dettate in materia, perché la linea da perseguire appare tanto in evoluzione da lasciar insorgere l’esigenza di riconsiderare il ramo penale dell’ordinamento in base alla nuova spinta tecnologica operata dalla diffusione capillare…

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Studi legali, il nuovo linguaggio della comunicazione: dalla toga al digitale

Un tempo bastavano il nome affisso sulla targa all’ingresso del palazzo, il biglietto da visita e il passaparola. Oggi, invece, anche gli avvocati devono imparare a comunicare in modo diverso. Lo avevamo intuito già 10 anni fa, ma ora la trasformazione è evidente. Autorevolezza sì, ma senza distacco; rigore sì, ma accompagnato da chiarezza e immediatezza. Dall’ermetismo giuridico alla chiarezza La pandemia, la digitalizzazione e l’esigenza crescente di trasparenza hanno accelerato un processo già in corso: il superamento del gergo tecnico fine a sé stesso. “I clienti vogliono capire, non sentirsi esclusi dal discorso”, spiegano diversi avvocati coinvolti in progetti di comunicazione legale. Non è un caso che articoli, post e newsletter vengano scritti sempre più con un linguaggio diretto,…

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Vale ancora la pena intraprendere la professione legale dal punto di vista economico?

La professione dell’avvocato sta attraversando una delle trasformazioni più profonde della sua storia. Non è una boutade, ma una realtà che emerge dai numeri e che chiunque si affacci al mondo legale deve conoscere prima di fare scelte importanti. Eppure, paradossalmente, in questa trasformazione si nascondono opportunità interessanti per chi ha il coraggio di guardare oltre le apparenze. I numeri della professione Iniziamo dal dato più crudo: in Italia esercitano la professione legale oltre 236.000 professionisti, con un reddito medio che si attesta sui 44.654 euro annui. Sembrano cifre confortanti, se non fosse che dietro questa media si nasconde una realtà ben diversa. Il 70% fattura meno di 35.000 euro all’anno, mentre oltre 90.000 colleghi dichiarano redditi inferiori ai 20.000…

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D&I: esiste un toolkit che può aiutare gli Studi Legali

Intervista a Antonia Verna, partner di Portolano Cavallo Studio Legale, membro di IBA D&I Council e Vice Chair di IBA European Regional Forum che ha contribuito al Diversity & Inclusion Toolkit di IBA Nel novembre 2023, l’International Bar Association (IBA) ha pubblicato il suo primo Diversity and Inclusion Toolkit, un documento pensato per aiutare studi legali di tutto il mondo a strutturare in modo operativo e concreto le proprie politiche D&I. È liberamente disponibile e utilizzabile: https://www.ibanet.org/DI-Toolkit-for-Lawyers A contribuire alla redazione del documento anche l’avvocata Antonia Verna, partner di Portolano Cavallo Studio Legale, esperta di Mergers & Acquisitions, Venture Capital e Joint Venture e attiva da anni sui temi dell’inclusione, della governance e del benessere organizzativo. L’abbiamo intervistata per capire come nasce…

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Come cambieranno in futuro le attività di Studio dell’avvocato

Proiettatevi in avanti nel tempo, tra 5 anni, non di più. Immaginate di entrare in uno Studio legale moderno e ciò che vedrete non assomiglierà per nulla allo studio legale che conosciamo oggi. Non troverete più fascicoli cartacei sulle scrivanie, né praticanti che sfogliano codici o che si servono di banche dati per ore nelle ricerche normative o giurisprudenziali. Al loro posto, con ogni probabilità, vedremo schermi di computer con attività che procedono gestite dall’Intelligenza Artificiale su input di collaboratori e Professionisti: analisi di contratti, revisione di clausole, ricerche giuridiche, scrittura di email, preparazione di pareri legali, redazione di bozze di atti processuali. Il ruolo dei Professionisti e dei collaboratori di Studio, a differenza di oggi, non sarà più quello…

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L’Intelligenza Artificiale nel campo della giustizia: una prima analisi dell’AI Act

Il 1° agosto 2024 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2024/1689 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 che stabilisce regole armonizzate sull’Intelligenza Artificiale (noto anche come Regolamento sull’Intelligenza Artificiale o AI Act). Questo primo quadro giuridico globale sull’Intelligenza Artificiale rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione delle tecnologie emergenti, con particolare attenzione all’impatto sui diritti fondamentali e sulla sicurezza dei cittadini europei. Anche se le tempistiche di effettiva applicabilità di questa regolamentazione non sono propriamente vicina (per i sistemi ad alto rischio di cui ci si occupa nel presente articolo l’orizzonte è il 2026), è bene iniziare ad analizzare quali sono i punti più interessanti e potenzialmente critici di questa normativa. Nel contesto di tale analisi…

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Intelligenza Artificiale: nuove opportunità per il settore legale

La professione legale, quella che per secoli si è cullata nell’abbraccio rassicurante di codici, fascicoli e rituali consolidati, oggi si trova davanti a un bivio esistenziale, una di quelle svolte che  lascia il segno. L‘Intelligenza Artificiale non bussa più alla porta degli Studi legali italiani, ma è entrata prepotentemente nelle nostre stanze, sedendosi accanto a noi mentre prepariamo pareri, scardiniamo precedenti giurisprudenziali o elaboriamo strategie difensive. Alcuni Professionisti l’hanno già invitata a prendere posto alla scrivania, altri la guardano con sospetto dalla porta, temendo che possa portarsi via il pane quotidiano. Ma di una cosa possiamo essere certi: chi resta immobile, ancorato alla professione di ieri, rischia di trasformarsi in un romantico reperto d’antiquariato giuridico. UN MERCATO IN PROFONDA TRASFORMAZIONE…

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Il purpose degli Studi professionali

 In un tempo in cui ci si interroga su passaggi generazionali, governance, retention dei giovani Professionisti e, in generale, branding concentrandosi spesso solo su “che cosa” e “come”, quella che invece viene altrettanto di frequente elusa e potrebbe di gran lunga aiutare a trovare delle risposte è una semplice domanda di base: perché? Perché esiste uno Studio professionale? Serve una ragione profonda, in grado di orientare scelte strategiche, attrarre talenti, resistere alla prova del tempo. Serve, in una parola, un purpose, una ragione che esprima la vera vocazione dello Studio, l’essenza, la ragione ultima, il vero perché lo Studio esiste. Il purpose non è uno slogan Come osserva Giorgio Donna in un recente articolo su Harvard Business Review Italia (https://www.hbritalia.it/marzo-2025/2025/03/03/news/lessenza-concreta-del-purpose-16201/), il purpose non è…

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Riforma dell’ordinamento forense: nuove prospettive per l’avvocatura italiana

Il progetto di riforma dell’ordinamento forense presentato dal Consiglio Nazionale Forense delinea un quadro normativo profondamente rinnovato per l’avvocatura italiana. Appare dunque opportuno esaminarne alcuni tratti salienti che si pongono come fortemente innovativi del quadro normativo esistente. Rafforzamento dell’esclusività professionale La riforma potenzia significativamente l’ambito di attività riservate esclusivamente agli avvocati. L’articolo 4, infatti, non solo conferma l’esclusività dell’assistenza e rappresentanza nei procedimenti giudiziari, ma la estende espressamente alle “procedure arbitrali, nei procedimenti di risoluzione alternative delle controversie, nei procedimenti di volontaria giurisdizione e nei procedimenti amministrativi a carattere contenzioso e precontenzioso.” Inoltre, il progetto di legge prevede che l’attività di consulenza e assistenza legale, quando svolta in modo “continuativo, sistematico, organizzato e dietro corrispettivo“, diventi prerogativa esclusiva degli iscritti…

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Rapporto Censis Avvocatura 2025: calano gli iscritti ma permangono disparità territoriali e di genere

Nel corso delle scorse settimane è stato presentato il IX Rapporto sull’Avvocatura 2025, realizzato da Censis in collaborazione con Cassa Forense. La ricerca ha disegnato una panoramica dettagliata dello stato attuale della professione forense in Italia, evidenziando tendenze emergenti, criticità persistenti e prospettive future. Uno dei dati più rilevanti riguarda il numero di avvocati iscritti alla Cassa Forense, numero che continua a diminuire, attestandosi a 233.260 nel 2024, con una flessione dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Un elemento che sottolinea un calo costante degli iscritti, rispetto per esempio al 2020, quando si contavano 245.030. La maggioranza degli iscritti è costituita da avvocati attivi (216.884), mentre i pensionati contribuenti sono 16.376. Tra gli iscritti oltre 124.000 sono uomini rispetto a 109.252 donne….

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