DIRITTO BANCARIO

Sistemi di informazione creditizia e preavviso di segnalazione negativa

Nell’istruttoria di una richiesta di finanziamento risulta determinante la c.d. referenza creditizia del soggetto richiedente, che riflette la correttezza dei suoi comportamenti nell’ambito dei rapporti di finanziamento, potendo tale informazione essere sia di tipo positivo, nel caso di regolare pagamento delle rate o di estinzione del debito, sia di tipo negativo, nell’ipotesi di ritardi e insolvenze (in arg., di recente, Trib Bari 13.10.2023). Attraverso le banche dati (Crif, Experia e simili), gli istituti bancari e gli intermediari si scambiano informazioni sui finanziamenti richiesti ed erogati ai loro clienti per finalità collegate alla tutela del credito e al contenimento dei relativi costi, attingendo ad archivi aventi di fatto una rilevanza pubblica. I suddetti Sistemi di informazioni creditizia (SIC) sono disciplinati dal…

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Ordine di esibizione degli estratti conto e limite dei 10 anni ai sensi dell’art. 119 comma 4 t.u.b.

Tribunale di Napoli, 1° dicembre 2023, Giudice Tedesco Parole chiave Conto corrente – Comunicazioni alla clientela – Estratti conto – Limite dei 10 anni – Ordine di esibizione Massima: “Il limite di 10 anni previsto dal comma 4 dell’art. 119 t.u.b. non concerne le comunicazioni periodiche alla clientela, come gli estratti conto, con la conseguenza che la banca – a fronte della richiesta del cliente – deve produrre tutti gli estratti conto dall’inizio del rapporto, anche oltre il limite temporale del decennio”. Disposizioni applicate Art. 119 t.u.b. (comunicazioni periodiche alla clientela) CASO Tra un correntista e una banca sorge un contenzioso in merito al rapporto di conto corrente. Nel corso del procedimento giudiziario, il correntista chiede – a mezzo memoria…

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Accesso alla documentazione bancaria: focus ABF sui costi addebitabili alla clientela

Riguardo agli oneri che deve sostenere la clientela per l’accesso alla documentazione bancaria, l’art. 119, comma 4, TUB, stabilisce che «Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione». Il predetto articolo deve essere interpretato nel senso di garantire all’utenza un accesso agli atti tempestivo ed economico: nel contemperare gli interessi in gioco, la norma in questione ha inteso ancorare i costi addebitabili alla parte debole ad un criterio indennitario anziché remunerativo; la norma, in realtà, consente all’intermediario di conseguire non già un compenso forfetario a ristoro del generico dispiego di tempo e di energie occorsi per estrarre i documenti richiesti, quanto piuttosto di recuperare i costi effettivamente sostenuti per reperire tali documenti. In altri termini,…

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Art. 1957 c.c.: focus giurisprudenziale

A norma dell’art. 1957 c.c., il termine di decadenza (derogabile dalle parti: Cass. n. 28943/2017; Cass. n. 21867/2013; Cass. n. 9245/2007) per l’azione del creditore nei confronti del fideiussore è fissato in 6 mesi dalla scadenza dell’obbligazione garantita ovvero 2 mesi se «il fideiussore ha espressamente limitato la sua fideiussione allo stesso termine dell’obbligazione principale». Nel caso in cui il contratto di fideiussione preveda che l’obbligazione del fideiussore si estenda sino all’integrale adempimento (e non soltanto quindi sino alla scadenza dell’obbligazione principale), l’azione del creditore nei confronti del fideiussore non è soggetta a nessun termine di decadenza (Cass. n. 16836/2015; Cass. n. 16233/2005; Cass. n. 16758/2002). Le parti possono convenzionalmente escludere la decadenza del creditore dalla garanzia prevista dall’art. 1957…

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La domanda di accertamento negativo del credito

La domanda di accertamento negativo del credito è autonomamente esperibile anche se il rapporto di conto corrente è ancora in corso, poiché quando il conto corrente è aperto l’interesse del cliente trova normale soddisfazione nel ricalcolo dell’effettivo saldo, depurato degli addebiti nulli e quindi per tali motivi la domanda di nullità può essere sempre proposta, pur in mancanza di una collegata azione di ripetizione (ex multis Trib. Taranto 15.4.2015: all’esperimento di un’azione di nullità il correntista generalmente ha certamente interesse, pur in mancanza di azione di ripetizione, se si considera che le clausole nulle divengono inefficaci e quindi il rapporto potrebbe proseguire a condizioni per lui migliori; App. Milano 20.7.2017; App. Milano 19.9.2017; Trib. Monza 14.3.2017; Trib. Padova 23.1.2018; Trib….

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Commissione di anticipata estinzione e TEG

Come noto, la disciplina antiusura si applica sia agli interessi corrispettivi (e ai costi posti a carico del debitore per il caso di regolare adempimento del contratto) sia agli interessi moratori (e ai costi posti a carico del medesimo debitore per il caso e in conseguenza dell’inadempimento); non è consentito utilizzare il criterio della sommatoria tra tasso corrispettivo e tasso di mora, poiché gli interessi corrispettivi e quelli moratori si fondano su presupposti diversi e antitetici, ossia rispettivamente il regolare adempimento e l’inadempimento del contratto (Cass. n. 14214/2022; Cass. n. 31734/2023). Tanto premesso, deve ormai considerarsi consolidato l’orientamento di legittimità (da ultimo Cass. n. 31734/2023) secondo cui, ai fini della verifica del superamento del “tasso soglia”, previsto dalla disciplina antiusura,…

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Il mutuo ‘solutorio’ è lecito e valido

Secondo l’ormai consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, il c.d. “mutuo solutorio”, stipulato per ripianare la pregressa esposizione debitoria del mutuatario verso il mutuante, non è nullo – in quanto non contrario né alla legge, né all’ordine pubblico – poiché l’accredito in conto corrente delle somme erogate è sufficiente ad integrare la “datio rei” giuridica propria del mutuo e il loro impiego per l’estinzione del debito già esistente purga il patrimonio del mutuatario di una posta negativa (Cass. n. 37654/2021; Cass. n. 23149/2022; Cass. n. 16377/2023). È abitualmente argomentato che lo scopo del finanziamento non entra nella causa del contratto di mutuo, che è data dall’immediata disponibilità di denaro a fronte della concessione di garanzia ipotecaria immobiliare, con restituzione della…

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Ammortamento alla francese e anatocismo: aspettando le Sezioni Unite

Come noto, l’annosa querelle sull’ammortamento francese è stata rimessa ex art. 363-bis c.p.c. alle Sezioni Unite. In attesa della decisione, si segnala Cass. 2 ottobre 2023 n. 27823 (Quinta Sezione) che, in materia di rateizzazione dei debiti di natura fiscale, ha enunciato il seguente principio di diritto: l’applicazione del c.d. “metodo di ammortamento alla francese”, che comporta l’applicazione di rate costanti in ciascuna delle quali la quota capitale aumenta progressivamente, mentre la quota degli interessi progressivamente decresce, deve ritenersi legittima, non ravvisandosi alcuna violazione del principio di trasparenza, in quanto tale criterio è predeterminato e manifestato attraverso un atto dell’Ente di portata generale, la Direttiva Nazionale di Equitalia DSR/NC/2008/012 del 27 marzo 2008, che a sua volta trova un chiaro…

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Note sul servicer delle operazioni di cartolarizzazione

Il servicer è il soggetto cui è devoluta l’attività di recupero e la gestione dei crediti nell’ambito di operazioni di cessione di crediti, ivi incluse le cartolarizzazioni (L. n. 130/1999). Il servicer è anzi il vero responsabile del funzionamento delle operazioni di cartolarizzazione, che rappresentano lo strumento più utilizzato dalle banche per ‘smaltire’ i crediti deteriorati. L’attività di servicing è disciplinata, per le banche, dalla Circolare della Banca d’Italia n. 285 e, per gli intermediari iscritti all’albo ex art. 106 TUB, dalla Circolare n. 288 della Banca d’Italia. Il servicer deve essere una banca o un intermediario ex art. 106 TUB (riserva di attività). Per quanto, in particolare, attiene alla riscossione dei crediti ceduti e ai servizi di cassa e…

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Approvazione dell’estratto conto

Al pari di quanto stabilito dall’art. 1284, comma 3, c.c. («Gli interessi superiori alla misura legale devono essere determinati per iscritto»), il quarto comma dell’art. 117 TUB richiede l’indicazione nel contratto stipulato in forma scritta del tasso di interesse praticato. Per la costituzione dell’obbligo di corrispondere interessi in misura superiore a quella legale è dunque necessaria la forma scritta ad substantiam (Cass. n. 5609/2017: affinché una convenzione relativa agli interessi ultralegali sia validamente stipulata, deve avere forma scritta e contenere l’indicazione della percentuale del tasso di interesse in ragione di un periodo predeterminato, ai sensi dell’art. 1284, terzo comma, c.c., che è norma imperativa. Tale condizione – che, nel regime anteriore all’entrata in vigore della legge 17 febbraio 1992, n….

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