SOCIETÀ E CRISI DI IMPRESA

L’azione di ripetizione tra società di persone e soci, relativa al recupero delle anticipazioni di utili non conseguiti, può essere qualificata quale azione generale di indebito ai sensi dell’art. 2033 c.c.?

Cass. civ., Sez. III, Ord., 21/07/2025, n. 20514 Parole chiave: società di persone – azione di ripetizione dell’indebito – prescrizione ordinaria decennale – utili societari non conseguiti. Massima: “In tema di ripetizione di somme anticipate ai soci di società di persone a titolo di utili non realmente conseguiti, l’azione di restituzione promossa dalla società costituisce una ripetizione di indebito oggettivo ex art. 2033 c.c., non potendosi qualificare come inerente ai diritti derivanti da rapporti sociali, e pertanto è soggetta alla prescrizione ordinaria decennale ex art. 2946 c.c.”. Disposizioni applicate: art. 2033 c.c. – art. 2949 c.c. – art. 2315 c.c. – art. 2949 c.c. La controversia oggetto della sentenza in commento muove da un’azione legale esercitata dall’Amministratore giudiziario e custode delle quote sociali della società…

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Anche l’intangibilità dello stato passivo cede dinanzi alle ragioni di tutela del consumatore

Corte Giust., sez. IV, 3 luglio 2025, in causa n. C-582/23 [Wiszkier] – Pres. Jarukaitis – Rel. Jääskinen – A.G. Spielmann Parole chiave Consumatore – Procedura concorsuale – Stato passivo – Intangibilità – Ripartizione dell’attivo – Clausole abusive – Rilievo officioso – Cedevolezza – Provvedimenti provvisori Massime: [1] L’art. 6, par. 1, e l’art. 7, par. 1, Dir. n. 93/13/CEE del Consiglio, del 05.04.1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, letti alla luce del principio di effettività, devono essere interpretati nel senso che ostano a una normativa nazionale la quale preveda che, nell’ambito di una procedura concorsuale relativa a persone fisiche, dopo che lo stato passivo sia stato approvato da un organo giurisdizionale, senza che lo…

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Colpa del consumatore e colpa del finanziatore nella ristrutturazione dei debiti

Corte di cassazione, 24 luglio 2025, n. 21048, Presidente Ferro, Relatore Zuliani Parole chiave Consumatore – Ristrutturazione dei debiti – Condizioni ostative – Colpa del debitore – Colpa del creditore Massima: “Nel contesto della ristrutturazione dei debiti del consumatore, la colpa del debitore e quella del creditore sono distinte e possono coesistere, cosicché il fatto che il finanziatore non abbia valutato il merito creditizio del consumatore sulla base di informazioni adeguate nulla toglie alla possibilità che il consumatore abbia, a sua volta, determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode”. Disposizioni applicate Art. 69 c.c.i.i. (condizioni soggettive ostative) CASO Una signora presenta domanda di ristrutturazione dei debiti del consumatore. Un creditore si oppone, contestando alla debitrice di…

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Realizzazione dell’ipoteca iscritta sull’immobile abusivo del debitore ammesso a liquidazione giudiziale

Cass., sez. un., 25 aprile 2025, n. 10933, Pres. D’Ascola – Est. Criscuolo [1] Imposta sui redditi – Imposta reddito società – Vendita – Vendite speciali di immobili – Prova in genere in materia civile – Onere della prova. Massima: “L’art. 7, terzo comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non fa salvo il diritto di ipoteca iscritto a favore del creditore non responsabile dell’abuso edilizio e iscritto in data anteriore alla trascrizione dell’atto di accertamento dell’inottemperanza all’ingiunzione a demolire, è incostituzionale. La confisca edilizia non può estinguere automaticamente il diritto di ipoteca del creditore non responsabile dell’abuso.” CASO [1] La pronuncia in epigrafe, conformandosi alla sentenza di Corte Cost., 3 ottobre 2024, n. 160…

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Estinzione della società e successione processuale: gli ex soci sono legittimati passivi a prescindere dall’effettiva percezione di somme in sede di riparto

Cassazione civile, Sezione III, Ordinanza 17734 del 1° luglio 2025 Parole chiave: estinzione – società – successione – successore universale – responsabilità – somme – riscosse – cancellazione – riparto – legittimazione ad agire – società estinta – società cancellata – utilità – bilancio finale Massima: “In caso di trasferimento del diritto controverso in corso di causa per atto inter vivos a titolo particolare, e successiva estinzione della società cedente, i soci devono essere qualificati come successori a titolo universale nella sola posizione processuale della società estinta, ai sensi dell’art. 110 c.p.c., con conseguente legittimazione a proseguire il giudizio, in applicazione dell’art. 111 c.p.c., quale parte originaria. Tale subentro opera sul piano esclusivamente processuale e attiene alla regolare prosecuzione del…

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Azione revocatoria di scissione societaria ai sensi dell’art. 2901 c.c. e art. 66 l.fall

Cassazione Sezioni Unite sentenza n. 5089 del 12 novembre 2025[2] Parole chiave: Revocatorio scissione societaria ex 2901 cod. civ. e art. 66 l. f.all. – prevalenza competenza del Tribunale Fallimentare Riferimenti normativi: Cod. Civ.: art. 2503, art. 2506-ter, comma 5, 2506-quater, comma 3, art. 2901, art. 2949; Fall: 66[3]. CASO Il Tribunale di Parma nel disporre la separazione di alcune cause relative a domande subordinate proposte da distinti fallimenti, nei confronti dei medesimi soggetti ed aventi ad oggetto la revocatoria di atti di scissione societaria che, secondo gli attori, avrebbero costituito «l’architrave negoziale» di un’operazione fraudolenta con cui, su suggerimento degli istituti bancari interessati, si era fatto luogo a una ristrutturazione del debito maturato dalle società in bonis, «modificando le…

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Obblighi degli amministratori in caso di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale

Cassazione civile, Sez. I, Ordinanza, 1° agosto 2025, n. 22219 Parole chiave: Società – Capitale (aumento e riduzione) Massima: “Gli amministratori di una società sono tenuti ad accertare tempestivamente il verificarsi di una causa di scioglimento e a iscrivere la relativa dichiarazione nel registro delle imprese senza indugio. La pubblicazione del bilancio non esonera dall’obbligo di accertamento e iscrizione della causa di scioglimento. Il mancato adempimento di tali obblighi può determinare una responsabilità risarcitoria nei confronti della società, dei soci, dei creditori sociali e dei terzi.” Disposizioni applicate: artt. 2484, 2485 e 2486 c.c.. Nella vicenda in esame, la società a responsabilità limitata Alfa aveva acquistato un immobile da adibire ad abitazione dei propri soci ed amministratori, i quali lo…

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Il debito verso il fallito non può essere compensato con il credito da rimborso di finanziamenti soci

Cass. civ., sez. I, 27 gennaio 2025, n. 1865 – Pres. Terrusi – Rel. Amatore Parole chiave: Fallimento – Debiti pecuniari – Compensazione – Credito da rimborso di finanziamenti soci – Postergazione ex art. 2467 c.c. – Compensazione ex art. 56 l.fall. – Ammissibilità – Esclusione [1] Massima: “In tema di fallimento, il rapporto tra l’istituto della postergazione dei crediti da rimborso dei finanziamenti dei soci regolato dall’art. 2467 c.c. e quello della compensazione in sede fallimentare di cui all’art. 56 l.fall. si pone in termini di ontologica incompatibilità, nel senso che il creditore postergato non può compensare nella predetta sede i crediti ai quali si riferisce il menzionato art. 2467 c.c. con gli eventuali debiti verso il fallito, dovendosi…

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Liquidazione controllata e requisiti di accesso: la disponibilità del debitore è satisfattiva?

Tribunale di Chieti 10 giugno 2025 Parole chiave: Sovraindebitamento – Procedure – Liquidazione controllata – Rispetto dei requisiti di accesso – Attivo liquidabile Massima: “L’adesione del debitore alla domanda proposta dal creditore non vincola in alcun modo il giudice, né preclude il controllo rigoroso sulla sussistenza dei presupposti sostanziali previsti dalla legge. La natura pubblicistica della procedura impone infatti che l’apertura della liquidazione controllata avvenga solo in presenza di condizioni che giustifichino l’attivazione del meccanismo concorsuale e fra tali condizioni vi è – imprescindibilmente – l’offerta di una qualche utilità da parte del debitore, quale manifestazione minima ma necessaria della sua meritevolezza. L’accesso alla procedura non può quindi essere consentito sulla sola base di dichiarazioni di intenti prive di concretezza…

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Atto compiuto dall’amministratore eccedendo i propri poteri di rappresentanza: una ipotesi di inopponibilità di tali limitazioni nei confronti dei terzi, ex art. 2384, co. 2, c.c.

Cass. civ., Sez. III, Ord., 03/03/2025, n. 5647 Parole chiave: società per azioni – rappresentanza della società – amministratori – atti eccedenti i poteri conferiti – nullità degli atti compiuti – oggetto sociale. Massima: “Il contratto stipulato dall’amministratore di una società eccedendo dai poteri di rappresentanza fissati dall’atto costitutivo e dallo statuto non è affetto da nullità, poiché l’art. 2384, comma 2, c.c., nel testo ratione temporis applicabile, prevede solo l’inopponibilità delle limitazioni di tali poteri ai terzi, salvo che questi abbiano agito intenzionalmente a danno della società, così escludendo implicitamente che la violazione della disposizione possa essere invocata dal terzo contraente.”. Disposizioni applicate: art. 2384 c.c. Il presente giudizio di Cassazione muove dalla controversia insorta tra la Nephrocare S.p.A. e…

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